Primo
acquerello astratto una delle opere dell'artista Vasilij Kandinskij.
Questa celebre opera d'arte che conosciamo con il titolo di Primo
acquerello astratto è per il maestro nato a Mosca
Vasilij Kandinskij (1866-1944) una dei suoi primi lavori che
realizzò nel campo della pittura e che fa parte della cosiddetta Arte
Astratta. Sotto vediamo una immagine di quest'opera.
L'artista Vasilij Kandinskij realizza la sua opera Primo acquerello astratto intorno ai primi anni del Novecento. Più esattamente nel 1910, anno in cui l'artista dopo aver fatto delle precise ricerche sull'arte ed aver studiato in modo specifico la materia arriva alla fine a concepire di abolire nei suoi prossimi lavori artistici ogni possibile riferimento
concreto alla realtà. La tecnica usata dal Kandinskij come si può capire anche dal
titolo è quella dell'acquerello insieme a quella dell'inchiostro su di un supporto che è un tipo di carta. Le dimensioni di quest'opera sono di circa 49,6 per 61,8 centimetri e la possiamo
trovare collocata presso il Museo Nazionale di Arte Moderna che si
trova nella città di Parigi.
Per
Kandinskij le sue opere e la sua pittura astratta dovevano essere
viste e paragonate a un altra bellissima forma di arte, quella della
musica che ha bisogno soltanto di semplici note e di suoni invisibili per
poter evocare delle forti emozioni e dei sentimenti molto belli, puri e veri. Quindi per
questo artista anche la pittura astratta deve poter evocare queste
particolari emozioni in ognuno di noi che la osserva senza dover per
forza di cose raffigurare dei temi, dei soggetti o degli oggetti che
esistono nella vita reale e che vedono i nostri occhi.
Kandinskij
in questo suo dipinto dispone alcuni segni e macchie colorate con
assoluta libertà. Usando dei mezzi soliti e tradizionali si scopre
un nuovo linguaggio. Infatti gli elementi come le linee o le macchie
di colore trovano una libera disposizione nello spazio. Iniziano a
convivere tra di loro linee curve con quelle rette o quelle
spigolose. I toni luminosi trovano il posto insieme ai toni delicati
vicino a delle masse molto plastiche che hanno un peso piuttosto
pesante nell'opera. Tutti gli elementi sono in sospensione e sembrano
volare in uno spazio indefinito. Nella mente dell'artista nasce un
senso di armonia che sfocia in un ordine assoluto degli elementi. Il
loro inserimento nel dipinto non risponde più a quelle regole, a
quelle tradizioni che erano abituati a vedere gli esperti di Arte, di
prospettiva e di spazialità.
I
valori espressivi dell'opera.
Ormai più che quarantenne, Vasilij Kandinskij grazie a una lunga
esperienza come pittore figurativo è un artista affermato.
Proprio in questo periodo però l'artista sente di dover cercare e
trovare una sua nuova strada artistica, un suo nuovo modo di fare
arte magari con un nuovo linguaggio che sia davvero capace di
esprimere, di comunicare ciò che sente interiormente. L'artista però
cerca qualcosa di personale, di originale e non vuole ripetere o
seguire ciò che hanno fatto alcuni degli artisti di quell'epoca
divenuti poi celebri attraverso le opere dell'arte Cubista, o di
quelle dell'arte Espressionista. Kandinskij vuole partire da zero, da un segno
libero ed elementare come se fosse la mano di un bambino che traccia
i suoi primi disegni molto stilizzati ed elementari. Kandinskij
intuisce che ogni bambino molto piccolo prova un grande piacere e una
immensa felicità quando traccia un semplice segno astratto su un
foglio di carta. Tutti i bambini riescono a sentire la bellezza
portata da un colore rosso che viene steso sul foglio bianco accanto magari
a un bellissimo blu o a un giallo. L'artista capisce che ogni segno
ottenuto ha un proprio valore per il semplice fatto che ha un
rapporto con lo spazio. Inoltre più segni riescono a fare un ritmo quasi fossero degli elementi di una musica. Kandinskij infatti
nutriva un grande amore anche per la musica e ne era un ottimo
conoscitore di essa al punto tale che un giorno attraverso i suoi
studi artistici teorizzò che il colore poteva essere visto come il
tasto, l'occhio rappresentava il martelletto mentre l'anima era il
pianoforte, uno strumento che ha molte corde quindi molte sfumature.
Infine l'artista è rappresentato dalla mano che toccando questo o
quel tasto riesce a mettere l'anima umana in vibrazione.
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