L'artista
conosciuto come Domenico Ghirlandaio nasce nella città di
Firenze nell'anno 1449, muore sempre a Firenze l'11 Gennaio 1494.
Egli fu per l'arte dell'epoca considerato come un grande maestro e un
grande pittore italiano nella sua città d'origine che amava molto,
al punto tale che quasi tutta la sua carriera artistica tranne
qualche eccezione la visse proprio a Firenze. Sotto vedete un autoritratto del Ghirlandaio nel particolare dell'Adorazione dei
Magi. Un clic sulle immagini per ingrandirle.
Adorazione dei Magi part di Domenico Ghirlandaio |
Il
Ghirlandaio è ritenuto uno dei massimi protagonisti del Rinascimento
italiano e fu contemporaneo di altri grandissimi artisti come Sandro
Botticelli o Filippino Lippi solo per fare qualche nome, in
quell'epoca conosciuta come il periodo d'oro per l'arte italiana e
nella bella città di Firenze in cui governavano la potente famiglia
De Medici e con Lorenzo detto il Magnifico a capo di tutto. Molte
delle testimonianze sul pittore Domenico Ghirlandaio ci sono arrivate
grazie a Giorgio Vasari che come sappiamo oltre ad essere un artista
è stato anche un famoso biografo di molti artisti delle epoche
passate. Tra queste forse la biografia di Leonardo da Vinci è quella
più famosa del Vasari.
Domenico
Bigordi detto il Ghirlandaio nasce primo di cinque figli dell'orafo
Tommaso di Currado che di professione faceva il gioielliere con tanto
di bottega in via dell'Ariento ossia la via dell'Argento, una strada
chiamata così per via dei numerosi gioiellieri che vi erano. Il
soprannome di Domenico, cioè il “Ghirlandaio” con il quale
divenne celebre come artista gli è stato attribuito proprio perché
il giovane ebbe un grande successo lavorando nella bottega del padre
orafo quando soprattutto cesellava delle piccole ghirlande d'argento
che poi venivano portate in testa come ornamento delle acconciature
di tante giovani damigelle fiorentine.
Nella
bottega però il Ghirlandaio lavorava controvoglia e alla fine il
padre capì che non poteva lasciare l'eredità lavorativa di orafo al
suo primogenito. Da buon genitore che era infatti concesse a Domenico
di dedicarsi totalmente a ciò che lo appassionava di più, cioè
all'apprendimento delle tecniche artistiche in particolare a quelle
della pittura e del mosaico che erano una vera passione per il
pittore. All'inizio il Ghirlandaio fu mandato presso la bottega
d'arte di un maestro toscano, tale Alessio Baldovinetti un artista
che è stato rivalutato molto negli ultimi decenni come un raffinato
interprete del retaggio fiorentino con delle influenze fiamminghe. Da
questo suo primo maestro della pittura il Ghirlandaio eredita quel
cromatismo luminoso che risale a Domenico Veneziano. Inoltre alla
formazione di Domenico contribuiranno anche i pittori il Pollaiolo e
il Verrocchio. Infatti è probabile che Domenico Ghirlandaio
frequentò anche la celebre bottega dell'arte del maestro Verrocchio
che era una delle più importanti ed attive nella città di Firenze
in quegli anni. Pensate infatti che meraviglia per noi appassionati
di arte se potessimo andare a vedere con una “macchina del tempo”
cosa succedeva in questa bottega del Verrocchio. Avremmo visto che si
andava formando una nuova generazione di nuovi artisti. Sono tutti
artisti che con il proprio talento, il loro stile e la loro arte
daranno un grande impulso alla storia e alla cultura italiana.
Artisti del calibro di Botticelli, il Perugino o Leonardo da Vinci
tanto per citare qualche nome.
I
primi lavori di Domenico Ghirlandaio.
Nel
1472 Domenico Ghirlandaio si iscrisse alla Compagnia di San Luca dei
pittori certificando il termine del suo apprendistato.
Domenico Ghirlandaio opera part Santa Barbara |
I suoi
primi lavori indipendenti sono in alcune chiese di campagna
dell'entroterra fiorentino. Tra questi una delle prime opere note del
Ghirlandaio è un affresco nella località pieve di Cercina
conosciuto come il Santi Girolamo, Barbara e Antonio Abate
che è databile al 1471-1472 circa e di cui vediamo un particolare di Santa Barbara nella immagine in alto. Si tratta delle decorazione della fascia mediana di
una nicchia semicircolare, in cui il pittore dipinse una finta
architettura con nicchie marmoree divise da pilastri poggianti su una
cornice modanata sopra alcune specchiature in finto marmo. Nelle
nicchie si trovano i santi Girolamo, Barbara e Antonio Abate
caratterizzati da una linea di contorno sottile e fluida e una
colorazione vivace e armonica derivata dall'esempio di Domenico
Veneziano. Nel San Girolamo soprattutto balenano ricordi
dell'attenzione anatomica e della forza plastica di Andrea del
Castagno sebbene l'insieme risulti morbido e con un movimento appena
accennato, privo di drammaticità. Interessante è poi la ricerca
illusionistica di alcuni dettagli che "escono" dalle
nicchie, come i piedi sporgenti o le mani dell'uomo sotto santa
Barbara che gettano una realistica ombra sui gradini.
Domenico Ghirlandaio opera Madonna della misericordia |
Subito
dopo il Ghirlandaio entrò nei favori della ricca famiglia dei
Vespucci che erano alleati dei Medici e dipinse per loro una Madonna
della Misericordia che vediamo qui sopra e una Pietà
nella loro cappella nella chiesa di Ognissanti a Firenze. La
cappella, una nicchia nella navata unica fortemente alterata dai
rimaneggiamenti successivi era stata costruita nel 1472 e gli
affreschi furono dipinti in una data immediatamente successiva, entro
il 1475 quando il maestro era dedito ad altre opere. Nel gruppo di
personaggi protetti sotto il manto della Vergine si trova anche il
giovane Amerigo Vespucci, il celebre navigatore. In queste opere la
personalità artistica di Domenico il Ghirlandaio appare già ben
definita, soprattutto riguardo alla sua vivace descrizione dei tratti
fisiognomici, indagati con fedeltà che rendono così diversi i
personaggi l'uno dall'altro. A quegli stessi anni risale anche il
Battesimo di Cristo e Madonna col Bambino in trono tra
i santi Sebastiano e Giuliano, un affresco nella chiesa di
Sant'Andrea a Brozzi nei pressi di Firenze.
Domenico Ghirlandaio opera San Girolamo nello studio |
Il San
Girolamo nello studio.
Tornato
a Firenze, entro il 1480 sposò in prime nozze Costanza di Bartolomeo
Nucci dalla quale nel 1483 ebbe il figlio Ridolfo, pure lui
apprezzato pittore nella prima metà del Cinquecento. In tutto si
sposò due volte, la seconda con Antonia di ser Paolo Paoli in data
imprecisata ed ebbe in tutto ben nove figli.
Il
Ghirlandaio venne incaricato dalla famiglia Vespucci di dipingere
anche un San Girolamo nello studio ad affresco che facesse
pendant con il Sant'Agostino del Botticelli in genere ritenuto opera
leggermente anteriore (1480 circa), lo vediamo nell'immagine. Il
Ghirlandaio nell'opera creò una figura serena e convenzionale,
rendendo protagonista più che il santo le nature morte degli
oggetti, che sono ordinatamente esposti sullo scrittoio e sulle
mensole. Domenico si ispirò probabilmente a dei modelli nordici come
forse il San Girolamo nello studio di Jan van Eyck che all'epoca si
trovava forse nelle raccolte di Lorenzo il Magnifico.
Domenico Ghirlandaio opera Vecchio con nipote |
A
Domenico Ghirlandaio gli furono commissionati importanti lavori anche
a Roma presso il Vaticano e nella famosa Cappella Sistina da Papa
Sisto IV dove si recò insieme ad un gruppo di artisti. Dopo al suo
ritorno a Firenze fu letteralmente sommerso da molte altre proposte
di lavoro. Era ormai diventato un grande artista riconosciuto da
tutti e lavorò sino alla sua morte avvenuta nell'anno 1494, quando aveva soltanto 45 anni. tra le
ultime opere del Ghirlandaio troviamo anche il Vecchio con nipote,
un meraviglioso ritratto molto realistico che oggi possiamo ammirare
al Museo del Louvre a Parigi. Quest'opera davvero bellissima la
vediamo nell'immagine qui sopra.
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