L'artista
Salvador Dalì attraverso una vita vissuta davvero in
modo molto stravagante ed eccentrica viene oggi considerato nella
storia dell'arte uno dei più importanti personaggi del XX secolo. Un
artista capace di regalarci delle opere che oggi sono considerate
delle vere icone dell'arte Surrealista. Più sotto vediamo una delle
opere più celebri di Salvador Dalì intitolata La persistenza della memoria mentre qui vediamo una delle immagine dell'artista in una delle sue pose stravaganti. (cliccate sulle immagini per vederle ingrandite).
Salvador Dalì artista del Surrealismo |
Spesso
quando pensiamo al tipico artista in generale ci viene subito in
mente un personaggio un pò “strano” magari associato a un
carattere ribelle, egocentrico, lunatico e con la testa tra le
nuvole. Insomma la classica persona eccentrica che fa parlare molo di
se. Tutto questo accade anche perché da subito non riusciamo a
capire la sua arte, il suo talento o le sue idee e preferiamo
etichettarlo come una persona fuori dal normale. Dico queste cose
perché tutti questi aggettivi e questi atteggiamenti particolari li
ritroviamo anche nella persona di Salvador Dalì che è riuscito a
costruirsi una fama di grande artista e di personaggio davvero molto
stravagante.
La persistenza della memoria di Salvador Dalì |
Salvador
Dalì nasce nella città catalana di Figueres l'11 Maggio del 1904 e
dopo aver vissuto una lunghissima carriera artistica e una vita
davvero al massimo muore all'età di 85 anni nel 1989. per le sue
idee artistiche è considerato uno dei personaggi più influenti del
XX secolo per quanto riguarda l'arte del Surrealismo, grazie al
proprio talento e al suo stile che mise a disposizione soprattutto
nel campo della pittura ma fu anche un ottimo scultore, designer,
cineasta e pubblicitario. Il Surrealismo come sappiamo è stato un
Movimento culturale e stilistico molto importante che fece i suoi
primi passi in Francia ascoltando le teorie del poeta Andrè Breton
il quale riuscì a canalizzare tutta la vitalità distruttiva e
nichilista di un altro celebre movimento di quell'epoca, cioè il
Movimento Dadaista.
Salvador
Dalì e gli altri artisti surrealisti davano molta importanza a
quello che era il mondo dei sogni, influenzati soprattutto dal grande
successo editoriale che aveva avuto Freud con il suo libro intitolato
Interpretazione dei sogni. I surrealisti trovano ispirazione in
quello stato onirico in cui ognuno di noi è al confine tra la veglia
e il sogno. La caratteristica comune a tutte le manifestazioni
surrealiste è la critica radicale alla razionalità cosciente e la
liberazione di tutte le potenzialità immaginative dell’inconscio
per il raggiungimento di uno stato conoscitivo “oltre” la realtà
appunto Sur-realtà. Il surrealismo è la porta di accesso a tutto
ciò che sta oltre quello che vediamo. Qui vediamo l'opera intitolata Il grande masturbatore.
Il grande masturbatore opera di Salvador Dalì |
La giovinezza di Salvador Dalì.
Salvador
Dalì già fin da giovanissimo si distingue a Figueres nella sua
città natia per i suoi modi di fare alquanto bizzarri. Il padre
Salvador Dalì y Cusi era un noto avvocato e un Notaio ma la persona
che incoraggia maggiormente le aspirazioni artistiche del piccolo
Salvador è sicuramente la madre Felipa Domènech Ferrés che
purtroppo muore giovane per un male incurabile quando il figlio ha
soltanto 16 anni. La madre aveva già intuito nel suo profondo il
grande talento e la passione verso l'arte del figlio.
In
seguito il Dalì affermerà che la scomparsa della madre è stata la
tragedia più grande di tutta la sua vita in quanto era un punto di
riferimento molto importante e un esempio per Lui. Ma le tragedie
dovute alle malattie nella Famiglia di Salvador non finiscono qui.
Infatti per una brutta meningite nove mesi prima che l’artista
nascesse era morto il fratello maggiore Salvador che il padre amava
molto e che sicuramente in ricordo del grande affetto e amore, mise
lo stesso nome al figlio appena nato. Addirittura si racconta da
testimonianze che il padre porto al cimitero il piccolo Salvador che
aveva appena 5 anni e sulla tomba del fratello omonimo maggiore disse
che lui era la reincarnazione del fratello morto. Ebbe anche una
sorella di tre anni più giovane di lui chiamata Ana Maria che in
futuro pubblicherà un libro sulla vita del famoso fratello.
Nel
1922 a soli 18 anni l’artista va ad abitare presso la Residencia de
Estudiantes, ossia la casa dello Studente di Madrid perché studia
presso l’Accademia delle Belle Arti. Già a quella età Dalì
inizia a differenziarsi da gli altri compagni e colleghi di studio
cercando di attirare l’attenzione su di se. Ama usare degli
atteggiamenti da eccentrico Dandy. Si fa crescere sia i capelli che
le basette lunghe e si veste con giacche e calzoni tipici alla zuava
imitando gli “Esteti” inglesi della fine del XIX Secolo. Ma sono
soprattutto le sue prime opere a richiamare l’attenzione su di se.
Nel 1924 Dalì realizza delle illustrazioni per un libro di un suo
compagno di studi. All’Accademia conosce tra gli altri Pepin Bello,
Luis Bunuel e Federico Garcia Lorca che come sappiamo divenne un
grande poeta. Qui sotto vediamo un altra delle opere surrealiste di Dalì intitolata La metamorfosi di Narciso.
Salvador Dalì opera Metamorfosi di Narciso |
Nel
1926 Dalì si fa espellere dall’Accademia poco prima degli esami
dicendo che in quella Scuola nessuno è in grado di sottoporre agli
esami un grande genio come Lui. Stava già formandosi in Lui quel
caratterino particolare ed eccentrico che si porterà per tutta la
sua lunga vita. Un carattere che come sappiamo si lo renderà insieme
alla sua arte molto famoso, spesso anche invidiato da tanti suoi
colleghi artisti ma dobbiamo anche dire per correttezza di verità
che capitava anche a volte di risultare antipatico e molto criticato
dalla gente. Insomma si è sempre parlato tanto di Salvador Dalì sia
nel bene che nel male. Dicono di lui molti suoi detrattori che sapeva
essere un ottimo “venditore” di se stesso. Ovvero del personaggio
Dalì prima ancora che dell’Artista Dalì. Altri ancora pensavano
di lui che faceva di tutto per avere ancora più soldi quindi per
arricchirsi. Al contrario di come invece dovrebbe fare un vero
artista, il quale pensiero deve essere soltanto quello di dedicarsi
anima e corpo allo studio e alla ricerca del proprio genio artistico,
fregandosene assolutamente di critiche, di contratti, di pubblicità
e soprattutto di soldi.
Dalì
iniziò a viaggiare molto a Parigi dove conobbe anche l’artista
Pablo Picasso che aveva sentito parlare di Lui molto bene da un altro
grande artista surrealista Joan Mirò. Dalì ammirava Picasso e le
sue opere cubiste, infatti in quel periodo mentre cerca di trovare un
suo personale stile artistico le sue opere sono influenzate dall’arte
cubista di Picasso. Durante tutti gli anni Venti l’artista studia e
assorbe diversi stili artistici come quello classico di Raffaello,
del Bronzino o di Velàzquez per citare i più famosi. Nelle sue
opere possiamo notare che spazia tra tecniche classiche a tecniche
moderne e a volte li mischia insieme sempre alla ricerca del suo
stile personale. Ormai ai nostri giorni Salvador Dalì è diventano
un artista famoso e le sue esposizioni attraggono migliaia di
spettatori.
Ispirandosi
ad un grande Maestro del Seicento e cioè a Diego Velàzquez, Dalì
si fa crescere i baffi che fini, lunghi e molto curati divennero
insieme al modo di vestire eccentrico una caratteristica e un simbolo
conosciuti da tutti.
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