Arte
e Dadaismo: uno stile artistico, una tendenza tra le più stravaganti
e curiose negli anni del Novecento.
Gli
appassionati di arte sapranno bene che quando si sente citare il
termine “Dadaismo” si intende parlare di una delle
tendenze culturali più stravaganti e particolari del secolo
Novecento. Una corrente artistica quella del Dadaismo che gira
attorno a questo meraviglioso mondo pieno di talento e creatività,
di grandi artisti e di immensi capolavori che è il mondo dell'arte
che con le proprie “stranezze” è stata capace di influire sulle
menti e sul pensiero di tanti nuovi artisti che poi vi hanno aderito,
divenendo gli artisti Dadaisti con delle idee un po' particolari,
spesso in controtendenza e ribelli rispetto alle “classiche” e
tipiche caratteristiche dell'arte di quel periodo.
Il
Dadaismo tra origine e caratteristiche.
Il
Dadaismo per quanto riguarda la storia dell'arte è un Movimento
artistico che ha origine e viene costituito per la prima volta in
Svizzera, esattamente nella città di Zurigo intorno agli anni
1914-1916, quindi proprio durante un periodo davvero molto buio per
l'umanità, infatti da lì a poco si arriverà alla prima Guerra
mondiale che come sappiamo si portò via milioni e milioni di vittime
anche innocenti come bambini, donne e vecchi. Il Dadaismo così come
avvenne anche per altre correnti artistiche dell'epoca riuscì a
svilupparsi e a diffondersi in altre aree geografiche arrivando per
esempio nella vicina Francia, in Germania e attraversando l'Oceano
anche negli Stati Uniti di America. Inizialmente si parla del
Dadaismo come fosse una semplice moda per pochi uomini, una tendenza
un po' strana nata soprattutto come forma di protesta e di ribellione
verso quell’imbarbarimento delle coscienze umane che come succede
ancora oggi durante tutte le guerre riescono a darci soltanto il
peggio, il male di ciò che ognuno porta dentro di se. Poi nel tempo
il Dadaismo incomincia a svilupparsi sempre di più e a influire
anche il mondo culturale e il mondo delle arti arrivando a toccare il
pensiero e le passioni di numerosi artisti che lavorano con le Arti
visive, il Teatro, la Grafica, la Letteratura e la Poesia.
Gli
artisti appartenenti al Dadaismo rifiutano i valori morali che ha la
società occidentale. Vogliono infrangere tutte le convenzioni
estetiche dell’arte ufficiale affermando anche la vanità e
l’ipocrisia di quei valori che non avevano potuto evitare e
scongiurare l’inizio della prima Guerra Mondiale.
Il
Dadaismo è spesso un gioco dissacratore che spesso va contro tutti e
tutto. Questo ci risulta evidente anche nella scelta del nome che
hanno voluto dare alla loro corrente visto che il termine “Dada”
non ha alcun significato. Secondo i dadaisti stessi, Dada non è arte
anzi è qualcosa che va contro l'arte, è una anti-arte. Se l’arte
ad esempio sosteneva e dava una grande importanza all’estetica ecco
che l'artista Dada ignora assolutamente l’estetica. Se nell'arte
diciamo tradizionale i vari artisti volevano comunicare in alcune
loro opere dei messaggi che trasmettono dei sentimenti positivi ecco
che l'artista Dada rilancia con delle offese e molto pessimismo.
Attraverso questo rifiuto categorico di ciò che può essere l'arte
“tradizionale” con i suoi soliti canoni i dadaisti volevano
distruggere se stessi usando magari l'ironia e prendendosi gioco di
tutto. E per queste loro particolari caratteristiche e le loro
curiose idee gli artisti del Dadaismo erano visti e considerati dalle
persone diciamo della “società normale” come degli uomini molto
stravaganti, irriverenti e burloni, che cercano sempre di dissacrare
qualunque cosa, quindi persone che non devono essere presi in seria
considerazione. Insomma oggi qualcuno chiamerebbe chi si sente un
vero Dada dentro, soltanto un simpatico mattacchione che ha voglia di
mettersi in evidenza, altri ancora lo vedrebbero come il solito
“Bastian contrario” che critica tutto e tutti e tutto finirebbe
lì.
Per
quanto riguarda l'arte Dadaista gli artisti utilizzano delle
tecniche come la fotografia, il Frottage e il collage. Essi impiegano
spesso degli strumenti che non sono quelli tradizionali in Arte come
per esempio l’aerografo e trasformano oggetti che sono nati per un
uso quotidiano in vere e proprie opere dell'arte. Questa tecnica
nell'arte è conosciuta come ready made, ossia già fatto.
L’Arte
è un gioco che non richiede una specifica abilità manuale o
artigianale. Infatti per i Dadaisti l’arte è soprattutto un fatto
mentale per cui è possibile riconoscere anche nel più banale degli
oggetti quotidiani una vera e propria opera d’arte.
L’idea
di privare gli oggetti del loro comune uso e significato in modo da
innalzarli al livello di vere e proprie opere d’arte, degne di
essere esposte anche in veri Musei o Mostre al pari di altre opere
ben più note viene sviluppata soprattutto dal celebre artista Marcel
Duchamp (1887-1968) e anche da Man Ray (1890-1976).
In
questo articolo possiamo vedere alcune immagini che ritraggono degli
esempi di opere Dadaiste diventate molto famose e descritte nei libri
di storia dell'arte. Si vede come a semplici oggetti di uso
quotidiano e molto comuni gli artisti Dada davano una nuova vita,
rendendoli delle vere e proprie opere da mostrare a chiunque. In alto
vediamo la Ruota di bicicletta di Marcel Duchamp del 1964, di
cui una prima versione risale al 1913. Sopra vediamo l'opera
intitolata Cadeau di Man Ray del 1921 che è un ferro da stiro
con dei chiodi.
Caratteristica
è anche la produzione artistica di Francis Picabia
(1879-1953) che dipinge degli ingranaggi e attribuisce alle sue opere
dei titoli molto ironici e spesso privi di alcun senso in modo da
fuorviare anche l’attento osservatore. Vediamo qui sopra in alto un
particolare di La fille née sans mère del 1916-1918 di
Francis Picabia un opera che raffigura degli ingranaggi realizzata con tecnica ad acquerello, con pittura metallizzata e a olio su un supporto di cartone.
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