mercoledì 23 aprile 2014

Arte e Dadaismo una curiosa corrente artistica del Novecento


Arte e Dadaismo: uno stile artistico, una tendenza tra le più stravaganti e curiose negli anni del Novecento.
Gli appassionati di arte sapranno bene che quando si sente citare il termine “Dadaismo” si intende parlare di una delle tendenze culturali più stravaganti e particolari del secolo Novecento. Una corrente artistica quella del Dadaismo che gira attorno a questo meraviglioso mondo pieno di talento e creatività, di grandi artisti e di immensi capolavori che è il mondo dell'arte che con le proprie “stranezze” è stata capace di influire sulle menti e sul pensiero di tanti nuovi artisti che poi vi hanno aderito, divenendo gli artisti Dadaisti con delle idee un po' particolari, spesso in controtendenza e ribelli rispetto alle “classiche” e tipiche caratteristiche dell'arte di quel periodo.



Il Dadaismo tra origine e caratteristiche.
Il Dadaismo per quanto riguarda la storia dell'arte è un Movimento artistico che ha origine e viene costituito per la prima volta in Svizzera, esattamente nella città di Zurigo intorno agli anni 1914-1916, quindi proprio durante un periodo davvero molto buio per l'umanità, infatti da lì a poco si arriverà alla prima Guerra mondiale che come sappiamo si portò via milioni e milioni di vittime anche innocenti come bambini, donne e vecchi. Il Dadaismo così come avvenne anche per altre correnti artistiche dell'epoca riuscì a svilupparsi e a diffondersi in altre aree geografiche arrivando per esempio nella vicina Francia, in Germania e attraversando l'Oceano anche negli Stati Uniti di America. Inizialmente si parla del Dadaismo come fosse una semplice moda per pochi uomini, una tendenza un po' strana nata soprattutto come forma di protesta e di ribellione verso quell’imbarbarimento delle coscienze umane che come succede ancora oggi durante tutte le guerre riescono a darci soltanto il peggio, il male di ciò che ognuno porta dentro di se. Poi nel tempo il Dadaismo incomincia a svilupparsi sempre di più e a influire anche il mondo culturale e il mondo delle arti arrivando a toccare il pensiero e le passioni di numerosi artisti che lavorano con le Arti visive, il Teatro, la Grafica, la Letteratura e la Poesia.
Gli artisti appartenenti al Dadaismo rifiutano i valori morali che ha la società occidentale. Vogliono infrangere tutte le convenzioni estetiche dell’arte ufficiale affermando anche la vanità e l’ipocrisia di quei valori che non avevano potuto evitare e scongiurare l’inizio della prima Guerra Mondiale.



Il Dadaismo è spesso un gioco dissacratore che spesso va contro tutti e tutto. Questo ci risulta evidente anche nella scelta del nome che hanno voluto dare alla loro corrente visto che il termine “Dada” non ha alcun significato. Secondo i dadaisti stessi, Dada non è arte anzi è qualcosa che va contro l'arte, è una anti-arte. Se l’arte ad esempio sosteneva e dava una grande importanza all’estetica ecco che l'artista Dada ignora assolutamente l’estetica. Se nell'arte diciamo tradizionale i vari artisti volevano comunicare in alcune loro opere dei messaggi che trasmettono dei sentimenti positivi ecco che l'artista Dada rilancia con delle offese e molto pessimismo. Attraverso questo rifiuto categorico di ciò che può essere l'arte “tradizionale” con i suoi soliti canoni i dadaisti volevano distruggere se stessi usando magari l'ironia e prendendosi gioco di tutto. E per queste loro particolari caratteristiche e le loro curiose idee gli artisti del Dadaismo erano visti e considerati dalle persone diciamo della “società normale” come degli uomini molto stravaganti, irriverenti e burloni, che cercano sempre di dissacrare qualunque cosa, quindi persone che non devono essere presi in seria considerazione. Insomma oggi qualcuno chiamerebbe chi si sente un vero Dada dentro, soltanto un simpatico mattacchione che ha voglia di mettersi in evidenza, altri ancora lo vedrebbero come il solito “Bastian contrario” che critica tutto e tutti e tutto finirebbe lì.
Per quanto riguarda l'arte Dadaista gli artisti utilizzano delle tecniche come la fotografia, il Frottage e il collage. Essi impiegano spesso degli strumenti che non sono quelli tradizionali in Arte come per esempio l’aerografo e trasformano oggetti che sono nati per un uso quotidiano in vere e proprie opere dell'arte. Questa tecnica nell'arte è conosciuta come ready made, ossia già fatto.
L’Arte è un gioco che non richiede una specifica abilità manuale o artigianale. Infatti per i Dadaisti l’arte è soprattutto un fatto mentale per cui è possibile riconoscere anche nel più banale degli oggetti quotidiani una vera e propria opera d’arte.


L’idea di privare gli oggetti del loro comune uso e significato in modo da innalzarli al livello di vere e proprie opere d’arte, degne di essere esposte anche in veri Musei o Mostre al pari di altre opere ben più note viene sviluppata soprattutto dal celebre artista Marcel Duchamp (1887-1968) e anche da Man Ray (1890-1976).



In questo articolo possiamo vedere alcune immagini che ritraggono degli esempi di opere Dadaiste diventate molto famose e descritte nei libri di storia dell'arte. Si vede come a semplici oggetti di uso quotidiano e molto comuni gli artisti Dada davano una nuova vita, rendendoli delle vere e proprie opere da mostrare a chiunque. In alto vediamo la Ruota di bicicletta di Marcel Duchamp del 1964, di cui una prima versione risale al 1913. Sopra vediamo l'opera intitolata Cadeau di Man Ray del 1921 che è un ferro da stiro con dei chiodi.
Caratteristica è anche la produzione artistica di Francis Picabia (1879-1953) che dipinge degli ingranaggi e attribuisce alle sue opere dei titoli molto ironici e spesso privi di alcun senso in modo da fuorviare anche l’attento osservatore. Vediamo qui sopra in alto un particolare di La fille née sans mère del 1916-1918 di Francis Picabia un opera che raffigura degli ingranaggi realizzata con tecnica ad acquerello, con pittura metallizzata e a olio su un supporto di cartone.

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