Con
il titolo Les Demoiselles d’Avignon (dal francese) gli
amanti dell'arte riconoscono da subito una delle più belle opere
dell'arte, scaturita dal genio di un grande artista, Pablo Picasso
(1881-1973). Questo dipinto per la sua grande importanza che
riveste nel campo della pittura è diventato anche uno dei simboli
dell'arte mondiale. Grazie ai numerosi studi effettuati durante la
sua brillante e lunga carriera, sperimentando sempre il nuovo e
attraversando vari periodi artistici intermedi come il cosiddetto
periodo rosa o il periodo blu, Picasso arrivò alla
fine a concepire e a sviluppare una nuova corrente artistica che
venne definita per le sue caratteristiche Cubismo
attraverso la quale fu capace come pochi altri grandi di
influenzare e di cambiare per sempre il modo di vedere e di fare
l'arte e la pittura nel futuro.
Les Demoiselles d'Avignon di Picasso |
Per
questo Pablo viene Picasso considerato giustamente dagli esperti tra
i più importanti maestri del Ventesimo secolo. Sopra vediamo una
immagine che ritrae il capolavoro della pittura di Pablo Picasso Les
Demoiselles d'Avignon.
Les
Demoiselles d'Avignon di Picasso tra origini, dati e curiosità del
dipinto.
Il
dipinto dal titolo in francese Les Demoiselles d'Avignon che
tradotto in italiano può suonare all'incirca come “le signorine di
Avignone” è stato realizzato da un giovane Picasso nell'anno
1907, aveva soltanto 26 anni. La tecnica pittorica usata è
quella dei colori a olio che vengono stesi su una tela abbastanza
grande avente come dimensioni circa 243,9 per 233,7 centimetri.
Il capolavoro che gli esperti ritengono essere il più importante
dipinto di tutto il Ventesimo secolo è oggi collocato per essere
ammirato da tutti presso il MoMa, ovvero il Museo di Arte
Moderna che si trova nella città americana di New York.
L'artista
spagnolo dopo i primi periodi della sua carriera artistica trascorsi
come fossero delle tappe tra la sua amata Spagna e la meravigliosa
Francia dell'epoca, meta preferita dai nuovi artisti Europei,
sperimenta nuovi linguaggi perché è alla ricerca di un suo
personale stile, qualcosa di nuovo che lo possa soddisfare appieno.
Picasso in quegli anni come artista è alla ricerca della sua vera
essenza, del suo possibile genio artistico nascosto e nel 1906 ha al
centro del suo discorso tematico ancora ben fermo la figura umana,
soprattutto quella femminile. In quello stesso anno l’artista
esegue una serie di schizzi, sperimentando con le tecniche a olio,
del carboncino, della penna o a matita. In questi lavori di Picasso
si vedono le figure che sono ancora tonde e tradiscono innumerevoli
influssi ma ci fanno capire come vi sia una ricerca pura, una
sperimentazione che deve portate Picasso a qualcosa di veramente
nuovo, di mai visto prima e che sicuramente già gli ronza nella
mente ma non riesce a esprimere nei suoi lavori.
All’inizio
del 1907 nell’arte di Picasso si incomincia a notare un alternarsi
di tratti concavi e spazi piatti. Vediamo apparire delle rientranze e
degli improvvisi contorni lineari. Le parti dei corpi umani
raffigurate rimandano l’una all’altra, costituendo i segni
pittorici di un linguaggio estetico autonomo e nuovo. Questi segni
sono talmente manipolabili da portare alla completa frantumazione
della prospettiva.
Nell’Estate
dell'anno 1907 scopre le meraviglie che può trasmettere l’arte
Africana visitando il Musée de l’Homme. Questa particolare e
all'apparenza semplice arte come poi scopriamo darà l’impulso
giusto a Picasso nel trovare quel qualcosa in più per il nuovo
linguaggio che rivoluzionerà la pittura a venire.
Per
la sola composizione del quadro Les Demoiselles d’Avignon che
raffigura un gruppo di ragazze prostitute l'artista compone a partire
dalla Primavera del 1907 una serie di ben 17 schizzi con ogni tecnica
possibile mentre assai più numerosi sono gli schizzi delle singole
figure che poi andranno a comporre il quadro finito.
Il
titolo iniziale del quadro doveva essere Bordel d’Avignon e nel
primo progetto si contemplava un ragazzo, forse uno studente che
irrompeva nella scena dopo aver scostato la tenda con un teschio
nelle mani. Questi soggetti verranno sostituiti ripetutamente nei
successivi schizzi, per esempio con un marinaio (questa figura
ritornerà spesso negli schizzi di Picasso), con una donna nuda etc.
Vi verrà inserito un paniere al centro della scena per alludere al
fatto che le donne raffigurate sono pronte a mangiare. Anche lo
sfondo subisce numerosi cambiamenti dagli schizzi iniziali a
testimonianza della metamorfosi artistica che sta avendo Picasso. Le
figure originariamente dovevano essere sei poi una scompare per
lasciare spazio a una composizione più angusta e serrata della
scena.
Le
prime reazioni all’uscita del quadro di Picasso.
come
forse avrete intuito il progetto di questa opera fu tra i più
faticosi per Picasso. Dopo aver lavorato mesi e mesi sugli schizzi e
sui disegni prima di poter giungere alla sua vera e propria
esecuzione finale passo molto tempo. Ma Picasso a questa grande
fatica dovette aggiungere anche la grande delusione dei suoi amici
più cari insieme alle forti critiche ricevute verso la sua opera.
Tra
questi vi erano artisti come Matisse, Braque, Derain, audaci
collezionisti e mercanti di arte come Gertrude e Leo Stein, Sergej
Scukin, Kahnweiler e Uhde, tutte persone influenti nel campo
dell’arte che però non capirono immediatamente il senso della
nuova strada che Picasso aveva intrapreso col suo quadro Les
Demoiselles D’Avignon. Addirittura tra i più indignati vi fu il
celebre amico e pittore Matisse che definì il lavoro di Picasso come
un vero oltraggio per l'arte, uno sporco tentativo di mettere in
ridicolo il movimento artistico moderno.
Leo
Stein alla vista del quadro scoppia in una grassa risata e pensa che
Pablo sia diventato matto. Comunque tutti questi uomini chi prima e
chi dopo si ricrederanno verso Picasso, Kahnweiler e Uhde addirittura
vorranno comprare tutti gli schizzi preparatori che portano all’opera
finita.
Il
punto di partenza era un interesse verso le figure dei nudi associato
a una malinconica predilezione per gli ambianti squallidi. Il tema
del bordello e del gruppo di prostitute di Barcellona rimase
dall’inizio fino alla fine degli studi preparatori. Il quadro
presenta delle forme geometriche taglienti e spigolose che si
incastrano per dare forma a personaggi scomposti, contorti, dove gli
oggetti e i piani sembrano ribaltarsi verso l’osservatore. La donna
all’estrema sinistra solleva una tenda rossa. Essa ha un profilo
duro che sembra ricordarci quello visto su alcuni dipinti dell’antico
Egitto. Le due figure al centro hanno maggiore affinità con alcuni
affreschi medioevali della Catalogna.
Le
due figure più a destra invece presentano dei volti che sembrano
delle maschere vere e proprie, slegate al corpo. Li vediamo nel
particolare qui accanto. L’influenza in questi ultimi visi con l’arte
africana sembra molto evidente. Infatti sono state trovate delle
antiche maschere in Africa scolpite di solito nel legno o in metallo
che hanno come caratteristica dei tratti del viso molto scavati,
spigolosi e allungati e con gli occhi e il naso molto accentuati.
Nel
quadro di Picasso notiamo anche che non vi è sfondo né illusione
spaziale. Delle linee chiare e scure segnano i contorni delle forme
essenziali attraverso uno stile sintetico.
Insomma
un dipinto davvero unico come accade sempre quando si parla di Pablo
Picasso.
Nessun commento:
Posta un commento