La miniatura è una
antica tecnica pittorica nata soprattutto per decorare e quindi
impreziosire importanti libri come i bellissimi e preziosi
manoscritti (scritti a mano) contenenti testi sacri, preghiere o
magari antichi codici e antiche pergamene. Questi libri che a volte
troviamo di dimensioni imponenti e pesanti di cui alcuni arrivati
fortunatamente sino ai nostri giorni, diventavano delle vere e
proprie opere d'arte molto preziose al pari di un dipinto grazie
all'abilità e alla grande pazienza di alcuni artisti (miniatori). Il
termine miniatura deriva da “minio” che è un minerale di colore
rosso che anticamente veniva usato per tracciare la prima lettera
iniziale o il titolo degli antichi manoscritti, come sicuramente
abbiamo già visto in qualche immagine.
La tecnica della miniatura
nasce durante il periodo Ellenico ma il vero sviluppo si ebbe a
partire dal secolo XI, quando in Età Romanica si iniziò a costruire
i grandi Monasteri e le imponenti Cattedrali e vi era una grande
dedizione per la religione cristiana. Alcuni Ordini di monaci
all'interno dei loro Monasteri iniziarono la tradizione di
trascrivere gli antichi testi sacri, attraverso un lavoro che
richiedeva tanta abilità unita soprattutto a tanta pazienza perché
questo lavoro veniva eseguito tutto a mano e alla sola luce di alcune
semplici candele. I monaci pensarono all'inizio di ornare e decorare
alcune lettere dei testi, per esempio quelle iniziali di ogni
capitolo o di ogni paragrafo, che vengono chiamate “capolettera”,
inserendo poi nel tempo pure delle piccole immagini tra le pagine che
potevano servire a descrivere meglio gli episodi e le storie
contenute nei libri. Nell'immagine che vediamo su in alto vediamo la
bellissima miniatura della lettera maiuscola D del Salterio di
Ingeborg datato al XIII secolo, la quale al centro reca una
bellissima e dettagliata immagine.
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