La
vocazione di San Matteo è una bellissima opera pittorica
realizzata da Michelangelo Merisi,
conosciuto nel mondo dell'arte come il Caravaggio.
Sotto vediamo una semplice immagine di questa opera del Caravaggio
che non riesce a rendere il giusto merito.
Descriviamo
il dipinto del Caravaggio La vocazione di San Matteo con parole
semplici.
Quest'opera
del Caravaggio fa parte insieme ad altre due di un bellissimo ciclo
pittorico dedicato a San Matteo. L'intero progetto artistico fu
eseguito dal Caravaggio intorno agli anni tra il 1598 e il 1602, cioè
negli anni in cui l'artista si trovava in soggiorno presso la città
di Roma. Le tre opere furono commissionate per essere collocate nella
Cappella Contarelli una piccola Cappella che oggi possiamo andare ad
ammirare all'interno della Chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma.
Il
dipinto della Vocazione di San Matteo per alcuni esperti d'arte viene
considerato addirittura come uno dei più importanti e straordinari
capolavori dell'intera produzione pittorica del Caravaggio. Infatti
si indica attraverso quest'opera una nuova fase per quanto riguarda
la pittura di questo grande artista attraverso la resa particolare
delle luci, una nuova e diversa espressività e la composizione che
viene usata. L'opera fu realizzata su una tela avente delle
dimensioni di circa 322 per 340 centimetri per essere collocata nella
parete sinistra per chi guarda della Cappella Contarelli, delle
dimensioni simili a quella intitolata Il martirio di San Matteo che è
stata collocata sulla parete di destra. La tecnica usata dal
Caravaggio per queste opere è quella solita dei grandi maestri dal
Quattrocento in poi, e cioè la tecnica brillante ed espressiva dei
colori a olio. Come già si può intuire facilmente dal titolo
dell'opera il Caravaggio ha descritto con il proprio inconfondibile
stile una storia che viene narrata nella Sacra Bibbia. Questa è il
momento in cui Gesù chiama a seguirlo un esattore delle tasse, un
uomo di nome Matteo, il quale a seguito di una vocazione Divina
diventa anche uno dei suoi discepoli, un Apostolo di Gesù e poi San
Matteo. Nel dipinto del Caravaggio vediamo raffigurato Gesù
accompagnato dall'Apostolo Pietro che entrano in una piccola
stanzetta dove vi sono alcune persone sedute attorno a un tavolo.
Questi sono cinque personaggi attorno al tavolo e sono intenti a
contare delle monete, probabilmente il frutto di una riscossione
attraverso le tasse del tempo. Gesù fa un cenno della mano come per
indicare o chiamare qualcuno di loro, appunto Matteo con una folta
barba il quale stupito della scelta fatta da Gesù indica con una
mano interrogativamente se stesso (si vede nel particolare sotto).
Vediamo che soltanto tre personaggi hanno volto velocemente lo
sguardo verso i due che sono appena entrati mentre gli altri due,
evidentemente pensano che il conteggio delle monete sia la cosa più
importante da fare in quel momento e non badano ai due sconosciuti
che sono entrati.
Il
Caravaggio ci descrive nel dipinto la sua straordinaria luce
attraverso uno stupendo gioco realistico con ombre e luci sempre
molto importante nelle sue opere. In questo caso la luce proviene non
dalla finestra che abbiamo di fronte ma da due fonti che sono
collocate entrambi a destra. Il cono di luce che si vede e che si
diffonde sulla parete di fronte sembra provenire da una porta aperta
posta a un livello più alto rispetto a quello della stanza, forse vi
sono delle piccole scale. Ma può anche essere una finestra come
quella che vediamo di fronte a generare questa luce. La seconda fonte
di luce anch'essa a destra è situata in basso e investe i personaggi
lasciando il resto della stanza avvolta nell'oscurità.
La
scena ci appare quasi divisa in due parti. A destra vediamo la figura
di Gesù che viene quasi del tutta coperta a parte della testa e del
braccio dalla figura di San Pietro che seguono una linea verticale
mentre a sinistra i 5 personaggi seduti al tavolo sembrano disegnare
una sorta di ovale attorno a loro. Alla composizione appartengono
anche le linee nette che segnano il confine tra zone luminose e
quelle in ombra. Interessante è anche la mano Di Gesù che sembra
quasi unire le due parti e i personaggi di sinistra e di destra.
Tutta
la scena dipinta dà il senso della realtà. Splendide sono le
espressioni dipinte dal Caravaggio sui visi dei personaggi o i
dettagli ricchi con cui sono realizzati per esempio le monete sul
tavolo, o ancora le piume e le pieghe degli abiti. A proposito di
questi ultimi se guardiamo con attenzione gli abiti in questo dipinto
si nota che mentre i cinque personaggi seduti al tavolo portano degli
abiti contemporanei dell'epoca del Caravaggio, molto eleganti e
signorili, forse per descrivere il ceto alto degli stessi, Gesù e
San Pietro sono a piedi nudi e portano delle umili vesti lunghe come
quelle usate in epoca passata.
L'opera
La vocazione di San Matteo: le impressioni finali
In
questa bellissima opera del Caravaggio vediamo raffigurata una stanza
misera e povera nell'arredamento e con cinque personaggi che hanno un
aspetto comune delle facce che si poteva incontrare per strada in
quei tempi in cui viveva l'artista. Un aspetto di persone che secondo
l'uso dell'epoca se venivano offese erano anche pronte a sguainare le
loro spade e fare violenza. Questi personaggi sembrano quasi come il
nostro Caravaggio, un uomo spesso iroso e violento e che sappiamo
come durante la sua vita abbia avuto molti guai con la giustizia. In
quel tempo alcuni critici ed estimatori dell'arte affermarono che
quei cinque personaggi seduti al tavolo non erano altro che cinque
amici del Caravaggio. Della gente molto violenta e ubriacona come
poteva essere l'artista. Ma poi in un ambiente così misero accade
invece qualcosa di meraviglioso, quel bellissimo e inspiegabile
miracolo della Vocazione di Matteo. L'arrivo improvviso e veloce del
Cristo riesce a trasfigurare la stanzetta e la luce che si accende
come se fosse quasi un riflettore fa emergere dal buio i volti, le
monete, le piume e il tavolo. L'artista riesce a farci vedere come la
luce trasformi una scena semplice di vita quotidiana in un evento
davvero eccezionale, un evento Divino. Questa luce è la fede
cristiana che riesce a illuminare le anime con la sua grande forza,
quasi folgorandoli.
Come
tutte le opere del Caravaggio La vocazione di San Matteo è davvero
un capolavoro della pittura che riesce a lasciarci a bocca aperta
sempre e che quindi consiglio di andare a vedere.
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