lunedì 25 novembre 2013

Il Caravaggio e La vocazione di San Matteo un opera nella Cappella Contarelli

La vocazione di San Matteo è una bellissima opera pittorica realizzata da Michelangelo Merisi, conosciuto nel mondo dell'arte come il Caravaggio. Sotto vediamo una semplice immagine di questa opera del Caravaggio che non riesce a rendere il giusto merito.



Descriviamo il dipinto del Caravaggio La vocazione di San Matteo con parole semplici.
Quest'opera del Caravaggio fa parte insieme ad altre due di un bellissimo ciclo pittorico dedicato a San Matteo. L'intero progetto artistico fu eseguito dal Caravaggio intorno agli anni tra il 1598 e il 1602, cioè negli anni in cui l'artista si trovava in soggiorno presso la città di Roma. Le tre opere furono commissionate per essere collocate nella Cappella Contarelli una piccola Cappella che oggi possiamo andare ad ammirare all'interno della Chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma.
Il dipinto della Vocazione di San Matteo per alcuni esperti d'arte viene considerato addirittura come uno dei più importanti e straordinari capolavori dell'intera produzione pittorica del Caravaggio. Infatti si indica attraverso quest'opera una nuova fase per quanto riguarda la pittura di questo grande artista attraverso la resa particolare delle luci, una nuova e diversa espressività e la composizione che viene usata. L'opera fu realizzata su una tela avente delle dimensioni di circa 322 per 340 centimetri per essere collocata nella parete sinistra per chi guarda della Cappella Contarelli, delle dimensioni simili a quella intitolata Il martirio di San Matteo che è stata collocata sulla parete di destra. La tecnica usata dal Caravaggio per queste opere è quella solita dei grandi maestri dal Quattrocento in poi, e cioè la tecnica brillante ed espressiva dei colori a olio. Come già si può intuire facilmente dal titolo dell'opera il Caravaggio ha descritto con il proprio inconfondibile stile una storia che viene narrata nella Sacra Bibbia. Questa è il momento in cui Gesù chiama a seguirlo un esattore delle tasse, un uomo di nome Matteo, il quale a seguito di una vocazione Divina diventa anche uno dei suoi discepoli, un Apostolo di Gesù e poi San Matteo. Nel dipinto del Caravaggio vediamo raffigurato Gesù accompagnato dall'Apostolo Pietro che entrano in una piccola stanzetta dove vi sono alcune persone sedute attorno a un tavolo. Questi sono cinque personaggi attorno al tavolo e sono intenti a contare delle monete, probabilmente il frutto di una riscossione attraverso le tasse del tempo. Gesù fa un cenno della mano come per indicare o chiamare qualcuno di loro, appunto Matteo con una folta barba il quale stupito della scelta fatta da Gesù indica con una mano interrogativamente se stesso (si vede nel particolare sotto).



Vediamo che soltanto tre personaggi hanno volto velocemente lo sguardo verso i due che sono appena entrati mentre gli altri due, evidentemente pensano che il conteggio delle monete sia la cosa più importante da fare in quel momento e non badano ai due sconosciuti che sono entrati.
Il Caravaggio ci descrive nel dipinto la sua straordinaria luce attraverso uno stupendo gioco realistico con ombre e luci sempre molto importante nelle sue opere. In questo caso la luce proviene non dalla finestra che abbiamo di fronte ma da due fonti che sono collocate entrambi a destra. Il cono di luce che si vede e che si diffonde sulla parete di fronte sembra provenire da una porta aperta posta a un livello più alto rispetto a quello della stanza, forse vi sono delle piccole scale. Ma può anche essere una finestra come quella che vediamo di fronte a generare questa luce. La seconda fonte di luce anch'essa a destra è situata in basso e investe i personaggi lasciando il resto della stanza avvolta nell'oscurità.
La scena ci appare quasi divisa in due parti. A destra vediamo la figura di Gesù che viene quasi del tutta coperta a parte della testa e del braccio dalla figura di San Pietro che seguono una linea verticale mentre a sinistra i 5 personaggi seduti al tavolo sembrano disegnare una sorta di ovale attorno a loro. Alla composizione appartengono anche le linee nette che segnano il confine tra zone luminose e quelle in ombra. Interessante è anche la mano Di Gesù che sembra quasi unire le due parti e i personaggi di sinistra e di destra.


Tutta la scena dipinta dà il senso della realtà. Splendide sono le espressioni dipinte dal Caravaggio sui visi dei personaggi o i dettagli ricchi con cui sono realizzati per esempio le monete sul tavolo, o ancora le piume e le pieghe degli abiti. A proposito di questi ultimi se guardiamo con attenzione gli abiti in questo dipinto si nota che mentre i cinque personaggi seduti al tavolo portano degli abiti contemporanei dell'epoca del Caravaggio, molto eleganti e signorili, forse per descrivere il ceto alto degli stessi, Gesù e San Pietro sono a piedi nudi e portano delle umili vesti lunghe come quelle usate in epoca passata.
L'opera La vocazione di San Matteo: le impressioni finali
In questa bellissima opera del Caravaggio vediamo raffigurata una stanza misera e povera nell'arredamento e con cinque personaggi che hanno un aspetto comune delle facce che si poteva incontrare per strada in quei tempi in cui viveva l'artista. Un aspetto di persone che secondo l'uso dell'epoca se venivano offese erano anche pronte a sguainare le loro spade e fare violenza. Questi personaggi sembrano quasi come il nostro Caravaggio, un uomo spesso iroso e violento e che sappiamo come durante la sua vita abbia avuto molti guai con la giustizia. In quel tempo alcuni critici ed estimatori dell'arte affermarono che quei cinque personaggi seduti al tavolo non erano altro che cinque amici del Caravaggio. Della gente molto violenta e ubriacona come poteva essere l'artista. Ma poi in un ambiente così misero accade invece qualcosa di meraviglioso, quel bellissimo e inspiegabile miracolo della Vocazione di Matteo. L'arrivo improvviso e veloce del Cristo riesce a trasfigurare la stanzetta e la luce che si accende come se fosse quasi un riflettore fa emergere dal buio i volti, le monete, le piume e il tavolo. L'artista riesce a farci vedere come la luce trasformi una scena semplice di vita quotidiana in un evento davvero eccezionale, un evento Divino. Questa luce è la fede cristiana che riesce a illuminare le anime con la sua grande forza, quasi folgorandoli.

Come tutte le opere del Caravaggio La vocazione di San Matteo è davvero un capolavoro della pittura che riesce a lasciarci a bocca aperta sempre e che quindi consiglio di andare a vedere.

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