L’Arte
Informale.
La
fine della seconda guerra mondiale come è facilmente intuibile
porterà un periodo di grandi cambiamenti per l'umanità. Insieme
alla pace arriveranno anche le grandi ricostruzioni di intere città
bombardate e ovunque in Europa e negli Stati Uniti si assisterà ad
un grande fermento culturale capace di sviluppare nuove idee e nuovi
talenti come si vedrà in architettura e in ingegneria. Ed è in
questo contesto che in Europa e negli Stati Uniti d'America nasce e
si sviluppa in campo culturale l’Arte Informale. Sotto possiamo vedere un immagine di una celebre opera dell'artista americano Jackson Pollock (cliccate sulle immagini per ingrandire un poco).
Jackson Pollock opera Arte informale |
L'Arte
Informale è una corrente artistica particolare attraverso la quale i
propri artisti tendono a svalutare o a non considerare del tutto i
vari strumenti espressivi della tradizione che erano stati usati sino
ad allora, esaltando soprattutto l’improvvisazione e la rapidità
esecutiva dell'artista. Infatti gli artisti cosiddetti informali
realizzano le loro opere in modo spontaneo e istintivo. Vogliono
essere liberi da qualsiasi condizionamento e in questo modo le linee
e i colori vengono accostati da ognuno di Loro riflettendo i propri
stati d’animo. Per questi motivi il segno, la materia e il gesto
diventano dei protagonisti assoluti dell’esperienza artistica
informale e proprio per l’uso di uno di questi metodi nel
realizzare una singola opera d’arte che gli esperti dell'arte
iniziano a parlare di arti diverse. Si inizia a parlare di una
pittura segnica, di una pittura gestuale o di una pittura materica.
La
pittura segnica nell'arte.
Giuseppe Capogrossi opera Superficie |
L'arte
realizzata attraverso la pittura
segnica come si può facilmente intuire dal nome è quella in
cui gli artisti per eseguire una loro opera si basano principalmente
sull’uso dei segni. Gli artisti però non usano questi segni per
rappresentare delle forme e delle immagini della realtà nel senso
tradizionale ma si servono dei segni al solo scopo di rappresentare
loro stessi. Il segno può essere disposto in modo ragionato su una
superficie come una tela come avviene per esempio nelle opere del
pittore italiano Giuseppe Capogrossi (1900-1972). Qui sopra
possiamo vedere un opera di Giuseppe Capogrossi intitolata Superficie
195 del 1957.
Hans Hartung opera Composizione |
Il
segno può anche essere disposto in maniera spontanea e istintiva
come possiamo vedere in alcune opere di Hans Hartung
(1904-1989). Sopra vediamo l'immagine di un opera di Hans Hartung
intitolata Composizione.
La
pittura gestuale nell'arte.
Jackson Pollock opera Occhi nel caldo |
Nella
pittura gestuale l’artista interviene sulla tela trasmettendo il
proprio stato d'animo attraverso l'uso di gesti impulsivi, di gesti
impetuosi che serviranno a stendere il colore e i suoi toni sui vari
supporti. Questo tipo di arte viene chiamato anche Espressionismo
astratto o Action Painting cioè pittura d’azione in cui la
cosa più importante e fondamentale non è più l'opera finale stessa
ma è il come essa sia stata realizzata. Spesso alcuni artisti che
fanno parte della pittura gestuale ammettono che alla fine della loro
opera si sentono talmente svuotati con quei particolari gesti
violenti e particolari che fanno che si sentono letteralmente
svuotati e senza energia artistica, insomma sono riusciti a darci la
loro anima.
L'artista
americano Jackson Pollock (1912-1956) è sicuramente uno dei
più celebri esponenti dell’Action Painting ed è riconosciuto in
tutto il mondo come uno dei maggiori maestri in questo tipo di
pittura. Pollock è il primo artista ad utilizzare la tecnica del
“dripping” che consiste nel far sgocciolare il colore
direttamente sulla tela o su un altra superficie che sono stese a
terra. Alcune volte l’artista cammina anche sopra la tela immerso
in mezzo ai colori lasciando segni e impronte. In questo modo come
afferma lo stesso Pollock ci si sente assolutamente dentro l’opera
perché per Lui dipingere è un modo per entrare in contatto con la
realtà individuale e universale. In questo modo vengono aboliti
tutti gli strumenti tradizionali come per esempio la tavolozza, i
pennelli o il cavalletto, visto che per Pollock questi strumenti
limitano la spontaneità creativa di un artista. Sopra possiamo
vedere l'immagine di un opera di Jackson Pollock intitolata Occhi
nel caldo del 1946.
Willem De Kooning opera Arte informale |
Anche
l'arte di un altro grande artista l'americano Willem De Kooning
(1904-1997) può essere definita come pittura gestuale. L’artista
De Kooning infatti attribuisce il compito di creare l’opera al
gesto impulsivo pur non rinunciando alla presenza di elementi
figurativi come possiamo vedere per esempio qui sopra nel particolare
dell’opera intitolata Astrazione del 1949, un olio su tela.
Emilio Vedova opera Viaggio in Italia Sicilia |
Per
quanto riguarda l’Arte gestuale in Italia uno degli esponenti
maggiori è l'artista Emilio Vedova. L’artista infatti
interviene sulle sue tele con gesti violenti e immediati. Egli crea
dei grovigli di colore che riflettono un modo emotivo di considerare
la realtà. Sopra possiamo vedere un opera di Vedova intitolata
Viaggio in Italia: Sicilia del 1950 circa.
Arte
con la pittura materica.
La
pittura materica è quella in cui i materiali utilizzati rivestono un
ruolo di primaria importanza.
Il
valore attribuito alla materia risulta evidente nelle opere del
maestro italiano Alberto Burri (1915-1995) e in quelle dello
spagnolo Antoni Tapies.
Alberto Burri opera Sacco |
Nelle
particolari opere dell'artista Alberto Burri i protagonisti assoluti
sono i materiali cosiddetti poveri, materiali rozzi e grossolani come
per esempio delle vecchie tele di sacco bucate o rammendate, dei
legni bruciacchiati, delle lamiere rozzamente saldate e altro
materiale vario. Il tutto poi viene composto dall’artista in modo
molto creativo e personale fino a renderci a noi appassionati cultori
dell'arte delle stupende opere che ormai con merito sono entrate
nella storia dell’arte. Un famoso esempio è l’opera di Burri
intitolata Sacco del 1953 che vediamo qui sopra.
Le
opere di Antoni Tapies invece sono più astratte. Spesso sono dei
lavori monocromi ovvero realizzate con l'uso di un solo colore,
realizzate su superfici rese scabre, grumose e porose dall’impiego
di materiali che si trovano in natura.
Antoni Tapies opera Marro i ocre |
Vediamo qui sopra l’opera
intitolata Marro i ocre del 1959.
Un
altro Artista che ha esplorato le molteplici possibilità offerte dai
materiali è Jean Dubuffet (1901-1985) che mescola nelle sue
opere i colori alla sabbia, alla terra, al fango e al catrame per
ottenere una superficie pittorica spessa sulla quale poi intervenire
con vari strumenti per trasmettere delle particolari sensazioni.
Jean Dubuffet opera |
Dubuffet
a differenza di Burri e Tapies non ci propone un arte astratta. Le
sue immagini si rifanno alla realtà che viene interpretata in modo
ingenuo e istintivo con la spontaneità che possiamo ritrovare quando
guardiamo un disegno di un bambino. Sopra possiamo vedere un opera di
Jean Dubuffet intitolata Hotel du Cantal realizzata nel 1961.
L’opera
di Dubuffet ci chiarisce il vero fine dell’Arte Informale e cioè
indipendentemente dai risultati raggiunti, siano essi astratti o
figurativi quello che conta è il procedimento impiegato, il valore
che l’artista attribuisce al gesto, al segno o alla materia.
Lucio Fontana opera con tagli |
Anche
la produzione artistica del celebre artista italiano Lucio Fontana
(1899-1968) può rientrare nelle esperienze dell’Arte Informale, in
particolare nell’indirizzo gestuale e materico. È con il gesto che
il Fontana interviene sulla sua tela, in genere monocroma che viene
bucata, tagliata o squarciata mediante l’uso di punteruoli o
taglierini. Il tal modo lo spazio esterno attraversa la tela e
diventa parte dell’opera stessa. Queste ricerche spaziali di
Fontana hanno dato origine poi al movimento noto come Spazialismo.
Vediamo sopra l'immagine dell'opera Concetto spaziale del 1959
realizzata da Lucio Fontana.
2 commenti:
Geniale la pittura di Pollock ispirata ai nativi Navajo e l'energia gestuale di Vedova. La pittura informale di quegli anni ha lanciato le basi dell'arte del presente. Devono però ringraziare i Dadaisti. Questo è il mio blog dove presento i miei lavori astratti.
Ciao Sario. Ho dato una sbirciata al tuo blog, complimenti a auguri per il tuo lavoro. Un saluto
Posta un commento