sabato 4 febbraio 2012

Il David di Michelangelo Buonarroti una straordinaria opera di scultura tra storia e arte


Il David di Michelangelo opera della scultura italiana tra storia e dati.
Il David dell'artista Michelangelo Buonarroti (1475-1564) è sicuramente una delle opere d'arte più belle e conosciute al mondo. Un vero e proprio capolavoro del genio e della scultura italiana. Illustri esperti dell'arte da sempre celebrano e studiano il David di Michelangelo, alla ricerca magari dei più piccoli segreti che il più grande scultore della storia abbia potuto celare in esso tra gli anni 1501 e l’inizio del 1505, gli anni in cui l'opera venne realizzata. Sembra che il David fu scolpito durante uno dei pochi periodi più sereni di Michelangelo, di quella che noi conosciamo come una carriera spesso travagliata, piena di problemi e di tormenti interiori. L'artista in quel periodo era molto giovane e aveva poco più di venticinque anni. Vediamo un immagine del David l'opera di Michelangelo.




Il David attraverso la sua posa e le sue forme viene considerato anche come uno bellissimo simbolo della Natura degli uomini evocando infatti una grande forza fisica oltre che una grande tensione. Addirittura molti artisti ed esperti dell’arte ritengono che questa scultura realizzata da Michelangelo sia l’oggetto artistico più bello ed esteticamente perfetto che mai sia stato concepito e creato da mente e mani umane. Una azzeccata opinione questa anche secondo me, sottolineata anche da alcune persone che soltanto al guardare il David vengono colti da improvvisi svenimenti, da sensazioni di vertigini e altri sintomi emozionali particolari causati proprio dalla bellezza e dalla perfezione dell'opera. Tutti sintomi che poi sono stati studiati e quindi riconosciuti clinicamente col nome di Sindrome di Stendhal detta anche sindrome di Firenze, la quale avviene in persone ipersensibili quando ammirano determinate opere artistiche.
Come vediamo sopra la scultura del David raffigura il celebre personaggio narrato nella Bibbia mentre armato di una semplice fionda, un arma che veniva usata in antichità attende in una posa vigile e carica di tensione il momento di affrontare un terribile avversario, il gigante Golia un grande guerriero nemico del suo popolo. La storia racconta infatti che il giovane pastore David con grande coraggio dopo essere stato convocato e scelto dal popolo ebreo ad affrontare il gigante nemico riesce a vincere la dura sfida uccidendo Golia con una pietra lanciata dalla sua fionda e diventando con questo gesto un eroe e anche una guida spirituale, il re del popolo di Israele oltre che entrando con pieno merito nella storia e nella leggenda dell'umanità.
Curiosità e storia dell'opera il David di Michelangelo.
In data 16 agosto del 1501 l'Opera del Duomo di Firenze commissionò all'artista toscano Michelangelo Buonarroti la realizzazione di una statua che doveva raffigurare il personaggio di David e la sua impresa contro Golia da collocare poi in uno dei contrafforti esterni posti nella zona absidale della cattedrale di Santa Maria del Fiore di Firenze. L'artista per nascondersi da occhi indiscreti e quindi lavorare in tutta tranquillità costruì un recinto all'interno dell'Opera.
Il celebre blocco di marmo bianco era stato precedentemente sbozzato da Agostino di Duccio nel 1464 e da Antonio Rossellino nel 1476 ma entrambi gli artisti abbandonarono la scultura giudicando il marmo troppo fragile e quindi non poteva sostenere il peso solo sulla zona delle gambe la cui apertura era stata scavata con particolari perplessità per la parte del marmo situata sotto il braccio sinistro dell'attuale statua. In quella fase era già previsto che l'eroe fosse nudo e che la testa di Golia non venisse rappresentata. Il grande intuito di Michelangelo invece fu quello di evitare di porre il peso della statua sulla sola gamba sinistra ma appoggiando quasi il tutto sulla gamba destra. Il marmo infine presentava una grande quantità di venature, dette "taròli" che Michelangelo provvide a stuccare e ricoprire con della malta di calce restituendo alla superficie la levigatezza tipica delle sue sculture giovanili. A scultura già ultimata il Gonfaloniere di Giustizia della città Pier Soderini decise di collocarla in Piazza della Signoria trasferendo il valore simbolico del David da un contesto religioso a uno civile.
Per quanto riguarda la scelta del luogo di esposizione Michelangelo riuscì a imporsi contro il parere di una commissione composta da illustri artisti fiorentini tra cui vi erano Andrea della Robbia, Piero di Cosimo, Pietro Vannucci, Leonardo da Vinci, Sandro Botticelli e Cosimo Rosselli che voleva collocare la statua nella Loggia dei Lanzi dove però avrebbe avuto dei problemi di visibilità.
Così il 25 gennaio 1504 fu deciso che la statua del David venisse collocata sul sagrato di Palazzo Vecchio esponendolo tuttavia al degrado causato dagli agenti atmosferici. Il trasporto dell'enorme opera fu terminato dopo quattro giorni di viaggio il 18 maggio del 1504 all'interno di una gabbia lignea che scorreva su delle travi unte di grasso di sévo mentre il marmo era sollevato dal fondo per evitare che le vibrazioni del trasporto lo danneggiassero.
Durante il tragitto dell'opera in una pausa notturna un gruppo di giovani fedeli alla fazione filo-medicea estromessa dal potere aggredì la statua prendendola a sassate in quanto simbolo riconosciuto del governo repubblicano. Michelangelo la rifinì sul posto dipingendo in oro il tronco d'albero dietro la gamba destra e aggiungendo delle ghirlande di ottone con foglie in rame dorato che cingevano la testa e la cinghia della fionda.
Nel 1512 una saetta colpì il basamento della statua accentuando la fragilità del marmo che presentava delle "crettature" cioè dei piccoli cedimenti all'altezza delle caviglie. Il 26 aprile del 1527 durante la seconda cacciata dei Medici da Firenze ci furono dei tumulti in città e un gruppo di repubblicani asserragliati in Palazzo Vecchio per difendersi dagli oppositori lanciarono dalle finestre pietre, tegole e mobili che danneggiarono seriamente il David causando la frantumazione del braccio sinistro in tre pezzi e la scheggiatura della fionda all'altezza della spalla. Il Vasari stesso insieme all'artista Francesco Salviati raccolsero i frammenti della statua e li nascosero in casa Salviati. Con il ritorno del Granduca Cosimo I si provvide al delicato restauro. I segni di questo episodio sono ancora visibili sull'opera.


Il mito della statua del David.
Il successo del David di Michelangelo fu immediato all'epoca. L'umanista Pomponio Gaurico nel suo dialogo "De Sculptura" del 1504 lo porta come esempio di arte eccelsa. Lo stesso fece Benedetto Varchi anni dopo mentre a testimonianza del mito che la statua incarnava nella cultura umanistica rinascimentale valgono le parole di Giorgio Vasari nelle "Vite de' più eccellenti architetti, pittori et scultori italiani, da Cimabue insino a' nostri giorni" nell'edizione del 1550. scrive il Vasari: "E veramente che questa opera ha tolto il grido a tutte le statue moderne et antiche, o greche o latine che elle si fossero... Perché in essa sono contorni di gambe bellissime et appiccicature e sveltezza di fianchi divine, né grazia che tal cosa pareggi, né piedi né mani né testa che a ogni suo membro di bontà, d'artificio e di parità né di disegno s'accordi tanto. E certo chi vede questa non deve curarsi di vedere altra opera di scultura fatta nei nostri tempi o negli altri da qual si voglia artefice".

Sin dai tempi della sua prima apparizione la statua del David venne celebrata come l'opera capace di mutare il gusto estetico del suo tempo e di affermarsi a simbolo di espressione ideale del rinascimento. Tutto questo grazie all'applicazione dello studio anatomico al fine di rendere con forme virili, possenti e armoniche l'immagine del nudo eroico tipiche del Buonarroti, la cui forma era la realizzazione fisica di un complesso insieme di valori filosofici ed estetici. I Fiorentini si immedesimarono con l'aspetto atletico e fiero del giovane eroe rappresentato interpretandolo come l'espressione della forza e della potenza della loro città nel momento del suo massimo sviluppo e splendore. Per i sostenitori della Repubblica invece divenne il simbolo della vittoria della democrazia sulla tirannide esercitata in precedenza dalla famiglia Medici.
La forma del David.
Con il suo David Michelangelo vuole rinnovare e riaffermare il canone della bellezza maschile rinascimentale come anche la scultura classica greca del V secolo a.C. Un corpo atletico al culmine della forza giovanile espresso da forme nate da uno studio attento dei particolari anatomici come la torsione del collo attraversato da una vena e dalla struttura dei tendini. Come le vene sulle mani e sui piedi o la tensione muscolare delle gambe, contratta quella di destra su cui si appoggia il peso mentre distesa quella di sinistra che si allunga per il movimento e la perfetta muscolatura del torso. Sono poche le inesattezze come un muscolo sul polso destro inesistente in realtà che Michelangelo si inventa per dare maggiore forza espressiva al suo movimento e una riduzione innaturale della spalla dovuta alla mancanza di materiale su cui lavorare. Inoltre per correggere la visione dal basso, essendo una statua alta circa 410 centimetri Michelangelo ha realizzato la testa con una proporzione maggiore rispetto al resto del corpo.
La posizione del David di contrapposizione tra tensione e rilassamento degli arti viene chiamata chiasmo ed è il risultato di uno studio fatto nell'antica Grecia dall'artista Policleto, un eccellente scultore nonché autore del Canone nel trattato che parla delle proporzioni del corpo umano.
Il David dell'Accademia è ben diverso da altre interpretazioni che lo avevano preceduto come per esempio quella celebre di Donatello dalle forme molto più delicate e poco virili che era ripresa dalla statuaria ellenistica, interpretabili in senso religioso come l'eroe la cui la forza viene da Dio. Qui invece si trasmette un'idea di forza vera naturale, assolutamente autosufficiente.
Allo stesso sistema di valori va associato lo sguardo fiero e concentrato rivolto al nemico, le sopracciglia aggrottate, le narici dilatate e la leggera smorfia sulle labbra che forse tradiscono un sentimento di disprezzo verso Golia.
L'eroe biblico è rappresentato nel momento in cui si appresta ad affrontare Golia il gigante filisteo. Nella mano sinistra infatti stringe ancora il sasso con il quale sconfiggerà il nemico da lì a poco. Nel David di Michelangelo sono evidenziate anche le potenzialità espressive del disegno che è la base dello studio e della conoscenza della forma maschile praticato dal vero, spesso studiando dei cadaveri trafugati.
In ossequio al criterio della visibilità Michelangelo ingrandì alcune parti, la testa e le mani che paiono sproporzionate anche se dal disegno perfetto; questo perché il progetto iniziale dell'opera prevedeva una visione dal basso a una grande distanza che richiedeva accorgimenti ottici per una migliore resa espressiva del corpo. Questo effetto parzialmente visibile anche durante la sua esposizione in Piazza della Signoria si è ulteriormente attenuato in seguito al suo trasferimento nel museo dove è stato collocato in un piedistallo più basso di 63 centimetri. Nella realizzazione degli occhi del David Michelangelo inventò una nuova tecnica scultorea. Perforò le pupille affinché potessero catturare la luce e creare un gioco di chiaroscuro che rende gli occhi molto più espressivi e penetranti.
Osservando attentamente il braccio destro del David di Michelangelo si nota che ha preso ispirazione alla posizione del braccio realizzato da Donatello nell'Abacuc chiamato anche lo Zuccone.
Si racconta che quando l'opera era quasi ultimata il gonfaloniere della Repubblica Fiorentina Piero Soderini si recò da Michelangelo ad ammirare la statua. Dopo averla a lungo osservata con interesse si rivolse al maestro dicendo che a parer suo il naso del David era troppo grande. Michelangelo afferrò allora un pugno di polvere di marmo e uno scalpello con cui fingere di correggere il presunto errore. Un po' alla volta fece cadere la polvere dalla mano chiedendo poi il parere del gonfaloniere il quale soddisfatto dichiarò finalmente la perfezione dell'opera!
La leggenda inoltre vuole che Michelangelo sia stato accusato dell'omicidio di un uomo per poterne sezionare il cadavere ai fini di comprendere al meglio l'anatomia del corpo umano e riportarla nella scultura. Ciò non corrisponde alla realtà in quanto Michelangelo usufruiva grazie alla disponibilità di un sacerdote della chiesa di Santo Spirito di cadaveri allo scopo di studiarne l'anatomia.
All'atto del collocamento della statua in Piazza della Signoria davanti alla porta d'entrata di Palazzo Vecchio il David venne rivolto a sud in segno di sfida alle popolazioni nemiche pronte ad attaccare Firenze. Accanto a lui doveva essere posta anche un'altra statua raffigurante Ercole a simboleggiare la forza sia fisica con Ercole che intellettuale con David dei fiorentini e della Signoria. Ma questa seconda statua non fu mai realizzata da Michelangelo e solo in seguito venne scolpita da Baccio Bandinelli.

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