L'architettura
nel secolo Cinquecento e alcuni dei principali architetti italiani.
Tutti
noi appassionati dell'arte sappiamo bene che per quanto riguarda la
storia dell'arte in generale durante gli anni del Cinquecento sono
accaduti degli eventi molto importanti capaci di portare grandi
novità e grandi idee in tutto il mondo culturale ma soprattutto è
in questo secolo che nasceranno alcuni dei lavori artistici più
belli della storia che oggi possiamo ammirare in importanti Musei.
Parliamo di capolavori assoluti dell'arte che sono stati realizzati
attraverso studi approfonditi e il grande genio di alcuni maestri
italiani come per esempio Leonardo Da Vinci o Michelangelo
Buonarroti tanto per citarne due.
Donato Bramante part Tribuna Chiesa S.Maria delle Grazie |
Anche
nel campo dell'architettura italiana durante gli anni del Cinquecento
vediamo nascere delle nuove idee spesso rivoluzionarie portate da
alcuni artisti che daranno un forte impulso all'architettura del
futuro.
Durante
i primi anni del Cinquecento alcuni architetti pensano al passato
andando alla ricerca di alcuni temi che erano stati già trattati nel
secolo precedente. Questi temi saranno poi elaborati e sviluppati in
modo diverso dagli architetti inserendo magari dei nuovi materiali e
qualche idea ma rivelando sempre un interesse particolare soprattutto
per tutto quello che riguardava gli edifici che avevano per tema il
Sacro. Infatti si studiò e si mise a frutto la pianta centrale
che oltre a riflettere la grandezza di Dio veniva vista dagli
architetti come il simbolo della perfezione assoluta dell'Universo.
L'utilizzo di questo tipo di pianta consentiva agli architetti del
Cinquecento di raggiungere un rapporto armonico e proporzionale tra
le varie parti dell'Edificio architettonico. Molta importanza poi
veniva data anche allo spazio circostante in cui questo Edificio
doveva sorgere che doveva alla fine essere il più armonico e
perfetto possibile. Nella pagina Tecniche linguaggi e opere trovate un breve articolo che parla del tipo
di piante in architettura.
Tra i
più grandi architetti dei primi anni del Cinquecento troviamo
sicuramente l'italiano Donato Bramante nato nell'anno 1444 e
morto nell'anno 1514. Uno dei primi lavori importanti del Bramante fu
la realizzazione di una sorta di Tribuna che viene inserita
nella già esistente Chiesa di Santa Maria delle Grazie nella città
di Milano. Guardando il particolare nell'immagine sopra (clic per ingrandire) di questa
Tribuna possiamo intuire proprio cosa volevamo dire prima a proposito
dello studio, della perfezione e dell'armonia delle parti
architettoniche di un Edificio. La costruzione di questo edificio è
un ampio vano cubico sormontato da una cupola con due absidi laterali
e sul fondo un piccolo ambiente che si conclude con una terza abside.
Possiamo notare anche che i volumi risultano molto dilatati dalle
linee curve delle absidi e della cupola.
Queste
nuove soluzioni del Bramante li ritroviamo poi anche in un progetto
che non fu mai realizzato fatto per la ricostruzione della Basilica
di San Pietro nella città di Roma. Questo progetto prevedeva una
pianta centrale a croce greca con una grande cupola
all’incrocio dei quattro bracci che doveva indicare tutta la
grandiosità della Chiesa Cattolica e di Dio in quel preciso periodo.
Dopo
la morte dell'architetto Donato Bramante la ricostruzione della
Basilica di San Pietro fu data al giovane Artista Raffaello
(1483-1520) che però voleva realizzare un progetto del tutto diverso
avente una pianta non centrale a croce greca ma una pianta
longitudinale. Ma come sappiamo purtroppo il grande artista Raffaello
morì molto giovane quando aveva poco più di trent'anni e quindi non
ebbe il tempo materiale di realizzare questo importante lavoro. E
allora dopo vari passaggi di mano attraverso altri architetti che
avevano raggiunto una specie di compromesso con una via di mezzo tra
i due progetti, ossia quello del Bramante e quello di Raffaello si
arrivò nel 1546 alla commissione del lavoro direttamente dal Papa
Paolo III al grande Maestro Michelangelo Buonarroti. Questo
artista recupera il vecchio progetto del Bramante e ripropone la
pianta centrale a croce greca sormontata da una grandiosa Cupola
centrale che tutti noi oggi conosciamo e ammiriamo. All’interno
notiamo gli ampi e maestosi spazi mentre all’esterno il movimento
delle superfici è dato dal prevalere della linea curva su quella
retta e l’edificio si inserisce armoniosamente nello spazio
circostante. In poche parole questa cupola è un meraviglioso
capolavoro della nostra architettura italiana. Qui sotto vediamo un
particolare dell'opera.
Buonarroti Cupola di San Pietro Roma |
Un
altro architetto italiano che durante il Cinquecento grazie al suo
stile e ai suoi progetti architettonici divenne molto celebre è
Andrea Palladio (1508-1580). le bellissime opere
architettoniche del Palladio sono famose anche perché riuscì a
trovare il giusto rapporto continuo tra il paesaggio vero e proprio e
le parti e le architetture dei suoi Edifici. La bravura del Palladio
si può vedere soprattutto ammirando le meravigliose ville che
progettò e costruì per alcuni ricchi esponenti del patriziato del
Veneto. Le caratteristiche tipiche di queste ville sono riconducibili
a due distinte categorie:
una è
la pianta centrale su due piani coperta poi da una cupola e con le
facciate che ricordano i meravigliosi Templi antichi classici.
L'altra
categoria è quella che si sviluppa in orizzontale. Si costruisce un
solo piano con un corpo centrale in cui risiedono i proprietari e due
ali porticate che vengono destinate ad un uso agricolo.
Andrea Palladio Villa Barbaro |
Un
esempio di questo ultimo tipo di villa Palladiana lo possiamo vedere
andando ad ammirare la Villa Barbaro a Maser vicino alla città
di Treviso. Il Palladio utilizzerà spesso nei suoi progetti un
linguaggio antico, classicheggiante. Infatti troviamo delle ville che
hanno delle colonne, dei frontoni, dei timpani e altre parti
architettoniche che gli antichi architetti greci amavano e inserivano
nella costruzione dei Templi.
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