venerdì 31 marzo 2017

La Op Art Movimento artistico e opere

La Op Art tra artisti e opere di questo Movimento artistico.
Grazie alla storia più recente sappiamo bene come il secolo Novecento sia stato un periodo straordinario davvero molto ricco in tanti campi della società umana. Come non pensare per esempio alla rivoluzione industriale o agli enormi passi fatti dall'uomo per il progresso con numerose invenzioni che ci hanno portato fin sulla Luna. Qui sotto vediamo la celebre opera intitolata Vega pal realizzata nell'anno 1969 dall'artista Victor Vasarely.

Victor Vasarely opera Vega pal


Ma noi appassionati diamo uno sguardo anche al bellissimo mondo dell'arte che sin dai primi anni del Novecento vede la nascita di alcuni movimenti e di alcuni linguaggi nuovi e originali che porteranno spesso a delle vere e proprie rivoluzioni in campo artistico. Uno di questi è sicuramente quello conosciuto col nome di Op Art, un movimento artistico del tutto nuovo nato dal pensiero e dalle idee di alcuni artisti verso l'arte astratta intorno agli anni Sessanta e che insieme ad un altro famoso movimento quello della Pop Art riuscirono a portare interessanti novità e alcune idee geniali arrivando ad influenzare e a cambiare il mondo dell'arte sviluppandosi maggiormente sino alla fine degli anni Settanta.
Casa significa Op Art? Questo termine è l’abbreviazione di Optical Art che tradotto letteralmente significa Arte ottica. La Op Art è un Movimento artistico la cui caratteristica principale per gli artisti era quella di studiare e di approfondire i vari fenomeni ottici insieme anche allo studio di come i nostri occhi possono percepire i vari colori e i toni, lo spazio che ci circonda o anche il movimento. Spesso poi i risultati di questi studi venivano trasmessi dagli artisti attraverso delle opere che erano realizzate sia con tecniche di pittura che con quelle della scultura. Alcune di queste opere sono molto famose per l'effetto che ci danno. Infatti riescono addirittura a “disturbare”, a confondere il nostro senso della vista e per questo la Op Art a volte viene anche definita l'arte che inganna l'occhio. Oggi alcune di queste opere che possiamo trovare esposte in alcuni Musei o Gallerie d'arte sono considerate dagli esperti dei veri e propri capolavori.

Vasarely Victor opera della Op Art


Proprio per il rilievo che questi artisti danno alla rappresentazione illusoria del movimento la Op Art è detta anche Arte Cinetica cioè del movimento e del moto. Essa infatti riprende alcuni degli studi che erano stati effettuati dagli artisti che facevano parte del Movimento Futurista sul dinamismo e il movimento dei corpi. Gli artisti della op Art realizzano le loro opere in modo da darci l’impressione visuale del movimento attraverso la scientifica organizzazione di forme geometriche e la precisa combinazione di colori puri che sono in grado di agire sulla sensibilità percettiva di qualunque osservatore. Spesso le opere che danno una maggiore illusione sono quelle astratte e soltanto con una maggiore attenzione riusciamo a vederne l’effetto rappresentato.
Gli artisti più rappresentativi della Op Art e dell'arte cinetica.
Uno dei più celebri rappresentanti dell’Arte Cinetica o Op Art è l’ungherese Victor Vasarely (1908-1997) che alternando colori chiari a colori scuri e moltiplicando o incastrando delle forme geometriche precise riesce a generare nella retina dell’osservatore un bellissimo effetto di moto continuo. Un esempio molto famoso è il quadro intitolato Vega pal realizzato nel 1969 di cui vediamo una immagine sopra. Con quest'opera Vasarely crea l’illusione di un volume sferico che dal fondo si proietta verso di Noi. L’effetto ottenuto è simile a quello di un pallone che scagliato con forza sembra quasi che si ingrandisca via via che si avvicina verso allo spettatore. Altri artisti stranieri della Op Art che è giusto citare sono Richard Anuszkiewicz, Yaacov Agam, Josef Albers, Julio Le Parc, Bridget Riley e Maurits Cornelis Escher.
Anche in Italia abbiamo avuto degli ottimi rappresentanti della Op Art e dell'Arte cinetica come per esempio gli artisti Marina Apollonio, Alberto Biasi, Getulio Alviani e Piero Dorazio.

Piero Dorazio opera Op Art


l’artista Piero Dorazio (1927-2005) per esempio si interessò molto ai fenomeni ottici oltre che quelli cinetici e percettivi. Il Dorazio ha creato alcune sue opere di grande rigore compositivo e dai sorprendenti effetti luministici dovuti ad un uso studiato dei vari colori. Le sue tele infatti se le guardiamo bene sembrano quasi vibrare di luce e di colore. Le opere di Dorazio sono trame luminose ed omogenee ottenute con delle pennellate fini e dei tratteggi sottili che riescono ad animare la superficie usata. Sopra possiamo vedere l’opera intitolata La rimbambelle des Gobelins realizzata da Dorazio nell'anno 1964 dopo aver visitato a Parigi un antico laboratorio tessile specializzato nella realizzazione di stupendi Arazzi. Questi arazzi sono detti “Gobelin” perché nel Seicento questa manifattura si insediò in una tintoria di proprietà della famiglia Gobelins. I fili colorati e intrecciati sui telai diventano una vera e propria fonte di ispirazione per l’artista italiano che crea un reticolo di linee verticali, orizzontali e diagonali. Possiamo notare anche come i vari stacchi tra le bande di diverso colore esaltano la luminosità della tela e creano un impressione di movimento.

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