La
Op Art tra artisti e opere di questo Movimento artistico.
Grazie
alla storia più recente sappiamo bene come il secolo Novecento sia
stato un periodo straordinario davvero molto ricco in tanti campi
della società umana. Come non pensare per esempio alla rivoluzione
industriale o agli enormi passi fatti dall'uomo per il progresso con
numerose invenzioni che ci hanno portato fin sulla Luna. Qui sotto
vediamo la celebre opera intitolata Vega pal realizzata
nell'anno 1969 dall'artista Victor
Vasarely.
Victor Vasarely opera Vega pal |
Ma
noi appassionati diamo uno sguardo anche al bellissimo mondo
dell'arte che sin dai primi anni del Novecento vede la nascita di
alcuni movimenti e di alcuni linguaggi nuovi e originali che
porteranno spesso a delle vere e proprie rivoluzioni in campo
artistico. Uno di questi è sicuramente quello conosciuto col nome di
Op Art, un movimento artistico del tutto nuovo nato dal
pensiero e dalle idee di alcuni artisti verso l'arte astratta intorno
agli anni Sessanta e che insieme ad un altro famoso movimento quello
della Pop Art riuscirono a portare interessanti novità e
alcune idee geniali arrivando ad influenzare e a cambiare il mondo
dell'arte sviluppandosi maggiormente sino alla fine degli anni
Settanta.
Casa
significa Op Art? Questo termine è l’abbreviazione di Optical
Art che tradotto letteralmente
significa Arte ottica.
La Op Art è un Movimento artistico la cui caratteristica
principale per gli artisti era quella di studiare e di approfondire i
vari fenomeni ottici insieme anche allo studio di come i nostri occhi
possono percepire i vari colori e i toni, lo spazio che ci circonda o
anche il movimento. Spesso poi i risultati di questi studi venivano
trasmessi dagli artisti attraverso delle opere che erano realizzate
sia con tecniche di pittura che con quelle della scultura. Alcune di
queste opere sono molto famose per l'effetto che ci danno. Infatti
riescono addirittura a “disturbare”, a confondere il nostro senso
della vista e per questo la Op Art a volte viene anche definita
l'arte che inganna l'occhio. Oggi alcune di queste opere che possiamo
trovare esposte in alcuni Musei o Gallerie d'arte sono considerate
dagli esperti dei veri e propri capolavori.
Vasarely Victor opera della Op Art |
Proprio
per il rilievo che questi artisti danno alla rappresentazione
illusoria del movimento la Op Art è detta anche Arte Cinetica cioè
del movimento e del moto. Essa infatti riprende alcuni degli studi
che erano stati effettuati dagli artisti che facevano parte del
Movimento Futurista sul dinamismo e il movimento dei corpi. Gli
artisti della op Art realizzano le loro opere in modo da darci
l’impressione visuale del movimento attraverso la scientifica
organizzazione di forme geometriche e la precisa combinazione di
colori puri che sono in grado di agire sulla sensibilità percettiva
di qualunque osservatore. Spesso le opere che danno una maggiore
illusione sono quelle astratte e soltanto con una maggiore attenzione
riusciamo a vederne l’effetto rappresentato.
Gli
artisti più rappresentativi della Op Art e dell'arte cinetica.
Uno
dei più celebri rappresentanti dell’Arte Cinetica o Op Art è
l’ungherese Victor Vasarely (1908-1997) che alternando
colori chiari a colori scuri e moltiplicando o incastrando delle
forme geometriche precise riesce a generare nella retina
dell’osservatore un bellissimo effetto di moto continuo. Un esempio
molto famoso è il quadro intitolato Vega pal realizzato nel 1969 di
cui vediamo una immagine sopra. Con quest'opera Vasarely crea
l’illusione di un volume sferico che dal fondo si proietta verso di
Noi. L’effetto ottenuto è simile a quello di un pallone che
scagliato con forza sembra quasi che si ingrandisca via via che si
avvicina verso allo spettatore. Altri artisti stranieri della Op Art
che è giusto citare sono Richard Anuszkiewicz, Yaacov
Agam, Josef Albers, Julio Le Parc, Bridget Riley
e Maurits Cornelis Escher.
Anche
in Italia abbiamo avuto degli ottimi rappresentanti della Op Art e
dell'Arte cinetica come per esempio gli artisti Marina Apollonio,
Alberto Biasi, Getulio Alviani e Piero Dorazio.
Piero Dorazio opera Op Art |
l’artista
Piero Dorazio (1927-2005) per esempio si interessò molto ai fenomeni
ottici oltre che quelli cinetici e percettivi. Il Dorazio ha creato
alcune sue opere di grande rigore compositivo e dai sorprendenti
effetti luministici dovuti ad un uso studiato dei vari colori. Le sue
tele infatti se le guardiamo bene sembrano quasi vibrare di luce e di
colore. Le opere di Dorazio sono trame luminose ed omogenee ottenute
con delle pennellate fini e dei tratteggi sottili che riescono ad
animare la superficie usata. Sopra possiamo vedere l’opera
intitolata La rimbambelle des Gobelins realizzata da Dorazio
nell'anno 1964 dopo aver visitato a Parigi un antico laboratorio
tessile specializzato nella realizzazione di stupendi Arazzi. Questi
arazzi sono detti “Gobelin” perché nel Seicento questa
manifattura si insediò in una tintoria di proprietà della famiglia
Gobelins. I fili colorati e intrecciati sui telai diventano una vera
e propria fonte di ispirazione per l’artista italiano che crea un
reticolo di linee verticali, orizzontali e diagonali. Possiamo notare
anche come i vari stacchi tra le bande di diverso colore esaltano la
luminosità della tela e creano un impressione di movimento.
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