mercoledì 11 novembre 2020

L'Arte Africana

 

Possiamo dire che l'Arte Africana è un bellissimo concentrato di tante storie avute da tante culture diverse che con la loro creatività e le loro tradizioni ci hanno reso qualcosa di veramente unico a livello artistico.

Le Damigelle di Avignone opera di Pablo Picasso


Come abbiamo visto e imparato andando a scuola l’Africa è considerata la culla dell'umanità. È un immenso e antico continente che per motivi storici, geografici e di religione è abitato da una quantità infinita di persone di cultura spesso molto diversa tra di loro. Numerose sono infatti le etnie, le lingue, le credenze religiose e chissà quanto altro ancora.

Nell’anno 2000 a.C. quando l’arte degli antichi Egizi si era affermata da oltre un millennio come la più importante e conosciuta all'epoca, la regione del Sahara si trasformò gradualmente in un grande deserto. Questo creò ad un certo momento una sorta di barriera naturale che divise in due il continente africano. Tutte le terre che si affacciavano sul Mediterraneo, insieme a quelle lungo la fascia costiera orientale restarono in contatto con le varie influenze Europee, Arabe, Persiane ed Indiane, traendo così anche grandi benefici economici e culturali. Tutte le altre popolazioni e le varie tribù africane del Centro-Sud invece rimasero isolate, divise in piccoli gruppi etnici e proprio da questi gruppi nasce la cosiddetta “arte tribale”, così chiamata perché spesso è patrimonio esclusivo delle singole tribù.

Possiamo però trovare un dato che accomuna tutte queste differenti etnie nelle loro produzioni artistiche. Questo dato è che ogni ispirazione artistica viene data da un profondo legame che hanno le persone appartenenti a queste tribù con le credenze religiose, la magia, la stregoneria e soprattutto la Natura.

Le pitture rupestri africane.

Le prime manifestazioni artistiche di cui abbiamo delle testimonianze in Africa sono le celebri pitture rupestri trovate nell’Africa Settentrionale, nel Sahara e in altre zone a Nord e a Sud dell’Equatore. Popolazioni diventate oggi molto famose come i Boscimani che oggi sono tutelate e protette abitano le zone del deserto del Kalahari. Questi vivevano una vita molto semplice, fatta soprattutto di caccia e di raccolta di erbe varie per nutrirsi. Gli antichi Boscimani ci hanno trasmesso queste tradizione grazie anche alle loro pitture rupestri dove si vedono scene di pastorizia e di caccia su moltissime rocce e pareti nei luoghi dove vivevano i loro antenati e dove tuttora vivono i discendenti. Alcune pitture risalgono pensate al 3000 a.C. Circa. Sotto vediamo una immagine di arte Boscimana che rappresenta appunto una scena di pastorizia di bovini risalente al 3000 a.C. dipinto su roccia Azania Repubblica Sudafricana. In questa pittura notiamo come l’artista preistorico ha ripreso con esattezza le forme degli animali ma le varie tonalità del pelame mentre gli uomini al centro sono disegnati con delle linee schematiche molto tipiche dell’arte del Neolitico.

Arte Boscimana pittura rupestre


Vi sono altre opere rupestri africane molto più raffinate nelle esecuzioni anche se vengono definite opere preistoriche. Queste risalgono ad epoche molto più vicine a noi come per esempio l’ultima testimonianza che si conosce che risale al 1917. Quello che si può dire con certezza è che gli artisti boscimani hanno una straordinaria fantasia che sembra inesauribile, infatti nessuno dei loro artisti ha mai ripetuto lo stesso dipinto due volte o magari copiato il dipinto di un altro boscimano.

La scultura e le maschere dell'arte africana.

Un altro elemento molto tipico dell’arte africana è la produzione delle bellissime maschere realizzate quasi sempre in legno, ma anche in metallo o avorio. Le maschere africane sono molto importanti per chi le realizza e per chi li usa. Esse rappresentano per le varie tribù dell'Africa uno strumento legato alla magia o alla vita sociale, infatti sono realizzate non per fini prettamente artistici e di bellezza ma vengono utilizzate per esempio da Stregoni, per mettersi in “contatto” con gli spiriti o con i morti della tribù. Vengono anche usate avendo le fattezze di uno spirito per esempio affinché si possa catturare tutta la forza soprannaturale dello stesso e canalizzarla nel corpo di chi possiede e indossa la maschera.

Le maschere sono anche usate per fare delle cerimonie o dei particolari rituali nei confronti degli adolescenti che stanno per entrare nell’età adulta. Infatti vi sarà un adulto che indossando una particolare maschera accompagnerà in un “simbolico” cammino gli adolescenti. Sotto vediamo una maschera del regno di Benin, del 1550 circa in materiale di avorio, ferro e rame.

Arte africana maschera


Per quanto riguarda poi la scultura africana purtroppo non vi sono molte testimonianze di opere antiche arrivate sino ai nostri giorni. Questo succede per il semplice fatto che gli antichi artisti africani preferivano scolpire il legno che come sappiamo col tempo si deteriora e marcisce. Infatti alcune opere che si possono vedere oggi o sono molto recenti o sono state fatte in terracotta o di un metallo. Soprattutto bronzo e sono spesso di altissimo livello artistico. Un esempio è costituito dalla produzione artistica degli antichi regni Yoruba formatisi lungo le coste del Golfo di Guinea tra il IX e il XVII secolo. Di questa antica cultura dei suddetti regni rimangono soprattutto centinaia di sculture in avorio e bronzo. Molte sono le Teste che ritraevano re e regine e che venivano usate in celebrazioni importanti. Sotto vediamo la testa di Oni della città di Ife del XII-XV secolo in bronzo Dakar Senegal.

Arte africana scultura di testa di Oni


L’arte africana di realizzare le maschere o di scolpire il legno è riuscita ad influenzare con tutta la sua bellezza suggestiva e misteriosa anche i grandi artisti europei. Uno su tutti per esempio è il grande Maestro Pablo Picasso di cui possiamo vedere questa influenza in alcune delle sue opere d’arte più famose. Su in alto vediamo Les demoiselles d’Avignon del 1907 olio su tela, New York Museo di Arte Moderna. In quest'opera si nota subito tutta l'influenza e la passione che Picasso nutre verso l'arte africana e le sue maschere.


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