sabato 25 febbraio 2012

La pittura nel Seicento tra grandi idee e grandi maestri dell'arte


Un grande realismo e la sublime espressione della luce del Caravaggio.

Il pittore italiano Michelangelo Merisi, noto come il Caravaggio è uno dei grandi maestri che influenzarono l'arte e la pittura perché riuscì attraverso il suo indubbio genio e una perfetta abilità tecnico-artistica a portare a un livello superiore mai visto questa forma d'arte, facendosi conoscere attraverso i suoi bellissimi capolavori che realizzò in un periodo a cavallo tra il secolo Cinquecento e i primi anni del Seicento. Il "Caravaggio" come era tradizione fare in quel tempo è il nomignolo che venne dato all'artista per essere identificato e deriva dal nome della località di nascita che oggi corrisponde alla zona del bergamasco. Riscoperto in tempi più recenti il Caravaggio oggi viene celebrato in tutto il mondo dagli esperti e dagli storici dell'arte come uno dei più grandi pittori della storia.
Questo straordinario artista durante la sua pur breve ma intensa vita e carriera artistica (visse soltanto 39 anni, 1571 - 1610), inizia a rifiutare sin da subito tutti quegli artifici e tutti quegli eccessi compositivi di quella corrente artistica che si stava ormai diffondendo ovunque già da un po’ di anni e, che è conosciuta nella storia col nome di Manierismo. Caravaggio vuole privilegiare un arte più vera e espressiva, che magari rappresenti meglio la realtà che lo circonda e soprattutto che sia a dimensione di tutti gli uomini, anche di quelli più umili e miseri. Nella pittura del Caravaggio infatti, troviamo un linguaggio più immediato e semplice, spesso i soggetti religiosi vengono raffigurati con lineamenti più “umanizzati” e devono soprattutto rappresentare anche la realtà contemporanea dell’Artista. Nelle bellissime opere del Caravaggio, si notano nei visi e negli atteggiamenti dei personaggi raffigurati (come le Madonne, i Santi, Gesù Cristo ed altre figure), delle espressioni naturali, corrucciate e magari piene di rughe per via dell'età, che noi possiamo intravedere tutti i giorni, quando guardiamo i nostri amici o i nostri simili. Vediamo anche nelle sue opere, abiti contemporanei dell’epoca dell'artista, a volte modesti o laceri che nulla fanno pensare o associare agli sfarzi che può avere il potere e la Chiesa Cattolica a quel tempo per esempio. Insomma con parole semplici il Caravaggio, cerca di avvicinarsi e rappresentare al contrario di tanti altri artisti prima di lui, alla “vera” realtà che gli sta attorno con tutti i drammi e tutti i pregi che essa porta. Le persone più umili o gli amici dei bassifondi del Caravaggio poseranno o saranno spesso presi a modelli per rappresentare dei personaggi nei dipinti, che siano essi dei Santi o dei potenti Signori. Scene religiose o scene di vita reale quotidiana vengono rappresentati in ambienti spesso poveri e spogli diventando temi importanti delle sue opere.

Questo oltre che anche per il suo caratteraccio gli portò moltissimi guai, anche abbastanza seri e con dei processi giudiziari. Ma tutto questo non lo distolsero affatto dal continuare sulla sua strada artistica, coi propri studi tecnici-artistici e le proprie convinzioni, portando così l'artista Caravaggio a sviluppare una tecnica pittorica straordinaria e davvero unica, che cambio per sempre il modo di concepire e realizzare le opere di molti artisti del futuro, specialmente per quanto riguarda l'uso e la riproduzione delle varie luci e delle ombre nelle varie composizioni artistiche.

La precisione del disegno e la cura nei particolari danno un ulteriore concretezza alla realtà voluta e riprodotta dal Caravaggio nelle sue opere. Mentre i contrasti chiaroscurali creano volume, l’alternanza tra luce e ombra oltre a dare il giusto risalto plastico alle figure, si concentra sui lineamenti dei volti o sui gesti più significativi della rappresentazione, accrescendone in questo modo la drammaticità e l’emozioni che l'artista vuole trasmetterci. (vediamo per esempio un immagine sopra con La cena in Emmaus del Caravaggio, 1606 olio su tela Milano, Pinacoteca di Brera). Attraverso l'uso delle luci e delle ombre, i capolavori del Caravaggio acquistano anche un altro valore importante, quello dell'antico simbolismo che l'artista rielabora e sviluppa ridando un nuovo vigore artistico. Spesso fin dal Medioevo, la luce e l'ombra nelle rappresentazioni artistiche hanno incarnato il rapporto tra forze contrastanti come per esempio il bene e il male, lo spirito e la materia, la verità e la menzogna. Nell'opera del Caravaggio (sotto) intitolata San Giovanni Battista nel deserto del 1601-1602 per esempio troviamo alcune allusioni simboliche. L'ariete per la tradizione medioevale simboleggiava Gesù Cristo, mentre la fiamma che arde giù e il rosso del mantello simboleggiano la grande passione suscitata dall'amore spirituale che anima l'abbraccio con Gesù Cristo (ariete).




La ricerca dell’infinito nell'arte del Seicento.

Il Seicento fu un Secolo molto florido dal punto di vista delle innovazioni artistiche e delle idee sull'arte della pittura, tra tanti artisti vi furono anche alcuni che diedero vita ad una corrente pittorica molto spettacolare e fantasiosa.

Attraverso questa particolare tecnica, gli artisti cercano di dare l’illusione dello spazio infinito, del superamento del limite architettonico, specie nelle grandi decorazioni di Cupole e Volte di importanti Chiese e di grandi Palazzi pubblici e privati. Questa tipo di pittura che possiamo chiamare illusionista, sembra ai nostri occhi dilatare le pareti, sfondare i tetti e i soffitti, creando delle meravigliose composizioni libere e movimentate. Lo scopo di questa nuova e particolare tecnica pittorica è quello oltre che di impressionare e stupire il pubblico che osserva queste opere, di esaltare e fare sfoggio di tutta la ricchezza ed il potere dei grandi Signori e Religiosi che commissionavano questi straordinari lavori.

Tra i principali Artisti che hanno fatto grande questa tipo di pittura illusionistica, attivi soprattutto a Roma che era un centro di grande potere per la Chiesa cattolica e non solo, troviamo sicuramente: Giovanni Lanfranco (1582-1647), Giovanni Battista Gaulli e Pietro da Cortona (1596-1669). A lato e sotto possiamo vedere qualche piccolo particolare di straordinarie opere realizzate da alcuni di questi grandi Artisti italiani. A lato un Affresco di Giovanni Battista Gaulli, mentre sotto vediamo l'Affresco di Pietro da Cortona.



L'uso del colore e il grande dinamismo nella pittura del Seicento.

Abbiamo già accennato in un altro breve articolo (vedi in Arte del Seicento) che l’Arte Barocca nacque in Italia e poi si sviluppa e si diffonde durante il corso del Seicento in molti altri Paesi dell'Europa. Al di fuori dei confini italiani per esempio si mettono in mostra soprattutto alcuni artisti conosciuti come pittori fiamminghi, come il celebre Pieter Paul Rubens (1577-1640), considerato dagli esperti come uno dei più grandi pittori della prima metà del Seicento. Possiamo notare che questo grande artista nei propri lavori, raffigura spesso lo sfarzo ed il potere dei grandi ricchi Signori e di personaggi della Chiesa e coinvolge l'occhio dell’osservatore ad ammirare tutta la sensualità, la felicità e l’esaltazione di tutto questo grande potere, grazie anche all'uso di colori molto luminosi e brillanti, alle atmosfere gioiose e all’espressività naturale dei visi dei personaggi raffigurati, che sono vitali e felici. Proprio come lo stile Barocco vuole e diffonde nella propria tradizione artistica (vediamo qui a lato un opera di Rubens, Madonna in trono con Sant’Idelfonso e Sante conservata a Vienna al Kunsthistorisches Museum).

La pittura in genere del Seicento fuori dall'Italia.

Mentre Paesi come la Spagna, l’Italia e la Francia esprimono un linguaggio artistico molto fastoso e anche monumentale attraverso i propri Artisti, proprio per celebrare i grandi Signori e la Chiesa cattolica nei paesi protestanti del Nord Europa il potere è soprattutto nelle mani di ricchi mercanti che commissionano ritratti e opere che abbiano come caratteristica quella di avere piccolissime o medie dimensioni.

I temi principali di queste opere sono in genere paesaggi, nature morte e scene di vita quotidiana e sono i famosi pittori fiamminghi che si specializzeranno in questi temi diventando dei veri e propri Maestri per la ricchezza dei dettagli e il realismo.

La bellezza e l’espressività della luce nelle opere del Caravaggio influenzeranno anche un pittore fino a quel momento poco conosciuto e cioè Rembrandt (1606-1669), il quale pensa che le luci e le ombre siano degli strumenti espressivi e di penetrazione psicologica importanti per la realizzazione di un opera e possono riuscire a tirare fuori tutta l’interiorità di ogni singolo uomo. L'artista Rembrandt diventerà in seguito molto famoso anche per i suoi molteplici ritratti ed autoritratti, in cui si può vedere come il pittore spesso indagava la sua interiorità alla ricerca di risposte per i suoi naturali dubbi umani (vediamo le immagini di due celebri autoritratti di Rembrandt). A lato Autoritratto di giovane e sotto Autoritratto di vecchio.



Molto più luminosa e serena è la pittura di un altro grande Artista del Nord Europa, Jan Vermeer (1632-1675) che predilige soprattutto i paesaggi naturali e gli interni domestici, con scene di vita quotidiana. La luce viene soprattutto utilizzata dal pittore Vermeer, per poter indagare la realtà che lo circonda e riprodurla in modo molto fedele e ricco di particolari. (vediamo sotto l'opera del Vermeer Veduta di Delft del 1658 circa, museo dell’Aia).



Un saluto.

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