martedì 27 novembre 2018

Renè Magritte e l'opera L'impero delle luci

L'Impero delle luci opera di Renè Magritte
oggi parliamo di un opera realizzata da un grande artista del Novecento, il belga Renè Magritte conosciuto e molto apprezzato come pittore surrealista con quel suo particolare stile molto personale e spesso enigmatico.


Impero delle luci di Renè Magritte


Il quadro in questione di cui vediamo sopra una immagine ha come titolo l'Impero delle luci ed è stato realizzato da Magritte nell'anno 1954. esistono diverse opere con questo preciso tema che l'artista realizzò in anni diversi tra il 1949 e il 1965. la collocazione di alcune di queste opere è negli USA, in Belgio e nella nostra bella città di Venezia.
la tecnica utilizzata da Magritte per quest'opera è quella dei colori a olio stesi su una tela avente le dimensioni di 146 per 113,7 centimetri circa.
Nell'impero delle luci che vediamo sopra Magritte raffigura un paesaggio dove vediamo una villetta che sembra isolata nel verde. Guardando l'edificio notiamo che sembra immerso in una profonda e totale oscurità. Le uniche cose che attenuano questo buio profondo sono delle luci artificiali provenienti da delle lampadine accese che sono all'interno di alcune camere della villetta e un lampioncino da giardino esterno che rischiara sia il giardino fuori che anche il laghetto davanti. Con una veloce occhiata all'opera di Magritte quindi vediamo raffigurato un tranquillo paesaggio di sera reso con dei dettagli molto precisi quasi fotografici. Ma se iniziamo a fissarlo bene iniziamo a notare qualcosa di strano in esso. Ci chiediamo prima di tutto se è giorno oppure notte. Guardando infatti il cielo notiamo che questo è molto luminoso con delle nuvole bianche. Questo non sembra essere un cielo notturno anzi, guardando il cielo sembra proprio che l'orario sia quello mattutino. Contro questo cielo azzurro, luminoso e rassicurante si stagliano però delle masse nere e buie degli alberi, accentuati ancora di più dalle luci accese di cui sopra. E queste ultime ci riportano sicuramente a pensare alla notte, al buio. Il paesaggio così non è più quel bel paesaggio ameno che speravano fosse ma diventa qualcosa di molto strano di ambiguo. Crea una sensazione di disagio e inquietudine ed è questo che l'artista Magritte vuole descrivere nella sua opera l'impero delle luci. Ci fa pensare a qualcosa di tragico che è potuto accadere anche se poi non vediamo nulla di ciò, non vediamo un possibile pericolo per nessuno. Nessuna cosa sembra minacciare la serenità degli abitanti della villetta raffigurata. Magritte vuole trasmettere a noi attraverso questo capolavoro il senso di inquietudine che può nascere dentro di noi quando per esempio delle cose che per noi sono certe vengono ad urtare con delle cose che non dovrebbero esserci e che portano a dei dubbi. Magritte ci parla delle incertezze e delle contraddizioni che ognuno di noi spesso vive. Questo tipo di associazione ambigua è molto simile alle immagini che ci appaiono mentre stiamo dormendo. Quando per esempio nei sogni mescoliamo frammenti di oggetti diversi e i confini tra cose distinti scompaiono. È proprio questo il segreto del suggestivo linguaggio figurativo usato da Magritte. Cioè senza abbandonare i mezzi convenzionali del mestiere di pittore, mezzi come i colori a olio, le tele, la resa esatta dei chiaro scuri o dei particolari della realtà mette in dubbio la nostra abituale percezione di come noi vediamo il mondo.
Quali sono i valori espressivi dell'opera l'Impero delle luci di Renè Magritte.
Abbiamo detto che Magritte è uno dei più importanti rappresentanti della corrente espressiva conosciuta col nome di Surrealismo. Come fecero però altri artisti belgi anche Magritte al termine della seconda guerra mondiale si allontanò da questa corrente artistica. Questa rottura però non comportò la rinuncia dell'artista a rappresentare il lato oscuro e misterioso della realtà. Per Magritte il mistero è proprio nella realtà che ci circonda, nelle cose che conosciamo e delle quali siamo abituati a vedere il solito aspetto quotidiano. È questo il grande genio riconosciuto a Magritte. Riesce sempre a disporre oggetti comuni e soliti in luoghi impensati e strani. Magari li ingigantisce così da renderli impossibili. Basta un accostamento insolito per rivelarci qualcosa del mondo reale che per usare le parole usate dall'artista stesso “ha il potere di stupirci e incantarci”. Nel dipinto di cui parliamo qui è bastato mettere in contrasto il cielo luminoso con la parte bassa e oscura per farci vedere un solito paesaggio ameno che si trasforma in qualcosa di inquietante, di pauroso per i nostri occhi. Ci ha fatto pensare che da un momento all'altro eravamo testimoni di un qualcosa di terribile che accadeva tra quegli alberi.
Meraviglioso Magritte.

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