Artemisia
Gentileschi (1593-1653) una eccellente artista italiana che dipingeva
tormenti e gioie.
Prima di tutto voglio dire che Artemisia Gentileschi è stata una grandissima donna con una mentalità moderna, indipendente per il suo tempo. La stessa inoltre grazie al suo straordinario talento artistico e ai suoi studi per la pittura riesce a diventare una delle pittrici più importanti della storia. Pensiamo che Artemisia Gentileschi con le sue opere riusciva a competere senza sfigurare anche con i più grandi maestri (maschi) dell'arte. Lei era capace di incantare il pubblico attraverso i suoi straordinari dipinti in cui come fossero dei libri descrive con dettagli e finezze varie storie, fragilità umane e sentimenti che noi dovremmo conoscere molto bene. Sotto vediamo un autoritratto di Artemisia Gentileschi dove la pittrice si raffigura in una scena che rappresenta l'Allegoria della pittura realizzato intorno agli anni 1638-1639, oggi l'opera è collocata presso la Kensington Palace di Londra.
Prima di tutto voglio dire che Artemisia Gentileschi è stata una grandissima donna con una mentalità moderna, indipendente per il suo tempo. La stessa inoltre grazie al suo straordinario talento artistico e ai suoi studi per la pittura riesce a diventare una delle pittrici più importanti della storia. Pensiamo che Artemisia Gentileschi con le sue opere riusciva a competere senza sfigurare anche con i più grandi maestri (maschi) dell'arte. Lei era capace di incantare il pubblico attraverso i suoi straordinari dipinti in cui come fossero dei libri descrive con dettagli e finezze varie storie, fragilità umane e sentimenti che noi dovremmo conoscere molto bene. Sotto vediamo un autoritratto di Artemisia Gentileschi dove la pittrice si raffigura in una scena che rappresenta l'Allegoria della pittura realizzato intorno agli anni 1638-1639, oggi l'opera è collocata presso la Kensington Palace di Londra.
Artemisia Gentileschi autoritratto |
La
pittrice Artemisia Gentileschi nasce come la primogenita in data 8
Luglio dell'anno 1593 dall'unione del padre Orazio Gentileschi
e la madre Prudenzia Montone. La città natale della pittrice
è la bellissima Roma di fine Cinquecento e il padre Orazio era già
considerato in quel periodo un eccellente artista, essendo anche un
maestro di pittura che insegnava presso la Scuola che aveva aperto.
Orazio Gentileschi aveva realizzato già bellissimi dipinti e gli
esperti e i mercanti di arte lo riteneva anche uno dei maggiori
esponenti di quella nuova corrente artistica che stava nascendo
allora e che venne definita Caravaggismo. Con questa corrente
i pittori seguono le orme e gli insegnamenti lasciati da colui che
oggi sappiamo essere uno dei più grandi maestri della pittura in
assoluto, tale Michelangelo Merisi entrato nella leggenda col nome di
Caravaggio. Caravaggio è
stato il pittore che inventò tecniche nuove e attraverso le sue
opere riuscì a dare una nuova direzione alla pittura artistica
dipingendo e usando soprattutto la forza e l'espressività della
luce. Questa influenza pittorica cresce a cavallo tra il XVI e
il XVII secolo e i suoi artisti tra cui spicca oltre a Orazio
Gentileschi anche la figlia Artemisia verranno chiamati semplicemente
i pittori Caravaggeschi. Qui sotto vediamo una bellissima
opera del Caravaggio intitolata Giuditta e Oloferne. Questa è una di
quelle opere con cui Artemisia volle poi confrontarsi e dipingere una
sua versione come vediamo nell'immagine più sotto.
La Giuditta e Oloferne del Caravaggio |
Artemisia
Gentileschi ha vissuto una vita davvero ricca e intensa che le ha
portato rispetto e grandi gioie nel campo dell'arte ma purtroppo
anche qualche dramma che ha vissuto in prima persona. Infatti a causa
di un bruttissimo episodio di violenza che ha dovuto subire da parte
di un uomo spregevole, Artemisia Gentileschi oggi viene associata e
vista come un vero e proprio simbolo di riscatto e di protesta contro
la violenza per tante donne nel mondo. Artemisia era una donna
sicuramente molto intelligente e forse cercava soltanto di vivere una
vita un po' più indipendente, una vita diversa dalle altre “semplici
e umili” donne di quell'epoca. Possiamo solo immaginare quanto
poteva essere difficile per qualunque donna alla fine del Cinquecento
appassionarsi o semplicemente discutere di arte, di cultura o di
pittura. Pensare magari di potersi affermare con i propri dipinti e
la propria bravura in un campo che era visto come qualcosa di
prettamente al maschile, fatto per i maschi e solo da maschi dove le
donne non potevano dire la loro.
Artemisia grazie all'ambiente familiare che la circondava respirò sin da piccola quella particolare aria artistica che poi la portò a innamorarsi della pittura e continuare a studiare con grande passione le idee e le tecniche dei grandi maestri fino alla sua morte avvenuta nell'anno 1653 quando aveva circa sessant'anni. Possiamo dire che lei rispetto alle altre donne dell'epoca ebbe più fortuna in quanto col permesso del padre poteva frequentare come i suoi fratelli la celebre bottega paterna. Infatti il primo maestro di Artemisia fu il padre che le insegnò i principi e le basi della pittura. Artemisia in questa bottega apprese i tanti segreti e soprattutto le nuove straordinarie tecniche artistiche capaci di rendere sulle tele quei bellissimi giochi di luci e di ombre del Caravaggio di cui tanto si parlava in giro che erano così naturali e reali, così drammatiche e magnifiche da lasciare sempre a bocca aperta qualunque osservatore.
Artemisia grazie all'ambiente familiare che la circondava respirò sin da piccola quella particolare aria artistica che poi la portò a innamorarsi della pittura e continuare a studiare con grande passione le idee e le tecniche dei grandi maestri fino alla sua morte avvenuta nell'anno 1653 quando aveva circa sessant'anni. Possiamo dire che lei rispetto alle altre donne dell'epoca ebbe più fortuna in quanto col permesso del padre poteva frequentare come i suoi fratelli la celebre bottega paterna. Infatti il primo maestro di Artemisia fu il padre che le insegnò i principi e le basi della pittura. Artemisia in questa bottega apprese i tanti segreti e soprattutto le nuove straordinarie tecniche artistiche capaci di rendere sulle tele quei bellissimi giochi di luci e di ombre del Caravaggio di cui tanto si parlava in giro che erano così naturali e reali, così drammatiche e magnifiche da lasciare sempre a bocca aperta qualunque osservatore.
Da
alcune testimonianze si sa che la piccola Artemisia Gentileschi aveva
un grande talento per l'arte e spesso capitava che in bottega era
molto più brava dei fratelli o di altri apprendisti quando si
sfidavano con disegni e schizzi. In quella bellissima città che era
la Roma di inizio Seicento così piena di cantieri e di progetti
artistici eseguiti da grandi artisti, la piccola Artemisia cresceva
felice tra la bottega del padre e la casa dei genitori. Cresceva
mentre c'era il via vai di uomini, di artisti più o meno celebri e
di tanti amici del padre appassionati dell'arte e della cultura. In
questo bellissimo clima Artemisia ha visto e conosciuto tanti artisti
importanti che hanno fatto davvero la storia come per esempio Guido
Reni, il Domenichino o come i fratelli Caracci. Attraverso le parole
rubate a questi personaggi del mondo dell'arte Artemisia ha respirato
un aria che la stimolava a fare sempre meglio, convincendo tutti
della sua bravura e di poter avere un futuro felice da grande
artista. Si sentiva una giovane molto fortunata e privilegiata
Artemisia che per la sua bravura veniva spinta dal padre a farsi
ammirare e conoscere da tutti. Qui sotto vediamo una delle prime
opere certe di Artemisia Gentileschi intitolata Susanna e i
vecchioni realizzata intorno al 1610 che oggi troviamo presso
Pommersfelden in Germania.
Artemisia Gentileschi opera Susanna e i vecchioni |
Ma
purtroppo la vita della giovane Artemisia Gentileschi non fu sempre
tutta rose e fiori. Infatti un giorno di Maggio dell'anno 1611 quando
aveva solo diciotto anni la giovane conobbe qualcosa di terribile che
l'avrebbe cambiata per sempre. Conobbe l'orrore portato da una
violenza carnale nei suoi riguardi da parte di un giovane pittore che
frequentava la casa del padre, tale Agostino Tassi. Il Tassi dopo non
volle riparare il torto fatto neanche con un matrimonio. Per questo
grave reato ci fu anche un importante processo che all'epoca fece
molto scalpore. Dalle testimonianze nel processo uscì che il padre
di Artemisia addirittura nutriva per la figlia un amore ambiguo e
innaturale. Un amore che di solito viene espresso per una moglie, per
una amante e non alla propria figlia. Artemisia anche per questo
motivo provò dei sentimenti molto contrastanti, spesso carichi di
odio nei confronti degli uomini che descrisse anche in alcune sue
bellissime opere della pittura attraverso la rappresentazione di
episodi della Bibbia. Vi sono delle stupende opere di Artemisia che
rappresentano dei temi molto attuali anche al giorno d'oggi dove
chiunque di noi intravede per esempio una protesta contro la
violenza, un grido di dolore e di disperazione lanciato dalla
Gentileschi per i tanti abusi degli uomini.
Si
conoscono ben tre opere dipinte da Artemisia Gentileschi sul tema
biblico che vede Susanna e i vecchioni a testimonianza di quanto le
stesse a cuore questa particolare storia e ciò che poteva
trasmettere e rappresentare per una donna. L'episodio raffigurato
viene raccontato nell'Antico Testamento nel libro di Daniele. Qui
trovate una breve descrizione tratta dal sito Wikipedia:
la casta Susanna sorpresa al bagno da due anziani signori che frequentavano la casa del marito è sottoposta a ricatto sessuale: o acconsentirà di sottostare ai loro appetiti sessuali o i due diranno al marito di averla sorpresa con un giovane amante. Susanna accetta l'umiliazione di una ingiusta accusa; sarà Daniele a smascherare la menzogna dei due criminali anziani. La rappresentazione di Susanna sorpresa ignuda dai vecchioni ha apparentemente intenti moralistici, ma è spesso un pretesto per soddisfare la "pruderie" di committenti che si compiacciono di soggetti di nudo femminile. Alcune teorie associano i tre personaggi raffigurati in queste opere come fossero la rappresentazione di quel particolare rapporto non tanto limpido tra Artemisia e alcuni uomini vicini a lei come suo padre o il tassi. Dei contrasti che poi vedremo sfociare in quella tremenda violenza dello stupro. In questo dipinto gli esperti hanno subito associato Susanna con la pittrice Artemisia che quasi con grande fastidio deve sottostare al complesso rapporto con i due vecchi (il padre e il Tassi) che la importunano e pretendono chissà cosa da lei soltanto perché sono degli uomini importanti e potenti che possono pretendere tutto dalla vita.
la casta Susanna sorpresa al bagno da due anziani signori che frequentavano la casa del marito è sottoposta a ricatto sessuale: o acconsentirà di sottostare ai loro appetiti sessuali o i due diranno al marito di averla sorpresa con un giovane amante. Susanna accetta l'umiliazione di una ingiusta accusa; sarà Daniele a smascherare la menzogna dei due criminali anziani. La rappresentazione di Susanna sorpresa ignuda dai vecchioni ha apparentemente intenti moralistici, ma è spesso un pretesto per soddisfare la "pruderie" di committenti che si compiacciono di soggetti di nudo femminile. Alcune teorie associano i tre personaggi raffigurati in queste opere come fossero la rappresentazione di quel particolare rapporto non tanto limpido tra Artemisia e alcuni uomini vicini a lei come suo padre o il tassi. Dei contrasti che poi vedremo sfociare in quella tremenda violenza dello stupro. In questo dipinto gli esperti hanno subito associato Susanna con la pittrice Artemisia che quasi con grande fastidio deve sottostare al complesso rapporto con i due vecchi (il padre e il Tassi) che la importunano e pretendono chissà cosa da lei soltanto perché sono degli uomini importanti e potenti che possono pretendere tutto dalla vita.
La Giuditta e Oloferne di Artemisia |
Un
altra bellissima e celebre opera realizzata dalla pittrice Artemisia
Gentileschi è quella che raffigura l'episodio biblico di Giuditta
che decapita Oloferne realizzata nel 1620.
In
questo dipinto si nota subito una forte ispirazione del Caravaggio e
la scena rappresentata con tutta la sua reale violenza impressionante
ha portato anche in questo caso a pensare che era scaturita dall'odio
che la pittrice provava per la violenza subita con lo stupro. Infatti
sembra quasi come se il gesto violento raffigurato nella scena del
quadro fosse fatto dalla mano stessa di Artemisia per placare il suo
desiderio di rivalsa verso chi gli avesse provocato tutto quel dolore
subito. Comunque a parte le vere cause per cui è stato realizzato il
quadro da Artemisia con Giuditta e Oloferne resta un vero e proprio
capolavoro della pittura italiana. Sia per la storia di Susanna e i
vecchioni (a lato l'opera del 1649) che per quella di Giuditta e
Oloferne Artemisia realizzò più di un opera avente scene tratte da
quei soggetti. Forse la sua era proprio un accenno di protesta e di
ribellione delle donne per tutti i soprusi subiti?
Artemisia Gentileschi viaggiò molto e trovò quasi ovunque un discreto successo per i suoi lavori realizzati. Si trasferì a Firenze per circa 6 anni dal 1614 al 1620 e qui fu accettata come la prima donna che entrava nella Accademia delle Arti del Disegno nel 1616. Nessuno mai prima di lei aveva avuto questo grande onore e privilegio. Conquistò persone molto influenti come il Granduca Cosimo II de Medici e la madre, la Granduchessa Cristina. Tutto questo lo ebbe per il suo grande talento e l'abilità nell'arte non certo per le buone parole di raccomandazione che metteva il padre con queste persone importanti. Artemisia continuò a studiare e a viaggiare sempre. Ritornò nella sua città natale a Roma e poi andò a Venezia, a Napoli e anche fuori dall'Italia in Inghilterra. In questi posti per la sua arte fu sempre rispettata e considerata dagli artisti e dai potenti di turno. Sotto vediamo l'opera San Gennaro nell'Anfiteatro di Pozzuoli del 1636-37 che è conservato presso il Museo di Capodimonte, Napoli.
Artemisia Gentileschi viaggiò molto e trovò quasi ovunque un discreto successo per i suoi lavori realizzati. Si trasferì a Firenze per circa 6 anni dal 1614 al 1620 e qui fu accettata come la prima donna che entrava nella Accademia delle Arti del Disegno nel 1616. Nessuno mai prima di lei aveva avuto questo grande onore e privilegio. Conquistò persone molto influenti come il Granduca Cosimo II de Medici e la madre, la Granduchessa Cristina. Tutto questo lo ebbe per il suo grande talento e l'abilità nell'arte non certo per le buone parole di raccomandazione che metteva il padre con queste persone importanti. Artemisia continuò a studiare e a viaggiare sempre. Ritornò nella sua città natale a Roma e poi andò a Venezia, a Napoli e anche fuori dall'Italia in Inghilterra. In questi posti per la sua arte fu sempre rispettata e considerata dagli artisti e dai potenti di turno. Sotto vediamo l'opera San Gennaro nell'Anfiteatro di Pozzuoli del 1636-37 che è conservato presso il Museo di Capodimonte, Napoli.
Molto
si è scritto e si è detto su Artemisia Gentileschi sia come donna
ma soprattutto come artista perché ha saputo emozionare con le sue
opere e la sua arte milioni di persone e noi tutti appassionati ne
dobbiamo essere più che orgogliosi.
A lei
è stato dedicato anche un Asteroide il 14831 Gentileschi scoperto
nel 1987 da E. W. Elst e anche un cratere scoperto sul pianeta Venere
di circa 20,5 Km.
Straordinaria
pittrice Artemisia Gentileschi.
2 commenti:
Ho letto il romanzo "La passione di Artemisia" di Susan Vreeland, ve lo consiglio!!
Elisa
Ciao Elisa e grazie della tua visita
Artemisia era davvero una grande donna e una straordinaria artista. Se posso cercherò di leggere questo libro su di lei.
Saluti
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