Lo
sfondo e le figure nella composizione di un opera e nella nostra
mente.
Visitando
un Museo o una delle tante interessanti Gallerie di arte come quelle
che troviamo sparse nella nostra bella Italia forse vi è capitato
pure a voi mentre guardate un opera, un particolare dipinto di
rimanere diciamo un po' confusi perché magari non si riesce bene a
mettere a fuoco qualche importante dettaglio come una forma, una
figura o lo sfondo lasciandoci così spiazzati per l'intera opera.
Questo può accadere per una errata interpretazione dei dati che
riceviamo. Nell'immagine qui sotto facciamo fatica a capire quale sia
lo sfondo e quale la figura principale visto che la mente ci indica
una volta i due visi e una volta il vaso.
Con
parole facili vi dico infatti che quando osserviamo un dipinto la
nostra mente si attiva all'istante per darci delle risposte e delle
sensazioni appropriate. Lavorando come se fosse un computer il
cervello inizia una fase di calcolo, cercando di elaborare e di
decifrare una immensa mole di dati e di stimoli che arrivano in modo
disordinato attraverso l'uso dei nostri sensi. Guardando il dipinto
avremo soprattutto dei dati visivi che vengono trasmessi al cervello
grazie ai nostri occhi che captano tutto quello che abbiamo davanti a
noi. Ecco che il cervello inizia a ordinare questi dati, li seleziona
in modo che noi alla fine possiamo capire e valutare effettivamente
cosa stiamo osservando. Riusciamo a riconoscere di volta in volta
nuovi dati dell'opera, sempre più importanti come la tecnica, i
colori, il supporto, lo stile, le forme usate dall'artista, le
figure o quale caratteristica presenta lo sfondo. Tutto
questo avviene grazie alla nostra mente che confronta in tempo reale
quello che stiamo guardando con quelli contenuti nell'enorme archivio
del nostro cervello che sono registrati nel corso degli anni e che
ricordiamo perché abbiamo la memoria. Sarà importante capire anche
l'intera composizione dell'opera, se le sue forme o le figure sono
isolate tra di loro oppure no, se queste sono separate dal resto
della composizione o no, se stiamo percependo un normale sfondo
oppure no. Alla fine tramite ciò riusciamo ad apprezzare meglio e a
dare il giusto valore artistico a un dipinto rispetto a un altro.
Un
facile esempio per far capire cosa siano lo sfondo
e la figura ai nostri occhi è quello di fissare con lo
sguardo una persona che abbiamo esattamente di fronte a noi. Vediamo
che la persona si presenterà ben chiara e riconoscibile assumendo in
questo modo visivo il ruolo di figura. Invece l’ambiente
circostante attorno alla persona ci apparirà ai nostri occhi in modo
sfocato e indefinito, quindi assumerà il ruolo di sfondo.
Però se noi osservatori spostiamo leggermente l’attenzione
sull’ambiente circostante sarà ora la persona ad apparirci vaga e
indistinta.
Nel
campo artistico il rapporto tra la figura e lo sfondo è tenuto molto
in considerazione dagli artisti quando progettano le loro opere. Gli
esperti e i critici di arte studiando la composizione di un quadro,
analizzando bene il rapporto che gli artisti hanno voluto dare a
figure e sfondo nei loro lavori riescono spesso a capire il messaggio
dell'opera e se sono davanti a un grande capolavoro fatto da un
artista geniale.
I
tre tipi di rapporto più usati tra figure e sfondo in un dipinto.
Guardando
le tante opere della pittura possiamo arrivare a dire che si trovano
nella maggioranza dei casi tre differenti casi di rapporto tra
figura e sfondo. Vediamo quali sono.
Edouard Manet opera Il piffero del reggimento |
La figura prevale sullo sfondo. Questa è la modalità più
frequente che viene usata dagli artisti quando progettano un opera
poiché stabilisce con grande chiarezza il ruolo dei vari elementi
che compongono il quadro. In questo modo l'artista stabilisce con
precisione anche il loro significato espressivo agli occhi degli
osservatori. In questi quadri vediamo il soggetto principale (figura)
che si staglia sullo sfondo grazie a varie tecniche e strategie come
un contorno ben delimitato, un colore acceso o in contrasto oppure
una maggiore luminosità rispetto a tutto il resto. Vediamo un
esempio di questo tipo qui sopra nel quadro di Edouard Manet
intitolato Il piffero di Reggimento del 1866. Qui notiamo
subito la figura principale del giovane pifferaio e i nostri occhi ci
portano a seguire la sua figura ben delineata e dai colori accesi e
contrastanti.
Gustav Klimt opera L'attesa |
La figura non prevale chiaramente sullo sfondo. Questo è il
caso di una immagine in cui lo sfondo comprende elementi diversi che
possono essere più o meno significativi, i quali modificano il
rapporto tra la figura principale e il contesto in cui si colloca. In
questo modo la figura diviene un particolare tra gli altri presenti
nel quadro assumendo un valore decorativo. Vediamo un esempio sopra
nel celebre quadro di Gustav Klimt dal titolo l’Attesa
realizzato intorno al 1905–1909. In questo quadro i nostri occhi
fanno una certa fatica a distinguere la figura principale rispetto
allo sfondo.
Francis Picabia opera |
La figura e lo sfondo risultano “instabili”. Questo tipo
di composizione è molto meno frequente nell’arte. La notiamo
quando per esempio ammiriamo un opera come quella qui sopra di
Francis Picabia. Di fronte a questo quadro la nostra
percezione non riesce facilmente a determinare quale sia il soggetto
principale e quale sia lo sfondo perché il nostro sistema
percettivo, ricevendo simultaneamente vari stimoli distinti è
costretto a scegliere e “leggere” in continua alternanza ora uno
stimolo e ora l’altro senza riuscire a trovare un punto fermo.
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