Il restauro,
l'Italia e le sue meravigliose opere d'arte.
Anche
se gran parte dei cittadini italiani oggi sta vivendo sulla propria
pelle i problemi e la disperazione portati da una delle più brutte
crisi economiche e sociali degli ultimi secoli l'Italia viene sempre
considerata come il Paese più bello del mondo. Questo importante
aggettivo ci viene riconosciuto con pieno merito sin dal passato ed è
dovuto come sappiamo per i suoi meravigliosi paesaggi naturali, per
alcune delle città più belle del mondo e soprattutto perché nei
nostri Musei, nelle nostre Gallerie d'arte e in tanti altri siti
possiamo ammirare e godere del più grande e importante patrimonio di beni sia
culturali che artistici esistente al mondo.
La Pietà di Michelangelo sfregiata nel 1972 e poi restaurata |
A
volte quando penso all'arte mi capita di immaginare la mia bella
Italia come se fosse un vero e proprio forziere a cielo aperto.
Quando apro questo prezioso forziere resto quasi stordito da tanta
meraviglia e bellezza per i suoi magnifici siti che sono spesso dei
capolavori dell'architettura, poi al loro interno ecco che trovo le
bellissime opere della scultura, della pittura e di altre numerose
forme che sono state realizzate nel corso dei secoli dai più grandi
maestri dell'arte italiana e estera. Pensate che in Italia deteniamo
la più alta percentuale di beni artistici del mondo (tra siti e
opere). Abbiamo una grande influenza sugli altri Paesi, i quali ci
guardano con grande interesse e rispetto per il ruolo fondamentale
che svolge il nostro Paese nel mondo dell'arte. Tutto questo ci porta
però anche ad avere una enorme responsabilità nella protezione e
nella tutela di tutte le opere, studiando i migliori sistemi per la
loro conservazione in modo che nel futuro possono arrivare intatte
per le nuove generazioni. Ed ecco che per fare tutto questo entrano
in gioco termini come per esempio il restauro delle opere.
Sopra vediamo una immagine diventata un simbolo di commozione e di
amore per l'arte che riesce a farci capire bene quanto sia
importante il lavoro di restauro per le opere d'arte. Lei è la Pietà
di Michelangelo che è stata sfregiata nel 1972 dal gesto di un
folle.
http://www.youtube.com/watch?v=i2t93rqKCjY
Con il vostro account personale di Google andando all'indirizzo che vedete qui sopra (usate il copia e incolla per farlo) trovate un video di Youtube! che ci racconta l'atto
vigliacco del folle verso lo straordinario e commovente capolavoro
della Pietà di Michelangelo Buonarroti. Troveremo anche le parole del Papa di allora
e come poi il lavoro degli esperti la riportano di nuovo alla sua
bellezza con un perfetto restauro dell'opera. Quel giorno tutto il
mondo pianse e rimase inorridito da quel brutto gesto quasi come se
ogni martellata fosse stata inferta sul corpo di ogni madre e di ognuno di noi. Oggi chiunque di noi che sia appassionato dell'arte o meno può solamente dire dal profondo del suo cuore Grazie, Grazie e Grazie
davvero ai bravissimi restauratori per il loro straordinario lavoro eseguito sulla Pietà.
Il
restauro e gli interventi che vengono fatti per le opere d'arte.
Purtroppo
gli esperti conoscono bene quanto possono essere fragili e delicate
le opere dell'arte soprattutto quelle che ci arrivano da un lontano
passato come possono essere i reperti archeologici o gli antichi
edifici architettonici che presentano quasi sempre i segni di un
logorio dettato dal tempo. I loro nemici sono gli eventi atmosferici
come il vento, la pioggia che riescono a sgretolare anche le pietre e
corrodono i metalli più forti. Oggi tra i nemici delle opere d'arte
ritroviamo anche lo smog e l’inquinamento portato dalla modernità
che riesce a rovinare a volte irrimediabilmente bellissimi monumenti
e statue. Il restauro nasce proprio per cercare di togliere dalle
opere i brutti segni del tempo o gli accidentali danni causati e
riportarle in vita magari all'epoca in cui esse furono realizzate.
Oggi sono stati fatti importanti passi avanti nello sviluppo delle
tecniche di restauro per l'arte, includendo anche campi scientifici
come la fisica, la chimica etc. e a volte è stato necessario davvero
un grande sforzo da parte dei restauratori, riuscendo a fare quasi un
miracolo vero e proprio per riparare i danni e prolungare ancora la
vita di alcuni grandi capolavori. Quindi noi appassionati dobbiamo
essere veramente grati per tutti i bravissimi restauratori che ogni
giorno lavorano duramente.
Molto
spesso nelle opere importanti il primo intervento di restauro può
essere di tipo preventivo. Questo significa che il restauro viene
fatto su un opera ancora perfetta o in ottimo stato soprattutto per
conservarla meglio e proteggerla dai più gravi inconvenienti che
potrebbero verificarsi in seguito. Per fare un esempio di questo tipo
di restauro pensiamo al legno con cui può essere fatta la cornice o
il supporto di un dipinto. Sappiamo che il legno è un materiale che
nel tempo si distrugge sino a scomparire, quindi questo dovrà essere
tutto disinfestato con i prodotti adatti da quei piccoli insetti
parassiti che si cibano del legno. Poi magari si può pensare anche a
preservare l'opera da eventuali sbalzi di temperatura. Il metallo
invece va protetto con altre sostanze adatte che lo difendono da
tutti gli attacchi degli agenti atmosferici capaci di corrodere il
tutto. Altri materiali di un opera come quelle architettoniche, la
pietra o il marmo devono invece essere oltre che ben pulite anche ben
consolidate con prodotti leganti in modo da non avere cedimenti
futuri.
A
tutte queste tecniche di restauro preventive ormai largamente usate
si aggiungono poi i restauri veri e propri, ossia quelle operazioni
molto delicate sulle opere o su ciò che ne resta quali la pulizia,
la reintegrazione di parti che sembrano a volte ai nostri occhi delle
vere e proprie operazioni chirurgiche talmente precise e perfette
sono.
La
pulizia di un opera d'arte.
Opera per metà pulita e metà no |
Quando
durante un restauro sentiamo dire dagli esperti di fare la pulizia di
un dipinto questo significa che si deve rimuovere tutta la polvere,
il sudiciume, spesso anche il fumo di antiche candele che si formano
e si attaccano all'opera creando nel tempo una brutta patina come una
sorta di velo che da una brutta impressione spegnendo i colori. Nella
figura qui sopra vediamo un esempio di pulizia in un particolare
dell'opera di Gaudenzio Ferrari intitolata il Cristo e gli
Apostoli realizzata con colori a olio su tavola nel 1511.
L’immagine rappresenta l'opera a metà della pulizia dove si può
vedere la differenza tra le due metà tra prima e dopo la pulizia.
Oggi a tutti i restauratori per la loro professione vengono richieste
specifiche caratteristiche e requisiti come per esempio avere un
ottima conoscenza in alcuni campi come quello della chimica, della
fisica, dell'edilizia e dei materiali. La chimica è una materia
molto importante nel restauro perché si devono sapere in anticipo
quali possono essere le varie reazioni chimiche e fisiche in un opera
che possono verificarsi con l’uso dei reagenti e delle soluzioni di
pulitura. Se pensiamo che un uso sbagliato di un prodotto può
causare la distruzione e quindi la perdita totale di un bellissimo
capolavoro si capisce quanto sia importante la preparazione per gli
esperti del restauro. Il tutto oggi viene poi aiutato dalla
tecnologia e dai macchinari più moderni che servono spesso ad
analizzare le opere senza causare alcun danno ad esse.
opera ai raggi infrarossi |
Infatti
una qualunque opera d'arte prima di un restauro totale o parziale
viene accuratamente analizzata attraverso vari macchinari e
tecnologie come i raggi X, i raggi infrarossi (vedi immagine), quelli
ultravioletti e con altri mezzi altamente tecnologici. Addirittura
può essere eseguita su un opera anche la T.A.C. Come quella che si
fa in un normale ospedale. Tutto questo serve per poter stabilire
precise informazioni dell'opera come la tecnica usata dall’artista,
il periodo a cui risale ma anche se vi sono stati altri restauri in
passato e quali sono i possibili danni che non si vedono a occhio
umano.
La
reintegrazione e il risanamento di un opera d’arte.
prima della pulitura |
La
tecnica di reintegrazione nel restauro consiste nel completamento di
un opera mediante la sostituzione delle parti che mancano. Vediamo un
esempio qui sotto con l’opera di Gaudenzio Ferrari intitolata
Natività che è un olio su una tavola realizzata nel 1511 che
fa parte di un polittico insieme alle immagini sopra e che si trovano
nella Chiesa Colleggiata di Arona.
Nell'immagine
sopra si vede il volto di San Giuseppe prima della pulitura dove si notano
dei pezzetti di colore mancante.
Dopo la pulitura |
Qui
invece si vede l’opera dopo l’operazione di reintegrazione.
Dobbiamo
dire però che ogni aggiunta fatta dal restauratore è certamente “un
falso”, cioè rovina l’autenticità e l’originalità
dell’opera. D’altra parte la mancanza di pochi frammenti può
diminuire il piacere di guardare un antico reperto, appunto perché
non si capisce bene magari il giusto significato. Quindi come si
devono regolare gli esperti del restauro? Si è discusso a lungo su
questo tema da parte degli addetti ai lavori e degli storici
dell’Arte e non si è ancora arrivato a una soluzione giusta.
A
seconda dell’opera si procede di conseguenza come si vede nel caso
di questa antica opera che raffigura una Gorgone del VI secolo a. C.
un opera dell’antica Grecia.
Questa
opera rivestiva una parte del Tempio greco che si trovava nella città
siciliana di Siracusa. Della lastra sono state ritrovate soltanto
alcuni pezzi che si vedono colorate. I restauratori hanno cosi
completato la lastra ricostruendo la figura. Per evitare però di
falsare l’opera hanno deciso di lasciare bianche le parti aggiunte
così che gli studiosi possono individuarle subito.
Ancora
più complessa è l’opera di risanamento di un edificio. Spesso a
una antica costruzione sono stati aggiunti nel corso del tempo
elementi con uno stile diverso. Quindi le opere vengono falsate ma la
loro diciamo “manomissione” fa parte ormai della storia dell’arte
e in particolare di quel preciso monumento. Oggi i restauratori
tendono a conservare l’edificio così come ci arriva ai giorni
nostri a meno che gli interventi passati non stonano con lo stile
originale dell’opera. Oggi si guarda anche l’ambiente circostante
che ospita l’edificio da risanare in modo da avere una armonia
totale ai nostri occhi.
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