lunedì 8 ottobre 2012

Paolo Uccello grande artista del Quattrocento e la sua celebre opera La battaglia di San Romano


Paolo Uccello un artista italiano durante il secolo Quattrocento.

Il Quattrocento come sappiamo ormai grazie ai vari studi effettuati da esperti e storici viene considerato uno dei secoli davvero più importanti e intriganti da quando esiste la conoscenza umana. Questo è dovuto soprattutto ai grandissimi eventi e i cambiamenti (la scoperta delle Americhe o l'invenzione della stampa a caratteri mobili solo per citarne due che cambiarono per sempre l'intera umanità) spesso davvero rivoluzionari avvenuti durante questo periodo in molti settori della vita dell'uomo, settori come quelli dell'arte in generale o della pittura nello specifico.
 




È durante il secolo Quattrocento che vediamo nell'arte della pittura alcuni artisti che cercano di seguire le nuove idee e i nuovi concetti della pittura iniziati e portati avanti alla fine del Secolo prima da un grande artista italiano conosciuto col nome di Masaccio, considerato giustamente nella storia della pittura come l'iniziatore del Rinascimento italiano. E poi uomini magari prima sconosciuti e artisti già famosi che nell'osservare attentamente le meravigliose opere del Masaccio riusciranno a cogliere o a intuire prima di altri tutti quei dettagli, quei segreti o la grande forza espressiva trasmesse da esse attraverso i nuovi e rivoluzionari concetti sull'arte e che poi ognuno rielaborando e facendoli propri nello stile e nella tecnica ne seguono la strada con grande successo. Tra questi artisti italiani del Quattrocento che appresero e seguirono le lezioni dalle opere del Masaccio e che in seguito svilupparono un proprio percorso artistico che li rese famosi in pittura vi è anche Paolo Uccello.


L'artista Paolo Di Dono o meglio conosciuto nella storia dell'arte (come era solito nella tradizione in quei tempi di dare un sopranome per un più facile riconoscimento) come Paolo Uccello nasce a Firenze nell'anno 1397, morirà nella stessa città nel 1475 è stato uno dei maggiori esponenti della pittura fiorentina e anche un apprezzato mosaicista del XV secolo. Paolo Uccello sarà uno degli artisti italiani che vivrà e testimonierà quel particolare passaggio culturale ed artistico che va dalla fine dell'arte Tardo-gotica e l'inizio del Rinascimento, facendo i suoi primi passi nel mondo dell'arte attraverso l'esperienza fatta presso la bottega dell'artista Lorenzo Ghiberti tra gli anni 1425 e 1430. l'artista poi andò in soggiorno presso la bella città di Venezia dove lavorò nei mosaici della Basilica di San Marco. Al suo ritorno a Firenze iniziò a studiare e a rimanere affascinato dalla scoperta della prospettiva usata in pittura, al punto tale da dedicarsi con grande passione e rigore che a volte sembrava anche eccessivo. Nelle sue celebri opere, Paolo Uccello ha inserito tutta la raffinatezza e la grazia delle figure del Trecento all'interno di schemi geometrici rigorosi che ci rendono lo spazio. Le sue composizioni artistiche attraverso l'uso della prospettiva diventano spesso molto complesse da decifrare e in alcune di queste opere si può intravedere come per esempio il rigore e le rigide regole della prospettiva utilizzate possono togliere tutta o in parte la drammaticità o la realtà delle scene raffigurate.

La battaglia di San Romano opera di Paolo Uccello del 1456.

Tutto questo si può anche notare quando si va ad ammirare il capolavoro più celebre dell'artista, conosciuto col titolo La battaglia di San Romano che fu una reale e storica battaglia combattuta tra i Fiorentini e i Senesi intorno all'anno 1432, quindi non molto tempo prima della creazione dell'opera da parte di Paolo Uccello.

In questa opera l'artista volle raffigurare anche come omaggio al fiero popolo fiorentino che aveva vinto sui nemici Senesi tre particolari episodi della battaglia in un trittico (tre pannelli di legno divisi tra loro) realizzati a partire dagli anni 1438 circa. Queste tre opere che hanno come titolo Niccolò da Tolentino alla testa dei fiorentini (collocata alla National Gallery di Londra), Disarcionamento di Bernardino della Ciarda (collocata agli Uffizi di Firenze) e Intervento decisivo a fianco dei fiorentini di Michele Attendolo (ora collocata al Louvre di Parigi) erano in passato tutte presso la Galleria degli Uffizi di Firenze, ma in seguito si decise di tenerne una sola, forse quella meglio conservata oltre che era il pannello centrale che è il Disarcionamento di Bernardino della Ciarda, mentre le altre tavole venivano date a due importanti Musei europei come La National Gallery di Londra e il Museo del Louvre a Parigi.

Il pannello centrale di legno che si trova agli Uffizi ha delle dimensioni medio-grandi, che sono 182 per 323 centimetri circa ed è realizzata attraverso la tecnica dei colori a tempera. L'immagine che vediamo in alto si riferisce all'opera di Firenze e l'episodio che raffigura come si può intuire dal titolo è quello in cui il comandante dei soldati Senesi Bernardino della Ciarda viene sconfitto dai soldati fiorentini e disarcionato dal suo cavallo. L'opera con le sue immagini ci trasmette quasi un racconto di fiaba ricco di particolari e dettagli di soldati in lotta, di armi e animali. Ci sembra anche che tutto sembra bloccato in un istante, senza movimento come se uscisse da uno scatto fotografico. Il rigore prospettico è evidente e le figure come i cavalli o i soldati ci appaiono come dei solidi geometrici posti secondo delle linee prospettiche. I colori nella scena non rappresentano la realtà ma sembrano frutto della fantasia. Le linee che più si evidenziano osservando l'opera sono quelle verticali e dritte delle lance e quelle curvilinee dei cavalli.

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