venerdì 12 ottobre 2012

Fra Filippo Lippi le origini e le opere di uno dei celebri pittori del Quattrocento italiano


Anche un altro uomo che in seguito divenne un celebre pittore del Quattrocento italiano, parliamo di Filippo Lippi così come aveva fatto un altro suo grande collega contemporaneo ossia Guido di Pietro che è riconosciuto dagli amanti della pittura col più celebre nome di Beato Angelico prende i voti religiosi e si fa frate divenendo per tutti il “frate pittore” nella sua bella città natale che è Firenze, durante quel meraviglioso periodo storico ricco di cambiamenti (soprattutto per l'arte) che stava pian piano nascendo e fiorendo e che verrà definito in seguito col nome di Rinascimento fiorentino. Il Lippi insieme all'Angelico e al Veneziano sono considerati la prima vera generazione di grandi pittori fiorentini venuta subito dopo il grande Maestro Masaccio, ossia colui che ha svolto un ruolo decisivo nella storia dell'arte e della pittura, portando cambiamenti sia nelle tecniche che nelle idee spesso rivoluzionarie attraverso il nuovo uso della prospettiva e della resa espressiva delle opere, oltreché dando una elevata e centrale importanza anche nella dignità all'uomo che veniva raffigurato in esse. A lato vediamo un Autoritratto di Fra Filippo Lippi nell'immagine che ritrae un piccolo dettaglio dell'opera intitolata Incoronazione della Vergine datata intorno al 1441-1447 e collocata presso il Museo degli Uffizi di Firenze.

Filippo figlio di Tommaso Lippi, nasce a Firenze intorno al 1406 e già sin da bambino avrà a che fare subito i conti con alcuni brutti drammi della vita dovuti ad alcuni lutti in famiglia. Infatti il giovane rimane orfano dei genitori quando ancora è in tenera età. Nei primi anni Filippo cresce in qualche modo con le cure e l'amore di una sua parente, gli esperti affermano essere una sua zia. Quando compie otto anni il bambino viene affidato nelle mani dei religiosi Carmelitani che vivono presso il vicino Convento del Carmine. In questo Convento Filippo inizia a crescere e a studiare, facendo anche vedere ai frati e soprattutto al Priore che si affeziona tanto e che lo aiuterà molto una certa passione verso l'arte in genere e alla pittura unita a un grande talento artistico che gli viene spontaneo. La semplice e quasi scandita vita vissuta da Filippo all'interno dell'edificio religioso, lo portano nel 1421 quando ha circa 15 anni a prendere i voti religiosi nell'ordine dei Carmelitani. Gli studiosi affermano che questa svolta di Filippo Lippi di prendere i voti e farsi frate sembra che sia dovuta soprattutto ad una sorta di consuetudine acquisita nel tempo, cioè una ovvia continuazione della vita vissuta sino ad allora nel Convento. Dico questo soltanto per far capire ai lettori che vi è una certa differenza col Beato Angelico che questa vocazione, questa diciamo “chiamata Divina” l'aveva sentita realmente nel profondo dell'anima. Da alcuni documenti storici trovati nel Convento del Carmine si sa anche che dal 1430 in poi frate Filippo Lippi viene riconosciuto e considerato da tutti anche con la qualifica di “Dipintore” che ha il significato di pittore.




In questo antico luogo religioso di Firenze che oggi dopo modifiche e cambiamenti è diventata La Basilica di Santa Maria del Carmine, Filippo Lippi sicuramente ha modo di studiare e ammirare anche i bellissimi capolavori degli affreschi della Cappella Brancacci del Masaccio e di Masolino da Panicale che sono considerate come i primi capolavori della pittura rinascimentale, capaci di influenzare con quella potenza espressiva e l'innovativa pittura la mente del Lippi e di chi li osserva ancora oggi. Giorgio Vasari vissuto nel Cinquecento, il famoso biografo dei celebri pittori del passato scriveva che addirittura molti fiorentini e critici erano convinti che lo spirito del grande Masaccio si era reincarnato nel corpo di Filippo Lippi attraverso quei grandi capolavori e quei luoghi sacri. Ma questa influenza del Masaccio a dire di alcuni esperti si vedrà soltanto nelle prime opere realizzate dal Lippi, opere come per esempio La Conferma della regola carmelitana o la Madonna del Trivulzio di cui vediamo una immagine su in alto. Il Lippi per la sua carriera artistica farà anche alcuni viaggi (nella città di Padova o di Prato) dove realizzerà delle opere importanti commissionate ma di cui alcune oggi sono purtroppo andate perdute. In queste città come soprattutto nella sua amata città natale l'artista verrà spesso influenzato da nuove idee e dalla nuova ricerca artistica di grandi maestri dell'arte. Grande fu l'influenza del Beato Angelico per alcune opere del Lippi (vediamo L'incoronazione della Vergine del 1441-47). Altri pittori importanti per la sua arte furono anche Masolino da Panicale, Paolo Uccello o il grande Donatello, tanto per citare qualche celebre nome. Verrà influenzato dalla pittura e dal colore veneto, dalla nuova plasticità delle forme o dalla nuova concezione che si ha della luce in un opera e questo servirà a formare il suo stile innovativo che fonde lo spirituale al sensuale attraverso il giusto uso di linee e disegni. In seguito altri grandi pittori imiteranno e elaboreranno la sua grande pittura, arrivando a quel delicato lirismo come fece per esempio Sandro Botticelli. Nel 1456 il frate Filippo Lippi fa un altra importante scelta di vita e scappa insieme ad una monaca, tale Lucrezia Buti conosciuta prima e inizia insieme a lei una storia piena di sentimento e di grande amore. Attraverso l'aiuto del potente Cosimo dei Medici che parla in favore dei due, il Papa Pio II scioglie i due innamorati dai voti religiosi che li legano alla Chiesa e così sembra (non vi è però la certezza assoluta) che si sposano nell'anno 1461. Dal grande amore tra Filippo e Lucrezia nasceranno due figli, Filippino che come sappiamo da grande seguirà le orme paterne divenendo un celebre pittore del Rinascimento e Alessandra.




Il Lippi ormai famoso continuerà a lavorare ad opere che gli vengono commissionate tra la sua città e quelle vicino sino al 1469, anno in cui muore nella città di Spoleto. In questa città gli affreschi del Duomo poi ultimati da altri artisti, restano l'ultima incompiuta sua opera. Tra le tante meravigliose opere arrivate sino a noi di Filippo Lippi vediamo anche una Annunciazione (qui sopra) realizzata tra il 1435 e il 1440, con la tecnica della tempera su una tavola avente come dimensioni 100 per 161 centimetri e che troviamo oggi presso la National Gallery og Art americana nella città di Washington.

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