Durante
il periodo chiamato Geometrico la civiltà Greca ebbe un inizio di
ripresa e di sviluppo in vari campi come per esempio quello della cultura e dell' arte. L'economia greca inizio di nuovo a riprendersi da una forte
crisi grazie anche al ritrovato commercio con dei Paesi sempre più
lontani dal proprio territorio. Nel VII secolo a.C. La Grecia entra
in una nuova fase chiamata Età orientalizzante. Questo nome
deriva soprattutto perché il mondo greco inizia a pensare e ad agire
in grande, commerciando e aderendo a uno stile diciamo più vasto e
“internazionale”. Numerosi artigiani e lavoratori immigrarono
verso importanti zone del Mar Mediterraneo, portando con se
tradizioni e cultura in varie colonie e ricevendo in cambio
altrettanto dai popoli di questi territori. Tutto questo influsso
orientale e lo scambio tra le culture, fa nascere per esempio nuovi
stili e nuove tecniche artistiche in vari territori come quello per
esempio della Mesopotamia o in Siria.
Durante
questo periodo nascono nuove tecniche artistiche per lavorare i
materiali come il bronzo o la pietra. Gli artisti greci e i vasai in
particolare, raffigurano lo stile e le iconografie orientali nelle
loro opere in ceramica. Vengono raffigurati nei vasi degli animali
immaginari sentite in storie e avventure come per esempio i grifi, le
sirene o le sfingi, ma interpretandoli in modo del tutto nuovo e
originale. Gli artisti greci nell'applicare queste figure nei vasi,
inventano alcune nuove tecniche, come quella policroma cioè
con più colori, che diviene tipica dello stile Protocorinzio
(vedete l'Olpe di Chigi sotto) oppure quella a figure nere
caratteristiche dello stile chiamato Protoattico. Nella città
di Creta (divenuta celebre nella storia per la produzione dei vasi)
nasce la forma d'arte conosciuta come la scultura dedalica che
prendeva il nome dal celebre artista Dedalo che era nato in quella
città. Nello stile dedalico, le figure raffigurate nelle sculture
avevano come caratteristiche principali dei visi triangolari, dei
capelli spessi e i vestiti molto aderenti.
Qui
sopra possiamo vedere un immagine che riguarda l'Olpe di Chigi,
una brocca in ceramica policroma risalente all'incirca al 640 a.C.
Questo bellissimo esempio di ceramica orientalizzante corinzia, alta
circa 26 centimetri la si può ammirare presso il Museo Nazionale di
Villa Giulia di Roma. Questa è una brocca che serviva per versare
del vino o dell'acqua e fu realizzata molto probabilmente per un
principe etrusco della città di Veio (Roma). Vediamo che è decorata
con due grandi fasce con delle figure che la dividono. Quella
superiore rappresenta una scena reale di una battaglia tra due
schiere di avversari di opliti cioè fanti. La fascia inferiore
invece è divisa in due zone o “registri”, di cui la maggiore
raffigura una parata di cavalieri con un carro, una scena mitologica
e una scena di caccia al leone. Nella zona minore invece vediamo la
scena di una caccia tra cespugli. Ciò che salta ai nostri occhi è
che la lavorazione artistica e tecnica di quest'opera in ceramica
policroma dell'arte greca era davvero a livelli altissimi, oltre che
molto raffinata e ricca di dettagli precisi, proprio come era tipico
nei lavori corinzi.
Un
saluto.
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