I colori e la luce per l'arte
In passato prima del XVII secolo la gente riteneva che i colori esistessero negli oggetti e nelle cose del mondo che li circondava, indipendentemente dalla fonte di luce in cui venivano osservati. Dobbiamo aspettare sino al 1666, quando il celebre scienziato Isaac Newton dimostrò che la vera fonte per la “creazione” dei colori era la luce. Ottenne questa importante scoperta facendo passare un semplice raggio di sole attraverso un prisma di cristallo e vide così che il raggio solare usciva dal prisma scomposto in sette bellissimi colori. Questi colori visti dal Newton erano il rosso, l'arancione, il giallo, il verde, il blu, l'indaco ed il violetto. A questi colori che erano delle radiazioni luminose fu poi dato il nome di "spettro solare" e un tipico esempio di tutto ciò lo possiamo vedere in una giornata di pioggia, quando un raggio di sole esce dalle nuvole e si viene a formare lo straordinario e suggestivo arcobaleno, un fenomeno naturale che spesso ci ha fatto sognare con tutti e sette i suoi colori. Se notiamo però i sette colori dell'arcobaleno, non li vedremo ben distinti e separati tra di loro, infatti tra uno e quello successivo, si possono notare diverse gradazioni (toni) alle quali in seguito si è dato un nome particolare, per esempio rosso ciliegia, verde smeraldo etc.
Vedere anche l'articolo il simbolismo dei colori in arte.
In passato prima del XVII secolo la gente riteneva che i colori esistessero negli oggetti e nelle cose del mondo che li circondava, indipendentemente dalla fonte di luce in cui venivano osservati. Dobbiamo aspettare sino al 1666, quando il celebre scienziato Isaac Newton dimostrò che la vera fonte per la “creazione” dei colori era la luce. Ottenne questa importante scoperta facendo passare un semplice raggio di sole attraverso un prisma di cristallo e vide così che il raggio solare usciva dal prisma scomposto in sette bellissimi colori. Questi colori visti dal Newton erano il rosso, l'arancione, il giallo, il verde, il blu, l'indaco ed il violetto. A questi colori che erano delle radiazioni luminose fu poi dato il nome di "spettro solare" e un tipico esempio di tutto ciò lo possiamo vedere in una giornata di pioggia, quando un raggio di sole esce dalle nuvole e si viene a formare lo straordinario e suggestivo arcobaleno, un fenomeno naturale che spesso ci ha fatto sognare con tutti e sette i suoi colori. Se notiamo però i sette colori dell'arcobaleno, non li vedremo ben distinti e separati tra di loro, infatti tra uno e quello successivo, si possono notare diverse gradazioni (toni) alle quali in seguito si è dato un nome particolare, per esempio rosso ciliegia, verde smeraldo etc.
Vedere anche l'articolo il simbolismo dei colori in arte.
Il
colore è luce.
Premesso
quindi che il colore è luce, come facciamo a vedere allora tutte le
cose che ci circondano ognuna di un colore diverso? La spiegazione
sta proprio nella proprietà degli oggetti, degli esseri viventi e di
tutto ciò che ci circonda, le quali hanno la caratteristica di
assorbire o riflettere determinate radiazioni luminose. Se per
esempio prendiamo una arancia, avremo che il frutto assorbirà tutti
i colori dello spettro solare, tranne uno l'arancione che verrà
respinto, ed ecco che ai nostri occhi ci apparirà una arancia bella
succosa e soprattutto di colore arancione. Però facciamo attenzione
trattandosi di un fenomeno percettivo, il nostro cervello percepisce
quando gli occhi guardano le cose colpite dalla luce, voglio dire che
il colore non è una qualità degli oggetti e ce ne accorgiamo quando
spegniamo la nostra fonte di luce, tutti gli oggetti e tutti i colori
spariscono e non vediamo più nulla. E se noi proviamo a variare la
luce, più tenue o più forte notiamo che le tonalità dei colori
sugli oggetti cambiano a loro volta, come cercò di studiare il
grande artista dell'impressionismo francese Claude Monet, che
in alcune delle sue celebri opere, volle fare il raffronto che la
luce naturale aveva in particolari periodi della giornata in un
determinato luogo. Vediamo a lato e sotto due opere dell'artista
realizzate intorno al 1894 avente come soggetto la Cattedrale di Rouen. Si tratta di due celebri
quadri che ritraggono lo stesso luogo esterno, però sopra ripreso in
pieno sole, mentre l'altro qui sotto con la prima luce mattutina.
Abbiamo
visto che la luce bianca solare può essere scomposta in sette colori
cioè lo spettro solare, però dobbiamo dire che può essere anche
ricomposta proiettando sovrapposti tre fasci di luce colorati, essi
sono il blu-viola, il verde ed il rosso-arancio, questo sistema si
chiama "Sintesi additiva" e questi tre colori vengono
chiamati "colori luce". Sotto vediamo un altra opera di
Monet Il Parlamento ripreso alla luce del sole del mattino.
I
colori primari.
Quando
dipingiamo noi non usiamo la luce che è immateriale ma usiamo dei
pigmenti, cioè dei materiali (polveri) coloranti. Per colori primari
si intendono tre colori (il rosso, il giallo ed il blu) dai quali
attraverso la loro mescolanza (in dosi più o meno) si possono
ottenere tutti gli altri colori con i rispettivi toni. Mescolando i
tre colori primari in forma di pigmenti, abbiamo come risultato il
colore nero e non il bianco come nei colori-luce suindicati, questo
effetto viene chiamato "Sintesi sottrattiva", poiché
sottrae luminosità ai colori (vedi sotto i tre colori primari).
I
colori secondari.
Se
noi mescoliamo fra loro due dei tre colori primari, abbiamo come
risultato dei colori chiamati secondari. Essi sono l'arancione dato
dalla composizione del rosso con il giallo, il verde che si ottiene
dal blu con il giallo ed infine il viola formato dal rosso e dal blu.
I
colori terziari.
I
colori terziari invece si ottengono mescolando un colore primario con
un colore secondario.
I
colori artificiali o sintetici.
I
colori sintetici sono invece il prodotto della lavorazione
industriale, dove oggi possiamo trovare praticamente tutte le tinte
desiderate. Infatti l'industria moderna è riuscita a sintetizzare
“materialmente” tre colori in pigmenti, che vengono utilizzati
come colori primari per la stampa, in fotografia ed in
cinematografia, essi sono il magenta, un rosso tendente al porpora,
il giallo cadmio chiaro ed il ciano, che è un azzurro intenso. Come
detto da questi tre colori, l'industria può comporre tutti gli altri
colori.
I
colori definiti e conosciuti come "terre".
Mescolando
in percentuali simili due colori che appartengono ai secondari, si
ottengono dei colori particolarmente coprenti e opachi, che
ritroviamo spesso in natura (le cosiddette Terre) e sono molto
indicati per gli artisti che dipingono particolari quadri con
paesaggi e vedute panoramiche naturalistiche. Le tre principali terre
sono la terra rossastra o terra di Siena bruciata, data dal viola più
l'arancione, la terra giallastra o terra di Siena, data
dall'arancione più il verde ed in ultimo la terra verdastra o verde
oliva, data dal colore verde più il colore viola.
I
colori caldi e freddi.
Semplicemente
chiamiamo colori caldi quei colori come i gialli, i rossi e gli
arancioni, perché evocano alla nostra mente immagini come il fuoco,
la luce insomma il caldo. Mentre i colori freddi che sono i blu, i
viola o gli azzurri ci fanno subito pensare al ghiaccio, al mare ed
al freddo in particolare.
Un
saluto.
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