venerdì 2 marzo 2012

L'arte e i colori che vengono creati dalla luce in modo semplice


I colori e la luce per l'arte
In passato prima del XVII secolo la gente riteneva che i colori esistessero negli oggetti e nelle cose del mondo che li circondava, indipendentemente dalla fonte di luce in cui venivano osservati. Dobbiamo aspettare sino al 1666, quando il celebre scienziato Isaac Newton dimostrò che la vera fonte per la “creazione” dei colori era la luce. Ottenne questa importante scoperta facendo passare un semplice raggio di sole attraverso un prisma di cristallo e vide così che il raggio solare usciva dal prisma scomposto in sette bellissimi colori. Questi colori visti dal Newton erano il rosso, l'arancione, il giallo, il verde, il blu, l'indaco ed il violetto. A questi colori che erano delle radiazioni luminose fu poi dato il nome di "spettro solare" e un tipico esempio di tutto ciò lo possiamo vedere in una giornata di pioggia, quando un raggio di sole esce dalle nuvole e si viene a formare lo straordinario e suggestivo arcobaleno, un fenomeno naturale che spesso ci ha fatto sognare con tutti e sette i suoi colori. Se notiamo però i sette colori dell'arcobaleno, non li vedremo ben distinti e separati tra di loro, infatti tra uno e quello successivo, si possono notare diverse gradazioni (toni) alle quali in seguito si è dato un nome particolare, per esempio rosso ciliegia, verde smeraldo etc.
Vedere anche l'articolo il simbolismo dei colori in arte.


Il colore è luce.

Premesso quindi che il colore è luce, come facciamo a vedere allora tutte le cose che ci circondano ognuna di un colore diverso? La spiegazione sta proprio nella proprietà degli oggetti, degli esseri viventi e di tutto ciò che ci circonda, le quali hanno la caratteristica di assorbire o riflettere determinate radiazioni luminose. Se per esempio prendiamo una arancia, avremo che il frutto assorbirà tutti i colori dello spettro solare, tranne uno l'arancione che verrà respinto, ed ecco che ai nostri occhi ci apparirà una arancia bella succosa e soprattutto di colore arancione. Però facciamo attenzione trattandosi di un fenomeno percettivo, il nostro cervello percepisce quando gli occhi guardano le cose colpite dalla luce, voglio dire che il colore non è una qualità degli oggetti e ce ne accorgiamo quando spegniamo la nostra fonte di luce, tutti gli oggetti e tutti i colori spariscono e non vediamo più nulla. E se noi proviamo a variare la luce, più tenue o più forte notiamo che le tonalità dei colori sugli oggetti cambiano a loro volta, come cercò di studiare il grande artista dell'impressionismo francese Claude Monet, che in alcune delle sue celebri opere, volle fare il raffronto che la luce naturale aveva in particolari periodi della giornata in un determinato luogo. Vediamo a lato e sotto due opere dell'artista realizzate intorno al 1894 avente come soggetto la Cattedrale di Rouen. Si tratta di due celebri quadri che ritraggono lo stesso luogo esterno, però sopra ripreso in pieno sole, mentre l'altro qui sotto con la prima luce mattutina.


Abbiamo visto che la luce bianca solare può essere scomposta in sette colori cioè lo spettro solare, però dobbiamo dire che può essere anche ricomposta proiettando sovrapposti tre fasci di luce colorati, essi sono il blu-viola, il verde ed il rosso-arancio, questo sistema si chiama "Sintesi additiva" e questi tre colori vengono chiamati "colori luce". Sotto vediamo un altra opera di Monet Il Parlamento ripreso alla luce del sole del mattino.




I colori primari.

Quando dipingiamo noi non usiamo la luce che è immateriale ma usiamo dei pigmenti, cioè dei materiali (polveri) coloranti. Per colori primari si intendono tre colori (il rosso, il giallo ed il blu) dai quali attraverso la loro mescolanza (in dosi più o meno) si possono ottenere tutti gli altri colori con i rispettivi toni. Mescolando i tre colori primari in forma di pigmenti, abbiamo come risultato il colore nero e non il bianco come nei colori-luce suindicati, questo effetto viene chiamato "Sintesi sottrattiva", poiché sottrae luminosità ai colori (vedi sotto i tre colori primari).
 



I colori secondari.

Se noi mescoliamo fra loro due dei tre colori primari, abbiamo come risultato dei colori chiamati secondari. Essi sono l'arancione dato dalla composizione del rosso con il giallo, il verde che si ottiene dal blu con il giallo ed infine il viola formato dal rosso e dal blu.



I colori terziari.

I colori terziari invece si ottengono mescolando un colore primario con un colore secondario.
 



I colori artificiali o sintetici.

I colori sintetici sono invece il prodotto della lavorazione industriale, dove oggi possiamo trovare praticamente tutte le tinte desiderate. Infatti l'industria moderna è riuscita a sintetizzare “materialmente” tre colori in pigmenti, che vengono utilizzati come colori primari per la stampa, in fotografia ed in cinematografia, essi sono il magenta, un rosso tendente al porpora, il giallo cadmio chiaro ed il ciano, che è un azzurro intenso. Come detto da questi tre colori, l'industria può comporre tutti gli altri colori.



I colori definiti e conosciuti come "terre".

Mescolando in percentuali simili due colori che appartengono ai secondari, si ottengono dei colori particolarmente coprenti e opachi, che ritroviamo spesso in natura (le cosiddette Terre) e sono molto indicati per gli artisti che dipingono particolari quadri con paesaggi e vedute panoramiche naturalistiche. Le tre principali terre sono la terra rossastra o terra di Siena bruciata, data dal viola più l'arancione, la terra giallastra o terra di Siena, data dall'arancione più il verde ed in ultimo la terra verdastra o verde oliva, data dal colore verde più il colore viola.
 



I colori caldi e freddi.

Semplicemente chiamiamo colori caldi quei colori come i gialli, i rossi e gli arancioni, perché evocano alla nostra mente immagini come il fuoco, la luce insomma il caldo. Mentre i colori freddi che sono i blu, i viola o gli azzurri ci fanno subito pensare al ghiaccio, al mare ed al freddo in particolare.

Un saluto.

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