La
celebre opera conosciuta col lungo nome di Forme uniche della
continuità nello spazio è stata realizzata da uno dei più
celebri artisti del Futurismo, Umberto Boccioni nel 1913. Essa
è una scultura del tipo a tutto tondo realizzata in bronzo, ed ha le
dimensioni di 126,4 per 89 per 40,6 centimetri circa. La sua
collocazione è presso la Galleria d'Arte Contemporanea di Milano,
dove è possibile ammirarla in tutta la sua bellezza e forza
espressiva.
Il
grande artista e scultore Umberto Boccioni è stato uno dei maggiori
rappresentanti del Futurismo, un movimento artistico italiano
d'avanguardia, che si è sviluppato nei primi decenni del Novecento e
di cui Boccioni partecipò attivamente anche come importante teorico.
Questo Movimento, si ispira soprattutto alla realtà delle città
industriali e al mito della velocità e del dinamismo, esaltandone
tutti i valori e anche i vari difetti.
L'artista
Boccioni è riuscito a tradurre questo mito in forme pittoriche e
scultoree, insieme al concetto del dinamismo e della vitalità. Tutto
questo attraverso un lavoro e un utilizzo particolare di alcuni
elementi specifici del linguaggio visivo, come linee e forme.
L'opera
di Boccioni Forme uniche della continuità nello spazio.
In
questa scultura possiamo intravedere raffigurata
una figura umana che avanza con un passo deciso. Vediamo che
le forme anatomiche non sono rappresentate in modo realistico, ma
sono rielaborate e forse potremmo dire reinterpretate, in modo
schematico. I vari particolari del volto e del corpo infatti non sono
chiaramente riconoscibili, se non dopo una attenta osservazione.
Boccioni
ha costruito questa figura umana basandosi su un utilizzo di linee
prevalentemente curve non chiuse ma che si prolungano nello spazio
attorno. La schematizzazione delle
forme insieme a questo uso particolare della linea, ha
contribuito a definire questa immagine che sembra quasi deformata, ma
è proprio questa deformazione a suggerire l'idea del movimento e del
ritmo dell'incedere dell'uomo, un passo dopo l'altro. Osservandola,
sembra quasi cogliere il ritmo di questo passo deciso e veloce, che
si trasformerà forse in una corsa veloce, con quelle masse muscolari
messe in evidenza, che sottolineano l'effetto di dinamicità e
movimento del corpo. Il volume costituisce l'aspetto tridimensionale
dell'opera. Esso è dunque l'elemento reale che ci fa percepire la
figura immersa nello spazio. Anche il volume è stato usato
sapientemente dall'artista Boccioni per suggerire l'idea del
dinamismo. L'effetto plastico si coglie se ci muoviamo girando
intorno all'opera. I volumi sono collegati allo spazio e nello spazio
con armonia e questo si può notare osservando l'opera da più punti
di vista. Il rapporto tra il volume e lo spazio che si può cogliere nell'opera di Boccioni si pone in termini dinamici molto accentuati. infatti sembra che i volumi cercano di proiettarsi verso lo spazio esterno, mentre quest'ultimo sembra penetrare al loro interno. Si riesce quasi a vedere e a percepire il naturale movimento di questo uomo che va con il suo passo dinamico e spedito.
La
luce scivolando sui volumi modellati sapientemente, genera delle
ombre proprie ben delineate. La perfetta lucentezza ricca di
contrasti del materiale bronzeo, riesce ad esprimere tensione,
scatto, forza e accentua meglio di altri materiali per sculture, il
dinamismo e la tensione vitale.
Nel
pieno rispetto della teoria del Futurismo secondo la quale tutto
si muove e nulla è fermo, Boccioni è giunto ad uno dei massimi
risultati della sua scultura, riproducendo il dinamismo non
attraverso l'immagine di una veloce automobile o di un aereo, ma attraverso il movimento di un uomo, che diviene il punto centrale di tutto. Ma non il movimento che si coglie in un
istante, ma la somma delle diverse fasi del movimento stesso,
che sono state riassunte in un unica forma nello spazio. E come se
vedessimo insieme tutti i frame di un breve video di un uomo che
cammina.
Un
opera straordinaria che rende merito a questo nostro grande artista.
1 commento:
Salve e complimenti per l'articolo da un semplice appassionato di arte.
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