Il
Futurismo
è stato una delle correnti artistiche italiane più importanti e
innovative della prima metà del XX Secolo, capace di influenzare tanti nuovi artisti in tutta Europa.
Il
Futurismo in Italia nasce all'inizio soprattutto come un movimento di pensiero
e letterario che inizia a svilupparsi intorno all'anno 1909 per poi
diffondersi ed esprimersi attraverso numerosi forme d'arte come la danza, il teatro, il cinema e la pittura. La denominazione ufficiale di Futurismo ci viene data dal poeta italiano Filippo
Tommaso Marinetti quando firma e pubblica su diversi giornali nazionali nel 1909 il celebre Manifesto Futurista con i punti salienti sulle idee. I futuristi cercano di esaltare tutto ciò che è moderno e il grande progresso che ormai si era ben avviato anche grazie all’avvento delle grandi
industrie e delle nuove scoperte tecnologiche e importanti invenzioni come per
esempio la catena di montaggio, capace di velocizzare le produzioni
di materie e oggetti, che avevano fatto in modo da far correre verso
tutte le grandi metropoli, migliaia e migliaia di contadini e
famiglie che avevano abbandonato la propria terra e la propria
campagna per sperare in un futuro migliore e anche più sicuro. Le
città iniziano ad ingrandirsi e diventano punti frenetici e pieni di
gente che corre e che va da ogni parte. (Su a lato vediamo un opera
futurista dell'artista Giacomo
Balla intitolata
Dinamismo
di un cane al guinzaglio
del 1912), dove possiamo notare l'abilità di come viene reso il
senso del movimento attraverso il moltiplicarsi delle linee e delle
forme.
In
tutta questa modernità e questo sviluppo che avanza, questa nuova
corrente letteraria che venne poi denominata Futurismo, proprio per
le sue idee ed i concetti moderni a cui si ispirava, esaltava anche
il
mondo della produzione e della meccanica,
proponendo il radicale rinnovamento di tutte le attività, comprese
anche quelle artistiche, che dovevano con i loro lavori riflettere
questo cambiamento epocale e, rappresentando il “dinamismo”
e la
velocità
con cui si muoveva la società moderna in quel periodo.
alcuni
esperti hanno affermato che il Futurismo si può immaginare come un
vero e proprio inno
alla modernità e al progresso
in vari campi e, che in esso si esprime tutta la forza e l’azione,
ma trova posto anche la violenza, la sopraffazione e anche la guerra.
Sulla scia e l'entusiasmo del movimento letterario, alcuni artisti
dell'epoca vollero pubblicare nel
1910 un Manifesto,
dove vi erano elencati i punti chiave della loro visione sulla
pittura
futurista,
che divenne ben presto un simbolo per molte persone della società
culturale.
Le
loro motivazioni sono simili a quelli dei cubisti
e cioè cogliere
il reale nel suo divenire,
come rappresentazione di fatti che accadono contemporaneamente o in
istanti subito successivi. Molti degli studi e delle ricerche degli
artisti Futuristi si concentrano soprattutto sul Dinamismo
e sulla
rappresentazione ed esaltazione della
velocità attraverso
tecniche curiose e nuove.
I
pittori futuristi
per rappresentare il movimento delle cose nello spazio e nel tempo
nelle loro opere, moltiplicano o scompongono una immagine, aboliscono
tutte le regole tradizionali della prospettiva e si servono della
linea che con le sue molteplici traiettorie costituisce una sorta di
prolungamento dell’oggetto, in quanto indica la direzione del
movimento e coinvolge lo spettatore nello spazio del dipinto.
Tra
i più rappresentativi artisti del Movimento Futurista, sicuramente
citeremo tra i più famosi Umberto
Boccioni
(1882-1916), Giacomo
Balla
(1871-1958) e Gino
Severini (1883-1966).
Nell’opera di Boccioni in particolare è evidente l’interesse per la
moderna società industriale, per l’acceso uso del cromatismo dei
colori e per l’esaltazione del movimento reso mediante l’uso
delle “linee-forza”.
Sopra
vediamo una famosa opera di Umberto
Boccioni
intitolata La
città che sale del
1910 un olio su cartone. Se vi fa piacere leggete anche l'articolo sul capolavoro
Forme uniche della continuità nello spazio del 1913 ad opera sempre
di Boccioni.
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