Il
Surrealismo
Durante
la prima metà del Novecento in campo artistico si assiste alla
nascita e allo sviluppo di numerosi Movimenti artistici e culturali
che avranno una vita più o meno lunga ma che in alcuni casi
lasceranno una traccia indelebile molto importante per molti artisti
nel futuro e le loro idee innovative capaci di cambiare la visione e
le regole dell'arte.
Qui
sotto vediamo una celebre opera surrealista del grande maestro
Salvador Dalì intitolata la persistenza della memoria
La persistenza della memoria di Salvador Dalì |
Tra
questi possiamo citare il Surrealismo ovvero un Movimento
artistico che nasce intorno al 1920 circa che è riuscito a
coinvolgere oltre che a pittori e artisti di arte visiva anche
intellettuali, persone legate al cinema, alla letteratura e alla
poesia, arrivando a diffondersi in tutta Europa ed oltre. Uno dei
massimi teorici che fu un vero e proprio ispiratore del Surrealismo è
stato il poeta francese André Breton che nel 1924 pubblico a
Parigi un famoso Manifesto chiamato appunto il Manifesto Surrealista
in cui vi era tracciata la prima definizione del nuovo Movimento.
Ecco cosa diceva:
“Automatismo
psichico puro, attraverso il quale ci si propone di esprimere con
parole, la scrittura o in altro modo il reale funzionamento del
pensiero. Comando del pensiero in assenza di qualsiasi controllo
esercitato dalla ragione al di fuori di ogni preoccupazione estetica
e morale.”
(Il
brano sotto è tratto dall'enciclopedia Wikipedia.)
Il
surrealismo è quindi un automatismo psichico ovvero quel processo in
cui l'inconscio, quella parte di noi che emerge durante i sogni
emerge anche quando siamo svegli e ci permette di associare libere
parole, pensieri e immagini senza freni inibitori e scopi
preordinati. La caratteristica comune a tutte le manifestazioni
surrealiste è la critica radicale alla razionalità cosciente e la
liberazione delle potenzialità immaginative dell'inconscio per il
raggiungimento di uno stato conoscitivo "oltre" la realtà
(sur-realtà) in cui veglia e sogno sono entrambe presenti e si
conciliano in modo armonico e profondo. Il Surrealismo è certamente
la più onirica delle manifestazioni artistiche proprio perché dà
accesso a ciò che sta oltre il visibile. Inoltre esso comprende
immagini nitide e reali ma accostandole tra di loro senza alcun nesso
logico. Il pensiero surrealista si manifestò spesso come ribellione
alle convenzioni culturali e sociali, concepita come una
trasformazione totale della vita attraverso la libertà di costumi,
la poesia e l'amore. Suoi referenti sono Marx e Freud: “Trasformare
il mondo ha detto Marx. Cambiare la vita ha detto Rimbaud. Queste due
parole d'ordine sono per noi una sola” (André Breton). Spesso
molti esponenti del surrealismo sposarono la causa del comunismo e
dell'anarchismo per contribuire attivamente al cambiamento politico e
sociale che avrebbe poi portato ad una partecipazione più generale
alla surrealtà. La critica si divide su dove collocare il punto
finale del movimento surrealista: sicuramente la fine della Seconda
guerra mondiale (1945) e la morte di Breton (1966) hanno segnato dei
punti di svolta importanti nella storia del surrealismo che però
continua ancora oggi ad essere una realtà artistica vitale.
André
Breton cercò di canalizzare tutta la vitalità distruttiva che aveva
visto nel Dadaismo e dopo aver letto L’interpretazione dei sogni di
Freud ne fu molto influenzato che arrivò alla conclusione che era
inaccettabile il fatto che il sogno e quindi l’inconscio avesse
avuto così poco spazio nella civiltà moderna, e pensò quindi di
fondare un nuovo movimento artistico e letterario in cui il sogno e
l’inconscio avessero un ruolo fondamentale. Era appena nato appunto
il Surrealismo. Ed è per questo che gli artisti Surrealisti per
raggiungere il grado più profondo della realtà si ispirano al sogno
e alla propria immaginazione.
La
pittura surrealista.
Quando
si parla di pittura surrealista fondamentalmente si può parlare di
due tendenze diverse tra di loro.
La
prima viene conosciuta come la pittura surrealista Verista che ha tra
i suoi massimi esponenti gli artisti Salvador Dalì
(1904-1989) e René Magritte (1898-1967). Essi rappresentano
cose ed oggetti del mondo reale ma accostati in un modo inconsueto e
sorprendente, inseriti in contesti inusuali. Le loro opere sono
spesso assurde, ambigue e l’osservatore viene confuso nel cercare
di leggere l’opera con criteri normali. Il fascino dell’assurdo.
Qui
sotto vediamo un opera di Magritte intitolata La voce dei venti del
1928.
Magritte La voce dei venti |
l'altra
tendenza viene definita pittura surrealista non figurativa la quale
va oltre la rappresentazione della realtà esteriore per privilegiare
esclusivamente quella interiore. Le opere di Juan Mirò
(1893–1983) che è stato uno dei maggiori rappresentanti del
Surrealismo non-figurativo sono caratterizzate da un pullulare di
simboli e segni, di linee e colori che sembrano quasi galleggiare
sulla tela e vivere in una dimensione fantastica.
Qui
sotto vediamo l'opera di Mirò intitolata Il carnevale di Arlecchino
del 1924-25.
Juan Mirò Il carnevale di Arlecchino |
Un
altro importante esponente del surrealismo non figurativo è stato
l'artista Yves Tanguy (1900-1955). Le sue opere sono spesso
popolate da oggetti inventati collocati in spazi allucinanti e
illuminati da luci livide che generano ombre lunghissime capaci di
darci una particolare atmosfera.
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