lunedì 29 marzo 2021

Las meninas stupenda opera di Diego de Silva Y Velazquez

 Las meninas è uno dei più celebri dipinti del grande artista spagnolo Diego de Silva Y Velazquez nato a Siviglia nel 1619 e morto nella città di Madrid nel 1660, considerato uno dei più grandi ritrattisti di tutti i tempi. Possiamo vedere in una immagine qui sotto questa opera.

Velazquez Las meninas


Las meninas che tradotto vuol dire le damigelle è stata realizzata da Velazquez intorno all'anno 1656 attraverso l'uso dei colori ad olio stesi su di un supporto abbastanza grande. questo supporto era una tela avente delle dimensioni di 318 cm di altezza per 276 cm di larghezza. Lo possiamo ammirare presso il Museo del Prado che si trova nella città spagnola di Madrid.

In questo dipinto che è Las Meninas vediamo al centro di esso circondata dal suo seguito di dame e di nani la figlia del re Filippo IV di Spagna, l'infanta Margherita Teresa. sulla sinistra del quadro poi vediamo il retro di una grande tela dove si intravede un pittore alle prese con il suo lavoro intento a dipingere il ritratto del re e della regina che si possono vedere riflessi nello specchio che si trova alle spalle della piccola Margherita Teresa. Il pittore in questione non è altro che lo stesso Velazquez al lavoro. Velazquez divenne pittore di corte a Madrid intorno al 1626. l'artista visito l'Italia e ebbe modo di vedere anche delle opere del Tiziano e conobbe Rubens ma sembra che non fu influenzato da nessuno di questi.

Bellissima opera questa Las meninas di Velazquez.


martedì 23 marzo 2021

Il sacrificio di Isacco meravigliosa opera d'arte di Domenichino

 

Tra le belle opere della pittura del grande maestro italiano Domenichino, pseudonimo di Domenico Zampieri, nato a Bologna nel 1581 e morto a Napoli nel 1641 troviamo anche quella intitolata Il sacrificio di Isacco che possiamo vedere in una immagine qua sotto. Cliccate sopra per ingrandire l'immagine.

Domenichino Opera Il sacrificio di Isacco


Questa bellissima opera è stata realizzata dal Domenichino intorno all'anno 1620/1621. Si intitola Il sacrificio di Isacco ed è stata realizzata con l'uso dei colori ad olio stesi su di una tela avente come dimensioni circa 147 cm di altezza per 140 cm di larghezza. Dal nome possiamo intuire facilmente che l'opera tratta un celebre passo della Sacra Bibbia. Quello in cui Dio ordina ad Abramo di uccidere il proprio figlio Isacco per provare la propria fede religiosa verso Dio stesso. Abramo non avrà dubbi in proposito sul da farsi, infatti lo farà per amore di Dio. Pensiamo come col cuore triste e pieno di angoscia Abramo abbia potuto condurre il proprio figlio verso la montagna e il suo destino atroce dove avrebbe sacrificato la propria carne per la fede in Dio. Pensiamo anche come Isacco molto coraggiosamente si avvia verso il proprio destino senza neanche reagire e quando Abramo è pronto ormai a scagliare la propria arma contro il figlio ecco arrivare un angelo in volo che ferma la mano assassina e indica un agnello o un ariete che pascola li vicino. Felice Abramo non dovrà più uccidere il figlio ma potrà sacrificare l'ariete per onorare Dio che gli ha mandato l'angelo. Domenichino ha colto precisamente l'attimo in cui Abramo è pronto ad uccidere il figlio sull'altare e viene fermato dall'angelo.

Molto bella quest'opera della pittura di Domenichino intitolata Il sacrificio di Isacco.


sabato 20 marzo 2021

L'opera Odalisca bruna dell'artista francese Francois Boucher

 

tra le opere di pittura dell'artista francese Francois Boucher nato a Parigi nel 1703 e morto sempre a Parigi nel 1770 ne troviamo anche una intitolata Odalisca bruna. La vediamo in una immagine qui sotto dove possiamo cliccarci sopra per ingrandirla.

Francois Boucher e l'opera Odalisca bruna


Questa opera di Boucher intitolata Odalisca Bruna per distinguerla da un altra sua opera in cui vi è una donna quasi nella stessa posa però bionda è esattamente nello stile dell'artista Boucher, ovvero Rococò. Boucher realizzò Odalisca bruna nell'anno 1745, utilizzando una tela di dimensioni di circa 53 cm di altezza per 64 cm di larghezza. i colori utilizzati dal pittore sono quelli ad olio stesi con delle belle tonalità di azzurro e celeste in maggioranza. Osservando l'opera vediamo una giovane donna adagiata nuda sulla pancia e con il sedere in vista su un letto molto elegante. I tessuti che la circondano e la coprono in parte sono molto pregiati e di un bel colore con toni celesti e azzurri. La donna sembra guardarci in modo molto provocante e con molta malizia. Io scherzosamente la vedo come se sia pronta per ricevere una iniezione. Questo dipinto di Boucher fa vedere come era l'arte nel diciottesimo secolo, ovvero molto frivola, con eccessi e anche molto teatrale. Boucher infatti è uno degli esponenti più celebri dello stile Rococò insieme a Watteau, fragonard etc. grazie alle influenze e all'amicizia di Madame De Pompadour riusci a entrare anche nella corte del re Luigi XV divenendo uno dei pittori di corte più ricercati a Parigi soprattutto come decoratore.

Molto bella l'Odalisca bruna di Francois Boucher.


mercoledì 17 marzo 2021

La vanitas in arte significato

 

Il tema della Vanitas in arte e soprattutto in pittura è uno dei meno ricorrenti ma possiamo dire che a volte viene ritrovato in bellissimi capolavori in quanto alcuni artisti vi si sono dedicati anima e corpo.

Opera sulla Vanitas


Il significato di Vanitas è sempre legato alla caducità della vita, in parole semplici che chiuunque di noi prima o poi dovrà morire. Il nome Vanitas deriva sicuramente da una frase che ritroviamo nella Sacra Bibbia e che dice Vanitas vanitatum et omnia vanitas ed è un ammonimento all'effimera condizione che abbiamo noi tutti della vita.

Opera sulla Vanitas


Insomma tutti dobbiamo morire prima o poi. Nessuno di noi può sottrarsi a questo triste momento che è la morte purtroppo o forse è meglio dire meno male. Dico meno male perché come molti sanno la morte è qualcosa che riesce a livellare tutto come diceva il grande Totò, indistintamente da come abbiamo vissuto non potremo influire su questo, in ricchezza o in povertà, facendo del bene o facendo del male al prossimo etc etc. non vi è nessun ricco che possa comprarsi la vita eterna.

Vanitas opera


Questo genere pittorico che è la Vanitas ha origini molto antiche ma è stato intorno al Seicento che diventa molto famoso e richiesto. Forse a causa delle numerose guerre, vedasi per esempio la guerra dei trent'anni che vi erano all'epoca insieme anche alle varie epidemie come la peste nera che causavano davvero molte vittime, e la maggioranza della gente nutriva malinconia, depressione e negatività come aspettativa di vita.

Vanitas opera


Di solito per capire se è un quadro dipinto con il tema della vanitas si devono guardare se c'è la presenza di alcuni di questi oggetti.

Opera su Vanita Caravaggio


Il teschio che si riferisce subito alla morte. Una candela spenta a simbolo di qualcuno morto così come uno strumento che non suona o rotto. Ancora una clessidra o un orologio che simboleggia il trascorrere del tempo e quindi la strada verso la fine. Ma anche dei fiori con lo stelo spezzato o una canestra di frutta con dei frutti marci.

Vanitas opera


Qui sopra troviamo alcuni dipinti celebri e meno celebri che rappresentano il tema della Vanitas. potete cliccarci sopra per ingrandirli un pò.


sabato 13 marzo 2021

L'arte Bizantina e le basiliche a Ravenna

 

Come accennavo anche in un altro articolo, se vi fa piacere andate a vedere Arte Paleocristiana nell’anno 380 d.C. il Cristianesimo divenne la religione ufficiale dell’Impero Romano mettendo al bando il culto cosiddetto pagano che sino ad allora era stato molto seguito dalla maggior parte dei cittadini sotto l'Impero. Cliccate sulle immagini per ingrandirle.

Santa Apollinare parte sinistra mosaici


Alla morte dell’Imperatore Teodosio nel 395 d.C. circa ad un certo punto l’Impero Romano venne diviso in due territori ben precisi. Da una parte troviamo l’Impero d’Occidente che ebbe come capitale la nostra bella città di Ravenna e dall’altra parte vi era l’Impero Romano d’Oriente con capitale la città di Costantinopoli, nell'odierna Turchia. L’Impero d’Occidente non ebbe molta fortuna in quanto molto provato sin da subito dalle numerose invasioni barbariche e alla fine crollò definitivamente nel 476 d.C. dopo neanche un secolo lasciando il posto ai regni conosciuti come Romano-Barbarici. L’altro Impero invece quello d’Oriente riesce a respingere le tante invasioni dei barbari e isolandosi sempre di più da vita infine alla florida civiltà che verrà definita Greca Bizantina, la quale fonde in se tanti elementi classici della Grecia Ellenistica con vari elementi della Roma Cristiana che ormai si erano sviluppati con la nuova religione. Questa nuova corrente artistica che verrà conosciuta come Arte Bizantina raggiunge il suo massimo splendore nella città di Costantinopoli nei secoli V e VI d.C.

Santa Apollinare part mosaico parte sinistra


In Italia l'Arte Bizantina si sviluppa quando nell’anno 526 d.C. l’Imperatore d’Oriente Giustiniano riesce a riconquistare la penisola italiana e decide che la sede del Governo Orientale in Italia sia stabilito nella bella città di Ravenna.

San Vitale mosaico


Proprio in questa bellissima e storica città italiana troviamo oggi degli esempi straordinari di arte Bizantina con le bellissime Chiese a pianta centrale riferita proprio all’Arte Orientale. Nell'immagine qui sopra vediamo per esempio la chiesa di San Vitale a Ravenna che oggi è un meraviglioso simbolo dell'arte Bizantina. All’interno di queste Chiese troviamo dei bellissimi mosaici che ricoprono a volte tutta la superficie di una parete interna creando un ambiente profondamente spirituale. Tutto questo era voluto per simboleggiare la presenza di Dio. Vediamo su in alto anche la Basilica di Sant’Apollinare Nuova sempre a Ravenna. Proprio in quest’ultima Basilica troviamo applicati i concetti più significativi dell’arte Bizantina e cioè tutto appare ricondotto alla fissità di una immagine simbolica ed astratta, la quale è proiettata fuori dal tempo e dallo spazio. Le figure di questi mosaici ci appaiono quasi tutti uguali molto appiattite sul piano di fondo e che annullano la loro tridimensionalità pur avendo una loro solennità, una maestosità. Inoltre è anche evidente in questa Basilica la composizione ritmica bizantina secondo la quale per poterla cogliere bisogna seguirne lo svolgimento percorrendo l’intera navata della Basilica dal portone di ingresso fino all’Altare maggiore. Vediamo in alto la parte sinistra con i bellissimi mosaici e un particolare del mosaico.


mercoledì 10 marzo 2021

Le strane e originali tecniche per realizzare arte e pittura di alcuni artisti

 

E se proviamo a fare arte e pittura in altri modi?

Millie Brown e opere col vomito



Premetto che ormai noi che ci reputiamo delle persone “normali” ci sentiamo abbastanza forti sia mentalmente che fisicamente per accusare qualunque tipo di colpo che ci viene inferto, visto che abbiamo superato sempre con grande forza d'animo diverse guerre, diverse crisi economiche o devastanti catastrofi naturali o prodotte dall'uomo. Ecco che arrivano loro, alcuni artisti davvero originali e forse un po' stravaganti. Questi sono nella maggior parte dei casi dei giovani artisti spesso realmente molto bravi nel realizzare le loro performance e le loro opere d'arte soltanto che anziché usare le solite tecniche artistiche o i soliti strumenti che si insegnano nelle Accademie o nelle Scuole d'arte hanno deciso di creare un qualcosa di nuovo, magari anche per fare dello spettacolo oltre che soltanto arte ma grazie al quale sono diventati famosi nel mondo reale e virtuale e molti ne parlano.

Millie Brown la donna che fa arte col proprio vomito.

Millie Brown che vediamo in alto mentre crea una sua opera, è una artista ormai conosciuta sul web perché ha deciso di creare e fare arte attraverso l'uso del proprio vomito. L'artista infatti dopo aver bevuto alcuni bicchieri di latte opportunamente colorato con delle sostanze che possono essere ingerite, attraverso dei conati prodotti dalla stessa scaraventa il vomito su delle tele bianche, realizzando in questo modo delle strane e particolari performance artistiche. Ne nasce una arte astratta piena di colori e macchie che poi gli appassionati comprano. Pensate che l'artista ha collaborato anche con Lady Gaga.

Pricasso l'uomo che dipinge col caz...!

Pricasso che opera col caz...



Devo dire che il simpatico Tim Patch, in arte Pricasso è un arzillo signore degli Stati Uniti di quasi 60 anni (1953) che sicuramente sa usare bene anche il cervello per poter vivere meglio, guadagnare tanti bei soldini e soprattutto farsi conoscere e diventare famoso in tutto il mondo grazie al suo “particolare” e forse unico modo di fare arte e pittura.

Ho scritto prima che usa “anche il cervello” perché in realtà il primo organo del corpo che viene usato in maniera artistica da Pricasso è il suo pene. Avete capito bene il suo “cosetto” che brandisce come fosse un pennello, intingendolo e caricandolo dei vari colori per poi spalmarli sempre col “cosetto” su delle tele bianche, le quali quasi per magia iniziano a trasformarsi forse per paura o ribrezzo, in forme ben riconoscibili e in ritratti di personaggi anche famosi. Aggiungo che le sue opere e i ritratti alla fine di questa ispirazione artistica sono davvero ben realizzati e molto realistici. Quindi dobbiamo dire che Tim è davvero un ottimo artista anche se poi qualcuno lo ha definito in modo ironico solo “un pittore del caz...”.

il Bloodpainting ovvero l'arte di usare il sangue nella pittura.

Rev Mayers e opera Tigre


Un altro “particolare” metodo di fare pittura che grazie anche alla rete virtuale sembra si stia pian piano sviluppando e facendosi conoscere attraverso il lavoro e le opere di alcuni artisti è quello di realizzare delle opere pittoriche attraverso l'uso del proprio sangue che viene utilizzato come unico colore per essere steso sulla tela. Questo è il metodo preferito anche dal giovane artista australiano Rev Mayers, conosciuto sul web soprattutto come “Bloodpainter” che tradotto significa pittore di sangue. Devo dire che alcuni dei suoi lavori sono davvero affascinanti e ben realizzati come possiamo notare guardando l'immagine sopra di questa superba tigre creata da Mayers soltanto usando del sangue.

l'artista che dipinge col seno.

Kyra Ayn Varszegi e opere col seno



Kyra Ayn Varszegi che vediamo qui nell'immagine con una sua opera è una ragazza che ama molto l'arte e la pittura. L'unica differenza è che invece dei classici pennelli come fanno molti artisti Kyra usa il suo generoso seno per stendere i vari colori sulle tele bianche, formando in questo modo alla fine delle particolari immagini astratte con più colori.

Ma c'è anche chi dipinge e fa arte usando le proprie labbra come per esempio Natalie Irish.

In conclusione possiamo davvero dire che sia l'arte che la fantasia umana non hanno nessun limite.

Voi cosa ne pensate al riguardo?


domenica 7 marzo 2021

Hans Holbein il giovane artista e l'opera pittorica Gli ambasciatori

 

Hans Holbein il giovane chiamato così per distinguerlo dal padre anch'esso ottimo pittore Hans Holbein il vecchio, nasce nella città di Augusta nell'anno 1497/98 e muore a Londra nel 1543 è stato un ottimo pittore nella prima metà del Cinquecento. Qui sotto possiamo vedere una immagine che tratta l'opera di Holbein intitolata Gli ambasciatori.

Holbein il giovane e opera Gli ambasciatori


Hans Holbein il giovane è stato un grande artista tedesco sopratutto come ritrattista e incisore, ma si è fatto notare anche come illustratore di libri che nella sua epoca erano davvero molto rari. Tra le sue opere pittoriche una molto celebre è quella intitolata Gli ambasciatori. Quest'opera è stata realizzata nel 1533 utilizzando dei colori ad olio e colori a tempera su una tavola avente come dimensioni circa 207 cm di altezza per 209 cm di larghezza. Gli ambasciatori può essere ammirata a Londra presso la famosa National Gallery. Vi sono raffigurati due personaggi, appunto con funzione di ambasciatori chiamati Jean de Dinteville, ambasciatore francese in Inghilterra e il suo amico Georges de Selve, vescovo di Lavaur. I due sono in una posa che fa vedere tutta la loro importanza e sicurezza data anche dall'abbigliamento sfarzoso. Dietro di loro vi è un tavolo con molti strumenti sia musicali che astronomici e scientifici che simboleggiano tutta la cultura dei due ambasciatori. Si nota una meridiana che indica le ore 10,30 del giorno 11 di Aprile, dei libri, un mappamondo ed altro ancora. Comunque in mezzo a tutta questa arroganza e cultura, Holbein il giovane inserisce anche degli oggetti che fanno vedere che tutto questo è solo passeggero. Viene rappresentata la vacuità e la caducità di tutto. In mezzo a tutta questa ricchezza vi sono dei simboli di morte, come il teschio o la corda spezzata del liuto. Il teschio davanti ai due personaggi è dipinto distorto, in modo che possa essere visto bene soltanto guardando il dipinto bene di sbieco.

Meravigliosa opera Gli ambasciatori di Hans Holbein il giovane, uno dei più grandi ritrattisti della sua epoca.


venerdì 5 marzo 2021

Francis Bacon e l'opera Studio dal ritratto di Innocenzo X di Velàzquez

 

Francis Bacon è stato un grande artista del Novecento. È nato nell'anno 1909 a Dublino ed è morto nell'anno 1992 nella città di Madrid in Spagna. Tra le tante opere di Bacon vi è anche uno studio molto celebre che raffigura e sviluppa Il personaggio del Papa Innocenzo X ritratto dal grande artista spagnolo Diego Velàzquez. Vediamo una immagine dell'opera di Bacon qui sotto e più sotto l'originale di Velazquez.

Bacon Studio di Innocenzo X di Velazquez


Nello studio sul Papa Innocenzo x di Francis Bacon riconosciamo subito il suo inconfondibile stile, fatto di inquietudini, drammaticità e forza interiore. Nell'opera che è stata realizzata nell'anno 1953 su una tela avente come dimensioni cm 153 di altezza per 118 cm di larghezza vediamo e sentiamo quasi il grido di terrore che lancia il personaggio raffigurato, mentre si trova quasi stretto in questa sorta di cella o gabbia che ne limita la libertà.

Papa Innocenzo X di Velazquez


Sembra che bacon cerca di farci vedere le torture e le impressioni che un personaggio del calibro del Papa può avere e a cui deve anche sottostare. Notiamo oltre le pennellate che accentuano le sbarre anche degli schizzi di sangue che fanno prevedere qualcosa di terribile. Il Papa è intrappolato in questa sorta di forze tubolari ed il trono attorniato da corde che ci fanno pensare quasi ad un ring per farci notare le battaglie e le lotte che il personaggio deve affrontare ogni giorno. Non sono tutte rose e fiori le giornate per il Papa come ci fa sapere in quest'opera Bacon. La cosa che più ci impressiona comunque è questo urlo di terrore che sembra quasi uscire dalle viscere della terra. Un urlo che non è un urlo, ma qualcosa di più antico. Il papa ci sembra impotente su quel suo trono che rappresenta il potere e la forza, con le mani strette su di esso non riesce a reagire e a far nulla. Una immagine davvero molto forte e potente e che ognuno di noi può vederla e capirla in molti altri modi.

Forte davvero lo studio di Francis Bacon sul Papa Innocenzo X realizzato da Velazquez.