giovedì 7 maggio 2020

Il Caravaggio e la sua opera Incredulità di San Tommaso


Quando si parla o si pensa al grande artista italiano del Seicento Michelangelo Merisi conosciuto in tutto il mondo ed entrato nell'Olimpo dell'arte come il Caravaggio la prima cosa che viene in mente e la sua straordinaria abilità nel rappresentare e raffigurare la luce su una superficie piatta come può essere quella di una tela in modo molto così naturale e realistico.


Caravaggio opera Incredulità di San Tommaso


Uno dei tanti capolavori del Caravaggio arrivati sino a noi è quello conosciuto col nome Incredulità di San Tommaso di cui vediamo una immagine sopra. Questo è stato realizzato dall'artista in un periodo che va dal 1599 al 1601 con la tecnica dei colori ad olio su una tela di medie dimensioni di circa 107 per 146 centimetri. Questo dipinto può essere ammirato andando a visitare la Stftung Schlosser und Garten Potsdam-Sanssouci nella città di Potsdam. Osservando l'incredulità di San Tommaso capiamo che i personaggi raffigurati in essa fanno parte di una scena sacra, più precisamente di una scena della religione cattolica-cristiana che viene raccontata nella Sacra Bibbia. In questa opera Caravaggio infatti rappresenta un Gesù Cristo che dopo essere risorto dalla morte si presenta ad alcuni dei suoi Apostoli che vestiti di laceri tuniche sono sorpresi e meravigliati di ciò che vedono davanti ai loro occhi. Osserviamo come il Caravaggio abbia raffigurato in modo perfetto un San Tommaso che come sappiamo dalle sacre scritture è stato da sempre l'apostolo diffidente, colui che non crede se non tocca con le proprie mani, quello più restio a riconoscere la Santità della persona che le sta davanti.


Caravaggio part del dito di San Tommaso


E allora il Cristo del dipinto prende una mano di San Tommaso e l'accompagna con grande calma a toccare le proprie ferite e le piaghe che sono le testimonianze certe e reali della crocifissione e della sua Divina persona risorta per salvare l'umanità come aveva predetto a tutti. Caravaggio riesce a fissare questo preciso e intenso momento sulla tela con la sua abilità artistica e il suo grande genio, creando il punto più importante al centro della composizione con le teste del Cristo e dei tre Apostoli chine a formare quasi una sorta di cerchio mentre guardano le ferite aperte sul costato di Gesù. Notiamo anche che i visi sono molto naturali e realistici nei loro lineamenti. Questi non sono dei visi falsi, idealizzati ma sembrano proprio presi dal popolo della strada che il Caravaggio ha visto mentre passeggiava e magari ha preso qualche schizzo come modello. Magari sono visi di contadini o visi di povera gente del posto, visto come era solito lavorare il Caravaggio che spesso prendeva gente di strada e ne ritraeva i lineamenti. Purtroppo per questo suo modo di fare arte all'epoca era spesso anche molto criticato e le sue opere venivano spesso rifiutate dai committenti. Invece oggi quest'opera è vista e commentata dagli appassionati di arte come qualcosa di unico e meraviglioso, di così perfetto nei dettagli, per esempio con quel dito di San Tommaso che ancora non crede a ciò che gli sta davanti e quasi con fare beffardo, testimoniato dalle rughe che segnano la sua fronte e gli occhi sul vuoto affonda nella bianca carne del Cristo. Il centro della scena è illuminato dal Caravaggio con una luce intensa, quasi divina mentre gli altri Apostoli seguono il gesto di San Tommaso con reale emozione e grande attesa. La drammaticità di questo gesto così realistico viene accentuata dal forte contrasto creato dal chiaroscuro che serve proprio a evidenziare l'azione principale annullando quasi il resto e lo sfondo. Già mi sembra di immaginare guardando questo bellissimo capolavoro del Caravaggio l'attimo che viene dopo della scena rappresentata. Infatti come una perfetta fotografia storica mi immagino la magica tensione di quando tutti gli Apostoli presenti alzano gli occhi pieni di lacrime e colmi di emozione incrociano quelli del Cristo risorto che accenna un meraviglioso sorriso.
Caravaggio è straordinario come sempre.


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