Gli artisti nei vari
periodi storici.
Spesso quando pensiamo o
parliamo di un qualunque Artista
facciamo l'errore di associarlo ad una persona che abbia
magari un carattere piuttosto strano, particolare. Infatti siamo
tenuti a vedere gli artisti come a delle persone con dei caratteri
ribelli, egocentrici, lunatici. Sotto vediamo Salvador Dalì uno
degli artisti più eccentrici.
L'artista Salvador Dalì |
Insomma diversi dal
normale modo di vedere una persona della media sociale. Sicuramente
gli artisti più bravi e i grandi maestri devono avere per forza un
qualcosa in più della norma capace di far uscire tutto il genio
espressivo ed il talento. Tantissimi capolavori dell'arte sono
scaturiti attraverso una forza interiore straordinaria, qualcosa di
naturale e unico che non tutti possono avere. Oggi nell'era moderna,
un artista celebre è tenuto in grande considerazione, ed è una
grande personalità nella società civile al pari di un vero V.I.P.
Ma posso dirvi con certezza che per gli artisti non è stato sempre
così roseo e bello il loro lavoro.
Nell'antichità e per un
lungo tempo tutti gli “artisti”, in primis i pittori, gli
scultori e gli architetti venivano considerati come dei semplici e
umili operai, degli artigiani. Addirittura spesso alcuni artisti
venivano anche trattati male o come se fossero delle persone da
evitare. Molti infatti vivevano come degli emarginati. Il lavoro
artistico che gli antichi artisti facevano era realizzato o per vera
passione o perché erano obbligati dai loro padroni. Nell'antica
Grecia cosi come anche durante l'Impero Romano l'artista era molto
disprezzato, veniva trattato quasi allo stesso modo di uno schiavo,
questo perché si pensava che lavorasse usando soltanto le proprie
mani, quindi fisicamente e basta senza metter nulla di suo. Però è
proprio nell'antica Grecia che si incominciano a intravedere dei
piccoli segnali positivi per gli artisti, segni di un grande
cambiamento. Già nel corso del IV Secolo a.C. Infatti alcuni degli
artisti greci iniziano ad apporre le proprie firme su alcuni lavori
che realizzano. In questo modo attraverso una semplice firma apposta
su un opera, gli artisti cercavano di dimostrare la loro volontà di
considerarle delle opere uniche e irripetibili. Insomma l'artista
iniziava a prendere coscienza del proprio lavoro e soprattutto del
proprio talento. E con la loro firma rivendicavano un giusto e
meritevole riconoscimento. Quegli antichi artisti non vogliono essere
più visti come dei semplici operai o artigiani che usano le mani e
basta, senza nulla togliere a questi onorevoli lavori.
Leonardo da Vinci autoritratto |
Si dovrà però aspettare
ancora molti secoli prima che i pittori, gli scultori e gli
architetti riescono a conquistare una vera e propria considerazione
sociale. Se pensiamo che anche l'artista del Medioevo è ancora
considerato una persona che esercita un normale mestiere. Anche se
però rispetto ad altri lavoratori egli viene già considerato come
una persona che ha delle abilità particolari, molto speciali.
L'artista del Medioevo è obbligato per esempio a iscriversi ad una
delle corporazioni, che sono una sorta di club con delle regole ben
precise e a volte molto rigide. Nel Medioevo ogni artista doveva
sottostare ai voleri del committente che chiedeva l'opera. Di solito
quindi era quest'ultimo a decidere quasi anche nei dettagli cosa
dipingere o scolpire. Al committente spettava anche la scelta dei
vari materiali da usare per l'opera, oltre i colori. Dell'opera
finita si apprezzava quasi sempre per primo i vari materiali o i
tessuti oltre che i colori, e soltanto dopo ma non sempre anche la
bravura ed il talento dell'artista.
L'Artista inizia a
diventare importante per la Società.
Michelangelo Buonarroti |
Finalmente nel corso del
XV Secolo e con il periodo d'oro del Rinascimento iniziano a cambiare
diverse cose nel campo dell'arte. Gli artisti ormai prendono sempre
più coscienza del loro talento e della loro bravura. Per esempio il
grande Leonardo da Vinci risponde molto spesso anche in tono
provocatorio alle varie concezioni tradizionali che vedono l'arte
della pittura come una attività manuale e l'artista come un semplice
artigiano. Il grande Maestro toscano che ci ha lasciato alcune tra le
più celebri opere della pittura in assoluto, capolavori come La
Gioconda o La Vergine delle Rocce affermava rispondendo
provocatoriamente che anche i poeti, scrivendo usano le mani e quindi
compiono un gesto manuale da vero artigiano, ma sappiamo che non è
proprio così. Leonardo aggiunge anche che sia la scrittura che la
pittura si serve si delle mani, ma per mostrare quello che la
fantasia ha elaborato, ha ideato. Quindi non è un lavoro solo
manuale. Propri al tempo di Leonardo gli artisti cominciano ad avere
una maggiore autonomia. Discutono con i committenti sui progetti da
elaborare e studiare pensando anche ai personaggi che devono essere
raffigurati più liberamente. In questo periodo che è il bellissimo
periodo del Rinascimento che sta a indicare appunto la rinascita
dell'uomo e di una nuova società, la rinascita delle Arti e della
cultura in genere, gli artisti assumono un ruolo di primo piano.
Vengono ormai considerati come dei creativi e degli intellettuali.
Anzi utilizzano la propria abilità ed il proprio talento per farsi
richiedere dai committenti più importanti. Questi ultimi infatti non
vanno più alla ricerca di una Madonna in generale, ma si inizia a
cercare un “Leonardo”, un “Raffaello” e così via.
Pablo Picasso |
La firma ora è la cosa
più importante in un opera d'arte. Finalmente il genio artistico è
stato riconosciuto da tutti. Ci saranno molte storie anche simpatiche
sul riscatto sociale di alcuni artisti, che ormai consapevoli del
loro grande valore fanno attendere anche invano molti grandi
personaggi come re, principi e addirittura Papi. Per esempio si
racconta che la Marchesa di Ferrara, Isabella D'Este cerca in tutti i
modi di ottenere un dipinto da Leonardo da Vinci. L'artista che era
stato lasciato libero di decidere dalla Marchesa per quanto
riguardava il soggetto da raffigurare non lo realizzerà mai, pur
avendo tutto il tempo e il denaro possibile. Diciamo che Leonardo era
unico anche in questo. Comunque la storia continua e dopo lunghe
trattative, la Marchesa riesce a convincere un altro grandissimo
artista, il veneziano Giovanni Bellini. Ebbene la Marchesa Isabella
dovrà aspettare ben otto anni prima di poter ricevere il quadro
tanto sperato. Sarei curioso di sapere qualcosa di più sul motivo
vero per queste diciamo “contrarietà” verso la Marchesa Isabella
D'Este da parte dei due grandi artisti.
Col trascorrere del tempo,
cioè nel Seicento e nel Settecento il riconoscimento ed il lavoro
degli artisti migliorano sempre più. Ormai sono ben consolidati
nella società e le abilità manuali vengono sempre più unite al
lavoro di intelletto per progettare e realizzare un opera. Quindi
vengono ad adattarsi le idee espresse prima da Leonardo. In questo
periodo i grandi sovrani europei amano circondarsi di artisti di
corte che celebrano nelle loro opere soprattutto il grande e ricco
sfarzo ed il potere di questi sovrani.
Marcel Duchamp opera |
Tra la fine dell'Ottocento
e la prima metà del Novecento vedremo ancora dei cambiamenti tra gli
artisti. Si considererà adesso molto più importante il concetto o
l'idea che da vita ad un opera. Questa si chiamerà arte Concettuale.
Quindi l'abilità manuale verrà di nuovo considerata come
prerogativa degli artigiani e passerà in secondo piano. Nel
Novecento invece con l'arrivo delle Avanguardie saranno gli artisti
stessi a decidere e a stabilire cosa sia arte e cosa no. Anche se per
esempio parliamo di oggetti di uso comune come faceva l'artista
francese Marcel Duchamp. Questo artista per esempio prendeva oggetti
molto comuni, come una ruota di bicicletta che diventava una sua
scultura se messa su uno sgabello che le fa da piedistallo. La
vediamo nell'immagine sopra.
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