giovedì 21 maggio 2020

Gli Artisti e i loro cambiamenti durante i vari periodi storici


Gli artisti nei vari periodi storici.
Spesso quando pensiamo o parliamo di un qualunque Artista facciamo l'errore di associarlo ad una persona che abbia magari un carattere piuttosto strano, particolare. Infatti siamo tenuti a vedere gli artisti come a delle persone con dei caratteri ribelli, egocentrici, lunatici. Sotto vediamo Salvador Dalì uno degli artisti più eccentrici.

L'artista Salvador Dalì


Insomma diversi dal normale modo di vedere una persona della media sociale. Sicuramente gli artisti più bravi e i grandi maestri devono avere per forza un qualcosa in più della norma capace di far uscire tutto il genio espressivo ed il talento. Tantissimi capolavori dell'arte sono scaturiti attraverso una forza interiore straordinaria, qualcosa di naturale e unico che non tutti possono avere. Oggi nell'era moderna, un artista celebre è tenuto in grande considerazione, ed è una grande personalità nella società civile al pari di un vero V.I.P. Ma posso dirvi con certezza che per gli artisti non è stato sempre così roseo e bello il loro lavoro.
Nell'antichità e per un lungo tempo tutti gli “artisti”, in primis i pittori, gli scultori e gli architetti venivano considerati come dei semplici e umili operai, degli artigiani. Addirittura spesso alcuni artisti venivano anche trattati male o come se fossero delle persone da evitare. Molti infatti vivevano come degli emarginati. Il lavoro artistico che gli antichi artisti facevano era realizzato o per vera passione o perché erano obbligati dai loro padroni. Nell'antica Grecia cosi come anche durante l'Impero Romano l'artista era molto disprezzato, veniva trattato quasi allo stesso modo di uno schiavo, questo perché si pensava che lavorasse usando soltanto le proprie mani, quindi fisicamente e basta senza metter nulla di suo. Però è proprio nell'antica Grecia che si incominciano a intravedere dei piccoli segnali positivi per gli artisti, segni di un grande cambiamento. Già nel corso del IV Secolo a.C. Infatti alcuni degli artisti greci iniziano ad apporre le proprie firme su alcuni lavori che realizzano. In questo modo attraverso una semplice firma apposta su un opera, gli artisti cercavano di dimostrare la loro volontà di considerarle delle opere uniche e irripetibili. Insomma l'artista iniziava a prendere coscienza del proprio lavoro e soprattutto del proprio talento. E con la loro firma rivendicavano un giusto e meritevole riconoscimento. Quegli antichi artisti non vogliono essere più visti come dei semplici operai o artigiani che usano le mani e basta, senza nulla togliere a questi onorevoli lavori.

Leonardo da Vinci autoritratto


Si dovrà però aspettare ancora molti secoli prima che i pittori, gli scultori e gli architetti riescono a conquistare una vera e propria considerazione sociale. Se pensiamo che anche l'artista del Medioevo è ancora considerato una persona che esercita un normale mestiere. Anche se però rispetto ad altri lavoratori egli viene già considerato come una persona che ha delle abilità particolari, molto speciali. L'artista del Medioevo è obbligato per esempio a iscriversi ad una delle corporazioni, che sono una sorta di club con delle regole ben precise e a volte molto rigide. Nel Medioevo ogni artista doveva sottostare ai voleri del committente che chiedeva l'opera. Di solito quindi era quest'ultimo a decidere quasi anche nei dettagli cosa dipingere o scolpire. Al committente spettava anche la scelta dei vari materiali da usare per l'opera, oltre i colori. Dell'opera finita si apprezzava quasi sempre per primo i vari materiali o i tessuti oltre che i colori, e soltanto dopo ma non sempre anche la bravura ed il talento dell'artista.

L'Artista inizia a diventare importante per la Società.

Michelangelo Buonarroti


Finalmente nel corso del XV Secolo e con il periodo d'oro del Rinascimento iniziano a cambiare diverse cose nel campo dell'arte. Gli artisti ormai prendono sempre più coscienza del loro talento e della loro bravura. Per esempio il grande Leonardo da Vinci risponde molto spesso anche in tono provocatorio alle varie concezioni tradizionali che vedono l'arte della pittura come una attività manuale e l'artista come un semplice artigiano. Il grande Maestro toscano che ci ha lasciato alcune tra le più celebri opere della pittura in assoluto, capolavori come La Gioconda o La Vergine delle Rocce affermava rispondendo provocatoriamente che anche i poeti, scrivendo usano le mani e quindi compiono un gesto manuale da vero artigiano, ma sappiamo che non è proprio così. Leonardo aggiunge anche che sia la scrittura che la pittura si serve si delle mani, ma per mostrare quello che la fantasia ha elaborato, ha ideato. Quindi non è un lavoro solo manuale. Propri al tempo di Leonardo gli artisti cominciano ad avere una maggiore autonomia. Discutono con i committenti sui progetti da elaborare e studiare pensando anche ai personaggi che devono essere raffigurati più liberamente. In questo periodo che è il bellissimo periodo del Rinascimento che sta a indicare appunto la rinascita dell'uomo e di una nuova società, la rinascita delle Arti e della cultura in genere, gli artisti assumono un ruolo di primo piano. Vengono ormai considerati come dei creativi e degli intellettuali. Anzi utilizzano la propria abilità ed il proprio talento per farsi richiedere dai committenti più importanti. Questi ultimi infatti non vanno più alla ricerca di una Madonna in generale, ma si inizia a cercare un “Leonardo”, un “Raffaello” e così via.

Pablo Picasso


La firma ora è la cosa più importante in un opera d'arte. Finalmente il genio artistico è stato riconosciuto da tutti. Ci saranno molte storie anche simpatiche sul riscatto sociale di alcuni artisti, che ormai consapevoli del loro grande valore fanno attendere anche invano molti grandi personaggi come re, principi e addirittura Papi. Per esempio si racconta che la Marchesa di Ferrara, Isabella D'Este cerca in tutti i modi di ottenere un dipinto da Leonardo da Vinci. L'artista che era stato lasciato libero di decidere dalla Marchesa per quanto riguardava il soggetto da raffigurare non lo realizzerà mai, pur avendo tutto il tempo e il denaro possibile. Diciamo che Leonardo era unico anche in questo. Comunque la storia continua e dopo lunghe trattative, la Marchesa riesce a convincere un altro grandissimo artista, il veneziano Giovanni Bellini. Ebbene la Marchesa Isabella dovrà aspettare ben otto anni prima di poter ricevere il quadro tanto sperato. Sarei curioso di sapere qualcosa di più sul motivo vero per queste diciamo “contrarietà” verso la Marchesa Isabella D'Este da parte dei due grandi artisti.
Col trascorrere del tempo, cioè nel Seicento e nel Settecento il riconoscimento ed il lavoro degli artisti migliorano sempre più. Ormai sono ben consolidati nella società e le abilità manuali vengono sempre più unite al lavoro di intelletto per progettare e realizzare un opera. Quindi vengono ad adattarsi le idee espresse prima da Leonardo. In questo periodo i grandi sovrani europei amano circondarsi di artisti di corte che celebrano nelle loro opere soprattutto il grande e ricco sfarzo ed il potere di questi sovrani.

Marcel Duchamp opera


Tra la fine dell'Ottocento e la prima metà del Novecento vedremo ancora dei cambiamenti tra gli artisti. Si considererà adesso molto più importante il concetto o l'idea che da vita ad un opera. Questa si chiamerà arte Concettuale. Quindi l'abilità manuale verrà di nuovo considerata come prerogativa degli artigiani e passerà in secondo piano. Nel Novecento invece con l'arrivo delle Avanguardie saranno gli artisti stessi a decidere e a stabilire cosa sia arte e cosa no. Anche se per esempio parliamo di oggetti di uso comune come faceva l'artista francese Marcel Duchamp. Questo artista per esempio prendeva oggetti molto comuni, come una ruota di bicicletta che diventava una sua scultura se messa su uno sgabello che le fa da piedistallo. La vediamo nell'immagine sopra.

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