venerdì 28 novembre 2014

Disegno di Papa Francesco straordinario uomo pieno di amore per il prossimo

Arte e disegno: facciamo il ritratto di Papa Francesco.

Oggi, mi rivolgo soprattutto ai più piccoli vorrei esercitarmi col disegno e insieme a Voi provare a realizzare il ritratto di un grande uomo. E allora perché non prendere l'immagine di una delle persone più belle e straordinarie che l'Italia e il mondo abbia conosciuto negli ultimi anni, il nostro Papa Francesco, l'erede di San Pietro che come sappiamo tutti risiede nel piccolo Stato del Vaticano presso la città di Roma.


Papa Francesco disegno di Ornyboy



Provate prima a fare uno schizzo a matita di Papa Francesco su un foglio bianco così come vi viene guardando una sua foto, poi cercate di rifinirlo meglio. Quindi se lo volete con i colori potrete aggiungere al disegno anche dei particolari personali che magari descrivono le sensazioni che riuscite ad avere quando ascoltate o guardate il Papa in televisione. Io per esempio quando ho visto per la prima volta Papa Francesco in TV così come penso sia successo a tanti altri ho avuto subito una bella sensazione positiva a pelle. La mia prima impressione di allora così come lo è anche oggi è quella che Papa Francesco è una persona davvero straordinaria, una persona sincera e molto buona che con la sua modestia e la sua umiltà ha accettato una grande responsabilità, quella di gestire e sicuramente anche di migliorare la Chiesa Cattolica per i fedeli oltre che di dialogare con tutte le persone nel mondo. Cosa che prima io non facevo oggi ascolto molto volentieri i discorsi pronunciati da Papa Francesco perché le sue parole sono sempre interessanti e giuste. Sono parole spesso molto sentite e sofferte quelle del Papa che ci parlano di ingiustizie nel mondo o di come in questo mondo frenetico e super veloce tutti noi dovremmo rallentare, fare un passo indietro per cercare di ritornare a essere molto più umili e solidali verso il prossimo e verso chi soffre e i più deboli. Inoltre dovremmo cercare anche di riscoprire tutti quei bellissimi valori positivi che sono andati persi o che molti hanno barattato con il “dio denaro” e le altre brutte negatività dell'uomo. I valori di cui parla Papa Francesco sono quelli che ci distinguono dagli animali e ci portano una gioia vera nel provarli come per esempio l'amore verso tutti indistintamente, la fratellanza tra i popoli, la solidarietà verso il prossimo e gli indifesi il tutto fatto senza vantarsi con una grande umiltà e la giusta modestia.

Ascoltiamo la forza che hanno le parole dette da Papa Francesco e ispiriamoci ad esse se vogliamo avere ancora un futuro davanti a noi.

Grazie di esistere Papa Francesco
Mandate con una e-mail (vedi info sul sito) il vostro disegno con il ritratto di Papa Francesco e il vostro nome o nickname in modo che vengono inseriti tutti qui in questo articolo per farli vedere ai lettori.

martedì 25 novembre 2014

Premio Liebster Award: anche Arte semplice e poi entra nella lista delle nominations

Oggi devo fare un saluto e un doveroso ringraziamento all'insegnante di Arte e Immagine IRENE BOTTURI della Scuola secondaria di primo grado per avermi simpaticamente nominato attraverso il suo blog ARTISTICASCUOLA al premio LIEBSTER AWARD.





Ma cosa è il “Liebster Award”?

Il "Liebster Award" è una catena virtuale che serve a diffondere e a far conoscere i blog con meno di 200/300 followers. Uno strumento importante per farsi conoscere in rete.

ECCO IL REGOLAMENTO
A) Ringraziare il blogger che ti ha nominato.
B) Rispondere a 10 domande.
C) Nominare altri 10 blog con meno di 200/300 followers.
D) Proporre 10 domande a cui i nominati dovranno rispondere.
E) Comunicare la nomina ai blog prescelti.

L'INTERVISTA
1) Perché hai aperto il blog?

L'idea di Arte semplice e poi mi è venuta circa 4 anni fa spronato dalle mie passioni tra cui l'arte in genere e la pittura con le bellissime opere del passato e i grandi maestri che ci hanno illuminato. Il tutto però senza pretendere troppo e magari condividendo gli articoli insieme a del sano umorismo con i lettori del web.

2) Ci parli un po’ delle tue passioni?
Come detto sopra mi piace molto leggere sull'arte, guardare la Tv e cercare di far sorridere le persone soprattutto in questo periodo di grande crisi per il nostro Paese.

3) Quanto pensi che i commenti e le interazioni siano utili per un blogger e in che modo?
Penso che siamo molto importanti per capire gli altri e farsi conoscere un po'.

4) Di cosa parli nel tuo blog?
I temi principali sono arte, attualità, umorismo, curiosità in genere e anche un po' di cucina.

5) Hai creato un rapporto di amicizia con altri blogger? Vi siete mai conosciuti personalmente?
Diciamo soltanto attraverso il web tramite i commenti e qualche email.

6) Come immagini il tuo blog tra due anni? Vorresti vederlo crescere/cambiare e in che modo?
Beh non saprei. Penso comunque di si.


7) La cosa che sai fare meglio?
Cercare di essere me stesso, magari di fare un po' l'idiota e far sorridere le persone.

8) Quanto tempo dedichi al tuo blog?
In media circa un ora al giorno.

9) Come nascono i tuoi post?
Nascono dopo aver letto tanto, quindi cerco di fare dei piccoli riassunti di quello che ho appreso. Mi piace scrivere e confrontarmi con le curiosità viste in giro per il web.

10) Un saluto a chi legge?
Uno smack! Un saluto a tutti i lettori e trovate un po' di tempo anche per l'arte.


LE MIE NOMINATIONS
Non sono sicuro se i blog che nomino siano tutti entro i 200/300 followers. Sono nove e sono quasi tutti comunque a tema artistico o comunque di cultura e questo è un bene perché l'arte deve essere qualcosa di trainante per il nostro Paese.

Trovate qui l'elenco di nove blog che io reputo molto simpatici e interessanti per i loro temi che trattano. Non ho messo il link soltanto perché purtroppo da qualche giorno ho dei piccoli problemi col mio sito, quindi per chi voglia visitare questi spazi di arte e cultura non deve fare altro che inserire sul proprio motore di ricerca (Google, Bing o altri) il rispettivo nome.
 

1 engrammi

2 arte a scuola

3 didatticarte blog

4 l'artespiegataaitruzzi

5 Kunst appunti di storia dell'arte

6 io disegno a modo mio

7 carote e cannella di Elena Triolo

8 Matteo Alemanno disegni

9 bouquet di matite ben temperate




10 DOMANDE
Infine le mie 10 domande per tutti voi sono le stesse che sono state poste a me.

Un Buon lavoro e grazie di tutto


martedì 18 novembre 2014

Sofonisba Anguissola la pittrice italiana

L'arte al femminile: la pittrice Sofonisba Anguissola.

Non so se avete mai fatto caso ma quando si discute sull'arte del passato, magari della pittura o soprattutto della scultura siamo spesso portati a pensare e a ragionare al "maschile". Voglio dire che quando ammiriamo le bellissime opere del passato esposte nei vari Musei noi ci immaginiamo e pensiamo che siano stati realizzate da grandi artisti si, però rigorosamente maschi, ossia del cosiddetto “sesso forte”. Sotto un Autoritratto di Sofonisba.





Purtroppo in passato questo era in parte vero in quanto gli artisti affermavano per esempio che nella scultura c'era bisogno di avere dei veri muscoli per realizzare le opere. Inoltre nella maggior parte dei casi le donne non erano molto considerate e non si dovevano occupare dei fatti del mondo dell'arte. Per qualunque uomo di quei tempi infatti le donne erano adatte soltanto per procreare figli, badare alle faccende di casa e per assistere gli uomini in tutto. Quando qualche donna riusciva secoli fa ad appassionarsi all'arte riuscendo col proprio talento a dipingere magari molto meglio degli artisti “maschietti” veniva vista come una mosca bianca. Nel Rinascimento soltanto qualche ricca nobile piena di talento e di passione per l'arte poteva aspirare a studiare i segreti presso le bellissime botteghe dell'arte insieme magari ai più grandi maestri della pittura e quindi poi a dipingere delle vere opere proprie. Altre donne in passato invece hanno appreso le tecniche o i trucchi dell'arte da un loro parente come nel caso di Artemisia Gentileschi con suo padre Orazio che è stato un grande artista. Questi prendendosi a cuore la propria parente e vedendo che aveva magari molto talento insegnava tutto quello che poteva e che sapeva affinché l'allieva potesse dare sfogo alla sua arte e al suo stile. Il numero di queste donne italiane del passato diventate poi artiste non è molto alto. Nei secoli come anche nel Rinascimento c'è sempre stata una grande concorrenza da parte degli artisti maschi per risultare i migliori tra di loro e avere forti guadagni con le ottime committenze dei Signori e per questo non era facile per nessuno competere con i vari Michelangelo, Leonardo, Raffaello o Donatello, figurarsi poi se l'artista fosse stata una giovane donna. Meno male che ai nostri giorni non vi sono più di questi problemi e di questi pregiudizi tra uomini e donne, anzi magari si trovano delle straordinarie artiste che grazie alla loro sensibilità che sappiamo molto più accentuata dei maschi riescono a realizzare dei bellissimi capolavori capaci di emozionare chiunque li guardi. Tra le donne italiane che in vari periodi storici sono entrate nella leggenda dell'arte grazie soprattutto alla loro bravura e alla loro grande passione troviamo sicuramente la già citata Artemisia Gentileschi (trovate tra gli artisti l'articolo), Marietta Robusti (articolo), Rosalba Carriera e Sofonisba Anguissola della quale sotto trovate qualche cenno.


Filippo II di Spagna ritratto dalla Anguissola



La pittrice Sofonisba di cui vediamo in alto un suo autoritratto realizzato nel 1554 circa era una delle sei figlie di un ricco e potente nobile, un tale che si chiamava Amilcare Anguissola. Vi sono dei dubbi sulla sua esatta data di nascita, si pensa comunque che sia nata nel 1535 circa nella città di Cremona. Sofonisba era in famiglia la più dotata per il talento artistico, rispetto soprattutto ad altre due sorelle, Lucia e Lavinia che erano anche loro artiste anche se molto meno conosciute. Sofonisba Anguissola viene considerata dagli storici di arte come una delle prime esponenti femminili della pittura in Europa, oltre che importante rappresentante della pittura italiana al femminile. L'artista ebbe una infanzia molto serena e agiata, fu cresciuta dal nobile padre secondo gli ideali umanistici del Rinascimento ed ebbe la possibilità di studiare presso lo studio di un maestro pittore locale. Questo era Bernardino Campi che gli fece apprendere le varie tecniche, tutti i trucchi sulla pittura. Qui soprattutto Sofonisba imparò a fare i suoi bellissimi ritratti. Addirittura si afferma che la donna ebbe alcune lezioni di arte anche dal grande maestro Michelangelo Buonarroti. Tutto questo apprendimento unito al proprio grande talento e alla grande voglia di dipingere la portarono fino alla Corte di Spagna di Filippo II, prima a fare da dama di corte per la famosa regina Isabella e poi anche come ritrattista per la Famiglia reale. Sopra vediamo uno dei ritratti fatto al re Filippo II da Sofonisba.

giovedì 6 novembre 2014

Artemisia Gentileschi la vita di una grande pittrice italiana che trasmetteva rabbia e dolore nelle sue opere

Artemisia Gentileschi (1593-1653) una eccellente artista italiana che dipingeva tormenti e gioie.
Prima di tutto voglio dire che Artemisia Gentileschi è stata una grandissima donna con una mentalità moderna, indipendente per il suo tempo. La stessa inoltre grazie al suo straordinario talento artistico e ai suoi studi per la pittura riesce a diventare una delle pittrici più importanti della storia. Pensiamo che Artemisia Gentileschi con le sue opere riusciva a competere senza sfigurare anche con i più grandi maestri (maschi) dell'arte. Lei era capace di incantare il pubblico attraverso i suoi straordinari dipinti in cui come fossero dei libri descrive con dettagli e finezze varie storie, fragilità umane e sentimenti che noi dovremmo conoscere molto bene. Sotto vediamo un autoritratto di Artemisia Gentileschi dove la pittrice si raffigura in una scena che rappresenta l'Allegoria della pittura realizzato intorno agli anni 1638-1639, oggi l'opera è collocata presso la Kensington Palace di Londra.


Artemisia Gentileschi autoritratto



La pittrice Artemisia Gentileschi nasce come la primogenita in data 8 Luglio dell'anno 1593 dall'unione del padre Orazio Gentileschi e la madre Prudenzia Montone. La città natale della pittrice è la bellissima Roma di fine Cinquecento e il padre Orazio era già considerato in quel periodo un eccellente artista, essendo anche un maestro di pittura che insegnava presso la Scuola che aveva aperto. Orazio Gentileschi aveva realizzato già bellissimi dipinti e gli esperti e i mercanti di arte lo riteneva anche uno dei maggiori esponenti di quella nuova corrente artistica che stava nascendo allora e che venne definita Caravaggismo. Con questa corrente i pittori seguono le orme e gli insegnamenti lasciati da colui che oggi sappiamo essere uno dei più grandi maestri della pittura in assoluto, tale Michelangelo Merisi entrato nella leggenda col nome di Caravaggio. Caravaggio è stato il pittore che inventò tecniche nuove e attraverso le sue opere riuscì a dare una nuova direzione alla pittura artistica dipingendo e usando soprattutto la forza e l'espressività della luce. Questa influenza pittorica cresce a cavallo tra il XVI e il XVII secolo e i suoi artisti tra cui spicca oltre a Orazio Gentileschi anche la figlia Artemisia verranno chiamati semplicemente i pittori Caravaggeschi. Qui sotto vediamo una bellissima opera del Caravaggio intitolata Giuditta e Oloferne. Questa è una di quelle opere con cui Artemisia volle poi confrontarsi e dipingere una sua versione come vediamo nell'immagine più sotto.


La Giuditta e Oloferne del Caravaggio



Artemisia Gentileschi ha vissuto una vita davvero ricca e intensa che le ha portato rispetto e grandi gioie nel campo dell'arte ma purtroppo anche qualche dramma che ha vissuto in prima persona. Infatti a causa di un bruttissimo episodio di violenza che ha dovuto subire da parte di un uomo spregevole, Artemisia Gentileschi oggi viene associata e vista come un vero e proprio simbolo di riscatto e di protesta contro la violenza per tante donne nel mondo. Artemisia era una donna sicuramente molto intelligente e forse cercava soltanto di vivere una vita un po' più indipendente, una vita diversa dalle altre “semplici e umili” donne di quell'epoca. Possiamo solo immaginare quanto poteva essere difficile per qualunque donna alla fine del Cinquecento appassionarsi o semplicemente discutere di arte, di cultura o di pittura. Pensare magari di potersi affermare con i propri dipinti e la propria bravura in un campo che era visto come qualcosa di prettamente al maschile, fatto per i maschi e solo da maschi dove le donne non potevano dire la loro.
Artemisia grazie all'ambiente familiare che la circondava respirò sin da piccola quella particolare aria artistica che poi la portò a innamorarsi della pittura e continuare a studiare con grande passione le idee e le tecniche dei grandi maestri fino alla sua morte avvenuta nell'anno 1653 quando aveva circa sessant'anni. Possiamo dire che lei rispetto alle altre donne dell'epoca ebbe più fortuna in quanto col permesso del padre poteva frequentare come i suoi fratelli la celebre bottega paterna. Infatti il primo maestro di Artemisia fu il padre che le insegnò i principi e le basi della pittura. Artemisia in questa bottega apprese i tanti segreti e soprattutto le nuove straordinarie tecniche artistiche capaci di rendere sulle tele quei bellissimi giochi di luci e di ombre del Caravaggio di cui tanto si parlava in giro che erano così naturali e reali, così drammatiche e magnifiche da lasciare sempre a bocca aperta qualunque osservatore.
Da alcune testimonianze si sa che la piccola Artemisia Gentileschi aveva un grande talento per l'arte e spesso capitava che in bottega era molto più brava dei fratelli o di altri apprendisti quando si sfidavano con disegni e schizzi. In quella bellissima città che era la Roma di inizio Seicento così piena di cantieri e di progetti artistici eseguiti da grandi artisti, la piccola Artemisia cresceva felice tra la bottega del padre e la casa dei genitori. Cresceva mentre c'era il via vai di uomini, di artisti più o meno celebri e di tanti amici del padre appassionati dell'arte e della cultura. In questo bellissimo clima Artemisia ha visto e conosciuto tanti artisti importanti che hanno fatto davvero la storia come per esempio Guido Reni, il Domenichino o come i fratelli Caracci. Attraverso le parole rubate a questi personaggi del mondo dell'arte Artemisia ha respirato un aria che la stimolava a fare sempre meglio, convincendo tutti della sua bravura e di poter avere un futuro felice da grande artista. Si sentiva una giovane molto fortunata e privilegiata Artemisia che per la sua bravura veniva spinta dal padre a farsi ammirare e conoscere da tutti. Qui sotto vediamo una delle prime opere certe di Artemisia Gentileschi intitolata Susanna e i vecchioni realizzata intorno al 1610 che oggi troviamo presso Pommersfelden in Germania.


Artemisia Gentileschi opera Susanna e i vecchioni



Ma purtroppo la vita della giovane Artemisia Gentileschi non fu sempre tutta rose e fiori. Infatti un giorno di Maggio dell'anno 1611 quando aveva solo diciotto anni la giovane conobbe qualcosa di terribile che l'avrebbe cambiata per sempre. Conobbe l'orrore portato da una violenza carnale nei suoi riguardi da parte di un giovane pittore che frequentava la casa del padre, tale Agostino Tassi. Il Tassi dopo non volle riparare il torto fatto neanche con un matrimonio. Per questo grave reato ci fu anche un importante processo che all'epoca fece molto scalpore. Dalle testimonianze nel processo uscì che il padre di Artemisia addirittura nutriva per la figlia un amore ambiguo e innaturale. Un amore che di solito viene espresso per una moglie, per una amante e non alla propria figlia. Artemisia anche per questo motivo provò dei sentimenti molto contrastanti, spesso carichi di odio nei confronti degli uomini che descrisse anche in alcune sue bellissime opere della pittura attraverso la rappresentazione di episodi della Bibbia. Vi sono delle stupende opere di Artemisia che rappresentano dei temi molto attuali anche al giorno d'oggi dove chiunque di noi intravede per esempio una protesta contro la violenza, un grido di dolore e di disperazione lanciato dalla Gentileschi per i tanti abusi degli uomini.