L'arte e l'espressività della luce quando viene usata dagli artisti per realizzare qualunque lavoro che spesso proprio grazie all'uso di essa diventa uno straordinario capolavoro.
Chissà a quanti di voi gli è capitato di rimanere letteralmente storditi nel senso più romantico del termine davanti per esempio a un capolavoro eseguito dal grande artista Caravaggio come vediamo qui a lato in una sua celebre opera La vocazione di San Matteo (vedi tra i capolavori) o ancora scaturito dal genio di Leonardo da Vinci? Quante volte noi semplici appassionati dell'arte ci siamo emozionati davanti ad un opera di scultura di uno dei più grandi maestri come Michelangelo Buonarroti o perché magari siamo riusciti a cogliere un particolare, un messaggio misterioso (criptato) che un celebre artista ha saputo inserire dopo studi e attenti lavori preparatori con grande talento nel suo capolavoro?
Chissà a quanti di voi gli è capitato di rimanere letteralmente storditi nel senso più romantico del termine davanti per esempio a un capolavoro eseguito dal grande artista Caravaggio come vediamo qui a lato in una sua celebre opera La vocazione di San Matteo (vedi tra i capolavori) o ancora scaturito dal genio di Leonardo da Vinci? Quante volte noi semplici appassionati dell'arte ci siamo emozionati davanti ad un opera di scultura di uno dei più grandi maestri come Michelangelo Buonarroti o perché magari siamo riusciti a cogliere un particolare, un messaggio misterioso (criptato) che un celebre artista ha saputo inserire dopo studi e attenti lavori preparatori con grande talento nel suo capolavoro?
Molte delle belle e meravigliose
“emozioni” e le sensazioni
personali
che riceviamo mentre ammiriamo un opera d'arte ci vengono trasmesse
anche dall'elemento luce.
La
luce
è un fattore molto importante per la realizzazione di una qualsiasi
opera d’arte. Essa viene studiata attentamente sin dai primi
abbozzi dei progetti e addirittura alcuni artisti dopo un attento
studio sulle caratteristiche e le proprietà della luce hanno
realizzato delle opere in cui l’elemento
espressivo principale
era proprio questa con tutti i suoi valori artistici e le sue
spettacolari rese.
La Gioconda di Leonardo da Vinci |
La luce in arte e
nelle immagini.
In
una immagine disegnata, dipinta o fotografata la
luce costituisce un mezzo espressivo potente e sicuramente di grande
efficacia. Essa può a esempio comunicarci varie sensazioni come
quelle tristi di
inquietudine, di tranquillità o di una grande allegria.
Con la sua disposizione e caratteristica per esempio la luce può
evidenziare, accentuare con più o meno forza il volume
di ogni solido o oggetto che ci circonda.
Può accentuare o potenziare l’effetto della profondità
spaziale
di un certo ambiente rappresentato.
L’effetto
delle luci
e delle ombre
che vediamo nelle immagini è reso dal “disegno” del chiaroscuro, il
quale è il contrasto
che si nota tra le zone
chiare
che sono dominate dalla luce e le zone
scure con
meno o senza luce
dove invece si addensano le ombre.
Per
fare un esempio prendiamo due immagini di altrettanti stupendi capolavori
della pittura dove possiamo
notare due interpretazioni diverse sull'uso fatto con la luce da parte dei loro autori che sono dei veri maestri dell'arte. La prima molto morbida
e delicatamente
sfumata è quella che vediamo nella celeberrima opera La Gioconda di Leonardo da Vinci che
vediamo in alto.
Il Caravaggio e l'opera La cena di Emmaus |
La
seconda luce è invece più ricca e contrastata, drammatica mentre ci descrive i volti dei personaggi dipinti dal grande artista italiano Caravaggio
(Immagine sopra). Nel famoso dipinto La
cena in Emmaus la luce di questo Artista è profondamente realistica. Il pittore ha
fissato sulla tela un fatto preciso, di particolare intensità
emotiva. Dal fondo buio emergono i personaggi investiti dalla luce che ne modella le fisionomie descrivendo con cura tutti vari
particolari del quadro che sono resi con straordinaria
verosimiglianza pittorica e grande abilità.
Il
chiaroscuro nel disegno.
Nel
disegno
per esempio l’effetto del chiaroscuro può essere reso utilizzando
una tecnica molto nota che è quella del “tratteggio
incrociato”
con una semplice matita. Consiste nel disegnare su un foglio dei
segni regolari gradualmente sempre più fitti, senza però mai
arrivare al nero assoluto, perché si renderebbe l’immagine troppo
piatta. A lato possiamo vedere un bellissimo disegno con tratteggio a
matita del 1521 di Luca di Leida, Ritratto virile conservato al Museo
del Louvre di Parigi.
Un
altro tipo di chiaroscuro è quello chiamato “sfumato”,
il quale ci rende un effetto molto suggestivo ed è ottenuto con la
polvere di una matita, di un carboncino o di un gessetto. Con questo
tipo di tecnica il passaggio chiaroscurale è impercettibile e l’effetto finale è di una grande morbidezza e impalpabilità delle
forme. Sotto vediamo Ritratto di Giulia Belelli di Edgar Degas
eseguito a carboncino e sfumino del 1859.
La
luce nella pittura.
Da
sempre i
pittori
hanno cercato attraverso delle soluzioni più o meno geniali di
rendere l’effetto della luce nei loro lavori e nei loro dipinti. I
molti studi e le molte sperimentazioni tecniche condotte in questo
senso, hanno portato alla creazione di bellissime opere suggestive in
cui la luce, nei suoi vari aspetti (naturalistico,
simbolico, emotivo ecc.),
diviene un importante mezzo di
comunicazione visiva e di grande espressività.
Gli Artisti pittorici che più di altri si sono distinti, nel
realizzare opere d’arte che avevano come caratteristica principale
la luce, sono indubbiamente i grandi maestri
Leonardo da Vinci, il Caravaggio e Rembradt di
cui abbiamo parlato o parleremo anche in altri articoli su questo
blog.
Nella
pittura
l’uso invece dei colori
tonali
che possiamo ammirare in tante celebri opere (vediamo per esempio
sopra quella dell'artista veneto Giorgione I tre filosofi)
permette di ottenere straordinari effetti di naturalezza luminosa.
Attraverso questo tipo di tecnica un colore viene steso per strati
successivi detti anche “velature”, in questo modo le forme della
composizione artistica non vengono disegnate, ma vengono pian piano
“plasmate”
con il colore che si modula in delicati trapassi di tono.
I
contrasti
chiaroscurali
possono essere netti, senza passaggi intermedi. In questo modo le
parti in luce appaiono più intense, rendendo più buie e profonde le
parti in ombra.
Si
può creare una forte
luminosità pittorica,
anche attraverso l’uso di colori puri e la quasi totale abolizione
del nero nelle ombre, che possono essere rese attraverso colori
freddi. Questa tipo di tecnica, venne ampiamente sviluppata e
elaborata dai pittori impressionisti di fine Ottocento. Questo tipo di luci possiamo ammirarlo guardando alcune celebri opere dell'impressionista francese Claude
Monet.
La
luce nella scultura.
La
luce nella scultura
riveste un ruolo di primo piano in quanto vi è una dimensione in
più rispetto alle “piatte” (come piano di superficie a due
dimensioni) immagini dei quadri.
Gli
scultori sono sempre molto attenti a calcolare gli effetti della luce
sulle loro creazioni. La luce infatti esalta i volumi degli oggetti
facendoci percepire a livello visivo e tattile la loro superficie. Se
è liscia, la luce tende quasi a “scivolare” via rendendo fluida
e leggera la forma stessa. Se la superficie presenta scabrosità, la
luce subito le valorizza rendendo vibrante tutto l’insieme. Se il
piano per esempio è d’acciaio, la luce verrà riflessa, quando
invece le superfici di una forma tridimensionale sono traslucide, ad
esempio in vetro o plexiglas, la luce attraversa la forma generando
delle ombre leggere e colorate.
Quando
una scultura viene colpita dalla luce sembra che l’opera inizia a
prendere vita e muoversi. Le superfici ruvide o frastagliate si
animano, ed emergono i segni degli strumenti usati o delle mano che
hanno plasmato la materia. In alcuni casi, magari perché lo scultore
vuole così appaiono forme perfettamente lisce, sinuose e morbide.
Se
la forma è un rilievo la luce fa risaltare le parti più sporgenti
e mette in ombra il resto. Se l’opera è una scultura a tutto tondo, ossia che può essere vista da qualsiasi angolazione girandoci intorno a 360 gradi
come può essere una statua, la luce valorizza il rapporto tra le
parti piene e le parti vuote, mettendo in evidenza le varie sporgenze
e rientranze. A lato vediamo un esempio di scultura con il celebre capolavoro del David di Michelangelo Buonarroti.
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