Qualche
curiosità sull'artista Giotto.
Si
sa che d'aspetto Giotto che forse era il diminutivo di Ambrogio o
Angiolo non era un bell'uomo. Aveva una grande fronte rotonda e
sporgente, un aspetto da uomo rozzo ed era nei lineamenti come anche
nei modi assolutamente privo di nobiltà e di finezza gestuale. In
fondo era nato e cresciuto con una mentalità da contadino. Giotto di
Bondone è nato intorno all'anno 1266-1267 a Colle di Vespignano una
località del Mugello. L'artista italiano trascorse in quella zona
gran parte della sua adolescenza. Per questo motivo arrivando da
ragazzo nella stupenda città di Firenze, la città con tutta quella
gente, con tutti quegli edifici sembra che gli abbia fatto una gran
impressione. Lui che aveva sempre visto soltanto campagne e piccoli
paesi. Se vi va trovate anche l'articolo che parla dell'opera di Giotto Il compianto sul Cristo, inoltre fate un clic sulle immagini per ingrandirle.
Giotto Il bacio di Giuda |
Appena
i suoi guadagni iniziarono a permetterlo il maestro Giotto con il suo
grande talento e la sua arte acquistò una casa un poco fuori dal
centro in periferia. Con gli altri guadagni invece preferì comprare
alcuni terreni nella sua Vespignano, negli stessi luoghi che lo
avevano visto crescere come un povero pastore.
Sembra
che Giotto fosse un amministratore molto pignolo, attentissimo dei
suoi interessi. Si sa questo grazie ai pochi documenti certi che sono
rimasti e che sono degli atti notarili e processuali. I suoi guadagni
furono notevoli ma erano frutto di una attività artistica
incredibile. Infatti riuscì a fare anche se aiutato da alcuni suoi
collaboratori vastissimi cicli di pitture senza avere mai stanchezza
di ispirazione e di idee anzi sembra che andava sempre più
migliorandosi con tanta creatività e inventiva.
Giotto
il maestro pittore di San Francesco.
Giotto Le stigmate di San Francesco |
La
sua prima vera occasione per un lavoro artistico la ebbe nella città
di Assisi. Contrariamente al desiderio che aveva espresso San
Francesco quando era in vita, che non voleva costruire grandi Chiese
in suo onore i suoi successori ne avevano eretto ben due, e
abbastanza grandi. L'una sopra l'altra. Pare che Giotto abbia
lavorato alle decorazioni pittoriche di queste chiese, lavorando a
fianco del suo maestro Cimabue quando ancora era molto giovane e
sconosciuto nel mondo dell'arte. Certo che ad Assisi dovevano averlo
conosciuto bene a Giotto, visto che dopo chiamarono proprio lui per
raccontare attraverso le sue immagini e la sua pittura la vita di San
Francesco sulle pareti laterali della Chiesa superiore, oggi
considerate un vero capolavoro e l'inizio di una nuova era dagli
esperti dell'arte. Mentre per gli altri argomenti religiosi aventi
come tema per esempio la Vergine col Bambino, gli Angeli o le
Crocifissioni esistevano già dei precedenti molto precisi, ossia una
vera e propria tradizione che stabiliva in quale modo presentare le
varie scene, il tema di San Francesco invece era qualcosa di nuovo,
di mai realizzato. E proprio in questo contesto, Giotto che si
sentiva come fosse una sorte di nuovo poeta ed era portato
spontaneamente a disinteressarsi dei modelli che gli offriva la
pittura passata non si lasciò sfuggire questa straordinaria
occasione. Per la vita di San Francesco il pittore Giotto prese
spunto direttamente dalla realtà.
Anche
questo grande Santo era come il pittore. Aveva cercato di far vedere
che Dio poteva essere ovunque. Poteva trovarsi nella Natura o nei più
piccoli animali. Queste idee portarono Giotto a cercare uno stile
artistico e una pittura del tutto nuova e a narrare la realtà
attraverso delle scene e dei personaggi presi dalla vita reale. Si
vedeva una spontanea affinità di sentimento tra l'artista, il suo
tempo e il soggetto.
L'estrema
amarezza
Giotto
per quell'epoca ebbe una lunga vita. Visse infatti più di
settant'anni dei quali almeno cinquanta di piena attività artistica.
Il maestro aveva percorso l'Italia in lungo e largo ed era stato
richiesto da tanti personaggi potenti e autorevoli. Alla fine Giotto
era molto ricco, era insomma una figura molto popolare e celebre nel
campo dell'arte.
Ma
la sua straordinaria pittura era stata davvero capita dalla gente?
Poco e niente, forse da qualche persona davvero illuminata. Per
esempio il grande letterato Petrarca scrisse della pittura del
Giotto: questa bellezza, gli ignoranti (gli indotti) non la
comprendono. Ma essa stupisce i maestri dell'arte.
Nell'anno
1334 si presentò un altra occasione per Giotto. L'artista venne
nominato capomastro dell'opera di Santa Reparata, il Duomo nell città
di Firenze. Egli voleva lasciare una grande opera per questa bella
città prima di morire. Giotto oltre che pittore era anche un ottimo
scultore e un architetto. Quest'ultima arte era la sua passione
segreta che amava molto e lo aveva dimostrato anche in alcuni dei
suoi dipinti che hanno spesso nello sfondo grande abbondanza di
elementi architettonici. Giotto decise perciò di realizzare un
progetto molto ambizioso. Consisteva nel fare sorgere proprio nel
cuore della città di Firenze, accanto al Duomo la più bella torre
della città. Il 19 Luglio di quello stesso anno l'artista poneva la
prima pietra del campanile del Duomo. Ben presto i fiorentini che
amavano criticare tutto cominciarono a spargere la voce che il
campanile non si sarebbe retto in piedi. Il peggio è che anche
Giotto fu assalito da alcuni dubbi, e se la gente avesse ragione? Il
vecchio cuore non riuscì a reggere a queste preoccupazioni e l'8
Luglio del 1337 morì portando con se nella tomba tutta l'amarezza
dell'artista che si sente incompreso. Ma il suo bel campanile, il
campanile di Giotto è ancora in piedi a distanza di secoli e al pari
dei suoi dipinti celebra tutta la gloria di questo sommo artista.
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