martedì 7 marzo 2017

Giotto di Bondone curiosità sull'artista

Qualche curiosità sull'artista Giotto.

Si sa che d'aspetto Giotto che forse era il diminutivo di Ambrogio o Angiolo non era un bell'uomo. Aveva una grande fronte rotonda e sporgente, un aspetto da uomo rozzo ed era nei lineamenti come anche nei modi assolutamente privo di nobiltà e di finezza gestuale. In fondo era nato e cresciuto con una mentalità da contadino. Giotto di Bondone è nato intorno all'anno 1266-1267 a Colle di Vespignano una località del Mugello. L'artista italiano trascorse in quella zona gran parte della sua adolescenza. Per questo motivo arrivando da ragazzo nella stupenda città di Firenze, la città con tutta quella gente, con tutti quegli edifici sembra che gli abbia fatto una gran impressione. Lui che aveva sempre visto soltanto campagne e piccoli paesi. Se vi va trovate anche l'articolo che parla dell'opera di Giotto Il compianto sul Cristo, inoltre fate un clic sulle immagini per ingrandirle.


Giotto Il bacio di Giuda



Appena i suoi guadagni iniziarono a permetterlo il maestro Giotto con il suo grande talento e la sua arte acquistò una casa un poco fuori dal centro in periferia. Con gli altri guadagni invece preferì comprare alcuni terreni nella sua Vespignano, negli stessi luoghi che lo avevano visto crescere come un povero pastore.

Sembra che Giotto fosse un amministratore molto pignolo, attentissimo dei suoi interessi. Si sa questo grazie ai pochi documenti certi che sono rimasti e che sono degli atti notarili e processuali. I suoi guadagni furono notevoli ma erano frutto di una attività artistica incredibile. Infatti riuscì a fare anche se aiutato da alcuni suoi collaboratori vastissimi cicli di pitture senza avere mai stanchezza di ispirazione e di idee anzi sembra che andava sempre più migliorandosi con tanta creatività e inventiva.

Giotto il maestro pittore di San Francesco.


Giotto Le stigmate di San Francesco



La sua prima vera occasione per un lavoro artistico la ebbe nella città di Assisi. Contrariamente al desiderio che aveva espresso San Francesco quando era in vita, che non voleva costruire grandi Chiese in suo onore i suoi successori ne avevano eretto ben due, e abbastanza grandi. L'una sopra l'altra. Pare che Giotto abbia lavorato alle decorazioni pittoriche di queste chiese, lavorando a fianco del suo maestro Cimabue quando ancora era molto giovane e sconosciuto nel mondo dell'arte. Certo che ad Assisi dovevano averlo conosciuto bene a Giotto, visto che dopo chiamarono proprio lui per raccontare attraverso le sue immagini e la sua pittura la vita di San Francesco sulle pareti laterali della Chiesa superiore, oggi considerate un vero capolavoro e l'inizio di una nuova era dagli esperti dell'arte. Mentre per gli altri argomenti religiosi aventi come tema per esempio la Vergine col Bambino, gli Angeli o le Crocifissioni esistevano già dei precedenti molto precisi, ossia una vera e propria tradizione che stabiliva in quale modo presentare le varie scene, il tema di San Francesco invece era qualcosa di nuovo, di mai realizzato. E proprio in questo contesto, Giotto che si sentiva come fosse una sorte di nuovo poeta ed era portato spontaneamente a disinteressarsi dei modelli che gli offriva la pittura passata non si lasciò sfuggire questa straordinaria occasione. Per la vita di San Francesco il pittore Giotto prese spunto direttamente dalla realtà.

Anche questo grande Santo era come il pittore. Aveva cercato di far vedere che Dio poteva essere ovunque. Poteva trovarsi nella Natura o nei più piccoli animali. Queste idee portarono Giotto a cercare uno stile artistico e una pittura del tutto nuova e a narrare la realtà attraverso delle scene e dei personaggi presi dalla vita reale. Si vedeva una spontanea affinità di sentimento tra l'artista, il suo tempo e il soggetto.

L'estrema amarezza

Giotto per quell'epoca ebbe una lunga vita. Visse infatti più di settant'anni dei quali almeno cinquanta di piena attività artistica. Il maestro aveva percorso l'Italia in lungo e largo ed era stato richiesto da tanti personaggi potenti e autorevoli. Alla fine Giotto era molto ricco, era insomma una figura molto popolare e celebre nel campo dell'arte.

Ma la sua straordinaria pittura era stata davvero capita dalla gente? Poco e niente, forse da qualche persona davvero illuminata. Per esempio il grande letterato Petrarca scrisse della pittura del Giotto: questa bellezza, gli ignoranti (gli indotti) non la comprendono. Ma essa stupisce i maestri dell'arte.

Nell'anno 1334 si presentò un altra occasione per Giotto. L'artista venne nominato capomastro dell'opera di Santa Reparata, il Duomo nell città di Firenze. Egli voleva lasciare una grande opera per questa bella città prima di morire. Giotto oltre che pittore era anche un ottimo scultore e un architetto. Quest'ultima arte era la sua passione segreta che amava molto e lo aveva dimostrato anche in alcuni dei suoi dipinti che hanno spesso nello sfondo grande abbondanza di elementi architettonici. Giotto decise perciò di realizzare un progetto molto ambizioso. Consisteva nel fare sorgere proprio nel cuore della città di Firenze, accanto al Duomo la più bella torre della città. Il 19 Luglio di quello stesso anno l'artista poneva la prima pietra del campanile del Duomo. Ben presto i fiorentini che amavano criticare tutto cominciarono a spargere la voce che il campanile non si sarebbe retto in piedi. Il peggio è che anche Giotto fu assalito da alcuni dubbi, e se la gente avesse ragione? Il vecchio cuore non riuscì a reggere a queste preoccupazioni e l'8 Luglio del 1337 morì portando con se nella tomba tutta l'amarezza dell'artista che si sente incompreso. Ma il suo bel campanile, il campanile di Giotto è ancora in piedi a distanza di secoli e al pari dei suoi dipinti celebra tutta la gloria di questo sommo artista.

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