mercoledì 28 maggio 2014

Il Bronzino e l'Allegoria del trionfo di Venere del 1540-1545 meravigliosa opera della pittura italiana

L'Allegoria del trionfo di Venere del Bronzino uno dei celebri pittori del Manierismo italiano.
Oggi per quanto riguarda i dipinti del secolo Cinquecento citiamo una delle opere più belle ed enigmatiche che gli appassionati dell'arte ancora oggi amano guardare e studiare per avere qualche risposta ad alcuni dubbi. Questo capolavoro ha come titolo l'Allegoria del trionfo di Venere ed è un dipinto realizzato intorno agli anni 1540-1545 da Agnolo di Cosimo Mariano, un celebre pittore toscano meglio conosciuto con il nome d'arte di Agnolo Bronzino. Vediamo sotto l'opera. Vi consiglio di cliccarvi sopra in modo da ingrandirla e vedere meglio ogni suo particolare.



Sembra che il soprannome di “Bronzino” dato all'artista deriva quasi sicuramente dal colore dei suoi capelli che erano di un color bronzeo. Il pittore nasce da una famiglia povera di origini molto umili il 17 Novembre dell'anno 1503 presso il paesino toscano di Monticelli di Firenze, mentre la morte avviene nella città di Firenze quando l'artista aveva sessantanove anni nell'anno 1572. Già da piccolo si notò la sua passione per la pittura e per questo fu mandato a fare dell'apprendistato presso alcune delle numerose e famose botteghe dell'arte toscana che aprivano all'epoca. Verso l'anno 1515 quando il Bronzino aveva ancora solo 12 anni entra nella bottega dell'artista-maestro conosciuto come il Pontormo. Questo era un pittore toscano già molto conosciuto nell'ambiente artistico che riuscirà con il suo estro e il suo particolare stile artistico a influenzare il giovane apprendista, sino ad avviarlo poi a una carriera straordinaria. Il Bronzino infatti grazie al suo talento e alla sua pittura viene considerato oggi tra i più grandi artisti italiani del Cinquecento. È stato un importante esponente di quelli che venivano chiamati i pittori del Manierismo italiano e durante il Cinquecento era molto ricercato dai committenti e dai Mecenati dell'arte soprattutto per la sua apprezzata bravura nel realizzare i ritratti con il suo particolare stile “manierista”. Egli lavorò molto spesso anche alla realizzazione di opere per i ricchi signori e le potenti Corti dell'epoca come per esempio quella famosa della Corte toscana dei Medici.
Dati del dipinto Allegoria del trionfo di Venere e i personaggi raffigurati dal Bronzino.
L'Allegoria del trionfo di Venere sin dal 1860 è conservata ed esposta presso la National Gallery di Londra. Il Bronzino la realizzò usando la tecnica pittorica dei colori a olio su un supporto che era costituito da una tavola di legno avente come dimensioni 146 per 116 centimetri circa.
Si sa che questo dipinto venne commissionato all'epoca quasi per uno scopo Diplomatico, uno scopo che oggi potremmo definire politico visto che Cosimo I de’ Medici voleva fare un regalo al re di Francia Francesco I. In quegli anni infatti il Ducato di Toscana era da poco nato e doveva ancora crescere e diventare quella ricca e potente Corte che dopo la storia ci ha fatto conoscere. Quindi i nobili signori del Ducato avevano un assoluto bisogno di protezione magari da parte di qualche forte alleato straniero. Questa alleanza poteva arrivare anche dalla vicina e potente Francia. Quindi come sicuramente si usa fare oggi attraverso accordi precisi con i potenti e le Ambasciate si è cercato in qualche modo di ingraziarsi e farsi amica la Francia, e per arrivare a questo scopo venivano mandati anche in dono dei preziosi oggetti e delle stupende opere d'arte, realizzate spesso dagli artisti che in quel periodo erano considerati i numeri uno nell'arte. Non dimentichiamoci infatti che sin dal Quattrocento e nel periodo del Rinascimento italiano, gli artisti e i pittori italiani venivano considerati come i più grandi maestri dell'arte in assoluto e le loro opere erano sempre tra le più ricercate e ammirate. Se pensiamo che le Corti Europee in quel periodo si litigavano a suon di stratosferiche offerte di denaro e di grandi privilegi i più celebri maestri italiani dell'arte per averli con loro. Artisti come per esempio Leonardo da Vinci, Raffaello, Michelangelo Buonarroti e tanti altri.

Bronzino - particolare del bacio tra Venere e Cupido


Il Bronzino quindi si mise al lavoro e riuscì a creare con la sua pittura e il suo stile quello che molti esperti credono sia uno dei capolavori più belli del manierismo italiano, la corrente artistica che in quel periodo andava più di moda. Il dipinto come si può intuire anche dal titolo raffigura una allegoria dell’amore che viene personificata dalla dea Venere e di alcune sfaccettature che sono legate a essa. Il tutto viene rappresentato attraverso una serie di personaggi allegorici e mitologici. In primo piano possiamo vedere Venere, il personaggio principale inserito nel titolo e riconoscibile dal pomo d’oro che tiene in una mano. La leggenda narra che il pomo sia stato donato alla dea dal bel Paride. La bella Venere simboleggia la dea dell’amore e come vuole la tradizione è rappresentata dal Bronzino tutta nuda mentre bacia in un modo particolarmente sensuale e erotico il piccolo figlio Cupido anch’esso nudo. Cupido è riconoscibile oltre che dalle ali anche dalla faretra che porta sulle spalle che è la custodia per le sue frecce magiche capaci di fare innamorare chiunque ne sia colpito. Alle spalle di Venere e Cupido si intravedono altri personaggi un po’ più complessi e di non facile interpretazione. Per esempio sulla destra illuminato da una vistosa luce si vede un piccolo giovanetto con dei campanellini nella caviglia sinistra e con in mano quelle che sembrano delle rose e dei petali di fiore. Egli rappresenta il riflesso più immediato del piacere carnale e del sesso, quindi l'attimo di Gioia. Ed ecco che iniziano alcune stranezze, infatti dietro di lui si intravede più in ombra una fanciulla dal grazioso volto che man mano se guardiamo con più attenzione notiamo diventare sempre più ambigua e inquietante, quasi come un mostro. La vediamo nel particolare qui sotto.

Bronzino particolare del personaggio metà bambino e metà mostro


Forse simboleggia l’inganno che può essere una conseguenza dell’amore. Infatti guardando bene il personaggio vediamo che il corpo a un certo punto diviene il corpo di una bestia con squame, coda e zampe artigliate. L’ambiguità e la sua natura ingannatrice ci viene rappresentata dall’artista anche da come raffigura le sue mani, la destra è al posto della sinistra e viceversa. Se ritorniamo di nuovo su Venere e Cupido notiamo che anche loro sembrano ammaliarsi e ingannarsi a vicenda. Venere sembra sfilare di nascosto una delle frecce e Cupido con delle natiche nude in mostra che sembrano sproporzionate, toccando sensualmente un seno di Venere sembra che voglia rubarle il Diadema di perle che tiene in testa. E che dire di questo bacio dato quasi con una punta della lingua che non ha nulla a che fare con un bacio tenero e affettuoso che di solito si da a un figlio. Vediamo questo particolare sopra.


Sulla sinistra del dipinto troviamo altre due figure allegoriche che dovrebbero rappresentare la Follia in alto e la Disperazione in basso a sinistra che possiamo interpretare come delle conseguenze dell’amore sensuale che possono accadere nel medio e lungo termine. Il vecchio in alto sulla destra infine rappresenta Crono, cioè il tempo raffigurato sempre come un vecchio con le ali e con una clessidra che ha posata sulla schiena. Lui sembra voler stendere un velo su tutta la scena a simboleggiare che il tempo riesce a far dimenticare e a guarire qualunque cosa. Si vedono a terra anche alcune maschere che dovrebbero simboleggiare che in amore a volte fingiamo di essere altri, magari per timidezza o perché non ci sentiamo sicuri, recitiamo una parte che non rispecchia il nostro vero essere. Poi vi è una colomba bianca forse il simbolo di una pace dei sensi che alla fine calma tutto e tutti.
Alcuni dati sono tratti da Wikipedia.
Curiosità sull'Allegoria del trionfo di Venere del Bronzino.
Si dice che nell’Ottocento per via di una forte censura sulle opere artistiche con figure di nudo sia stato dipinto un telo giallo che riusciva a coprire gran parte delle nudità di Venere e che ultimamente dopo un perfetto restauro sono riusciti a togliere e a riportare la scena originale del Bronzino.
Un altra curiosità è quella che non tutti i grandi esperti d’arte e gli storici siano d’accordo tra di loro sul significato di questo capolavoro. In particolare su quella che può essere l’identità della figura in alto a sinistra e che qui abbiamo considerato essere la Follia. Vi sono dei forti dubbi su questo personaggio e su cosa volesse simboleggiare e comunicare il Bronzino per Cosimo I de’ Medici. Il Bronzino nel realizzare le figure cerca di farci capire senza alcun dubbio attraverso oggetti e attributi la loro identità. Come abbiamo visto sopra Il dio Crono nella mitologia romana infatti viene sempre raffigurato come un vecchio con delle ali e con la clessidra che sta a testimoniare il passare del tempo. La stessa Venere è fuor di dubbio con quel diadema fatto di perle in testa che testimonia la sua nascita dal mare, e con il suo famoso pomo d’oro donato per il giudizio da Paride. Cupido con le sue ali e con la faretra delle frecce magiche. La Gioia rappresentata come un bambino felice e contento che sparge petali di rose sulla scena d’amore. L'inganno che con il suo corpo ambiguo ammalia e inganna e anche la Disperazione con i suoi gesti e atteggiamenti sono tutte identità certe che l’artista vuole farci riconoscere. L’unica che da dei dubbi agli esperti è quella figura in alto a sinistra che non ha nessun oggetto o attributo per essere un personaggio mitologico, e nemmeno una figura allegorica. L'unico indizio è che sembra voler impedire di nascondere la scena con il telo blu a Crono, il quale dallo sguardo sembrerebbe molto adirato con lei. Chi è dunque costei? E la scena di Venere e Cupido con quel bacio a quali personaggi “reali” voleva fare riferimento?
Una delle tante teorie su chi potrebbe essere questo personaggio la potete leggere a questo link pitturaomnia.com/rivista_pittura_000037.htm
nel sito di Pitturaomnia che riguarda delle storie di matrimoni e amanti tra le potenti casate dei Medici e la corte di Francia, e con messaggi espliciti attraverso il dipinto del Bronzino.
Comunque resta il fatto che il quadro è uno stupendo capolavoro con bellissimi giochi di colori e di luci. Il mistero poi aggiunge un qualcosa in più a tutta questa meraviglia dell'arte.
Spero che qualche lettore possa aggiungere un suo personale contributo e magari qualche dato in più sull'opera da condividere con tutti.

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