venerdì 13 dicembre 2013

Vasilij Kandinskij il Primo acquerello astratto un opera dei primi del Novecento

Primo acquerello astratto una delle opere dell'artista Vasilij Kandinskij.
Questa celebre opera d'arte che conosciamo con il titolo di Primo acquerello astratto è per il maestro nato a Mosca Vasilij Kandinskij (1866-1944) una dei suoi primi lavori che realizzò nel campo della pittura e che fa parte della cosiddetta Arte Astratta. Sotto vediamo una immagine di quest'opera.



L'artista Vasilij Kandinskij realizza la sua opera Primo acquerello astratto intorno ai primi anni del Novecento. Più esattamente nel 1910, anno in cui l'artista dopo aver fatto delle precise ricerche sull'arte ed aver studiato in modo specifico la materia arriva alla fine a concepire di abolire nei suoi prossimi lavori artistici ogni possibile riferimento concreto alla realtà. La tecnica usata dal Kandinskij come si può capire anche dal titolo è quella dell'acquerello insieme a quella dell'inchiostro su di un supporto che è un tipo di carta. Le dimensioni di quest'opera sono di circa 49,6 per 61,8 centimetri e la possiamo trovare collocata presso il Museo Nazionale di Arte Moderna che si trova nella città di Parigi.
Per Kandinskij le sue opere e la sua pittura astratta dovevano essere viste e paragonate a un altra bellissima forma di arte, quella della musica che ha bisogno soltanto di semplici note e di suoni invisibili per poter evocare delle forti emozioni e dei sentimenti molto belli, puri e veri. Quindi per questo artista anche la pittura astratta deve poter evocare queste particolari emozioni in ognuno di noi che la osserva senza dover per forza di cose raffigurare dei temi, dei soggetti o degli oggetti che esistono nella vita reale e che vedono i nostri occhi.
Kandinskij in questo suo dipinto dispone alcuni segni e macchie colorate con assoluta libertà. Usando dei mezzi soliti e tradizionali si scopre un nuovo linguaggio. Infatti gli elementi come le linee o le macchie di colore trovano una libera disposizione nello spazio. Iniziano a convivere tra di loro linee curve con quelle rette o quelle spigolose. I toni luminosi trovano il posto insieme ai toni delicati vicino a delle masse molto plastiche che hanno un peso piuttosto pesante nell'opera. Tutti gli elementi sono in sospensione e sembrano volare in uno spazio indefinito. Nella mente dell'artista nasce un senso di armonia che sfocia in un ordine assoluto degli elementi. Il loro inserimento nel dipinto non risponde più a quelle regole, a quelle tradizioni che erano abituati a vedere gli esperti di Arte, di prospettiva e di spazialità.
I valori espressivi dell'opera.
Ormai più che quarantenne, Vasilij Kandinskij grazie a una lunga esperienza come pittore figurativo è un artista affermato. Proprio in questo periodo però l'artista sente di dover cercare e trovare una sua nuova strada artistica, un suo nuovo modo di fare arte magari con un nuovo linguaggio che sia davvero capace di esprimere, di comunicare ciò che sente interiormente. L'artista però cerca qualcosa di personale, di originale e non vuole ripetere o seguire ciò che hanno fatto alcuni degli artisti di quell'epoca divenuti poi celebri attraverso le opere dell'arte Cubista, o di quelle dell'arte Espressionista. Kandinskij vuole partire da zero, da un segno libero ed elementare come se fosse la mano di un bambino che traccia i suoi primi disegni molto stilizzati ed elementari. Kandinskij intuisce che ogni bambino molto piccolo prova un grande piacere e una immensa felicità quando traccia un semplice segno astratto su un foglio di carta. Tutti i bambini riescono a sentire la bellezza portata da un colore rosso che viene steso sul foglio bianco accanto magari a un bellissimo blu o a un giallo. L'artista capisce che ogni segno ottenuto ha un proprio valore per il semplice fatto che ha un rapporto con lo spazio. Inoltre più segni riescono a fare un ritmo quasi fossero degli elementi di una musica. Kandinskij infatti nutriva un grande amore anche per la musica e ne era un ottimo conoscitore di essa al punto tale che un giorno attraverso i suoi studi artistici teorizzò che il colore poteva essere visto come il tasto, l'occhio rappresentava il martelletto mentre l'anima era il pianoforte, uno strumento che ha molte corde quindi molte sfumature. Infine l'artista è rappresentato dalla mano che toccando questo o quel tasto riesce a mettere l'anima umana in vibrazione.

Ecco quali sono i termini dell'Architettura con i nomi più utilizzati

Sotto trovare un elenco dei Termini dell'architettura con una semplice descrizione di essi. Questi sono i termini più utilizzati dagli architetti sin dall'antichità e sono arrivati sino ai nostri giorni. Sono elencati in ordine alfabetico per una vostra più facile individuazione.



Abaco è la parte terminale superiore del capitello di una colonna, in forma di parallelepipedo a base quadrata su cui appoggia l'architrave.
Abside è una struttura architettonica terminale di Edifici come le Chiese. La pianta presenta una forma semicircolare o poligonale posta al termine della navata centrale o a volte quella laterale. Generalmente viene coperta da un quarto di sfera o semicupola.
Alzato o (prospetto). Questo è la rappresentazione grafica, ridotta in scala di un Edificio visto frontale.
Acanto. L'acanto è un motivo ornamentale che imita le foglie dell'omonima pianta e che troviamo in un capitello Corinzio (arte greca) composto anche da altre decorazioni scultoree.
Acropoli. Con questo termine si indicava la parte alta della città antica. Presso la civiltà greca, in età classica si indicava il centro religioso della città.
Agorà era la piazza principale della città greca. Questa era generalmente porticata e circondata da edifici pubblici.
Anfipròstilo era il Tempio con una fila di colonne su entrambi i fronti ma privo di colonnato laterale.
Architrave è l'elemento orizzontale che collega fra loro due colonne o due pilastri e sostiene le strutture sovrastanti.
Arco è una struttura architettonica curvilinea che poggia su sostegni come possono esseri i pilastri, le colonne o i piedritti. Questa struttura è composta di conci di pietra o mattoni addossati tra loro. A seconda della forma data l'arco può essere del tipo:
arco a tutto sesto o a pieno centro se è semicircolare;
arco a sesto acuto o ogivale quando presenta un vertice costituito da due parti di cerchio;
arco cieco quando serve solo per lo scarico dei pesi della parete ed è chiuso completamente dalla muratura;
arco rampante se poggia su sostegni posti a livelli diversi e contiene le spinte di altre strutture;
arco a ferro di cavallo quando la base di questo è di lunghezza minore rispetto al suo diametro;
arco lobato quando è formato da tre o più curvature (lobi);
arco pensile, ossia un piccolo arco cieco con funzione puramente decorativa.
Assonometria. È la Rappresentazione grafica di un solido secondo i tre diversi piani di vista (dimensioni), cioè piano verticale, orizzontale e laterale.
Baldacchino. Elemento di copertura sostenuto da colonne angolari. A partire dal Medioevo il baldacchino fu costruito su altari e sepolcri.
Basilica. Edificio civile romano a pianta rettangolare suddiviso internamente in navate mediante file di colonne; la sua struttura venne successivamente ripresa dai cristiani per la realizzazione dei propri luoghi di culto che ebbero la stessa suddivisione interna della basilica romana con l’aggiunta frequente di un corpo trasversale (transetto) e di un vano semicircolare (abside) collocato nella zona orientale della costruzione.
Battistero. Edificio a pianta centrale a forma circolare o poligonale con copertura a cupola contenente il fonte battesimale. Il battistero sorgeva di solito di fianco ad una chiesa.
Bifora. Una finestra dotata di due aperture (luci) separate da una colonnina o da un piastrino.
Campata è lo spazio compreso tra due elementi portanti consecutivi (pilastri, colonne etc.) e collegati superiormente da un architrave, un arco o una volta.
Capitello è un elemento architettonico di raccordo tra il fusto della colonna e la struttura sovrastante.
Capriata. Struttura architettonica di forma triangolare costituita da travi di legno e utilizzata per sostenere il tetto di un edificio. Le capriate più semplici sono quelle formate da quattro travi: una base, due oblique e una centrale di sostegno.
Cassettone o (lacunare). È un elemento decorativo incavato o intagliato di forma generalmente quadrangolare usato per ornare i soffitti.
Cavea. Gradinata semicircolare destinata ad accogliere gli spettatori nel teatro greco e romano.
Colonna un elemento architettonico verticale a sezione circolare collocato a sostegno di archi e architravi. Generalmente la colonna è formata da una base, un fusto e un capitello.
Contrafforte è un elemento di sostegno collocato esternamente ai muri perimetrali di un edificio.
Cornice. Negli ordini architettonici classici parte della trabeazione sovrastante il fregio. Per estensione qualsiasi fascia ornamentale sporgente, posta a conclusione o a coronamento di una superficie.
Coro. Nella chiesa cristiana è lo spazio dietro l’altare maggiore riservato al clero.
Cupola. Una struttura architettonica emisferica destinata a coprire vasti spazi. La cupola poggia generalmente su una struttura cilindrica o poligonale detta tamburo.

mercoledì 11 dicembre 2013

Da Arte semplice e poi gli Auguri per un Buon Natale e tanta gioia per il 2014

Auguri di Buon Natale e un felice anno 2014 per tutti Voi da parte degli autori del sito Arte semplice e poi.



Anche il 2013 ormai sta per terminare concludendosi con quel bellissimo periodo festivo che tutti i cristiani insieme a noi italiani attendiamo sempre con grande gioia. In questi giorni come sapete la notte tra il 24 e il 25 Dicembre si festeggia il Santo Natale, un evento importante per tutto il mondo Cristiano dedicato alla Nascita di Gesù Cristo. Gesù si è fatto uomo in terra per poi attraverso il proprio sacrificio su quella terribile croce salva l'intera umanità dai suoi peccati. Il periodo Natalizio è anche la Festa di fine e inizio anno che ci introduce al 2014 in una atmosfera quasi magica che riesce spesso a riscaldare i cuori di tutti noi, facendoci sentire forse un po' più sereni e per qualche momento anche distanti dai nostri reali e seri problemi in cui viviamo oggi, dei problemi portati da una tremenda crisi che assilla l'Italia.



Per questo vorrei dirvi tante belle parole positive di incoraggiamento ma purtroppo non ci riesco molto visto che tra i numerosissimi italiani che continuano a stringere la cosiddetta “cinghia” ci sono anch'io.
Ma qualcosa voglio dirvela ugualmente proprio per avere una piccola luce di speranza. Io sono sicuro che in qualche modo c'è la caveremo anche questa ennesima volta come è successo anche in passato e come succederà in futuro quando capitano situazioni critiche e di vera povertà come quella in cui viviamo oggi. Il mio consiglio sicuramente banale ma giuro detto con il cuore è quello di non dimenticarci mai, neanche per un istante di essere il fiero e solidale Popolo degli Italiani. Un popolo spesso odiato, invidiato e schifato dal resto del mondo per il nostro modo di fare, di pensare o di vivere “all'italiana”. Un popolo “particolare” ma che è sempre pronto a rialzarsi in piedi da solo e più forte di prima. Questi sono gli ITALIANI ed essere dei Siciliani, dei Napoletani, dei Romani o dei Lombardi è soprattutto un motivo di grande ORGOGLIO, un vero bagaglio di tradizioni e di qualità uniche che nessun altro Paese al di fuori dell'Italia potrà mai avere tra i suoi cittadini.



Quindi in questo periodo festivo molto intenso sembra che le nostre emozioni più belle aumentano e ci sentiamo delle persone migliori. Sarà forse questo il miglior regalo che il Natale e il Nuovo Anno possano portarci insieme a più lavoro, meno tasse e una vita più dignitosa per tutti? Questa è la speranza di tutti e il messaggio che rivolgiamo a Babbo Natale, i (politici italiani) per sconfiggere i durissimi tempi di crisi in cui stiamo vivendo.
Il Natale nell'arte.
Riflettiamo sui nostri sogni e i nostri desideri per le Feste del Natale magari dando uno sguardo alle belle immagini di alcune meravigliose opere della pittura italiana che sono state realizzate da grandi artisti del passato. Questi sono il Caravaggio, Guido Reni, Cima da Conegliano o Francesco de Mura e le opere hanno come tema religioso proprio il Natale o l'adorazione dei pastori verso il dolce e bellissimo Bambino chiamato Gesù e i suoi Genitori.

Auguri!

venerdì 6 dicembre 2013

La pianta nell'architettura: il termine e i tipi di pianta più usati

Ma cosa è la pianta che usano gli architetti per i loro progetti di architettura?
Quando usiamo il termine di “pianta” se stiamo parlando con gli amici dell'affascinante mondo dell'architettura sicuramente non stiamo pensando a una qualche specie di esemplare verde con foglie e steli che troviamo in Natura oppure agli alberi, questi meravigliosi e utili esseri viventi che a volte meravigliano l'uomo con le loro dimensioni gigantesche o le loro età millenarie. A proposito di alberi, non sbagliamo troppo se leghiamo questi soggetti al nostro tema dell'architettura. infatti molti architetti giustamente si sono spesso ispirati alla natura e agli alberi. vi sono degli alberi che con i loro intrecci o il modo in cui crescono forti per affrontare problemi particolari hanno dato ottimi spunti ad architetti e geometri che poi hanno utilizzato per improntare dei progetti molto belli e spesso davvero unici per costruzioni di edifici, ponti o altro ancora. Si sa da sempre che la natura con le sue meraviglie è la prima ispiratrice per l'uomo e l'architetto.


Con la parola pianta usata per un progetto di architettura noi indichiamo:
Una rappresentazione grafica in scala di una sezione su un piano orizzontale di una architettura.
Quindi con parole semplici diciamo che l'architetto attraverso la pianta, di solito un disegno tecnico su dei fogli di carta ci mostra sezionata e con un preciso rapporto, di solito ridotto appunto in scala quale sia l'organizzazione spaziale che avrà la sua opera di architettura raffigurando in essa i vari elementi che la costituiscono. Da questo possiamo intuire quanto sia importante per il bagaglio professionale di ogni architetto che si rispetti il saper realizzare e rappresentare durante la fase progettuale una precisa pianta per poi saperla analizzare e descrivere ai vari committenti che sborsano soldoni per la costruzione di una qualsiasi opera.
Alcuni tipi di pianta usati nella storia.
Sin dall'antichità sono stati usati diversi tipi di pianta per la costruzione di un qualunque Edificio. In alcuni specifici campi invece scopriamo che nei secoli alcune tipologie di pianta sono state utilizzate molto più frequentemente di altre. Per esempio se guardiamo in campo religioso i vari architetti ognuno nel proprio periodo, che operavano nell'area occidentale hanno usato sempre le identiche tipologie di pianta a partire pensate dall'inizio dell'era cristiana e sino a tutto il secolo Ottocento. Questo è avvenuto perché nel corso del tempo gli architetti hanno intuito e stabilito che la costruzione di Edifici religiosi con questi tipi di pianta davano alla fine degli ottimi risultati e presentavano anche un equilibrio formale che era ritenuto molto valido e funzionale per il progetto. Tra questi Edifici religiosi sicuramente le architetture più importanti erano quelle delle Chiese. Tra le piante più utilizzate per questo vi sono:
la pianta longitudinale. In alto vediamo una immagine che rappresenta la pianta longitudinale della Basilica di Santa Sabina situata nella città di Roma, risalente all'incirca al 422-430. La pianta longitudinale è di derivazione romana. Essa rispetto all'asse centrale si sviluppa simmetricamente e può presentare una, tre o cinque navate. Vediamo la disposizione dell'ingresso e quella dell'altare.
Anche la pianta a croce latina veniva utilizzata nell'architettura del passato. Sotto vediamo una immagine che raffigura la pianta a croce latina della Chiesa di San Michele, risalente al 1117 circa e che troviamo nella città di Pavia.



Questo tipo di pianta presenta un asse longitudinale più lungo rispetto a quello trasversale che viene chiamato transetto. Il nome di croce latina deriva appunto dalla forma che avevano questi due elementi nella pianta.
Abbiamo anche la pianta centrale che invece si sviluppa intorno a un centro in modo simmetrico a due o più assi passanti per esso. Nell'immagine qui sotto vediamo la pianta centrale di una Chiesa italiana, questa è la celebre Basilica di San Vitale che possiamo ammirare nella città di Ravenna e che risale all'incirca al 525-547.



Per quanto riguarda le costruzioni in campo civile era la pianta longitudinale ad essere usata molto frequentemente dagli architetti del passato per alcuni edifici. Altre volte invece per la costruzione di particolari edifici si usavano delle tipologie di pianta che presentavano delle semplici e elementari forme geometriche. Un esempio tra tutti è rappresentato dai molti castelli eretti durante il periodo del Medioevo che presentano una semplice pianta quadrata o rettangolare.


mercoledì 4 dicembre 2013

Le emozioni dell'arte ammirando i capolavori

Appassioniamoci all'arte attraverso uno sguardo attento delle opere
Che meraviglia la nostra bella Italia, il Paese dell'arte.
Questa straordinaria Italia tanto amata da tutti perché è esattamente il riflesso degli stessi italiani talmente è ricca di contrasti tra il bene e il male, ricca di contraddizioni che solo qui troviamo e che la fanno essere un Paese unico al mondo.






Pensiamo per esempio alla sua particolare e curiosa forma geografica a “stivale” e con quella corona in testa che sono le Alpi che ci dividono dal resto dell'Europa e capiamo che il nostro doveva essere per forza di cose un Paese davvero particolare. Molti sapranno leggendo sui vari media che l'Italia detiene molti record sia positivi che purtroppo anche negativi. Tra questi record però ne esiste uno davvero molto bello che ci rende orgogliosi, ossia quello di essere lo Stato con il patrimonio artistico più numeroso e (per qualità) importante del mondo. Infatti gli esperti che usano i numeri indicano che l'Italia possiede all'incirca il 60 per cento dell'intero patrimonio artistico mondiale con opere che spesso sono autentici capolavori realizzate dai più celebri artisti della storia. Quindi non sbagliamo affatto quando diciamo che l'Italia è un vero e proprio scrigno pieno di tesori artistici inestimabili e di grande qualità tra opere della pittura, della scultura e dell'architettura che vengono ogni giorno ammirate, ricercate e studiate. Tutto questo ripeto non può che renderci orgogliosi perché grazie a queste opere possiamo riscoprire anche la nostra storia e le nostre origini.
Osserviamo più attentamente un opera d'arte.
Ogni cosa che viene indicata come opera d'arte, che sia quindi un semplice disegno, un opera pittorica, una scultura, un Edificio architettonico o un qualsiasi altro oggetto artistico ha sempre una sua caratteristica precisa, un suo linguaggio che deve essere interpretato e “letto” dall'osservatore. Vediamo a volte alcune persone che entrando nei Musei o nelle Gallerie d'arte guardano le opere esposte in modo veloce come fossero quasi degli scatti “fotografici”, un clic con l'occhio e via passando subito all'altra con la testa magari che pensa altrove. Beh sicuramente queste persone non sanno cosa si perdono. Quale immenso piacere può derivare l'osservare di un opera d'arte ed emozionarsi e star bene per il resto della giornata. Si perché l'arte fa sempre bene all'anima e al fisico e può davvero cambiare la giornata di un uomo.
Quando guardiamo un opera sicuramente la differenza che captiamo subito è quella di intuire se questa è un opera bidimensionale o un opera tridimensionale. Le opere bidimensionale sono quelle che vengono realizzate su un piano o un supporto che ha soltanto due dimensioni, due direzioni nello spazio ossia la larghezza e l'altezza. Bidimensionali sono i disegni, i quadri, le tele o gli affreschi. Le opere tridimensionali invece sono quelle che presentano oltre la larghezza e l'altezza anche la terza dimensione, ossia presentano nello spazio anche la profondità. Le opere tridimensionali a differenza delle prime hanno un volume preciso, occupano uno spazio in un ambiente o in un paesaggio come per esempio le statue scolpite a tutto tondo o gli Edifici architettonici. Guardando un opera velocemente possiamo essere colpiti anche da un preciso colore perché magari è stato usato solo quello e a questo primo livello potrebbe finire l'osservazione di tante persone che rapidamente passano a quella accanto. Ma Noi che cerchiamo anche di saperne di più non possiamo fermarci a questo livello e quindi continueremo a “studiarla” con più attenzione arrivando a volte a scoprire delle notizie e delle curiosità che neanche immaginavamo esistessero.
Quali sono gli aspetti principali che dobbiamo considerare quando osserviamo con attenzione un opera d’arte?



I dati tecnici: quindi dobbiamo capire chi è l'artista o l'autore, qual'è il titolo e in quale epoca sia stata creata l’opera. Quindi anche tutti quei dati che riguardano l’aspetto esteriore e ci permettono di far riferimento a un preciso contesto sia storico che culturale.
Il soggetto e tutto quello che l’immagine rappresenta. Guardiamo gli oggetti e le figure che vi compaiono insieme agli eventi raffigurati o narrati.
Il linguaggio artistico con tutti i suoi elementi. Tra gli elementi del linguaggio più importanti abbiamo il colore, il segno, le linee, lo spazio, i volumi e le luci. Poi abbiamo le regole compositive che ci permettono di comprendere l’organizzazione formale di una immagine.
Infine vi sono i valori espressivi dell'opera. Questi sono per esempio i significati più profondi , i valori o un qualche messaggio che l'artista vuole comunicarci attraverso il proprio lavoro artistico. continua

lunedì 2 dicembre 2013

Ordine Dorico, Ionico e Corinzio ovvero gli Stili per l'architettura Greca

Gli Ordini architettonici usati dagli antichi greci.
Gli antichi architetti della Grecia per costruire i loro meravigliosi Edifici come per esempio quelli dedicati al culto, i celebri Templi crearono negli anni dei particolari metodi, degli stili conosciuti col nome di Ordini architettonici che attraverso dei precisi calcoli matematici e geometrici presentavano alla fine nella visione dell'architettura una precisa e perfetta armonia nelle forme e negli elementi. Questi Ordini architettonici serviranno nell'architettura Greca soprattutto a rispondere a delle esigenze concettuali, tra cui forse la più importante era l'eliminazione di qualsiasi forma di casualità nella realizzazione di un Edificio.

Ordine dorico


Quindi con il termine di Ordine possiamo intendere l'insieme delle regole o dei canoni (dal greco kanòn, ossia norma, regola) che fissano forme e dimensioni delle varie parti che compongono una costruzione o un Tempio greco, in modo che alla fine tutti gli elementi che lo compongono abbiano un preciso rapporto proporzionale tra di loro e l'insieme. Tra gli Ordini architettonici Greci troviamo l'Ordine Dorico, l'Ordine Ionico e l'Ordine Corinzio.
Gli Ordini Dorico e Ionico prendono il nome dai luoghi in cui vennero ideati dagli architetti greci. L'Ordine Corinzio invece secondo una antica leggenda sarebbe stato inventato da Kallimakos intorno al V secolo a.C. Questo personaggio sembra che ebbe l'ispirazione guardando un cesto con delle foglie d'acanto che era collocato su una tomba di una fanciulla nella città di Corinto.
L'Ordine Dorico
L'Ordine Dorico è il più antico e diffuso dei tre e si attribuisce la definizione della struttura e della forma del Tempio Greco. Si sviluppa prevalentemente nel territorio greco continentale e nelle colonie della Magna Grecia. Vediamo sopra una immagine con i vari elementi.
Le caratteristiche principali dell'Ordine Dorico sono che la colonna non ha una vera e propria base e appoggia direttamente sullo stilobate. La colonna presenta un fusto che si assottiglia man mano che si sale verso l'alto e ha delle scanalature molto larghe. Il capitello che funge da corona per la colonna è molto semplice ed è costituito da due elementi chiamati (echino) un blocco tronco-conico, e (abaco) che è una lastra quadrangolare. L'architrave risulta liscio. In esso vi è un fregio costituito da triglifi che sono lastre con tre scanalature verticali alternati a metope, dei riquadri con rilievi scolpiti. Nelle colonie greche della Sicilia l'ordine Dorico acquista in monumentalità ma perde in raffinatezza per l'uso del calcare al posto del marmo e per la forma più tozza della colonna.
L'Ordine Ionico
Esso nacque e si diffonde intorno al VI secolo a.C. soprattutto nelle zone di influenza ionica, quindi in Asia Minore e in alcune isole del mare di Egeo. Esso è più raffinato, più slanciato ed elegante di quello Dorico. Vediamo una sua immagine qui sotto con gli elementi.

Ordine ionico


La colonna non appoggia direttamente sullo stilobate ma ha una propria base costituita da sporgenze (toro) e rientranze (trochilo). Il fusto presenta delle scanalature strette ed è sormontato da un capitello decorato ai lati da due volute. L'architrave liscio è sormontato da un fregio continuo decorato senza interruzioni.
L'Ordine Corinzio
Questo tipo di ordine viene elaborato un po' più tardi, alla fine del V secolo a.C. e incomincia ad affermarsi e diffondersi ovunque in età Ellenistica. Sotto lo vediamo con i suoi elementi.

Ordine corinzio


La colonna dell'ordine Corinzio poggia su una propria base ed è più sottile di quella Ionica. Il capitello è riccamente decorato con foglie d'acanto e il fregio è continuo come nel tempio ionico. Sin dall'antichità e fino al secolo ottocento moltissime opere architettoniche prodotte in occidente sono state costruite seguendo i parametri e gli stili degli architetti dell'antica Grecia perché essendo veri e propri "stili classici", i committenti dei lavori andavano sul sicuro per non essere delusi in un futuro a loro prossimo. Ma la ragione è anche dovuta ai vari materiali usati fino a quell'epoca, (marmi, pietre, mattoni ecc) che erano alla base degli stili degli architetti greci. (trovi articolo sui materiali).


L'architettura ma cosa è? Termini, storia e materiali per costruire architetture

Con architettura cosa si intende? - definiamola

Quando nel parlare di arte con gli amici noi usiamo il termine “architettura” di solito intendiamo parlare di qualcosa legato a una delle forme d'arte più importanti per l'uomo. Infatti detto con parole semplici il termine architettura viene usato in genere per indicare:
un arte capace di ideare, di progettare e infine di costruire delle parti singole o degli interi Edifici che possono avere una qualunque forma ed essere molto vari tra di loro.



Inoltre gli architetti che come sappiamo è il termine che indica coloro (artisti dell'architettura) che devono realizzare una qualunque architettura devono cercare di far convivere in tutto ciò l'armonia delle forme con l'organizzazione degli spazi sia interni che esterni. Per trovare qualche esempio di architettura basta guardarci in giro e vediamo i Palazzi residenziali, i numerosi uffici, i ponti, i Musei, le Chiese, le Piazze e tante altre piccole e grandi costruzioni. Sopra vediamo una architettura celebre del passato, il Tempio di Poseidone.

La storia e le figure professionali

La storia ci insegna come è successo per le altre forme di arte che anche l'architettura nel corso del tempo è cambiata con delle opere diverse e nuovi stili. Questo cambiamento è normale, qualcosa di naturale perché si sa che nel corso del tempo l'uomo attraverso fatti storici e contesti nuovi cambia anche nei suoi giudizi, nei suoi gusti, nelle sue esigenze e questo porta a un cambiamento visibile anche nelle opere d'arte o negli stili delle costruzioni architettoniche. Leggendo la storia dell'arte sappiamo che gli antichi Greci consideravano come il massimo della bellezza tutte le costruzioni dove ogni particolare o elemento era armonico e ben proporzionato rispetto agli altri. Le architetture Greche in tutto l'insieme dovevano dare una sensazione di allineamento e di simmetria perfetti. Per raggiungere questi straordinari risultati gli architetti greci fissarono delle proporzioni ideali per ogni singolo elemento dell'edificio e attraverso l'aiuto di rigorosi procedimenti geometrici e matematici stabilirono dei veri e propri modelli che sono stati tenuti dagli architetti sempre in considerazione. E proprio da questi modelli che nacquero i celebri stili architettonici degli antichi greci che conosciamo come l'Ordine Ionico, l'Ordine Dorico e l'Ordine Corinzio. (vedere tra tecniche artistiche).
Grazie a precisi scavi gli archeologi sono riusciti a riportare alla luce tutta la bellezza e la perfezione dell'architettura Greca attraverso delle rovine di straordinarie costruzioni come per esempio i magnifici Templi dedicati al culto degli dei. Si possono ammirare molti di questi stupendi edifici creati dagli antichi architetti greci che si sono conservati piuttosto bene e alcuni di essi li abbiamo proprio nella nostra bella Italia. Tra questi gioielli spiccano sicuramente il Teatro antico greco di Taormina e i Templi nella città di Agrigento che troviamo in Sicilia.
Dalla storia apprendiamo che addirittura nell'area Occidentale l'architettura sino al secolo Ottocento non fu un arte molto considerata dai popoli. Nel senso che non vi erano nuove ricerche sui materiali di costruzione o nuove idee per la progettazione. In passato infatti molte delle opere architettoniche concepite nell'Occidente sono state costruite seguendo gli ordini architettonici o i materiali che erano stati elaborati nel passato.