Tra
i bellissimi capolavori della nostra pittura italiana che risalgono
al periodo della seconda metà del Quattrocento vi è anche l'opera
che tutti conosciamo come l'Annunciazione, attribuita dagli
esperti di arte alla mano geniale di Leonardo Da Vinci. Oggi
questa bellissima opera di Leonardo la possiamo ammirare insieme a
tantissime altre presso uno dei Musei più importanti e belli del
mondo, ovvero la Galleria degli Uffizi che si trova nella
città di Firenze. Sotto vediamo una immagine dell'Annunciazione
di Leonardo Da Vinci, con un clic possiamo ingrandirla.
Annunciazione opera di Leonardo Da Vinci |
Con
i moderni metodi che ci fornisce oggi la scienza insieme alle varie
ricerche eseguite dagli esperti di arte si può dire con una certa
sicurezza che il dipinto dell'Annunciazione è stato eseguito nel
periodo che va tra l'anno 1472 e l'anno 1475 dopo Cristo. Da questo
possiamo dedurre e dire che Leonardo Da Vinci mentre lavorava su
questo dipinto era molto giovane (1452-1519), aveva infatti poco più
di vent'anni e che quindi si può immaginare che colui che in futuro
sarebbe diventato uno dei più grandi geni in assoluto era ancora in
una fase diciamo iniziale, una fase acerba della propria creatività
e del talento pittorico. E chissà se questo gli appassionati di arte
lo intravedono anche nel dipinto dell'Annunciazione. Il giovane
apprendista Leonardo Da Vinci in quegli anni si trova a studiare
l'arte della pittura presso una delle più famose botteghe toscane,
quella del maestro conosciuto come il “Verrocchio”. Gli esperti
pensano che L'Annunciazione sia stata una delle prime committenze
fatte a Leonardo da qualche ricco signore del periodo che magari lo
aveva visto dipingere e lo reputava molto bravo. Per quanto riguarda
inoltre l'attribuzione di questo dipinto a Leonardo ci vengono in
aiuto anche il ritrovamento di due disegni preparatori che riguardano
proprio quest'opera e che sono stati realizzati dall'artista toscano.
l'Annunciazione
è stata realizzata attraverso un sapiente e attento uso dei colori
come era solito fare Leonardo Da Vinci che amava prepararli da se
usando i materiali e i pigmenti migliori. Questi colori, sia quelli a
tempera che quelli ad olio venivano poi stesi su di una superficie
che era costituita quasi sempre da una tavola di buon legno come
usavano quasi tutti gli artisti in quell'epoca e come si fece anche
per l'opera di cui parliamo in questo articolo. Infatti non si usava
ancora il supporto della moderna tela come facciamo oggi perché era
ancora sconosciuto ai più. Leonardo Da Vinci per la sua
Annunciazione usò una tavola in legno avente una forma abbastanza
particolare, infatti se guardiamo l'immagine del dipinto notiamo le
dimensioni di 217 centimetri circa di larghezza orizzontale e
soltanto 98 centimetri circa di altezza verticale.
Come
sicuramente molti di voi sapranno la tecnica con colori ad olio usata
nella pittura artistica stava iniziando a diffondersi anche in Italia
in quel periodo. Molti nostri artisti avevano potuto vedere e
apprezzare alcune delle bellissime opere realizzate dai maestri
fiamminghi che sono i padri di questa nuova tecnica come per esempio
quelle di uno dei primi pionieri dei colori ad olio, Jan Van Eyck che
nelle sue opere faceva vedere tutta la brillantezza e la meravigliosa
espressività di questi colori.
Cosa
si vede raffigurato nell'Annunciazione di Leonardo da Vinci.
Nel
capolavoro di Leonardo dell'Annunciazione possiamo vedere raffigurata
una celebre scena che troviamo descritta nella Sacra Bibbia e che dal
titolo tutti noi conosciamo bene. La scena è quella in cui un
bellissimo Angelo viene mandato da Dio apparendo in sogno a Maria,
per annunciare alla dolce Vergine che presto diventerà la madre di
un bambino a cui verrà dato il nome di Gesù, colui che è il figlio
di Dio mandato sulla terra per salvare l'umanità. Questa particolare
scena narrata dalla Bibbia è stata da sempre molto “sentita” a
livello emozionale e molto apprezzata dai pittori e da chiunque fa
arte. Soprattutto nel periodo del Rinascimento ogni pittore sia esso
già celebre o meno celebre doveva avere tra le proprie opere almeno
una che raffigurasse una Annunciazione da poter mostrare con orgoglio
a chiunque. A dire degli esperti d'arte però nell'Annunciazione di
Leonardo si può notare che l'artista si allontanò in modo del tutto
consapevole da quella che era l'iconografia “solita”, cioè
quella tradizionale del tema dell'Annunciazione che usavano tutti gli
altri artisti. Infatti Leonardo ambienta la scena dell'apparizione
dell'Angelo a Maria in un bel giardino, cioè all'esterno della casa
anziché nella consueta camera da letto o in altro ambiente sempre al
chiuso che serviva agli artisti per inserire alcuni elementi
iconografici precisi come il letto, mentre l'Angelo poteva essere
inserito nel dipinto in una posizione esterna come un orto o un
piccolo giardino recintato con alte mura che stava a significare il
ventre sicuro della Vergine. Nell'Annunciazione di Leonardo possiamo
vedere l'Angelo nella parte sinistra del giardino mentre la Vergine
Maria è raffigurata nella parte destra. Anche altri celebri pittori
come per esempio il Beato Angelico nelle loro opere con questo tema
hanno usato la stessa posizione dei due personaggi. L'Angelo di
Leonardo attraverso i lineamenti del viso uniti alla posa genuflessa
dopo aver planato dal cielo ci indica un grande rispetto verso la
Donna che ha di fronte. Egli tiene nella mano sinistra un fiore, un
giglio trifiorito che sta a simboleggiare la verginità della Madre
di Gesù nei tre momenti, ossia prima durante e dopo il parto mentre
con la mano destra benedice la Vergine che le sta di fronte. l'Angelo
è vestito con una tunica bianca e con un mantello di colore rosso da
dove sbucano due ali di uccello comune e non come quelli del pavone
che molti altri artisti usavano a modello per gli angeli, con piume
tutte variopinte e pieni di colori. La Vergine invece sembra nella
posizione di essere stata colta nel momento in cui stava leggendo un
libro che è appoggiato su un leggio posato su una sorta di altare
riccamente ornato e posto davanti a Lei, mentre alle sue spalle si
intravede l'entrata di una stanza con un letto. La bellissima Vergine
Maria è vestita meravigliosamente da Leonardo con tutte le luci e le
ombre giuste rese dalle pieghe di una veste di colore rosso e azzurro
che sono i colori tradizionali che abbiamo imparato a riconoscere
quando vediamo un dipinto della dolce Madre, la Vergine Maria. Il
giardino e lo sfondo sono di una bellezza unica con vari tipi di
fiori e piante che Leonardo ci descrive con maestria e perfezione
grazie anche ai suoi numerosi studi di botanica che fece. Sullo
sfondo vediamo un paesaggio tipico di Leonardo con le distanze che
vengono descritte attraverso il cambiamento di colori e toni che
passano dall'azzurrino al grigio chiaro sino a sfumare a l bianco.
Questa tecnica per descrivere grandi spazi aperti che fu inventata
dallo stesso Leonardo viene chiamata la prospettiva aerea.
Guardando
con più attenzione il dipinto dell'Annunciazione notiamo che
esistono alcuni errori di prospettiva che non si sa bene a dire degli
esperti se siano stati valutati o meno dallo stesso Leonardo. Per
esempio il braccio destro della Vergine risulta più lungo del
braccio sinistro. E ancora le gambe sono corte rispetto all'altezza
del busto e il cipresso si confonde con l'edificio quattrocentesco
facendolo risultare più grande. Ciò è dovuto alla diversa
collocazione delle gambe e delle spalle della Vergine rispetto al
leggio. guardando solo la metà superiore Maria sembra lontana dallo
spettatore, in angolo, guardando quella inferiore invece appare in
primo piano.
Non
è possibile confrontare quest'opera con l'altra versione
dell'Annunciazione che si trova oggi al Museo del Louvre di Parigi e
che viene attribuita da alcuni allo stesso Leonardo, in quanto in
quest'ultima la Vergine è rappresentata con le braccia incrociate
sul petto.
Una
interessante teoria è stata avanzata da Antonio Natali, il direttore
degli Uffizi. Secondo tale teoria che parte da un'idea di Carlo
Pedretti, ovvero uno dei massimi esperti di Leonardo Da Vinci
l'errore di prospettiva sarebbe in realtà voluto dall'artista.
Infatti se andiamo a osservare l'Annunciazione da una posizione
laterale a destra, la sproporzione del braccio risulta più attenuata
per effetto della tecnica che viene chiamata dell'anamorfismo. Tale
tecnica ottica già usata da altri maestri fiorentini come Donatello
o Filippo Lippi si trova anche in studi all'interno dei taccuini di
Leonardo ed è quindi possibile che l'artista abbia scelto di
adottare questo adattamento prospettico in previsione della futura
collocazione dell'opera, magari lungo una parete che doveva essere
guardata prevalentemente in scorcio da destra.
Comunque
sia è indubbio che l'Annunciazione di Leonardo Da Vinci sia un
bellissimo esempio della pittura italiana e che come tale abbiamo il
dovere di proteggere e di far conoscere alle future generazioni.
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