lunedì 13 febbraio 2017

L'Annunciazione di Leonardo Da Vinci tra i capolavori della Galleria degli Uffizi

Tra i bellissimi capolavori della nostra pittura italiana che risalgono al periodo della seconda metà del Quattrocento vi è anche l'opera che tutti conosciamo come l'Annunciazione, attribuita dagli esperti di arte alla mano geniale di Leonardo Da Vinci. Oggi questa bellissima opera di Leonardo la possiamo ammirare insieme a tantissime altre presso uno dei Musei più importanti e belli del mondo, ovvero la Galleria degli Uffizi che si trova nella città di Firenze. Sotto vediamo una immagine dell'Annunciazione di Leonardo Da Vinci, con un clic possiamo ingrandirla.

Annunciazione opera di Leonardo Da Vinci


Con i moderni metodi che ci fornisce oggi la scienza insieme alle varie ricerche eseguite dagli esperti di arte si può dire con una certa sicurezza che il dipinto dell'Annunciazione è stato eseguito nel periodo che va tra l'anno 1472 e l'anno 1475 dopo Cristo. Da questo possiamo dedurre e dire che Leonardo Da Vinci mentre lavorava su questo dipinto era molto giovane (1452-1519), aveva infatti poco più di vent'anni e che quindi si può immaginare che colui che in futuro sarebbe diventato uno dei più grandi geni in assoluto era ancora in una fase diciamo iniziale, una fase acerba della propria creatività e del talento pittorico. E chissà se questo gli appassionati di arte lo intravedono anche nel dipinto dell'Annunciazione. Il giovane apprendista Leonardo Da Vinci in quegli anni si trova a studiare l'arte della pittura presso una delle più famose botteghe toscane, quella del maestro conosciuto come il “Verrocchio”. Gli esperti pensano che L'Annunciazione sia stata una delle prime committenze fatte a Leonardo da qualche ricco signore del periodo che magari lo aveva visto dipingere e lo reputava molto bravo. Per quanto riguarda inoltre l'attribuzione di questo dipinto a Leonardo ci vengono in aiuto anche il ritrovamento di due disegni preparatori che riguardano proprio quest'opera e che sono stati realizzati dall'artista toscano.
l'Annunciazione è stata realizzata attraverso un sapiente e attento uso dei colori come era solito fare Leonardo Da Vinci che amava prepararli da se usando i materiali e i pigmenti migliori. Questi colori, sia quelli a tempera che quelli ad olio venivano poi stesi su di una superficie che era costituita quasi sempre da una tavola di buon legno come usavano quasi tutti gli artisti in quell'epoca e come si fece anche per l'opera di cui parliamo in questo articolo. Infatti non si usava ancora il supporto della moderna tela come facciamo oggi perché era ancora sconosciuto ai più. Leonardo Da Vinci per la sua Annunciazione usò una tavola in legno avente una forma abbastanza particolare, infatti se guardiamo l'immagine del dipinto notiamo le dimensioni di 217 centimetri circa di larghezza orizzontale e soltanto 98 centimetri circa di altezza verticale.
Come sicuramente molti di voi sapranno la tecnica con colori ad olio usata nella pittura artistica stava iniziando a diffondersi anche in Italia in quel periodo. Molti nostri artisti avevano potuto vedere e apprezzare alcune delle bellissime opere realizzate dai maestri fiamminghi che sono i padri di questa nuova tecnica come per esempio quelle di uno dei primi pionieri dei colori ad olio, Jan Van Eyck che nelle sue opere faceva vedere tutta la brillantezza e la meravigliosa espressività di questi colori.
Cosa si vede raffigurato nell'Annunciazione di Leonardo da Vinci.

Nel capolavoro di Leonardo dell'Annunciazione possiamo vedere raffigurata una celebre scena che troviamo descritta nella Sacra Bibbia e che dal titolo tutti noi conosciamo bene. La scena è quella in cui un bellissimo Angelo viene mandato da Dio apparendo in sogno a Maria, per annunciare alla dolce Vergine che presto diventerà la madre di un bambino a cui verrà dato il nome di Gesù, colui che è il figlio di Dio mandato sulla terra per salvare l'umanità. Questa particolare scena narrata dalla Bibbia è stata da sempre molto “sentita” a livello emozionale e molto apprezzata dai pittori e da chiunque fa arte. Soprattutto nel periodo del Rinascimento ogni pittore sia esso già celebre o meno celebre doveva avere tra le proprie opere almeno una che raffigurasse una Annunciazione da poter mostrare con orgoglio a chiunque. A dire degli esperti d'arte però nell'Annunciazione di Leonardo si può notare che l'artista si allontanò in modo del tutto consapevole da quella che era l'iconografia “solita”, cioè quella tradizionale del tema dell'Annunciazione che usavano tutti gli altri artisti. Infatti Leonardo ambienta la scena dell'apparizione dell'Angelo a Maria in un bel giardino, cioè all'esterno della casa anziché nella consueta camera da letto o in altro ambiente sempre al chiuso che serviva agli artisti per inserire alcuni elementi iconografici precisi come il letto, mentre l'Angelo poteva essere inserito nel dipinto in una posizione esterna come un orto o un piccolo giardino recintato con alte mura che stava a significare il ventre sicuro della Vergine. Nell'Annunciazione di Leonardo possiamo vedere l'Angelo nella parte sinistra del giardino mentre la Vergine Maria è raffigurata nella parte destra. Anche altri celebri pittori come per esempio il Beato Angelico nelle loro opere con questo tema hanno usato la stessa posizione dei due personaggi. L'Angelo di Leonardo attraverso i lineamenti del viso uniti alla posa genuflessa dopo aver planato dal cielo ci indica un grande rispetto verso la Donna che ha di fronte. Egli tiene nella mano sinistra un fiore, un giglio trifiorito che sta a simboleggiare la verginità della Madre di Gesù nei tre momenti, ossia prima durante e dopo il parto mentre con la mano destra benedice la Vergine che le sta di fronte. l'Angelo è vestito con una tunica bianca e con un mantello di colore rosso da dove sbucano due ali di uccello comune e non come quelli del pavone che molti altri artisti usavano a modello per gli angeli, con piume tutte variopinte e pieni di colori. La Vergine invece sembra nella posizione di essere stata colta nel momento in cui stava leggendo un libro che è appoggiato su un leggio posato su una sorta di altare riccamente ornato e posto davanti a Lei, mentre alle sue spalle si intravede l'entrata di una stanza con un letto. La bellissima Vergine Maria è vestita meravigliosamente da Leonardo con tutte le luci e le ombre giuste rese dalle pieghe di una veste di colore rosso e azzurro che sono i colori tradizionali che abbiamo imparato a riconoscere quando vediamo un dipinto della dolce Madre, la Vergine Maria. Il giardino e lo sfondo sono di una bellezza unica con vari tipi di fiori e piante che Leonardo ci descrive con maestria e perfezione grazie anche ai suoi numerosi studi di botanica che fece. Sullo sfondo vediamo un paesaggio tipico di Leonardo con le distanze che vengono descritte attraverso il cambiamento di colori e toni che passano dall'azzurrino al grigio chiaro sino a sfumare a l bianco. Questa tecnica per descrivere grandi spazi aperti che fu inventata dallo stesso Leonardo viene chiamata la prospettiva aerea.
Guardando con più attenzione il dipinto dell'Annunciazione notiamo che esistono alcuni errori di prospettiva che non si sa bene a dire degli esperti se siano stati valutati o meno dallo stesso Leonardo. Per esempio il braccio destro della Vergine risulta più lungo del braccio sinistro. E ancora le gambe sono corte rispetto all'altezza del busto e il cipresso si confonde con l'edificio quattrocentesco facendolo risultare più grande. Ciò è dovuto alla diversa collocazione delle gambe e delle spalle della Vergine rispetto al leggio. guardando solo la metà superiore Maria sembra lontana dallo spettatore, in angolo, guardando quella inferiore invece appare in primo piano.
Non è possibile confrontare quest'opera con l'altra versione dell'Annunciazione che si trova oggi al Museo del Louvre di Parigi e che viene attribuita da alcuni allo stesso Leonardo, in quanto in quest'ultima la Vergine è rappresentata con le braccia incrociate sul petto.
Una interessante teoria è stata avanzata da Antonio Natali, il direttore degli Uffizi. Secondo tale teoria che parte da un'idea di Carlo Pedretti, ovvero uno dei massimi esperti di Leonardo Da Vinci l'errore di prospettiva sarebbe in realtà voluto dall'artista. Infatti se andiamo a osservare l'Annunciazione da una posizione laterale a destra, la sproporzione del braccio risulta più attenuata per effetto della tecnica che viene chiamata dell'anamorfismo. Tale tecnica ottica già usata da altri maestri fiorentini come Donatello o Filippo Lippi si trova anche in studi all'interno dei taccuini di Leonardo ed è quindi possibile che l'artista abbia scelto di adottare questo adattamento prospettico in previsione della futura collocazione dell'opera, magari lungo una parete che doveva essere guardata prevalentemente in scorcio da destra.
Comunque sia è indubbio che l'Annunciazione di Leonardo Da Vinci sia un bellissimo esempio della pittura italiana e che come tale abbiamo il dovere di proteggere e di far conoscere alle future generazioni.

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