Arte nel Cinquecento e le date di alcuni
importanti fatti storici del secolo.
Il secolo Cinquecento è
considerato dagli storici un periodo molto importante per i grandi
cambiamenti che avvengono nella società e nel pensiero dell'uomo. Cambiamenti
sociali, politici e spesso anche drammatici in tutta Europa e in
Italia con tremende guerre e invasioni da parte di popoli stranieri
(gli spagnoli domineranno per circa un secolo e mezzo. Trattato di
Cateau-Cambrésis del 1559). La Chiesa cattolica dovrà reagire con
forza alla storica Riforma protestante Luterana che inizia verso il
1517 e, che si diffonde poi in tutta Europa centro-settentrionale. In
Italia tra il 1545-1563 con il Concilio di Trento la Chiesa
cattolica favorisce anche l'affermazione di nuovi ordini religiosi e
anche l'utilizzo di metodi di repressione e tortura per i suoi tanti
“nemici”. Inizierà così quel tremendo periodo ad opera del
Tribunale dell'Inquisizione, con orribili strumenti di tortura che
uccideranno migliaia di persone innocenti e che noi conosciamo bene
per i tanti libri e film visti.
L'Arte e le idee del
Cinquecento.
Il Cinquecento in
Italia non sarà ricordato però solo come un secolo drammatico e violento.
Nel campo artistico per esempio durante questo periodo si avrà un
forte impulso e un cambiamento radicale dell'arte grazie soprattutto
a grandissimi maestri come Leonardo da Vinci, Bramante, Michelangelo Buonarroti, Raffaello Sanzio, Giorgione, Tiziano e tanti altri
maestri che con il loro grande genio e le loro intuizioni hanno
saputo regalarci importanti e celebri capolavori capaci di farci
tremare dall'emozione e che oggi sono una parte preziosa e unica del
nostro patrimonio artistico e della nostra storia.
In questo secolo l'arte
e la pittura ( leggete l'articolo sui grandi maestri del cinquecento) viene divisa dagli storici in due periodi ben distinti che vengono
chiamati: il Secondo Rinascimento e il Tardo
Rinascimento o periodo del Manierismo. Durante il Secondo
Rinascimento che si sviluppa tra la fine del Quattrocento e il primo
ventennio del Cinquecento gli artisti cercano e migliorano le
soluzioni artistiche proposte nel Primo Rinascimento. Il linguaggio
artistico viene rinnovato e si prendono a modello le antiche opere
classiche greche e, superando il rigido e severo razionalismo che
trovavamo durante il Quattrocento. Ancora gli artisti del Secondo
Rinascimento, cercano di inserire nelle loro opere delle nuove idee e
alcuni principi come:
l'ordine e l'equilibrio
della composizione. Tutto deve essere perfettamente bilanciato e
distribuito nella composizione, attraverso l'armonia e la perfetta
integrazione degli elementi che vanno a costituire l'opera finale.
L'idealizzazione delle
forme che devono quindi essere prive di imperfezioni, perché
vanno oltre alla semplice imitazione della realtà.
Il Manierismo deriva come
termine dalla parola “maniera”, che viene utilizzata in origine
per indicare lo stile di un artista (alla maniera di tal dei tali per
esempio) e venne usato per molti secoli in senso spregiativo, quasi
come un insulto per definire un arte troppo ricercata e sofisticata.
Esso si diffonde e si sviluppa intorno al 1520 e dura sino al 1590,
soprattutto perché gli artisti registrano e riflettono sulla crisi e
la decadenza dei valori rinascimentali che si stava avendo intorno al
1520. Tra questi importanti valori, vi è la centralità dell'uomo
nell'universo, la ragione e il dominio che si ha sulla natura. Gli
artisti cosiddetti manieristi, dopo aver imparato le varie lezioni
tramandate da Michelangelo, Raffaello e altri grandi maestri,
vogliono superare le vecchie idee classicheggianti, di armonia e di
equilibrio nelle forme, annullando ogni rapporto credibile con la realtà
naturale che ci circonda. Si realizzano complesse opere con delle
composizioni articolate che spesso sono difficili anche a decifrare.
Inoltre si esaltano in modo estremo i sentimenti nelle opere, dove
spesso vediamo anche delle figure sproporzionate e raffigurate magari
in pose contorte e innaturali.
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