L'Allegoria
della calunnia come forse facilmente si può intuire dal suo
titolo è un bellissimo dipinto realizzato dal Botticelli verso la
fine del Quattrocento che insieme a tante altre opere e alcuni
splendidi capolavori fa parte di quell'elenco di lavori dell'arte che
sono tutti legati dal termine di
“Allegoria”.
Sotto vediamo una immagine completa dell'opera di Sandro Botticelli
intitolata Allegoria della calunnia di cui sotto diamo i dati e
facciamo una breve descrizione. Cliccateci sopra per ingrandirla.
Ma
che cosa è una Allegoria? Un
clic per l'articolo le Allegorie nell'arte.
Brevemente
con parole semplici possiamo dire che un opera con allegoria è un
ottimo “strumento” di comunicazione per determinati messaggi che
sin dal passato fu molto apprezzato e utilizzato dai vari
Mecenati o dai governanti dei territori che di solito commissionavano
le loro opere agli artisti. Attraverso l'arte e le opere con
allegorie gli artisti riuscivano a trasmettere e a far capire per
esempio alcuni concetti più difficili, astratti. Si poteva far
intuire meglio a chi guardava queste opere alcuni particolari valori
che magari erano di difficile comprensione in altro modo, o far
capire delle idee ben precise. Tra i grandi artisti del passato che
si sono cimentati a realizzare questo genere di opere con allegorie,
arrivando anche ad avere dei risultati davvero eccellenti vi è
sicuramente anche il celebre pittore italiano Sandro Botticelli.
Qualche
dato sul pittore Sandro Botticelli.
Il
Botticelli per quanto riguarda la storia dell'arte è considerato in
assoluto uno dei più grandi maestri della pittura. Possiamo dire che
il Botticelli come qualche suo illustre collega ha avuto la fortuna
di nascere e di poter trascorrere gran parte della sua vita e quindi
della sua carriera artistica in uno dei contesti più straordinari
all'epoca oltre che durante uno dei periodi più importanti di tutta
la storia dell'arte in Europa. Delle condizioni tali che hanno
sicuramente influenzato e contribuito ad aiutare molti artisti come
il Botticelli che sono riusciti a far emergere tutto il loro talento
artistico, le loro grandi innovazioni o magari un inconfondibile
stile pittorico che poi li ha resi celebri al mondo. Ho parlato di
condizioni “ideali” semplicemente perché Alessandro di
Mariano di Vanni Filipepi che è
il vero nome di Sandro Botticelli, come era nella tradizione di
allora di dare sempre dei nomignoli di riconoscimento alle persone è
nato nell'anno 1445
nella città di Firenze, città in cui visse e dipinse sino
all'anno della sua morte che arrivò nell'anno 1510 quando
l'artista dopo una eccellente carriera artistica aveva raggiunto i 65
anni di età. Parliamo della nostra Firenze, una città italiana
davvero unica e che soprattutto proprio durante gli anni del
Quattrocento divenne per tutti la città dell'arte per eccellenza.
Infatti gli anni in cui visse il Botticelli sono per la storia e per
la città di Firenze un periodo davvero ricco e straordinario. Sono i
meravigliosi anni d'oro dell'arte e di Firenze in cui parte e si
sviluppa il Rinascimento italiano
che arriva dopo quei momenti oscuri e di stasi per l'arte degli anni
del Medioevo. Nel Rinascimento tutte le forme di arte
rifioriscono, l'arte si rinnova attraverso delle nuove idee, di nuove
tecniche sviluppate da coloro che oggi sono gli artisti che sono
entrati nella storia e nella leggenda. Maestri come appunto il
Botticelli, o come il Brunelleschi, Giotto che furono seguiti poi da
gente del calibro di Raffaello, di Leonardo da Vinci o Michelangelo
Buonarroti tanto per citare i nomi più celebri.
I
Dati sull'opera l'Allegoria della calunnia realizzata da Sandro
Botticelli.
Tra le
splendide opere del Botticelli vi sono anche alcuni dipinti che
raffigurano delle Allegorie che gli esperti oggi riconoscono essere
degli assoluti capolavori della pittura italiana. Chi non ha mai
sentito parlare per esempio della celebre Allegoria della
Primavera, oppure della nascita
di Venere o ancora quella intitolata l'Allegoria della calunnia
che vediamo nell'immagine in alto e di cui diamo alcuni dati.
Analisi
dell'opera Allegoria della calunnia di Sandro Botticelli.
Innanzi
tutto per quanto riguarda la data della realizzazione di quest'opera
siamo verso la fine del secolo Quattrocento, intorno agli anni
1496-97. L'opera oggi la troviamo esposta in Italia presso La
Galleria degli Uffizi nella città di Firenze. E qui come a
volte faccio voglio sottolineare che stiamo parlando degli Uffizi,
ossia del motivo di grande vanto e di orgoglio per gli italiani visto
che col suo straordinario patrimonio artistico che ha è considerato
il più importante Museo del mondo. Il dipinto della calunnia è
stato realizzato dal Botticelli su un supporto che è una semplice
tavola di legno dalle dimensioni diciamo medie di circa 62 per 91
centimetri. La tecnica pittorica è ancora quella “tradizionale”,
la più utilizzata dagli artisti sino ad allora, cioè quella con i
colori a tempera. Come la storia ci insegna da lì a qualche anno
grazie anche al contributo portato dalle opere realizzate dai pittori
Fiamminghi quasi tutti gli artisti passeranno a impiegare la
tecnica dei colori a olio molto più brillanti e dai risultati nella
resa migliori mentre per il supporto pittorico si passerà sempre di
più alla tela.
Il re Mida part della calunnia del Botticelli |
Tra le
curiosità che girano attorno all'opera della calunnia vi è anche
quella che il Botticelli abbia dipinto l'opera infervorato
soprattutto dalle parole, dalle prediche di morte e di giudizio
divino fatte dal personaggio storico Girolamo Savonarola il quale
spesso attaccava duramente i costumi e la cultura della società di
quel periodo. Proprio in quegli anni infatti il Botticelli rivelò un
suo momento di crisi interiore che lo porterà poi ad avere un ultima
e diversa fase artistica. Il pittore infatti cambia e rinnega quasi
del tutto quel suo inconfondibile stile che lo aveva fatto conoscere
al mondo dell'arte. Egli va verso la realizzazione di figure molto
più plastiche che presentano una espressività più accentuata.
Utilizzerà anche un chiaroscuro più marcato nelle sue opere. Per
gli esperti d'arte l'Allegoria della Calunnia è l'opera che sta in
mezzo a questo importante passaggio verso la nuova fase del
Botticelli e quindi viene vista anche come un vero e proprio
spartiacque.
La
scena dipinta dal Botticelli è l’allegoria della calunnia ispirata
da un fatto vero di calunnia di cui fu vittima il famoso pittore
Apelle che poi ne fece una sua opera. Vediamo alcuni personaggi che
sono in una grande aula dalla magnifica architettura classica. Sullo
sfondo si vedono tre grandi e monumentali archi che lasciano
intravedere un paesaggio marino con un cielo sereno. Vediamo delle
statue collocate in varie nicchie dell'architettura che sembrano
quasi partecipare alla animata scena del gruppo dei personaggi
principali al centro.
Cerchiamo
di descrivere questo gruppo di persone guardandoli a partire da
destra verso sinistra. In questo gruppo di figure in fermento, dalle
linee vigorose e serpeggianti e da alcune pose tipiche dell’artista
Botticelli che anima questo antico dramma allusivo che nasce con
l’uomo verso l’ingiustizia vediamo il Re Mida che si riconosce
perché ha le orecchie d’asino, (vediamo nel particolare sopra). Il
re sta seduto su un grande trono e si fa consigliare da due
personaggi negativi, pessimi che gli bisbigliano frasi e parole alle
orecchie. Questi due personaggi rappresentano sia l’Ignoranza che
il Sospetto.
Botticelli Allegoria della calunnia particolare |
Davanti
al re vediamo il Livore (vediamo il particolare qui sopra), cioè il rancore che l'artista rappresenta
vestito di nero come uno straccione col cappuccio mentre ha una mano
alzata a simbolo di grande solennità e che indica il re. Questo
strano personaggio tiene ben stretto per un braccio un personaggio
femminile, la Calunnia rappresentata da una bella e vanitosa donna
che si fa acconciare i suoi bei capelli da altre due donne che
raffigurano Insidia e Invidia. La Calunnia tiene in una mano un
torcia che però non fa luce a simbolo di una falsa conoscenza e tira
per i capelli con l’altra mano l’Innocente, cioè lo sfortunato
calunniato raffigurato quasi nudo mentre tiene le mani unite come in
supplica. Quest'ultimo viene portato quasi a forza davanti al re
Mida. Sulla sinistra del dipinto vediamo ancora altri due personaggi
che rappresentano uno il Rimorso, raffigurato come una vecchia
incappucciata che quasi stordita dai fatti guarda la Nuda Verità che
alza gli occhi e che indica come unica e vera giustizia quella
Divina, del cielo.
Sembra
che il Botticelli in questa sua opera abbia voluto comunicare una
sorta di denuncia verso tutti i valori sbagliati, tutti i limiti che
ha da sempre l’uomo. Questa allegoria possiamo vederla come un
Tribunale che accusa tutti gli uomini e il mondo antico, pieno di
ingiustizie e senza dei veri valori fondamentali. Le ingiustizie
degli uomini sono sempre state frequenti sia in passato che ai giorni
nostri e queste esistono anche e purtroppo grazie alla calunnia che è
uno dei suoi più potenti strumenti. È un bellissimo dipinto che va
bene per tutte le epoche compresa anche quella nostra moderna in cui
stiamo vivendo davvero un momento di grande crisi economica, sociale
e soprattutto dell'uomo stesso.
Notizie
e curiosità sulla calunnia e i suoi effetti.
In una
famosissima opera lirica che è stata scritta dal celebre Maestro
italiano Gioacchino Rossini intitolata Il barbiere di Siviglia vi è
una simpatica e molto realistica descrizione della calunnia le cui
parole suonano super giù così:
La
calunnia è un venticello. Un auretta assai gentile, che insensibile
sottile, leggermente dolcemente, incomincia a sussurrar.
Piano
piano, terra terra, sotto voce sibillando, va scorrendo, va ronzando,
nelle orecchie della gente. S’introduce destamente, e le teste ed i
cervelli, fa stordir e fa gonfiar.
Dalla
bocca fuori uscendo, lo schiamazzo va crescendo, prende forza a poco
a poco, scorre già di loco in loco, sembra il tuono, la tempesta,
che nel sen della foresta, va fischiando, brontolando, e ti fa
d’orror gelar.
Alla
fin trabocca, e scoppia, si propaga si raddoppia, e produce un
esplosion, come un colpo di cannone, un tremuoto, un temporale, un
tumulto generale, che fa l’aria rimbombar.
E il
meschino calunniato, avvilito, calpestato, sotto il pubblico
flagello, per gran sorte va a crepar.
A
presto.
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