Oggi
parliamo del Martirio di San Matteo, uno straordinario
capolavoro per il mondo dell'arte e della pittura che il celebre
artista italiano Michelangelo Merisi, meglio conosciuto come il
Caravaggio realizzò sul finire del secolo Cinquecento e i
primi anni del Seicento per la
Cappella Contarelli nella città di Roma. Sotto vediamo
il dipinto completo del Caravaggio in una immagine che purtroppo non
può rendere il giusto merito quanto l'originale.
Il Martirio di San
Matteo dipinto del Caravaggio tra descrizione e un po' di storia.
Come voleva la tradizione
in quel tempo accadeva spesso che molti artisti, specie i più
quotati viaggiassero per le polverose strade d'Italia per arrivare
nelle più importanti città e soggiornarvi con lo scopo principale
di farsi pubblicità e far vedere il proprio talento artistico ai
ricchi mercanti, ai nobili o alle potenti Corti che le governavano.
Così anche il pittore Caravaggio sul finire del secolo Cinquecento
si trovava a trascorrere un soggiorno presso la bellissima città di
Roma. E proprio durante questo soggiorno che gli fu commissionato dai
proprietari della Cappella Contarelli un lavoro artistico che
consisteva in un ciclo su San Matteo e che l'artista realizzò
intorno agli anni tra il 1598 e il 1602. Questo importante contratto
che da alcuni studi e ricerche fatte da esperti dell'arte sembra sia
stato anche il primo vero lavoro pubblico avuto dal Caravaggio,
arrivò anche grazie al potere e all'interessamento del Cardinale Del
Monte, un potente uomo di Chiesa che oltre a essere un buon amico del
pittore nutriva anche una forte passione per l'arte e una grande
stima per la straordinaria e nuova tecnica di pittura di questo
artista. Il lavoro per la Cappella consisteva nel realizzare un ciclo
pittorico formato da tre tele dipinte ognuna raffigurante
tre diversi momenti della vita di San Matteo
che è il Santo a cui veniva dedicata la Cappella Contarelli e
dove a fine lavoro dovevano poi essere collocati i dipinti del
Caravaggio. Queste tre straordinarie opere che oggi vengono
considerati degli assoluti capolavori per la storia della pittura
sono (in ordine di realizzazione da parte del pittore): La
vocazione di San Matteo, Il martirio di San Matteo e San
Matteo e l'Angelo, quest'ultima finita intorno all'anno 1602.
(per leggere sulla Cappella Contarelli e le altre due opere di
questo ciclo andate su capolavori dell'arte).
L'opera del Martirio di
San Matteo si trova collocato sulla parete di destra guardando
l'altare nella Cappella Contarelli. Questo dipinto così come anche
la prima opera del ciclo ha delle dimensioni abbastanza generose,
infatti la superficie della tela sulla quale è stata realizzata
misura ben 323 di larghezza per 343 centimetri di altezza. La tecnica
artistica usata dal Caravaggio è quella che usa i colori a olio che
di solito preparava personalmente con grande attenzione e dopo aver
fatto delle diverse prove e bozzetti come era tradizione nell'arte
dei grandi pittori.
Da
come possiamo intuire facilmente dal titolo con cui conosciamo
quest’opera vediamo che si tratta di una scena molto crudele e
drammatica che è stata tratta dagli antichi Testi Sacri come per
esempio la Sacra Bibbia.
La scena dipinta dal Caravaggio ci descrive
in modo perfetto e molto vicino alla realtà il tragico e drammatico
momento in cui San Matteo viene torturato e ucciso dai suoi
sanguinari aguzzini. Questo momento viene rappresentato in un luogo
chiuso che sembra essere l’interno di una Chiesa. Questo viene
detto perché si intravede nel dipinto alle spalle dei personaggi
principali alcuni elementi particolari che dai colori e dalle forme
che hanno sembrano essere proprio una fonte battesimale e un altare
che ha al centro una grande croce dipinta. Quindi il Caravaggio ha
collegato la sua scena dipinta proprio al racconto che troviamo nei
vari Testi Sacri dove si legge che il martirio di San Matteo avvenne
subito dopo che il Santo aveva finito di celebrare una Santa Messa
alla presenza di numerosi fedeli. Nel Martirio di San Matteo
l'artista rappresenta questo Santo in modo straordinario, mentre si
vede già disteso a terra in una posizione in cui ormai si è arreso
alla spada che metterà fine al suo triste destino, mentre intorno vi
è un groviglio di corpi di personaggi raffigurati in pose di azione
e movimento. L'artista quasi ci vuole fare intuire gli orrori e i
momenti che hanno preceduto questo lungo martirio, dopo essere stato
colpito molto duramente nelle sue carni dai colpi inferti da colui
che purtroppo diventerà tristemente famoso come il carnefice di San
Matteo. Quest’aguzzino viene dipinto esattamente al centro della
scena insieme proprio alla figura del Santo, sottolineando in questo
modo che questi sono i due personaggi più importanti dell’opera.
Come fosse la rappresentazione di una simbolica battaglia tra il bene
e il male e in questo caso però è il bene a soccombere. Notiamo
inoltre guardando ancora questo capolavoro come l’artista ha voluto
rappresentare la figura del carnefice, quasi nudo e vestito soltanto
da un misero telo bianco che gli avvolge solo le parti intime. Con la
sua mano sinistra tiene bloccata la mano e il braccio destro di San
Matteo che sta per soccombere mentre con la mano destra impugna la
spada con la quale infliggerà al Santo l’ultimo colpo mortale. San
Matteo disteso a terra ha una posizione a braccia aperte, sembra
simboleggiare il dramma di Cristo, della Croce e del martirio. La
forza espressiva di una particolare luce che ha reso celebre il
Caravaggio investe in pieno illuminando il corpo del carnefice e un
po' meno quello del Santo. Gli esperti hanno scritto che questo
significa che il Santo è già nella Grazia di Dio per tutte le sue
opere che ha realizzato durante la sua vita. Quella luce “Divina”
che investe la figura del carnefice, un protagonista suo malgrado e
per questo un grande peccatore simboleggia invece la Grazia di Dio,
il perdono verso il male e tutti coloro che hanno peccato. In alto a
destra nel dipinto vediamo poi un bellissimo Angelo che è dipinto a
bordo di una nuvola mentre porge una palma a San Matteo a simbolo del
martirio. Il Santo che ormai è a terra con un ultimo estremo
tentativo della mano cerca di prenderla, accettando il proprio
destino. Attorno alla scena principale del martirio di San Matteo che
si sviluppa in modo concentrico sulla figura del carnefice vediamo
poi altri personaggi che rappresentano i testimoni al triste fatto.
Alcuni sono dei semplici fedeli che avevano partecipato alla Santa
Messa. Vediamo un bambino che così come fanno altri presenti scappa
via dopo aver assistito terrorizzato alla cruente scena.
Nel
dipinto vediamo anche l'autoritratto dello stesso Caravaggio che ha
voluto dare la sua faccia a uno dei personaggi che sono i testimoni
della scena. Sopra lo vediamo in una immagine nel particolare col
cerchietto mentre possiamo ammirare anche i chiari scuri e la luce
sul carnefice. Quello per l’artista di mettere la propria faccia in
alcuni dipinti era quasi una sorta di abitudine come spesso usavano
fare anche altri grandi pittori del passato. Come quasi per dare più
forza all’opera stessa oppure come hanno teorizzato in tanti per
mandare un messaggio segreto a qualcuno o come fosse una sorta di
firma per una sua opera d’arte. Nel caso del Martirio di San Matteo
il ritratto del Caravaggio è quello che si intravede sullo sfondo
nel personaggio che sta a sinistra. In quest’opera abbiamo quindi
detto che il pittore ha voluto rappresentare una scena vicina alla
realtà, una scena molto violenta a cui purtroppo in quell'epoca si
poteva assistere veramente nelle stradine più brutte delle città
più importanti d’Italia.
Da
alcune recenti radiografie e dagli studi fatti da esperti dell'arte
su questo dipinto del Caravaggio si è scoperto anche che l'artista
compose delle diverse versioni. Nella prima vi è una composizione
più classica e con il fondo chiuso da un grande Tempio antico. Qui
si notava un soldato che irrompeva nella scena coprendo quasi San
Matteo. Nella seconda versione della composizione invece i personaggi
acquistano un maggiore vigore. La terza versione invece fa vedere una
scena in uno spazio profondo con al centro il tema principale, il
martirio del Santo che è riverso a terrà e circondato da una
cerchia di astanti e testimoni.
bellissima
come sempre l'arte di questo genio della pittura voi che ne dite?
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