martedì 13 maggio 2014

La pittura a olio in arte: storia di una tecnica artistica molto amata dagli artisti


Arte e pittura a olio: le origini, gli artisti e le curiosità.
Qualunque appassionato dell'arte che sia esperto o meno sarà pronto ad affermare che una parte della bellezza dei capolavori realizzati attraverso la forma d'arte regina, ossia la pittura che ammiriamo nei grandi Musei del mondo deriva oltre che dal grande talento dell'artista anche dalla tecnica utilizzata per creare queste opere. Come sappiamo per ogni pittore è fondamentale individuare e utilizzare la tecnica giusta per realizzare e rendere al meglio il messaggio della propria opera. E ecco che arriviamo a una delle tecniche pittoriche tra le più amate di sempre dagli artisti, quella che utilizza i colori a olio che grazie ad alcune caratteristiche come per esempio la brillantezza riescono a dare ad ogni opera una bellissima resa finale.



Di questa illustre tecnica artistica che chiameremo semplicemente pittura a olio da parte degli esperti non vi è una certezza assoluta sull'esatta data di nascita. Sembra che esistono alcune testimonianze che provengono da un periodo a noi davvero molto lontano. Infatti ne parlavano già famosi personaggi della storia antica come Galeno, Vitruvio e Plinio il Vecchio. Se poi per esempio andiamo a leggere uno di quei bellissimi e preziosi libri antichi scritti con grande pazienza intorno al XII secolo da un certo monaco che si chiamava Teofilo, un libro che era una sorta di ricettario tecnico intitolato “Diversarum Artium Schedula” troviamo riportata tra le varie tecniche anche quella di usare alcune polveri di colore che poi dovevano essere miscelati con degli oli.
Comunque quello che gli esperti di arte indicano con una certa sicurezza è che dell'arte fatta con la pittura a olio si iniziò a parlarne con più frequenza e a conoscerla meglio intorno ai primi decenni del secolo Quattrocento. Questo è il secolo in cui effettivamente la tecnica della pittura a olio venne perfezionata e portata a livelli altissimi grazie all'impegno e al talento di alcuni bravi maestri che divennero celebri come i pittori fiamminghi, dal nome dei freddi territori delle Fiandre in cui abitavano nel Nord Europa. In seguito a partire dalla seconda metà del Quattrocento le meravigliose opere realizzate dai pittori fiamminghi con la nuova tecnica della pittura a olio iniziarono a essere ammirate e soprattutto imitate nella tecnica anche dagli artisti nel resto dell'Europa. Era ormai nata la pittura a olio come la conosciamo noi.



Degli artisti fiamminghi trai i pionieri che si dedicarono totalmente e quindi svilupparono al meglio la pittura a olio dobbiamo citare sicuramente il celebre maestro pittore Jan Van Eyck (1390-1441), il quale grazie ai vari esperimenti e agli studi fatti per realizzare le sue nuove opere con questo tipo di colori divenne per tanti nuovi artisti che si avvicinavano al mondo dell'arte un modello da seguire e da imitare, un artista capace di portare la pittura nel Quattrocento a un livello altissimo mai raggiunto prima nel passato soprattutto per la ricchezza dei dettagli, dei colori e del realismo delle opere. Sopra vediamo uno dei più celebri dipinti del maestro fiammingo Van Eyck realizzato con i colori olio su tavola intitolato Ritratto dei coniugi Arnolfini del 1434 circa. Anche noi oggi guardando i dettagli di questa bellissima opera di Van Eyck possiamo intuire come molte delle opere fiamminghe oggi sono considerate dei capolavori assoluti dell'arte per il realismo e la precisione di tutti i particolari.
I pittori usarono e perfezionarono sempre di più la pittura a olio portandola a un punto tale di espressione e di realismo nei dettagli che fece scuola per molto tempo. Una delle caratteristiche positive dei colori a olio è quella di essere molto brillanti nella resa finale delle opere. In più essi ci danno un effetto tecnico ed espressivo che non ha eguali nemmeno con la tecnica dei colori a tempera fino a quel momento utilizzata dai grandi pittori dell’epoca. E proprio per queste sue qualità che la pittura a olio si diffonde dapprima in tutta Europa e poi gradualmente nel resto del mondo, sostituendo la suddetta tecnica della pittura a tempera. In Italia tra i primi artisti a essere influenzati positivamente dalla pittura a olio e quindi a utilizzarla nelle loro opere per farla conoscere troviamo Piero della Francesca, Giovanni Bellini ma soprattutto Antonello da Messina. Sotto vediamo la bellezza della tecnica in un celebre ritratto di uomo di Antonello da Messina.




Antonello da Messina amava usare il metodo tradizionale, cioè quello di mescolare personalmente i pigmenti di colore tra di loro che diluiva poi con dell'olio di lino, essenza di trementina e acquaragia. Alcuni secoli dopo durante gli anni dell'Ottocento alcuni pittori che vennero definiti gli Impressionisti approfondiranno ancora di più le possibilità espressive della tecnica con i colori a olio attraverso una pittura molto diretta, cioè i colori venivano semplicemente stesi puri sulla superficie da dipingere senza mescolarli sulla tavolozza o diluirli con altre sostanze. I colori a olio possono essere usati su superfici diverse come quelle di carta, cartone, legno, masonite, tela o di altro materiale. Per la maggior parte degli artisti di oggi la miglior superficie per la pittura a olio è senza dubbio la tela che viene tirata e montata su un apposito telaio di legno come ormai possiamo vedere e comprare in tutti i negozi specializzati per l'arte. In passato come oggi i colori a olio sono formati da polveri di pigmenti colorati mescolati a olio di lino ma può essere anche olio di papavero o di noce. Si mescola fino a ottenere un impasto morbidissimo e molto malleabile che oggi viene inserito negli appositi contenitori come i tubetti, i vasetti o delle grandi latte.



Per poter iniziare a dipingere con i colori a olio ci serviranno dei pennelli in setola di varie grandezze. Qualcuno in pelo di martora a punta fine per i vari dettagli e i punti più difficili, poi magari una spatola adatta per pittura che ci potrà servire per stendere il colore per gli sfondi in una quantità maggiore o per particolari effetti.


I colori a olio possono essere mescolati tra di loro per arrivare ai vari toni desiderati. Il bianco di solito è il colore più utilizzato, tutti possono essere stesi puri o diluiti con olio di lino, essenza di trementina o acquaragia per citare quelli più usati. La tecnica della pittura a olio ci permette di creare delle sovrapposizioni continue, ossia colore su colore asciutto molto omogenee e perfettamente lisce ma se lo desideriamo possiamo ottenere degli effetti di colore materico o addirittura anche in rilievo. Sopra vediamo una immagine che ritrae un particolare della tecnica coi colori a olio eseguita attraverso una pittura molto materica come amava fare il celebre artista olandese Vincent Van Gogh. L'opera è intitolata Campo di grano con volo di corvi del 1890 circa. In alto nella pagina dedicata alle tecniche e alle opere d'arte trovate la descrizione di questa.
Uno dei pochi difetti che ha questa tecnica, se così si può chiamare è quello della asciugatura molto lenta dei colori. Per essere perfettamente asciutto un colore a olio devono passare alcuni giorni anche se ormai esistono dei prodotti nei negozi che velocizzano il procedimento dell'asciugatura. In più si deve mettere molta attenzione nel calcolare i vari diluenti e nel mescolare i colori per i vari toni in modo da arrivare al risultato voluto. Di solito si consiglia di utilizzare dei toni un po’ più scuri di quelli che si hanno in mente per realizzare un quadro perché i colori a olio tendono a diventare più chiari man mano che si vanno ad asciugare. Si consiglia anche di avere sempre uno straccio a portata di mano per poter strizzare i pennelli, i quali dovranno essere lavati subito con acqua e sapone quando si è terminato il lavoro pena il cattivo utilizzo nei lavori futuri. Invece la tavolozza potrà essere pulita anche dopo uno o due giorni proprio per la lentezza del colore ad asciugarsi. Cercate di iniziare sempre a stendere le campiture iniziali, cioè la stesura di fondi e toni di colori preparatori con poca corposità, per poi passare man mano al resto, fino ai dettagli e alle rifiniture. Insomma appassionati lettori il consiglio nel cominciare è proprio quello di non darvi consigli in quanto la miglior scuola è quella della pratica. Iniziate a pasticciare sulla vostra bella tela in modo da rendervi conto voi stessi come vengono stesi i colori quando passate il pennello, e ancora cercate di notare le varie differenze di tono, le sensazioni che vi danno le varie sfumature, i vari contrasti tra i colori oppure stendete del colore puro e cercate di renderlo in rilievo. Divertitevi nel farlo perché in fondo la pittura a olio come anche le altre Arti deve restare per noi comuni dilettanti un puro e semplice divertimento, una valvola di sfogo dove poter sfogare tutte le nostre sensazioni vissute in questo caotico mondo che a parer mio non sa proprio dove stia andando. E chissà magari un giorno qualcuno di noi verrà descritto come il più grande pittore della storia.
Io lo auguro a tutti voi.


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