Arte e pittura a olio: le origini, gli artisti e le curiosità.
Qualunque
appassionato dell'arte che sia esperto o meno sarà pronto ad
affermare che una parte della bellezza dei capolavori realizzati
attraverso la forma d'arte regina, ossia la pittura che ammiriamo nei
grandi Musei del mondo deriva oltre che dal grande talento
dell'artista anche dalla tecnica utilizzata per creare queste opere.
Come sappiamo per ogni pittore è fondamentale individuare e
utilizzare la tecnica giusta per realizzare e rendere al meglio il
messaggio della propria opera. E ecco che arriviamo a una delle
tecniche pittoriche tra le più amate di sempre dagli artisti, quella
che utilizza i colori a olio che grazie ad alcune
caratteristiche come per esempio la brillantezza riescono a dare
ad ogni opera una bellissima resa finale.
Di
questa illustre tecnica artistica che chiameremo semplicemente
pittura a olio da parte degli esperti non vi è una certezza assoluta
sull'esatta data di nascita. Sembra che esistono alcune testimonianze
che provengono da un periodo a noi davvero molto lontano. Infatti ne
parlavano già famosi personaggi della storia antica come
Galeno, Vitruvio e Plinio il Vecchio. Se poi per esempio andiamo a
leggere uno di quei bellissimi e preziosi libri antichi scritti con
grande pazienza intorno al XII secolo da un certo monaco che
si chiamava Teofilo, un libro che era una sorta di ricettario tecnico
intitolato “Diversarum Artium Schedula” troviamo riportata tra le
varie tecniche anche quella di usare alcune polveri di colore che poi
dovevano essere miscelati con degli oli.
Comunque
quello che gli esperti di arte indicano con una certa sicurezza è
che dell'arte fatta con la pittura a olio si iniziò a parlarne con
più frequenza e a conoscerla meglio intorno ai primi decenni del
secolo Quattrocento. Questo è il secolo in cui effettivamente
la tecnica della pittura a olio venne perfezionata e portata a
livelli altissimi grazie all'impegno e al talento di alcuni bravi
maestri che divennero celebri come i pittori fiamminghi, dal
nome dei freddi territori delle Fiandre in cui abitavano nel Nord
Europa. In seguito a partire dalla seconda metà del Quattrocento le
meravigliose opere realizzate dai pittori fiamminghi con la nuova
tecnica della pittura a olio iniziarono a essere ammirate e
soprattutto imitate nella tecnica anche dagli artisti nel resto
dell'Europa. Era ormai nata la pittura a olio come la conosciamo noi.
Degli
artisti fiamminghi trai i pionieri che si dedicarono totalmente e
quindi svilupparono al meglio la pittura a olio dobbiamo citare
sicuramente il celebre maestro pittore Jan Van Eyck
(1390-1441), il quale grazie ai vari esperimenti e agli studi fatti
per realizzare le sue nuove opere con questo tipo di colori divenne
per tanti nuovi artisti che si avvicinavano al mondo dell'arte un
modello da seguire e da imitare, un artista capace di portare la
pittura nel Quattrocento a un livello altissimo mai raggiunto prima
nel passato soprattutto per la ricchezza dei dettagli, dei colori e
del realismo delle opere. Sopra vediamo uno dei più celebri dipinti
del maestro fiammingo Van Eyck realizzato con i colori olio su
tavola intitolato Ritratto dei coniugi Arnolfini del 1434
circa. Anche noi oggi guardando i dettagli di questa bellissima opera di
Van Eyck possiamo intuire come molte delle opere fiamminghe oggi sono
considerate dei capolavori assoluti dell'arte per il realismo e la precisione di tutti i particolari.
I
pittori usarono e perfezionarono sempre di più la pittura a olio
portandola a un punto tale di espressione e di realismo nei dettagli
che fece scuola per molto tempo. Una delle caratteristiche positive
dei colori a olio è quella di essere molto brillanti nella resa
finale delle opere. In più essi ci danno un effetto tecnico ed
espressivo che non ha eguali nemmeno con la tecnica dei colori a
tempera fino a quel momento utilizzata dai grandi pittori dell’epoca.
E proprio per queste sue qualità che la pittura a olio si diffonde
dapprima in tutta Europa e poi gradualmente nel resto del mondo,
sostituendo la suddetta tecnica della pittura a tempera. In Italia
tra i primi artisti a essere influenzati positivamente dalla
pittura a olio e quindi a utilizzarla nelle loro opere per farla
conoscere troviamo Piero della Francesca, Giovanni Bellini ma
soprattutto Antonello da Messina. Sotto vediamo la bellezza della tecnica in un celebre ritratto di uomo di Antonello da Messina.
Antonello da Messina amava usare il metodo tradizionale, cioè quello di mescolare personalmente i pigmenti di colore tra di loro che diluiva poi con dell'olio di lino, essenza di trementina e acquaragia. Alcuni secoli dopo durante gli anni dell'Ottocento alcuni pittori che vennero definiti gli Impressionisti approfondiranno ancora di più le possibilità espressive della tecnica con i colori a olio attraverso una pittura molto diretta, cioè i colori venivano semplicemente stesi puri sulla superficie da dipingere senza mescolarli sulla tavolozza o diluirli con altre sostanze. I colori a olio possono essere usati su superfici diverse come quelle di carta, cartone, legno, masonite, tela o di altro materiale. Per la maggior parte degli artisti di oggi la miglior superficie per la pittura a olio è senza dubbio la tela che viene tirata e montata su un apposito telaio di legno come ormai possiamo vedere e comprare in tutti i negozi specializzati per l'arte. In passato come oggi i colori a olio sono formati da polveri di pigmenti colorati mescolati a olio di lino ma può essere anche olio di papavero o di noce. Si mescola fino a ottenere un impasto morbidissimo e molto malleabile che oggi viene inserito negli appositi contenitori come i tubetti, i vasetti o delle grandi latte.
Antonello da Messina amava usare il metodo tradizionale, cioè quello di mescolare personalmente i pigmenti di colore tra di loro che diluiva poi con dell'olio di lino, essenza di trementina e acquaragia. Alcuni secoli dopo durante gli anni dell'Ottocento alcuni pittori che vennero definiti gli Impressionisti approfondiranno ancora di più le possibilità espressive della tecnica con i colori a olio attraverso una pittura molto diretta, cioè i colori venivano semplicemente stesi puri sulla superficie da dipingere senza mescolarli sulla tavolozza o diluirli con altre sostanze. I colori a olio possono essere usati su superfici diverse come quelle di carta, cartone, legno, masonite, tela o di altro materiale. Per la maggior parte degli artisti di oggi la miglior superficie per la pittura a olio è senza dubbio la tela che viene tirata e montata su un apposito telaio di legno come ormai possiamo vedere e comprare in tutti i negozi specializzati per l'arte. In passato come oggi i colori a olio sono formati da polveri di pigmenti colorati mescolati a olio di lino ma può essere anche olio di papavero o di noce. Si mescola fino a ottenere un impasto morbidissimo e molto malleabile che oggi viene inserito negli appositi contenitori come i tubetti, i vasetti o delle grandi latte.
Per
poter iniziare a dipingere con i colori a olio ci serviranno dei
pennelli in setola di varie grandezze. Qualcuno in pelo di martora a
punta fine per i vari dettagli e i punti più difficili, poi magari
una spatola adatta per pittura che ci potrà servire per stendere il
colore per gli sfondi in una quantità maggiore o per particolari
effetti.
I colori a olio possono essere mescolati tra di loro per
arrivare ai vari toni desiderati. Il bianco di solito è il colore
più utilizzato, tutti possono essere stesi puri o diluiti con olio
di lino, essenza di trementina o acquaragia per citare quelli più
usati. La tecnica della pittura a olio ci permette di creare delle
sovrapposizioni continue, ossia colore su colore asciutto molto
omogenee e perfettamente lisce ma se lo desideriamo possiamo
ottenere degli effetti di colore materico o addirittura anche in
rilievo. Sopra vediamo una immagine che ritrae un particolare della tecnica coi colori a olio eseguita attraverso una
pittura molto materica come amava fare il celebre artista olandese Vincent Van Gogh. L'opera è
intitolata Campo di grano con volo di corvi del 1890 circa. In alto nella pagina dedicata alle tecniche e alle opere d'arte trovate la descrizione di questa.
Uno
dei pochi difetti che ha questa tecnica, se così si può chiamare è
quello della asciugatura molto lenta dei colori. Per essere
perfettamente asciutto un colore a olio devono passare alcuni giorni
anche se ormai esistono dei prodotti nei negozi che velocizzano il
procedimento dell'asciugatura. In più si deve mettere molta
attenzione nel calcolare i vari diluenti e nel mescolare i colori per
i vari toni in modo da arrivare al risultato voluto. Di solito si
consiglia di utilizzare dei toni un po’ più scuri di quelli che si
hanno in mente per realizzare un quadro perché i colori a olio
tendono a diventare più chiari man mano che si vanno ad asciugare.
Si consiglia anche di avere sempre uno straccio a portata di mano per
poter strizzare i pennelli, i quali dovranno essere lavati subito con
acqua e sapone quando si è terminato il lavoro pena il cattivo
utilizzo nei lavori futuri. Invece la tavolozza potrà essere pulita
anche dopo uno o due giorni proprio per la lentezza del colore ad
asciugarsi. Cercate di iniziare sempre a stendere le campiture
iniziali, cioè la stesura di fondi e toni di colori preparatori con
poca corposità, per poi passare man mano al resto, fino ai dettagli
e alle rifiniture. Insomma appassionati lettori il consiglio nel
cominciare è proprio quello di non darvi consigli in quanto la
miglior scuola è quella della pratica. Iniziate a pasticciare sulla
vostra bella tela in modo da rendervi conto voi stessi come vengono
stesi i colori quando passate il pennello, e ancora cercate di notare
le varie differenze di tono, le sensazioni che vi danno le varie
sfumature, i vari contrasti tra i colori oppure stendete del colore
puro e cercate di renderlo in rilievo. Divertitevi nel farlo perché
in fondo la pittura a olio come anche le altre Arti deve restare per
noi comuni dilettanti un puro e semplice divertimento, una valvola di
sfogo dove poter sfogare tutte le nostre sensazioni vissute in questo
caotico mondo che a parer mio non sa proprio dove stia andando. E
chissà magari un giorno qualcuno di noi verrà descritto come il più
grande pittore della storia.
Io lo
auguro a tutti voi.
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