La
natura morta per l'arte.
Quando
sentiamo nominare il termine
“natura morta” riferito all'arte e alla pittura artistica
a molti di noi ci viene quasi subito pensare ad alcuni importanti
dipinti che hanno fatto scuola in passato e che oggi vengono
considerate dagli esperti dei capolavori assoluti dell'arte. Tra
queste celebri opere che hanno come soggetto delle nature morte come
non ricordare per esempio la bellissima canestra di frutta del
Caravaggio realizzata dall'artista italiano intorno all'anno 1599
e che vediamo qui sotto.
La
natura morta per le sue caratteristiche è anche uno dei soggetti
preferiti e più usati per quanto riguarda gli artisti alle prime
armi ma anche per gli studenti delle varie Accademie o delle Scuole
artistiche private. Non vi è un artista alle prime armi che almeno una volta non
abbia dovuto fare i conti con la realizzazione di una
sua natura morta e da li capire se valeva la pena continuare o meno su questa strada artistica.
Da testimonianze sappiamo che la natura morta nell'arte è qualcosa
che l'uomo ha pensato sin dall'antichità, infatti anche se sono
molto rare questo soggetto è stato ritrovato già in lavori
artistici molto antichi con qualche ottimo esempio in disegni o altre
opere. Ma il vero periodo in cui gli esperti di arte indicano che la
natura morta ha avuto un vero e proprio boom, diventando addirittura
anche un genere a sé stante per molti artisti è stato durante il
periodo storico che viene indicato col nome di tardo Rinascimento,
cioè in quel particolare periodo per il mondo dell'arte in cui tutto
si rinnovava, tutto rinasceva e si creava grazie soprattutto al
lavoro e all'opera di alcuni grandi uomini e di grandi artisti.
In
Italia gli esperti attribuiscono l’inizio di questo genere usato
nelle opere d'arte proprio al grande pittore Michelangelo Merisi
detto il Caravaggio del quale possiamo ammirare lo splendido Canestro
di frutta esposto presso l’Ambrosiana di Milano che vediamo sopra.
Una
delle caratteristiche principale delle opere con natura morta o come
la chiamano in modo più giusto gli inglesi “Still life”,
cioè vita silente è quella di far diventare protagonisti nelle tele
o su altri supporti delle cose che sono inanimate come possono essere
la frutta, la cacciagione, le bottiglie, i piatti, vari strumenti, i
vasi e tanti altri oggetti. La bravura dell’artista sta proprio nel
dare attraverso una attenta composizione di questi oggetti e una
atmosfera particolare realizzata attraverso le ombre e le luci un
soffio di vita ideale, rendendoli eterni.
Morandi natura morta del 1929 |
Uno dei grandi maestri italiani che ha studiato, sperimentato e
cercato di migliorare questo genere delle nature morte, dedicando
gran parte della sua carriera artistica è stato senza dubbio
l'artista italiano Giorgio Morandi (1890-1964). Celebri sono
le sue opere su questo tema. All'artista Morandi bastava dare uno
sguardo a dei vecchi lumi, dei barattoli fatti di ruggine, dei
peperoni o delle bottiglie per vedere in loro una scintilla di vita,
una qualche emozione oltre la semplice polvere e tutto questo poteva
essere fermato nel tempo su di una semplice tela.
Subito Morandi si armava di colori e con tanto amore e passione creava uno straordinario quadro di natura morta. È giusto aggiungere per chi si vuole cimentare nell'arte che Giorgio Morandi è arrivato a essere un maestro dell'arte e un grande conoscitore delle nature morte solo dopo aver studiato il tema a fondo e rielaborando sempre con uno studio ben accurato. Questo soltanto per far capire che il talento da solo a volte può non bastare nel mondo dell'arte. Sopra e qui sotto vediamo due bellissime opere di nature morte realizzate in un diverso periodo artistico dal maestro Giorgio Morandi.
Subito Morandi si armava di colori e con tanto amore e passione creava uno straordinario quadro di natura morta. È giusto aggiungere per chi si vuole cimentare nell'arte che Giorgio Morandi è arrivato a essere un maestro dell'arte e un grande conoscitore delle nature morte solo dopo aver studiato il tema a fondo e rielaborando sempre con uno studio ben accurato. Questo soltanto per far capire che il talento da solo a volte può non bastare nel mondo dell'arte. Sopra e qui sotto vediamo due bellissime opere di nature morte realizzate in un diverso periodo artistico dal maestro Giorgio Morandi.
Morandi natura morta del 1956 |
Come
accennato sopra la natura morta si presta molto bene per chiunque
voglia iniziare a cimentarsi con l’arte e la pittura. Nelle Scuole
di arte i maestri consigliano sempre ai propri allievi di dedicarsi a
delle semplici nature morte per iniziare a far pratica. Chiunque
anche in casa può prendere qualche semplice frutto o qualche
bottiglia e dopo aver trovato la vostra giusta composizione
raffigurarli su una tela iniziando a fare un disegno giusto per avere
una guida e poi magari, usare dei colori a olio che sono i migliori
da usare per la resa finale e la brillantezza. Ma si può cominciare
anche con dei colori acrilici molto più veloci ad asciugare per
vedere subito l’esito finale. Sotto vediamo un mio schizzo a matita che
raffigura una semplice natura morta.
Col
tempo e con la pratica possiamo arrivare ad avere un buon occhio e le
mani allenati per scorgere con una buona approssimazione le forme, le
proporzioni e le simmetrie se ve ne sono. E questo ci porta a
realizzare delle nature morte sempre più complesse sino ad arrivare
poi alle figure umana o a scene molto importanti e ricche di
dettagli.
In
passato pensate che molti artisti, di cui anche famosi allo scopo di
avere qualche lavoro artistico commissionato dai ricchi signori
presentavano a questi come una sorta di pubblicità alcuni dei loro
lavori più belli. Questo serviva di solito per far vedere il loro
talento e la loro bravura rispetto agli altri artisti e tra queste
opere sembra che non mancavano mai quelle con le nature morte.
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