mercoledì 8 gennaio 2014

Il Bacchino malato del Caravaggio: semplice descrizione di quest'opera

Il Bacchino malato una delle bellissime opere della pittura italiana realizzate dal grande artista Caravaggio: descrizione.

Il bacchino malato opera del Caravaggio


Quello che molti appassionati di arte conoscono col nome di Bacchino malato fa parte degli straordinari lavori che sono il frutto di un grande maestro nella storia dell'arte e della pittura, un vero e proprio talento artistico chiamato Michelangelo Merisi meglio noto e amato come il Caravaggio un nomignolo preso dalla località italiana dove egli è nato (oggi nel Bergamasco). Il Caravaggio è vissuto in un momento storico a cavallo tra due importanti secoli, ossia il Cinquecento e l'inizio del Seicento, dedicandosi con passione nella sua (purtroppo) breve vita a realizzare delle opere che sono dei veri capolavori della pittura che lo hanno reso uno dei più grandi artisti di sempre. Infatti oggi il Caravaggio viene considerato nel meraviglioso mondo dell'arte come uno tra i più grandi pittori di tutti i tempi per aver espresso un nuovo modo di concepire e di saper realizzare l'arte con dipinti così ricchi di luce e di un realismo mai visti prima. Sopra vediamo l'opera del Caravaggio intitolata Il bacchino malato.
Per quanto riguarda la realizzazione del Bacchino malato non si hanno molte certezze sulla data esatta. Da testimonianze avute grazie ad alcuni documenti ritrovati che ne attestano il fatto sembra comunque che il Caravaggio abbia lavorato a questo dipinto nel periodo subito dopo essere uscito dall'Ospedale di Santa Maria della Consolazione dove l'artista era stato ricoverato per una malattia di cui non si sa molto, questo periodo risulta essere tra il 1593 e il 1594. La tecnica artistica per realizzare l'opera è quella che ormai tutti i più grandi pittori avevano imparato bene a utilizzare già da qualche secolo. Stiamo parlando ovviamente della celebre pittura con i colori a olio, i quali quasi sempre venivano preparati dagli stessi artisti con molta attenzione quasi fossero dei novelli alchimisti mescolando alcune polveri e materiali di pigmenti naturali con degli oli per poi venire stesi su dei supporti dando una straordinaria resa visiva. Come supporto da dipingere nel caso del Bacchino malato il Caravaggio ha usato una tela di non grandi dimensioni, infatti la stessa misurava circa 67 per 53 centimetri.

Fanciullo con canestra opera del Caravaggio

Cosi come un altro famoso dipinto attribuito sempre al Caravaggio intitolato Fanciullo con canestra di frutta di cui vediamo qui sopra una piccola immagine anche il Bacchino malato oggi può essere ammirato da tutti gli appassionati di pittura presso un importante sito espositivo in Italia, la stupenda Galleria Borghese che troviamo nella città di Roma.


Gli esperti d'arte sono sicuri che questi due dipinti sono stati realizzati dal Caravaggio mentre era ospite e lavorava con la qualifica di “pittore generico” presso uno degli Studi di arte più importanti in quegli anni nella città di Roma. Questo studio molto alla moda all'epoca e frequentato da personalità importanti della società, oltre che da tanti appassionati dell'arte era gestito da Giuseppe Cesari, un artista e un ottimo pittore che divenne celebre nella storia dell'arte con lo pseudonimo di Cavalier d'Arpino. Altre testimonianze certe ci indicano pure che per alcuni problemi sia economici che legali del Cavalier D'Arpino, nell'anno 1607 gli furono sequestrate molte opere che si trovavano nello Studio. Si pensa che queste opere furono date in cambio alle autorità come una sorta di riscatto affinché il proprietario non fosse arrestato. Alla fine si scoprì che tutto questo piano era stato architettato da un ricco e potente mercante d'arte, tale Scipione Caffarelli-Borghese che era anche un nipote del Papa dell'epoca Paolo V. Lo Scipione da grande collezionista e esperto di arte che era fece tutto questo soprattutto con lo scopo di entrare in possesso di alcuni bellissimi capolavori artistici tra cui risultavano anche quelli realizzati dal giovane Caravaggio. E da lì arrivarono sino ai nostri giorni nella famosa Galleria Borghese che ha lo stesso nome di Scipione, suo antico discendente.
Guardando l'opera del Bacchino malato alcuni affermano che si intravede una certa rassomiglianza con i lineamenti del viso del Caravaggio. Gli esperti infatti indicano che il personaggio raffigurato non sia altro che il pittore stesso ancora convalescente appena uscito dall'Ospedale della Consolazione dove fu ricoverato. Il pittore usando una sua tecnica per la pittura tutta nuova con l'aiuto di alcuni specchi posizionati e angolati bene riusciva a vedersi e a vedere tutto, riproducendo poi su tela la naturale realtà di un uomo convalescente. Quindi quest'opera può essere vista e intesa come se fosse una istantanea di vita, un pezzo di autobiografia del Caravaggio. Un suo pezzetto dell'intensa vita come noi per esempio facciamo oggi quando scriviamo o pubblichiamo una foto sul nostro profilo nei famosi siti Social o nei nostri (ormai sempre meno usati) diari personali cartacei. Comunque quello che vediamo raffigurato nel Bacchino malato è certamente un uomo non molto bello nei suoi lineamenti, un uomo sofferente. Quindi l'artista non vuole esaltare nel dipinto la bellezza esteriore, forse voleva comunicarci un male interiore e la sofferenza del dolore stesso anche se sicuramente vi è dell'altro visto che si vede anche un leggero e misterioso sorriso sulle labbra dell'uomo. Proprio dalla sofferenza potrebbe derivare quel particolare colorito che presenta la pelle del personaggio così pallido dovuto alla malattia come ci indica anche il titolo del dipinto. Per quanto riguarda il nome di Bacchino che abbiamo nel titolo dell'opera questo deriva dal fatto che l'uomo è raffigurato con le stesse caratteristiche iconografiche che contraddistinguono un famoso dio della mitologia nella Roma antica, questo era Bacco il dio che di solito veniva associato ai festini e al buon vino che scorre a fiumi e inebria le menti. Tra gli elementi tipici di questo dio c'è la posizione del personaggio, l'uva che tiene nella mano destra e la corona di alloro. Il Caravaggio ci evidenzia il non buon stato di salute del personaggio col il pallore del viso e del corpo nudo sulla schiena. Le labbra inoltre sembrano quasi sul blu per accentuare la malattia fisica. Un altro studioso d'arte, Maurizio Marini invece indica che i toni spenti dei colori nel dipinto che ci fanno pensare in modo erroneo a un uomo malato non sono altro che il risultato di una sbagliata procedura di restauro che è stata fatta in passato.

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