La Gioconda di Leonardo da Vinci (1452-1519) è
sicuramente una delle più famose, più celebrate e conosciute opere nella storia
della pittura artistica. Sotto potete cliccare sulle immagini per
ingrandirle.
Per tutti noi italiani La Gioconda oltre ad essere un capolavoro del genio artistico italiano è anche un grande vanto, un vero e proprio
orgoglio nazionale da poter utilizzare e decantare in giro nel mondo.
Un pò come si fa quando per esempio parliamo della gustosa pizza
napoletana o quando parliamo dei nostri vini che sono i migliori al
mondo o ancora della meravigliosa poesia italiana.
Chissà
quante volte abbiamo visto l'immagine della Gioconda che viene
portata a simbolo di un Italia creativa per testimoniare al mondo
quel genio, quello strano talento spesso indecifrabile che si
riscontra soltanto nella nostra natura di italiani e del nostro modo
di fare e di vivere la vita. Un modo di fare quello degli italiani
particolare, spesso geniale che le persone degli altri Stati magari
con una punta di invidia ci critica male o che amano alla follia.
Sono sicuro infatti che oggi ovunque e a qualunque persona ci
rivolgiamo che può essere un semplice curioso, un appassionato di
attualità e sino ad arrivare ai più grandi storici ed esperti nel
campo dell'arte e della pittura chiedessimo qual'è secondo loro
l'opera pittorica più celebre e famosa in assoluto, tutti
risponderebbero in un coro unanime che semplicemente questa è La
Gioconda di Leonardo.
La Gioconda o il Ritratto di Monna Lisa di Leonardo da Vinci
con una analisi dell'opera e le curiosità del sorriso di donna
più affascinante e misterioso che esista al mondo.
Con
qualche incertezza sulla precisione delle date di inizio e di fine
lavorazione si sa che Leonardo da Vinci realizzò la Gioconda nei
primi anni del nuovo secolo che stava appena iniziando, ossia il
Cinquecento un secolo davvero molto importante e ricco di cambiamenti
e novità soprattutto in campo artistico. Gli studiosi dell'arte
indicano gli anni tra il 1503 e il 1514 come gli anni in cui il
maestro toscano iniziò a dedicarsi alla pittura della Gioconda.
Questi anni fanno parte di un periodo molto attivo e importante della
vita del maestro toscano, visto che poco più che cinquantenne ormai
aveva raggiunto una piena maturità sia di pensiero che come artista
ed era sicuramente all'apice del successo e della celebrità. Tutte
le maggiori e potenti Corti dei Signori dell'epoca infatti facevano
letteralmente a pugni per poterlo avere presso di loro, anche
soltanto per sentirlo parlare e discutere dei suoi nuovi progetti
sempre moderni e unici. I nobili e le donne di Corte come era
tradizione a quei tempi per auto-celebrarsi erano disposti a pagarlo
con cifre assurde per avere magari un piccolo ritratto realizzato
dalle mani e dal grande genio di Leonardo da Vinci. In ogni settore e
in ogni campo Leonardo da Vinci riusciva a eccellere rispetto ad
altri con nuovi progetti e opere moderne e innovative. Bastava che
mettesse a lavorare la sua mente, la sua fantasia e dopo alcuni studi
e una attenta osservazione della realtà che ecco uscire delle opere
meravigliose o degli straordinari macchinari da lavoro. Numerosi sono
questi settori, per esempio quello di ingegneria civile o militare,
la meccanica, il volo, la fisica e tanti altri come ben sappiamo.
Ma
dove Leonardo da Vinci ha raggiunto davvero il massimo dei risultati
è sicuramente il campo dell'arte e della pittura, inventando e
sviluppando strumenti, tecniche e un nuovo modo di dipingere e dove
la sua Gioconda diviene il capolavoro assoluto, un opera che è un
concentrato del suo talento artistico e della sua anima. Per
realizzare La Gioconda Leonardo usa come supporto una tavola in legno
di pioppo come era tradizione allora per i pittori su cui stendere i
colori a olio che preparava personalmente. La tavola non è tanto
grande, infatti le dimensioni sono 77 centimetri di altezza e 53
centimetri di larghezza circa. Una piccola curiosità di carattere
diciamo “individuale” sulle dimensioni di quest'opera è dovuta
al fatto che molte persone dopo essersi recati al Museo del Louvre
nella città di Parigi dove oggi La Gioconda è conservata per
ammirarla e lasciarsi incantare da essa, escono poi con un poco di
delusione che si nota tra i loro visi. Questo avviene perché queste
persone vengono a trovarsi di fronte a un opera dalle pur modeste
dimensioni, mentre magari inconsciamente erano convinti o
suggestionati di doversi trovare davanti a un vero e proprio
“gigante” dell'arte non solo per la storia della pittura ma anche
per dimensioni. Questo piccolo errore di valutazione a volte capita
nell'arte per alcune persone, ma poi loro stessi capiscono invece che
in questo campo non contano effettivamente le reali dimensioni di un
opera ma ben altro. I criteri per giudicare la bellezza artistica di
un opera sono di solito altri, anzi ve ne sono che stanno in un palmo
di mano ma che artisticamente valgono più di altre che sono
gigantesche a confronto. Mi vengono in mente per esempio alcuni
piccoli ritratti su tavola dell'artista del Quattrocento Antonello da
Messina che sono dei bellissimi capolavori di pittura.
Nella
Gioconda vediamo raffigurato il ritratto di una donna la cui identità
è ancora oggi avvolta nel mistero per la gioia dei ricercatori e
degli appassionati. Un velo trasparente le cinge il capo e una chioma
di capelli composti, fanno da cornice al viso più enigmatico della
storia dell'arte. Si presume comunque che questa donna dipinta da
Leonardo possa essere tale Lisa Gherardini detta anche Monna
Lisa la moglie di un noto mercante fiorentino, chiamato Francesco del
Giocondo che visse proprio nello stesso periodo di Leonardo. Monna
aveva all'epoca lo stesso significato di Signora che usiamo oggi per
indicare una donna sposata, mentre dal cognome del marito come si
intuisce deriva il celebre nome con cui conosciamo anche questo
dipinto. Attualmente vi sono alcuni studi e ricerche per stabilire
con certezza chi sia stata la modella che ha posato davanti a
Leonardo, cercando addirittura di risalire attraverso alcuni resti
umani e ossa ritrovati in alcune tombe dell'epoca che sono state
scoperte. Non si sa come andrà a finire tutto questo. Sono tutte
teorie affascinanti che danno ulteriore forza e mistero a quest'opera
anche se a volte vi è qualcuno che queste ricerche li fa senza
metodo e magari per scopi personali. Comunque la giovane donna
raffigurata nella Gioconda è seduta su di una sorta di seggio
dell'epoca di cui si intravede un bracciolo.
Alle
sue spalle vediamo un paesaggio che man mano sembra che si
allontani verso l'orizzonte divenendo sempre più indefinito e
sfocato con la maggior distanza. Leonardo qui ha usato una sua idea
del tutto nuova, una tecnica sconosciuta sino a quel momento dagli
altri pittori. Questa tecnica viene chiamata “prospettiva aerea”
o a volo d'uccello. Il grande genio toscano che era anche un attento
osservatore della natura e di tutti i suoi fenomeni, notò un giorno
guardando un paesaggio con delle montagne che i vari elementi che lo
costituivano apparivano sempre più indefiniti e sfocati man mano che
erano più distanti ai nostri occhi. Questo particolare effetto
avviene grazie all'aria e alla sua intensità. Infatti l'aria non è
qualcosa come si pensa spesso di astratto, di intoccabile e
immaterico. L'aria ha una sua intensità ossia un suo piccolo e
impercettibile “spessore” che aumenta con l'aumentare della
distanza tra gli elementi naturali e i nostri occhi di osservatori.
Per questo motivo alla fine vediamo che gli elementi più lontani
come per esempio le montagne diventano sempre più sfumati e
indefiniti ai nostri occhi e sembra che siano immersi quasi in una
sorta di nebbiolina dal colore grigio-azzurina. Questa importante
intuizione visuale da parte di Leonardo da Vinci verrà usata come
nuova tecnica di pittura per realizzare il paesaggio e le lontane
montagne nella Gioconda, oltre che in altre sue belle opere come per
esempio La Vergine delle rocce. La tecnica della prospettiva aerea la
ritroveremo poi in tanti altri straordinari capolavori della pittura
realizzati dai più grandi artisti dopo averla ben assimilato e
studiato. Continuando a guardare La Gioconda possiamo notare che
anche i contorni della donna non sono ben definiti dalle “solite”
linee tracciate e precise, anzi vediamo che i contorni sono modellati
da luci e ombre avvolte morbidamente in un bellissimo e realistico
chiaro scuro. La luce nel dipinto è molto chiara e precisa sul
petto, sul viso e su quelle mani (vediamo sopra) messe in
quella particolare posa che oggi ormai sono riconoscibili e celebrate
da chiunque. Vediamo che la luce tende a fissarsi anche con realismo
persino in una serie di creste luminose che si formano nelle maniche
del vestito. Leonardo poi con un altra sua grande intuizione, una sua
nuova scoperta che lo rese davvero unico nella pittura insieme a
questo dipinto della Gioconda realizzò il celebre viso e il sorriso
della donna raffigurata. La nuova scoperta di Leonardo fu chiamata
tecnica dello “sfumato” e grazie a questa l'artista riuscì
per la prima volta quasi a “scolpire”, a definire con uno
straordinario realismo e virtuosismo tutti i lineamenti del
bellissimo viso della modella, rendendoli così straordinari, così
affascinanti e immortali. Notiamo come Leonardo sia riuscito a
rendere quella imprecisione realistica con la tecnica dello sfumato
negli angoli degli occhi e soprattutto in quelli della bocca,
conferendo in questo modo al volto della Gioconda quella espressione
così straordinaria e affascinante che ci fa rimanere a bocca aperta
ogni volta che la osserviamo da vicino. E che dire di quel
particolare sorriso? Quel piccolo e accennato sorriso che tanti
studiosi e appassionati di arte ma non solo cercano di decifrare
nella speranza di trovare chissà quale risposta, quale misterioso
messaggio che Leonardo ha voluto lasciarci. La ricerca continua
ancora perché effettivamente quel sorriso della Gioconda sembra
proprio un qualcosa di beffardo, una presa in giro per tutti gli
uomini da parte di un grande genio italiano che è riuscito a
comprendere e capire qualcosa di unico, forse magari il senso della
vita stessa chissà?
Il
paesaggio che vediamo sullo sfondo del dipinto poi non è un
invenzione né una fantasia ma è la trasformazione in immagini di
ciò che Leonardo vede e osserva realmente nella natura che lo
circonda. Questo paesaggio è indefinito come se dalla terra e dalle
acque che lo percorrono si levano delle nebbie o degli strani vapori
che rendono imprecisa e sfumata la visione. A volte se guardiamo con
attenzione i lineamenti e lo sguardo della Gioconda sembra quasi che
esso cambi, divenendo ora sfuggevole ora enigmatico oppure divertito.
Questo
effetto ottico può capitare grazie ad un possibile artificio che
forse lo stesso Leonardo ha voluto inserire tra le due metà della
Gioconda come afferma una ricerca sul dipinto e come possiamo notare
nell'immagine di esempio che vediamo qui sotto.
La
metà di sinistra del viso della Gioconda sembra quasi che abbia
una espressione più seria e con una età di poco più avanzata
rispetto al lato destro che invece sembra apparirci più
giovanile e sorridente. Queste due immagini delle due metà sono
state prese dalla stessa immagine dell'opera e tagliati in mezzo.
Effettivamente sembra davvero che vi siano delle piccole differenze
tra una metà e l'altra del viso. Leonardo le ha inserite di
proposito o no e voi cosa ne dite?
Abbiamo
detto che Leonardo da Vinci dipinse la Gioconda a partire dal 1503
circa e la tenne con se per molti anni. Si sa anzi che addirittura
non volle separarsi mai da questo dipinto che lasciò soltanto dopo
la sua morte. Questa sua “creatura artistica” come molti studiosi
affermano è per l'artista qualcosa di più che una semplice opera su
tavola. Nel corso degli anni aggiungeva o rifiniva qualche dettaglio
con i colori e i pennelli come se fosse quasi alla ricerca della
perfezione per la pittura, come se avesse scelto La Gioconda per
esprimere i propri pensieri interiori o un suo particolare stato
d'animo. Si è anche detto che La Gioconda per Leonardo fosse come un
testamento spirituale e artistico che rappresentasse e raffigurasse a
favore del futuro e di tutti coloro che verranno la sua vera anima e
soprattutto il suo grande genio artistico. Il genio di un uomo
consapevole delle sue grandi scoperte e invenzioni e che forse visse
in un periodo sbagliato. Sono tutte queste curiosità di noi uomini e
il mistero che si cela dietro alla Gioconda una delle caratteristiche
che fanno di questo quadro il più studiato, il più ricercato e
nominato al mondo. Attraverso di esso si cerca anche di scavare
nell'intimo più profondo del più grande genio della storia.
Leonardo da Vinci seguendo Freud rappresentò in S. Anna, Maria, Gesù bambino con l’agnellino, un bambino con una doppia madre, mentre nella prima Vergine delle Rocce (Louvre) si può supporre una madre con un doppio bambino. I due bambini sembrano gemelli. "Un doppio Gesù". La mano rocciosa sullo sfondo riprende il gesto della mano di Maria e la contiene in un qualche modo. Il tema del doppio, dello specchio, della ricorsività era insito in Leonardo che leggeva e scriveva a rovescio senza problemi. Della Vergine delle rocce esistono 2 versioni. Ma anche in Michelangelo, altro genio, il tema del doppio, dello specchio è presente. Nella Cappella Sistina, nella Creazione dell’uomo, le mani del Padre toccano il futuro Figlio dell’uomo, e sono protese verso Adamo, in modo similare. Simili nella Caduta dell’uomo sono l’angelo e il serpente tentatore. L’angelo e il serpente sono speculari. Sembrano dei gemelli. Cfr. Ebook (amazon) di Ravecca Massimo: Tre uomini un volto: Gesù, Leonardo e Michelangelo. Grazie.
RispondiEliminaUn quadro meraviglioso, solo un perfezionista come leonardo e il suo genio poteva realizzare un'opera cosi unica .
RispondiEliminaUn genio anche di spirito, solo una persona profonda e ricca d'animo come lui, puo cogliere i particolari in questo modo certosino
Grazie leonardo, mi hai insegnato la tua tecnica pittorica,genio di tutti i tempi