lunedì 27 novembre 2017

L'arte del Surrealismo con un breve cenno

Il Surrealismo

Durante la prima metà del Novecento in campo artistico si assiste alla nascita e allo sviluppo di numerosi Movimenti artistici e culturali che avranno una vita più o meno lunga ma che in alcuni casi lasceranno una traccia indelebile molto importante per molti artisti nel futuro e le loro idee innovative capaci di cambiare la visione e le regole dell'arte.

Qui sotto vediamo una celebre opera surrealista del grande maestro Salvador Dalì intitolata la persistenza della memoria

La persistenza della memoria di Salvador Dalì




Tra questi possiamo citare il Surrealismo ovvero un Movimento artistico che nasce intorno al 1920 circa che è riuscito a coinvolgere oltre che a pittori e artisti di arte visiva anche intellettuali, persone legate al cinema, alla letteratura e alla poesia, arrivando a diffondersi in tutta Europa ed oltre. Uno dei massimi teorici che fu un vero e proprio ispiratore del Surrealismo è stato il poeta francese André Breton che nel 1924 pubblico a Parigi un famoso Manifesto chiamato appunto il Manifesto Surrealista in cui vi era tracciata la prima definizione del nuovo Movimento. Ecco cosa diceva:

“Automatismo psichico puro, attraverso il quale ci si propone di esprimere con parole, la scrittura o in altro modo il reale funzionamento del pensiero. Comando del pensiero in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione al di fuori di ogni preoccupazione estetica e morale.”

(Il brano sotto è tratto dall'enciclopedia Wikipedia.)

Il surrealismo è quindi un automatismo psichico ovvero quel processo in cui l'inconscio, quella parte di noi che emerge durante i sogni emerge anche quando siamo svegli e ci permette di associare libere parole, pensieri e immagini senza freni inibitori e scopi preordinati. La caratteristica comune a tutte le manifestazioni surrealiste è la critica radicale alla razionalità cosciente e la liberazione delle potenzialità immaginative dell'inconscio per il raggiungimento di uno stato conoscitivo "oltre" la realtà (sur-realtà) in cui veglia e sogno sono entrambe presenti e si conciliano in modo armonico e profondo. Il Surrealismo è certamente la più onirica delle manifestazioni artistiche proprio perché dà accesso a ciò che sta oltre il visibile. Inoltre esso comprende immagini nitide e reali ma accostandole tra di loro senza alcun nesso logico. Il pensiero surrealista si manifestò spesso come ribellione alle convenzioni culturali e sociali, concepita come una trasformazione totale della vita attraverso la libertà di costumi, la poesia e l'amore. Suoi referenti sono Marx e Freud: “Trasformare il mondo ha detto Marx. Cambiare la vita ha detto Rimbaud. Queste due parole d'ordine sono per noi una sola” (André Breton). Spesso molti esponenti del surrealismo sposarono la causa del comunismo e dell'anarchismo per contribuire attivamente al cambiamento politico e sociale che avrebbe poi portato ad una partecipazione più generale alla surrealtà. La critica si divide su dove collocare il punto finale del movimento surrealista: sicuramente la fine della Seconda guerra mondiale (1945) e la morte di Breton (1966) hanno segnato dei punti di svolta importanti nella storia del surrealismo che però continua ancora oggi ad essere una realtà artistica vitale.

André Breton cercò di canalizzare tutta la vitalità distruttiva che aveva visto nel Dadaismo e dopo aver letto L’interpretazione dei sogni di Freud ne fu molto influenzato che arrivò alla conclusione che era inaccettabile il fatto che il sogno e quindi l’inconscio avesse avuto così poco spazio nella civiltà moderna, e pensò quindi di fondare un nuovo movimento artistico e letterario in cui il sogno e l’inconscio avessero un ruolo fondamentale. Era appena nato appunto il Surrealismo. Ed è per questo che gli artisti Surrealisti per raggiungere il grado più profondo della realtà si ispirano al sogno e alla propria immaginazione.

La pittura surrealista.

Quando si parla di pittura surrealista fondamentalmente si può parlare di due tendenze diverse tra di loro.

La prima viene conosciuta come la pittura surrealista Verista che ha tra i suoi massimi esponenti gli artisti Salvador Dalì (1904-1989) e René Magritte (1898-1967). Essi rappresentano cose ed oggetti del mondo reale ma accostati in un modo inconsueto e sorprendente, inseriti in contesti inusuali. Le loro opere sono spesso assurde, ambigue e l’osservatore viene confuso nel cercare di leggere l’opera con criteri normali. Il fascino dell’assurdo.

Qui sotto vediamo un opera di Magritte intitolata La voce dei venti del 1928.


Magritte La voce dei venti



l'altra tendenza viene definita pittura surrealista non figurativa la quale va oltre la rappresentazione della realtà esteriore per privilegiare esclusivamente quella interiore. Le opere di Juan Mirò (1893–1983) che è stato uno dei maggiori rappresentanti del Surrealismo non-figurativo sono caratterizzate da un pullulare di simboli e segni, di linee e colori che sembrano quasi galleggiare sulla tela e vivere in una dimensione fantastica.

Qui sotto vediamo l'opera di Mirò intitolata Il carnevale di Arlecchino del 1924-25.


Juan Mirò Il carnevale di Arlecchino



Un altro importante esponente del surrealismo non figurativo è stato l'artista Yves Tanguy (1900-1955). Le sue opere sono spesso popolate da oggetti inventati collocati in spazi allucinanti e illuminati da luci livide che generano ombre lunghissime capaci di darci una particolare atmosfera.


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