martedì 14 ottobre 2014

Il restauro in arte tra tipi e tecniche di una bellissima professione che guarisce le opere d'arte

Il restauro, l'Italia e le sue meravigliose opere d'arte.

Anche se gran parte dei cittadini italiani oggi sta vivendo sulla propria pelle i problemi e la disperazione portati da una delle più brutte crisi economiche e sociali degli ultimi secoli l'Italia viene sempre considerata come il Paese più bello del mondo. Questo importante aggettivo ci viene riconosciuto con pieno merito sin dal passato ed è dovuto come sappiamo per i suoi meravigliosi paesaggi naturali, per alcune delle città più belle del mondo e soprattutto perché nei nostri Musei, nelle nostre Gallerie d'arte e in tanti altri siti possiamo ammirare e godere del più grande e importante patrimonio di beni sia culturali che artistici esistente al mondo.


La Pietà di Michelangelo sfregiata nel 1972 e poi restaurata



A volte quando penso all'arte mi capita di immaginare la mia bella Italia come se fosse un vero e proprio forziere a cielo aperto. Quando apro questo prezioso forziere resto quasi stordito da tanta meraviglia e bellezza per i suoi magnifici siti che sono spesso dei capolavori dell'architettura, poi al loro interno ecco che trovo le bellissime opere della scultura, della pittura e di altre numerose forme che sono state realizzate nel corso dei secoli dai più grandi maestri dell'arte italiana e estera. Pensate che in Italia deteniamo la più alta percentuale di beni artistici del mondo (tra siti e opere). Abbiamo una grande influenza sugli altri Paesi, i quali ci guardano con grande interesse e rispetto per il ruolo fondamentale che svolge il nostro Paese nel mondo dell'arte. Tutto questo ci porta però anche ad avere una enorme responsabilità nella protezione e nella tutela di tutte le opere, studiando i migliori sistemi per la loro conservazione in modo che nel futuro possono arrivare intatte per le nuove generazioni. Ed ecco che per fare tutto questo entrano in gioco termini come per esempio il restauro delle opere. Sopra vediamo una immagine diventata un simbolo di commozione e di amore per l'arte che riesce a farci capire bene quanto sia importante il lavoro di restauro per le opere d'arte. Lei è la Pietà di Michelangelo che è stata sfregiata nel 1972 dal gesto di un folle.

http://www.youtube.com/watch?v=i2t93rqKCjY

Con il vostro account personale di Google andando all'indirizzo che vedete qui sopra (usate il copia e incolla per farlo) trovate un video di Youtube! che ci racconta l'atto vigliacco del folle verso lo straordinario e commovente capolavoro della Pietà di Michelangelo Buonarroti. Troveremo anche le parole del Papa di allora e come poi il lavoro degli esperti la riportano di nuovo alla sua bellezza con un perfetto restauro dell'opera. Quel giorno tutto il mondo pianse e rimase inorridito da quel brutto gesto quasi come se ogni martellata fosse stata inferta sul corpo di ogni madre e di ognuno di noi. Oggi chiunque di noi che sia appassionato dell'arte o meno può solamente dire dal profondo del suo cuore Grazie, Grazie e Grazie davvero ai bravissimi restauratori per il loro straordinario lavoro eseguito sulla Pietà.

Il restauro e gli interventi che vengono fatti per le opere d'arte.

Purtroppo gli esperti conoscono bene quanto possono essere fragili e delicate le opere dell'arte soprattutto quelle che ci arrivano da un lontano passato come possono essere i reperti archeologici o gli antichi edifici architettonici che presentano quasi sempre i segni di un logorio dettato dal tempo. I loro nemici sono gli eventi atmosferici come il vento, la pioggia che riescono a sgretolare anche le pietre e corrodono i metalli più forti. Oggi tra i nemici delle opere d'arte ritroviamo anche lo smog e l’inquinamento portato dalla modernità che riesce a rovinare a volte irrimediabilmente bellissimi monumenti e statue. Il restauro nasce proprio per cercare di togliere dalle opere i brutti segni del tempo o gli accidentali danni causati e riportarle in vita magari all'epoca in cui esse furono realizzate. Oggi sono stati fatti importanti passi avanti nello sviluppo delle tecniche di restauro per l'arte, includendo anche campi scientifici come la fisica, la chimica etc. e a volte è stato necessario davvero un grande sforzo da parte dei restauratori, riuscendo a fare quasi un miracolo vero e proprio per riparare i danni e prolungare ancora la vita di alcuni grandi capolavori. Quindi noi appassionati dobbiamo essere veramente grati per tutti i bravissimi restauratori che ogni giorno lavorano duramente.

Molto spesso nelle opere importanti il primo intervento di restauro può essere di tipo preventivo. Questo significa che il restauro viene fatto su un opera ancora perfetta o in ottimo stato soprattutto per conservarla meglio e proteggerla dai più gravi inconvenienti che potrebbero verificarsi in seguito. Per fare un esempio di questo tipo di restauro pensiamo al legno con cui può essere fatta la cornice o il supporto di un dipinto. Sappiamo che il legno è un materiale che nel tempo si distrugge sino a scomparire, quindi questo dovrà essere tutto disinfestato con i prodotti adatti da quei piccoli insetti parassiti che si cibano del legno. Poi magari si può pensare anche a preservare l'opera da eventuali sbalzi di temperatura. Il metallo invece va protetto con altre sostanze adatte che lo difendono da tutti gli attacchi degli agenti atmosferici capaci di corrodere il tutto. Altri materiali di un opera come quelle architettoniche, la pietra o il marmo devono invece essere oltre che ben pulite anche ben consolidate con prodotti leganti in modo da non avere cedimenti futuri.

A tutte queste tecniche di restauro preventive ormai largamente usate si aggiungono poi i restauri veri e propri, ossia quelle operazioni molto delicate sulle opere o su ciò che ne resta quali la pulizia, la reintegrazione di parti che sembrano a volte ai nostri occhi delle vere e proprie operazioni chirurgiche talmente precise e perfette sono.

La pulizia di un opera d'arte.


Opera per metà pulita e metà no



Quando durante un restauro sentiamo dire dagli esperti di fare la pulizia di un dipinto questo significa che si deve rimuovere tutta la polvere, il sudiciume, spesso anche il fumo di antiche candele che si formano e si attaccano all'opera creando nel tempo una brutta patina come una sorta di velo che da una brutta impressione spegnendo i colori. Nella figura qui sopra vediamo un esempio di pulizia in un particolare dell'opera di Gaudenzio Ferrari intitolata il Cristo e gli Apostoli realizzata con colori a olio su tavola nel 1511. L’immagine rappresenta l'opera a metà della pulizia dove si può vedere la differenza tra le due metà tra prima e dopo la pulizia.

Oggi a tutti i restauratori per la loro professione vengono richieste specifiche caratteristiche e requisiti come per esempio avere un ottima conoscenza in alcuni campi come quello della chimica, della fisica, dell'edilizia e dei materiali. La chimica è una materia molto importante nel restauro perché si devono sapere in anticipo quali possono essere le varie reazioni chimiche e fisiche in un opera che possono verificarsi con l’uso dei reagenti e delle soluzioni di pulitura. Se pensiamo che un uso sbagliato di un prodotto può causare la distruzione e quindi la perdita totale di un bellissimo capolavoro si capisce quanto sia importante la preparazione per gli esperti del restauro. Il tutto oggi viene poi aiutato dalla tecnologia e dai macchinari più moderni che servono spesso ad analizzare le opere senza causare alcun danno ad esse.

opera ai raggi infrarossi



Infatti una qualunque opera d'arte prima di un restauro totale o parziale viene accuratamente analizzata attraverso vari macchinari e tecnologie come i raggi X, i raggi infrarossi (vedi immagine), quelli ultravioletti e con altri mezzi altamente tecnologici. Addirittura può essere eseguita su un opera anche la T.A.C. Come quella che si fa in un normale ospedale. Tutto questo serve per poter stabilire precise informazioni dell'opera come la tecnica usata dall’artista, il periodo a cui risale ma anche se vi sono stati altri restauri in passato e quali sono i possibili danni che non si vedono a occhio umano.


La reintegrazione e il risanamento di un opera d’arte.


prima della pulitura



La tecnica di reintegrazione nel restauro consiste nel completamento di un opera mediante la sostituzione delle parti che mancano. Vediamo un esempio qui sotto con l’opera di Gaudenzio Ferrari intitolata Natività che è un olio su una tavola realizzata nel 1511 che fa parte di un polittico insieme alle immagini sopra e che si trovano nella Chiesa Colleggiata di Arona.

Nell'immagine sopra si vede il volto di San Giuseppe prima della pulitura dove si notano dei pezzetti di colore mancante.


Dopo la pulitura


Qui invece si vede l’opera dopo l’operazione di reintegrazione.

Dobbiamo dire però che ogni aggiunta fatta dal restauratore è certamente “un falso”, cioè rovina l’autenticità e l’originalità dell’opera. D’altra parte la mancanza di pochi frammenti può diminuire il piacere di guardare un antico reperto, appunto perché non si capisce bene magari il giusto significato. Quindi come si devono regolare gli esperti del restauro? Si è discusso a lungo su questo tema da parte degli addetti ai lavori e degli storici dell’Arte e non si è ancora arrivato a una soluzione giusta.

A seconda dell’opera si procede di conseguenza come si vede nel caso di questa antica opera che raffigura una Gorgone del VI secolo a. C. un opera dell’antica Grecia.

Questa opera rivestiva una parte del Tempio greco che si trovava nella città siciliana di Siracusa. Della lastra sono state ritrovate soltanto alcuni pezzi che si vedono colorate. I restauratori hanno cosi completato la lastra ricostruendo la figura. Per evitare però di falsare l’opera hanno deciso di lasciare bianche le parti aggiunte così che gli studiosi possono individuarle subito.

Ancora più complessa è l’opera di risanamento di un edificio. Spesso a una antica costruzione sono stati aggiunti nel corso del tempo elementi con uno stile diverso. Quindi le opere vengono falsate ma la loro diciamo “manomissione” fa parte ormai della storia dell’arte e in particolare di quel preciso monumento. Oggi i restauratori tendono a conservare l’edificio così come ci arriva ai giorni nostri a meno che gli interventi passati non stonano con lo stile originale dell’opera. Oggi si guarda anche l’ambiente circostante che ospita l’edificio da risanare in modo da avere una armonia totale ai nostri occhi.


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