martedì 15 aprile 2014

Arte e natura morta uno dei temi utilizzati dagli artisti


La natura morta per l'arte.
Quando sentiamo nominare il termine “natura morta” riferito all'arte e alla pittura artistica a molti di noi ci viene quasi subito pensare ad alcuni importanti dipinti che hanno fatto scuola in passato e che oggi vengono considerate dagli esperti dei capolavori assoluti dell'arte. Tra queste celebri opere che hanno come soggetto delle nature morte come non ricordare per esempio la bellissima canestra di frutta del Caravaggio realizzata dall'artista italiano intorno all'anno 1599 e che vediamo qui sotto.



La natura morta per le sue caratteristiche è anche uno dei soggetti preferiti e più usati per quanto riguarda gli artisti alle prime armi ma anche per gli studenti delle varie Accademie o delle Scuole artistiche private. Non vi è un artista alle prime armi che almeno una volta non abbia dovuto fare i conti con la realizzazione di una sua natura morta e da li capire se valeva la pena continuare o meno su questa strada artistica.

Da testimonianze sappiamo che la natura morta nell'arte è qualcosa che l'uomo ha pensato sin dall'antichità, infatti anche se sono molto rare questo soggetto è stato ritrovato già in lavori artistici molto antichi con qualche ottimo esempio in disegni o altre opere. Ma il vero periodo in cui gli esperti di arte indicano che la natura morta ha avuto un vero e proprio boom, diventando addirittura anche un genere a sé stante per molti artisti è stato durante il periodo storico che viene indicato col nome di tardo Rinascimento, cioè in quel particolare periodo per il mondo dell'arte in cui tutto si rinnovava, tutto rinasceva e si creava grazie soprattutto al lavoro e all'opera di alcuni grandi uomini e di grandi artisti.
In Italia gli esperti attribuiscono l’inizio di questo genere usato nelle opere d'arte proprio al grande pittore Michelangelo Merisi detto il Caravaggio del quale possiamo ammirare lo splendido Canestro di frutta esposto presso l’Ambrosiana di Milano che vediamo sopra.
Una delle caratteristiche principale delle opere con natura morta o come la chiamano in modo più giusto gli inglesi “Still life”, cioè vita silente è quella di far diventare protagonisti nelle tele o su altri supporti delle cose che sono inanimate come possono essere la frutta, la cacciagione, le bottiglie, i piatti, vari strumenti, i vasi e tanti altri oggetti. La bravura dell’artista sta proprio nel dare attraverso una attenta composizione di questi oggetti e una atmosfera particolare realizzata attraverso le ombre e le luci un soffio di vita ideale, rendendoli eterni.

Morandi natura morta del 1929


Uno dei grandi maestri italiani che ha studiato, sperimentato e cercato di migliorare questo genere delle nature morte, dedicando gran parte della sua carriera artistica è stato senza dubbio l'artista italiano Giorgio Morandi (1890-1964). Celebri sono le sue opere su questo tema. All'artista Morandi bastava dare uno sguardo a dei vecchi lumi, dei barattoli fatti di ruggine, dei peperoni o delle bottiglie per vedere in loro una scintilla di vita, una qualche emozione oltre la semplice polvere e tutto questo poteva essere fermato nel tempo su di una semplice tela.


Subito Morandi si armava di colori e con tanto amore e passione creava uno straordinario quadro di natura morta. È giusto aggiungere per chi si vuole cimentare nell'arte che Giorgio Morandi è arrivato a essere un maestro dell'arte e un grande conoscitore delle nature morte solo dopo aver studiato il tema a fondo e rielaborando sempre con uno studio ben accurato. Questo soltanto per far capire che il talento da solo a volte può non bastare nel mondo dell'arte. Sopra e qui sotto vediamo due bellissime opere di nature morte realizzate in un diverso periodo artistico dal maestro Giorgio Morandi.

Morandi natura morta del 1956


Come accennato sopra la natura morta si presta molto bene per chiunque voglia iniziare a cimentarsi con l’arte e la pittura. Nelle Scuole di arte i maestri consigliano sempre ai propri allievi di dedicarsi a delle semplici nature morte per iniziare a far pratica. Chiunque anche in casa può prendere qualche semplice frutto o qualche bottiglia e dopo aver trovato la vostra giusta composizione raffigurarli su una tela iniziando a fare un disegno giusto per avere una guida e poi magari, usare dei colori a olio che sono i migliori da usare per la resa finale e la brillantezza. Ma si può cominciare anche con dei colori acrilici molto più veloci ad asciugare per vedere subito l’esito finale. Sotto vediamo un mio schizzo a matita che raffigura una semplice natura morta.



Col tempo e con la pratica possiamo arrivare ad avere un buon occhio e le mani allenati per scorgere con una buona approssimazione le forme, le proporzioni e le simmetrie se ve ne sono. E questo ci porta a realizzare delle nature morte sempre più complesse sino ad arrivare poi alle figure umana o a scene molto importanti e ricche di dettagli.
In passato pensate che molti artisti, di cui anche famosi allo scopo di avere qualche lavoro artistico commissionato dai ricchi signori presentavano a questi come una sorta di pubblicità alcuni dei loro lavori più belli. Questo serviva di solito per far vedere il loro talento e la loro bravura rispetto agli altri artisti e tra queste opere sembra che non mancavano mai quelle con le nature morte.

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