martedì 18 febbraio 2014

Pablo Picasso e Les Demoiselles d'Avignon tra le più importanti opere nella storia della pittura

Con il titolo Les Demoiselles d’Avignon (dal francese) gli amanti dell'arte riconoscono da subito una delle più belle opere dell'arte, scaturita dal genio di un grande artista, Pablo Picasso (1881-1973). Questo dipinto per la sua grande importanza che riveste nel campo della pittura è diventato anche uno dei simboli dell'arte mondiale. Grazie ai numerosi studi effettuati durante la sua brillante e lunga carriera, sperimentando sempre il nuovo e attraversando vari periodi artistici intermedi come il cosiddetto periodo rosa o il periodo blu, Picasso arrivò alla fine a concepire e a sviluppare una nuova corrente artistica che venne definita per le sue caratteristiche Cubismo attraverso la quale fu capace come pochi altri grandi di influenzare e di cambiare per sempre il modo di vedere e di fare l'arte e la pittura nel futuro.

Les Demoiselles d'Avignon di Picasso

Per questo Pablo viene Picasso considerato giustamente dagli esperti tra i più importanti maestri del Ventesimo secolo. Sopra vediamo una immagine che ritrae il capolavoro della pittura di Pablo Picasso Les Demoiselles d'Avignon.
Les Demoiselles d'Avignon di Picasso tra origini, dati e curiosità del dipinto.
Il dipinto dal titolo in francese Les Demoiselles d'Avignon che tradotto in italiano può suonare all'incirca come “le signorine di Avignone” è stato realizzato da un giovane Picasso nell'anno 1907, aveva soltanto 26 anni. La tecnica pittorica usata è quella dei colori a olio che vengono stesi su una tela abbastanza grande avente come dimensioni circa 243,9 per 233,7 centimetri. Il capolavoro che gli esperti ritengono essere il più importante dipinto di tutto il Ventesimo secolo è oggi collocato per essere ammirato da tutti presso il MoMa, ovvero il Museo di Arte Moderna che si trova nella città americana di New York.
L'artista spagnolo dopo i primi periodi della sua carriera artistica trascorsi come fossero delle tappe tra la sua amata Spagna e la meravigliosa Francia dell'epoca, meta preferita dai nuovi artisti Europei, sperimenta nuovi linguaggi perché è alla ricerca di un suo personale stile, qualcosa di nuovo che lo possa soddisfare appieno. Picasso in quegli anni come artista è alla ricerca della sua vera essenza, del suo possibile genio artistico nascosto e nel 1906 ha al centro del suo discorso tematico ancora ben fermo la figura umana, soprattutto quella femminile. In quello stesso anno l’artista esegue una serie di schizzi, sperimentando con le tecniche a olio, del carboncino, della penna o a matita. In questi lavori di Picasso si vedono le figure che sono ancora tonde e tradiscono innumerevoli influssi ma ci fanno capire come vi sia una ricerca pura, una sperimentazione che deve portate Picasso a qualcosa di veramente nuovo, di mai visto prima e che sicuramente già gli ronza nella mente ma non riesce a esprimere nei suoi lavori.


All’inizio del 1907 nell’arte di Picasso si incomincia a notare un alternarsi di tratti concavi e spazi piatti. Vediamo apparire delle rientranze e degli improvvisi contorni lineari. Le parti dei corpi umani raffigurate rimandano l’una all’altra, costituendo i segni pittorici di un linguaggio estetico autonomo e nuovo. Questi segni sono talmente manipolabili da portare alla completa frantumazione della prospettiva.
Nell’Estate dell'anno 1907 scopre le meraviglie che può trasmettere l’arte Africana visitando il Musée de l’Homme. Questa particolare e all'apparenza semplice arte come poi scopriamo darà l’impulso giusto a Picasso nel trovare quel qualcosa in più per il nuovo linguaggio che rivoluzionerà la pittura a venire.
Per la sola composizione del quadro Les Demoiselles d’Avignon che raffigura un gruppo di ragazze prostitute l'artista compone a partire dalla Primavera del 1907 una serie di ben 17 schizzi con ogni tecnica possibile mentre assai più numerosi sono gli schizzi delle singole figure che poi andranno a comporre il quadro finito.
Il titolo iniziale del quadro doveva essere Bordel d’Avignon e nel primo progetto si contemplava un ragazzo, forse uno studente che irrompeva nella scena dopo aver scostato la tenda con un teschio nelle mani. Questi soggetti verranno sostituiti ripetutamente nei successivi schizzi, per esempio con un marinaio (questa figura ritornerà spesso negli schizzi di Picasso), con una donna nuda etc. Vi verrà inserito un paniere al centro della scena per alludere al fatto che le donne raffigurate sono pronte a mangiare. Anche lo sfondo subisce numerosi cambiamenti dagli schizzi iniziali a testimonianza della metamorfosi artistica che sta avendo Picasso. Le figure originariamente dovevano essere sei poi una scompare per lasciare spazio a una composizione più angusta e serrata della scena.
Le prime reazioni all’uscita del quadro di Picasso.
come forse avrete intuito il progetto di questa opera fu tra i più faticosi per Picasso. Dopo aver lavorato mesi e mesi sugli schizzi e sui disegni prima di poter giungere alla sua vera e propria esecuzione finale passo molto tempo. Ma Picasso a questa grande fatica dovette aggiungere anche la grande delusione dei suoi amici più cari insieme alle forti critiche ricevute verso la sua opera.
Tra questi vi erano artisti come Matisse, Braque, Derain, audaci collezionisti e mercanti di arte come Gertrude e Leo Stein, Sergej Scukin, Kahnweiler e Uhde, tutte persone influenti nel campo dell’arte che però non capirono immediatamente il senso della nuova strada che Picasso aveva intrapreso col suo quadro Les Demoiselles D’Avignon. Addirittura tra i più indignati vi fu il celebre amico e pittore Matisse che definì il lavoro di Picasso come un vero oltraggio per l'arte, uno sporco tentativo di mettere in ridicolo il movimento artistico moderno.
Leo Stein alla vista del quadro scoppia in una grassa risata e pensa che Pablo sia diventato matto. Comunque tutti questi uomini chi prima e chi dopo si ricrederanno verso Picasso, Kahnweiler e Uhde addirittura vorranno comprare tutti gli schizzi preparatori che portano all’opera finita.
Il punto di partenza era un interesse verso le figure dei nudi associato a una malinconica predilezione per gli ambianti squallidi. Il tema del bordello e del gruppo di prostitute di Barcellona rimase dall’inizio fino alla fine degli studi preparatori. Il quadro presenta delle forme geometriche taglienti e spigolose che si incastrano per dare forma a personaggi scomposti, contorti, dove gli oggetti e i piani sembrano ribaltarsi verso l’osservatore. La donna all’estrema sinistra solleva una tenda rossa. Essa ha un profilo duro che sembra ricordarci quello visto su alcuni dipinti dell’antico Egitto. Le due figure al centro hanno maggiore affinità con alcuni affreschi medioevali della Catalogna.
Le due figure più a destra invece presentano dei volti che sembrano delle maschere vere e proprie, slegate al corpo. Li vediamo nel particolare qui accanto. L’influenza in questi ultimi visi con l’arte africana sembra molto evidente. Infatti sono state trovate delle antiche maschere in Africa scolpite di solito nel legno o in metallo che hanno come caratteristica dei tratti del viso molto scavati, spigolosi e allungati e con gli occhi e il naso molto accentuati.
Nel quadro di Picasso notiamo anche che non vi è sfondo né illusione spaziale. Delle linee chiare e scure segnano i contorni delle forme essenziali attraverso uno stile sintetico.
Insomma un dipinto davvero unico come accade sempre quando si parla di Pablo Picasso.

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